giovedì 24 febbraio 2022

SAFFRON BUNS

 

La pasta brioche laminata è una sorta di malattia dalla quale non guarirò mai. 
C'è qualcosa di magico e misterioso nell'inserimento di un panetto di burro intero e malmenato fino a  diventare sottile, nell'abbraccio di un impasto morbido e grezzo. 
Il rituale delle pieghe successivo, tra assottigliamento con il matterello e riposo, è un efficace anti stress se si esercita la pazienza e si utilizzano ingredienti di qualità, nella fattispecie del burro dalle capacità plastiche, che non rilasci acqua e si trasformi in poltiglia durante il procedimento. 
Sono arrivata a questa ricetta a fine Starbooks, un po' per mancanza di tempo, un po' perché avevo bisogno di ragionarci su e di calma per lavorare con tranquillità.
Lo zafferano è una spezia che amo per profumo e colore e concordo con l'autore, quando dice con con il burro è un incontro speciale.

Ingredienti per 12 buns
1 giorno: 
Preparazione - 15 minuti 
Riposo: 8/12 ore 

2 giorno: 
Fasi di laminazione: 3 ore 
Preparazione: 20 minuti
Lievitazione: 2 ore (o 12 ore in frigorifero)
Cottura: 12/15 minuti  

Ingredienti 
1 pizzico di stimmi di zafferano 
140 g di acqua bollente 
500 g di farina forte (pane) più extra per spolverare
12 g di sale fino
55 g di zucchero semolato finissimo
40 g di burro morbido 
30g di lievito di birra fresco o 15 di lievito disidratato 
140 g di latte intero 

Per finire 
250 g di burro non salato freddo, + extra per imburrare
50 g di light brown sugar soffice 
1 uovo sbattuto 
granella di zucchero a piacere 
lamelle di mandorle a piacere 

PRIMO GIORNO
Mettete in infusione lo zafferano nell'acqua appena bollita e lasciate fino a raffreddamento. 
Mettete la farina, il sale e lo zucchero in una ciotola per miscelarli. Aggiungete il burro e con la punta delle dita sabbiatelo con la farina fino ad ottenere briciole sottili. 
Aggiungete il lievito ed il latte nell'acqua di zafferano ormai fredda e mescolate fino a che il lievito non sia sciolto. 
Fate la fontana nel mezzo della farina e versate il liquido. Mescolate il tutto fino a che gli ingredienti secchi avranno incorporato l'acqua (ma senza lavorare troppo l'impasto). 
Impastate brevemente nella ciotola fino a formare una palla morbida. Schiacciate l'impasto sul fondo della ciotola quindi copritela con pellicola e mettete in frigo per le successive 8/12 ore. 

SECONDO GIORNO 
Pestate il burro freddo con un matterello per renderlo bello piatto e rimuovete l'impasto dal frigo.
Procedete con la laminatura con il burro seguendo il procedimento della ricetta dei croissant fino all' riposo in frigo dell'ultimo giro di pieghe. 
Togliete l'impasto laminato allo zafferano dal frigo e sistematelo su una spianatoia leggermente infarinata.
Girate il panetto così che la chiusura corra dall'alto in basso e stendetela in una sfoglia di cca 80 cm di lunghezza e 40 di larghezza, con uno spessore di c.ca 4 mm. 

Girate la sfoglia di un quarto (o girate voi intorno alla spianatoia perché sarà molto grande da spostare) così che il lato lungo sia di fronte a voi e arrotolatela in un rotolo stretto. 
Con la chiusura del rotolo verso il basso, utilizzate un coltello molto affilato per tagliarlo in 12 rotolini uguali dal peso di c.ca 70 g ciascuno. 

Cospargete quasi tutto il brown sugar negli incavi di una teglia per muffin, tenendo da parte c.ca 1 cucchiaio di zucchero per cospargere prima di cuocere.
Potete usare qualsiasi forma o dimensione dei pirottini a vostra disposizione. Se userete dei pirottini di metallo, avrete bisogno di imburrarli prima di mettere lo zucchero. 
Noi usiamo silicone che non necessita di essere imburrato
Mettete i rotoli di pasta negli incavi per i muffin e lasciate lievitare in un luogo tiepido (idealmente 24°C) per c.ca 2 ore. Potrete anche farli lievitare lentamente nel frigorifero fino a 12 ore. 
Quando saranno pronti a cuocere, dovrebbero avere un bel tremolio. 
Se non sono pronti dopo due ore, teneteli ancora un po', ne varrà l'attesa!

