venerdì 30 giugno 2017

HANNAH MILES- NO BAKE CAKES & TREATS: TIRIAMO LE SOMME?

Illustrazione di Giulia Clerici- Ricette Disegnate 


Se vi dicessi che il mio carrello di Amazon si è riempito dei libri della Miles, dopo questo Starbooks, ci credereste? La risposta è sì, ve lo dico subito, a dispetto di anni di acquisti più impegnati e della convinzione che su un certo tipo di cucina non si potesse dire di più di quello che mi ero imposta come limite. Perchè se anche si strizza l'occhio alle soluzioni furbe (per vocazione, per scelta, per necessità), è anche vero che il troppo stroppia, sempre- e in questo caso di più. Lo dico forte di tre anni di vita all'estero, dove rincorrere un cibo che sia veramente incontaminato è un'utopia, pagata per altro a caro prezzo, non solo dal punto di vista economico: trovare un uovo che sia un uovo, qui, è praticamente impossibile, e se tre anni fa mi avessero raccontato che avrei dovuto passare metà del tempo che dedico alla spesa a leggere le etichette del latte, dello yogurt e del burro, non ci avrei creduto. E nemmeno avrei creduto alle centinaia di metri di scaffalature ripiene di ogni sorta di surrogato del cioccolato, addizionate con ogni sorta di aroma- per tacer dei biscotti, delle zuppe in scatola, dei semilavorati, delle creme di formaggio e via dicendo. Fuori dall'Italia e- mi auguro- fuori dall'Europa, gli scenari sono questi e tutto concorre a che si impongano sui costumi alimentari di certi Paesi, non ultimi la facile reperibilità e il bassissimo costo.

Di libri di ricette che usano tutti questi prodotti è pieno il mercato. Alcuni sono sponsorizzati dalle stesse case produttrici, per cui non stupiamoci se, ad un certo punto, scrittori di cibo seri e preparati si trovano a scrivere dell'utilizzo in cucina del Twix o del Kit Kat: è la stampa, bellezza- e semmai sta al consumatore accorto comportarsi come tale e scegliere di comprare libri più strutturati, magari da leggere fra una barretta e l'altra :). Altri, più semplicemente, intercettano il mercato: senza andare troppo lontano, il fenomeno editoriale di Benedetta Parodi da noi si spiega prevalentemente in questo modo, esattamente come era successo con Lisa Biondi ed Elena Spagnol negli anni Settanta. Al minor tempo per stare in cucina corrispondono strategie di furbizia che non possono che incontrare il favore di chi, liberazione femminista o meno, ha ancora da risolvere il problema di come mettere in tavola tre pasti al giorno, tutti i giorni.

E poi c'è Hannah Miles, che invece fa un'operazione inversa.

Ossia, parte da ricette furbe, per indirizzarti verso una scelta sempre più consapevole, non solo del prodotto comprato, ma anche del fatto in casa. Un pubblico italiano magari non lo recepisce, ma un numero cosi elevato di ricette di salse dolci tutte rigorosamente preparate da zero è una specie di rivoluzione copernicana, in una cultura alimentare che prevede almeno tre topping pronti a frigorifero (caramello, cioccolato e fragola, per il modello base). Idem per l'utilizzo del fresco e al costante suggerimento di alternative, là dove si può e alla grazia con cui ti impone di mettere le mani in pasta, laddove lei decide che non si può.

Il tutto con il tono di una che, in cucina, si diverte e desidera che lo facciamo anche noi: nessuna spocchia salutista, nessun proclama liberatorio, nemmeno nessuna esagerazione dall'altro verso, sul fronte del "grasso è bello". Questo è "semplicemente" un libro di una persona che sa cucinare e che ama il cibo e che così risponde alla richiesta di scrivere ricette per l'estate, che non prevedano l'utilizzo di fornelli o forni nè richiedano chissa' quale abilità. E se il "semplicemente" è fra virgolette è perchè scrivere un libro del genere è tutt'altro che facile: troppe sono le tentazioni, da un estremo all'altro. Hannah Miles le evita tutte, consegnandoci un libro che rivaluta gli aspetti "furbi" della cucina, dandoci licenza di offrire ai nostri ospiti una torta su una base di biscotti Oreo senza dover espiare con una maratona di agnolotti e restituendo la cucina furba alla sua vera dimensione, che non è quella della millanteria o della cialtronaggine, ma è quella di chi sa destreggiarsi in cucina, con la disinvoltura che gli deriva dalla pratica e la benevolenza di chi sa che cucinare è un atto che non si esaurisce nello spazio di un pasto o di una foto sul blog, ma una relazione lunga una vita, in cui c'è posto per tutto- fermi restando il rispetto e l'amore per quello che si fa. Gli stessi che la Miles dimostra, in ogni pagina di questo libro e che, per questo, la rendono un'autrice così amata, dal suo pubblico e, da oggi, anche da noi.

Ci rivediamo a settembre, con il prossimo Starbooks!

mercoledì 28 giugno 2017

ST.CLEMENTS CHEESECAKE


Sul mio blog personale c'è un cheesecake senza cottura che spopola da millemila anni, una base velocissima ed un mix di latte condensato, formaggio cremoso e un po