Preriscaldate il forno a 190°C. 
Spennellate ogni bun con l'uovo sbattuto e cospargete la cima con il rimanente brown sugar. Mettete gli stampi nel forno e spruzzate leggermente il forno con acqua, cuocendo fino a quando sono siano di un bel colore dorato e croccanti all'esterno. 
Togliete e godete! 

NOTE PERSONALI
  • Parto dalla fine: forse mi sono smalocchiata da sola. Tutto quanto, fin dalla preparazione del pastello alla stesura finale per realizzare il rotolo, è filato liscia come l'olio. Poi il dramma. Ma andiamo per gradi
  • Questione farina: quando affronto un lievitato è diventato per me fondamentale conoscere la forza della farina. Se mi si scrive soltanto "farina forte", sono al punto di partenza. In questo caso ho deciso di usare un W 330. E' la stessa farina che ho usato ultimamente per realizzare dei pains aux raisins che mi hanno dato soddisfazione. In genere non uso Manitoba perché non ne amo il sapore. Questo per dire che ritengo che in un libro di lievitati, un accenno alla percentuale proteica delle farine sia importante. Immagino però che la concezione anglosassone sia diversa su questo tema quindi mi adatto. 
  • Ho preparato il pastello lavorandolo il meno possibile ed era bello morbido, idratato ma non appiccicoso ed ho avuto l'impressione che avrei avuto facilità con la fase della laminatura. 
  • Dopo il riposo, il procedimento dell'inserimento burro e successive pieghe, è andato benissimo: impasto elastico, docile, pasta compatta, burro ben distribuito, nessuno strappo del pastello (il mio incubo) che invece era liscio e uniforme. Forse una delle migliori laminature riuscite fino ad oggi. 
  • Ho arrotolato la sfoglia e tagliato i rotolini. Su un lunghezza di 80 cm ci vengono 12 pezzi lunghi c.ca 6,70 cm l'uno. Ora, immaginate di sistemare questi cilindretti dentro uno stampo da muffin medio da 12 e farli lievitare. I cilindri sono più lunghi e stretti degli stampi quindi durante la crescita tendono tutti a piegarsi e adagiarsi su un lato del pirottino.  Dettaglio estetico che mi ha fatto saltare la mosca al naso. 
  • Con la quantità decisamente importante di lievito prevista dalla ricetta, ho creduto che sulla lievitazione non avrei avuto alcun problema. I buns hanno lievitato 3h45 in forno. Non si sono però allargati molto. Ho provato a verificare toccandoli ed erano morbidi, impronta del dito ferma quindi ho deciso di procedere alla cottura. 
  • Ho dovuto cuocerli per 25 minuti per ottenere il colore che vedere in foto ed una bella caramellatura dello zucchero ma al momento del taglio, ho avuto l'impressione che i buns non si siano "sviluppati" come avrebbero dovuto, restando un po' contratti anche nella parte della cupola, dove non si sono aperti come mi aspettavo. 
  • Mi resta il dubbio che probabilmente avrebbero dovuto lievitare ancora, magari fino a 5 ore, ma se è così, perché non capisco dove altro possa avere sbagliato, le indicazioni del libro sono decisamente fuori tiro. 
  • Il sapore è molto buono, grazie anche all'ottimo burro utilizzato (di cui non ho perso un grammo in cottura)   e stimmi di zafferano della mia zona, profumatissimo. Buona la caramellatura,  molto friabile la sfoglia ma l'alveolatura della brioche, nonostante sia simile a quella delle immagini del libro, resta "castrata" proprio come se ci fosse un problema di lievitazione. Ragionandoci a freddo, ho avuto anche il dubbio che la farina fosse troppo forte, ma io dato tempo al panetto di riposare tenendolo ulteriori 12 ore in frigo dopo l'ultimo giro di pieghe.  Con molta probabilità l'errore è mio per essere stata frettolosa nel voler cuocere dopo quasi 4 ore, ma oggettivamente ho allungato le tempistiche di 1h30 e mi sembrava giusto il momento. Non mi sento però di promuovere a pieni voti. Mi piacerebbe che qualcuno di voi potesse provare e trovare dove sta l'inghippo. 
BOCCIATA (con dispiacere massimo). 




10 commenti:

  1. Esattamente gli stessi problemi che ho avuto io coi Belgian buns (tant'è che non li ho messi a lievitare nello stampo da muffins. Ho dimenticato di scriverlo, mi viene in mente solo ora. E la lievitazione non parte. Non è un fatto di tempi: io ho aspettato 5 ore, per dire. Con gli stessi tuoi risultati: gli impasti ben lievitati sono diversi.
    Per quanto riguarda le farine, qui è tutto o Bread flour o Canadian flour. Tuttavia, da una scuola di panificazione mi aspetto che un discorso sulla forza delle farine, quanto meno in termini generali, venga affrontato. Per ultimo, panificare in Inghilterra è più difficile che in Italia, perché le case sono più fredde, c'è più umidità etc. Quindi, più "dritte" vengon date e meglio è. Tu riesci comunque a fare meraviglie, sempre.

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    1. Guarda, io mi aspettavo una esplosione in cottura. Nulla. Sono cresciuti ovviamente, ma non si sono aperti, non sono rimasti contratti segno che la lievitazione non era giusta. Ma non so se dopo 5 ore avrei avuto quel risultato. Boh, do chiaramente la colpa a me stessa perché le sfogliature sono molto complesse e spesso anche il modo in cui si stirano è importante. Però mi dispiace, perché sarebbe bastato poco per avere la perfezione: c'erano tutte le premesse.

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  2. Patty, non saprei proprio dove tu possa aver sbagliato, perché come procedimento mi sembra praticamente identico a quello dei croissant (a parte la formatura, ovviamente). Io devo dire che dopo due ore esatte (il tempo indicato dalla ricetta) i croissant erano lievitati bene. Anzi, forse avrebbero anche avuto bisogno di unna decina di minuti in meno. Può essere stata una questione di temperatura? Hai usato lievito fresco?
    Sulle farine abbiamo già detto tutto.
    Comunque, non saranno perfetti ma sono bellissimi e golosissimi lo stesso <3

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    1. Ho usato lievito secco, che sto usando per tutto dal primo lockdown e la resa è sempre ottima. Non so dirti Ale, pensavo che sarebbero cresciuti tanto vista la quantità di lievito, invece lentissimi e poco in cottura, quando invece alcune preparazione in cottura esplodono nonostante siano già rigogliose in seconda lievitazione. Non so spiegarmi. Mia colpa certamente.
      Un bacione.

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    2. No figurati, anche io uso il secco molto spesso e trovo che a volte sia anche più stabile del fresco. Cercavo di trovare una spiegazione perché davvero non capisco ed è un vero peccato perché tu sei stata bravissima <3

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  3. Mannaggia! A vederli sono belli e appetitosi😋 , ma se dici che non sono cresciuti nel loro potenziale... ennesima delusione... ma bella la foto!
    Comunque complimenti per l'esecuzione! Ci vuole dedizione e maestria per affrontare un lievitato di questo calibro!

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    1. Guarda l'aspetto poteva tradire. Ma al momento del taglio mi si è sganciata la mascella.
      No, non ci siamo. Dovrò riprovare ma prima cerco di capire dov'è l'inghippo.

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  4. Nonostante la bellezza della foto, una pena proprio che siano bocciati, giustamente, direi, da te che sei sempre molto precisa e appassionata. Grazie per la tua disamina. Un abbraccio forte.

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    1. Rimandare mi sembra scorretto. L'errore è probabilmente mio ma voglio riprovare. A questo punto li rifarò senza zafferano, tipo cruffin. Chissà. Comunque mi dispiace molto.
      Un bacio carissimo.

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  5. L'ultima volta che ho fatto un impasto laminato è stato per l'MTChallenge che, guarda caso, hai vinto tu a mani basse (e stiamo parlando del 2015). Non sono pertanto io la persona più adatta a individuare il problema. Dalla foto sono bellissimi, e se il tuo risultato è analogo a quello fotografato sul libro, ho il sospetto che Matthew Jones non si sia nemmeno reso conto che CI SIA un problema. Sono andata a cercare inutilmente sul libro, a inizio mese, una indicazione sulle farine e i loro gradi di forza: il nulla più totale. Si limitano a parlare di farina di forza per pane e dicono che la acquistano presso un mulino locale. Questa è una lacuna lampantissima che permea tutto il libro e che da sola è in grado di inficiare più di un risultato, causando scoraggiamento nel lettore. Perché se tu, con la tua grande esperienza sui lievitati e i laminati, sei riuscita a ovviare più di un problema (come i tempi di lievitazione) per ottenere un buon risultato, mi immagino lo scoramento del principiante, che ha perso tempo e ingredienti e che a fronte di un risultato insoddisfacente dà la colpa a se stesso.
    Certo, ogni bocciatura dispiace immmensamente, ma quanno cce vo', cce vo'!
    Un abbraccio Patty bella!

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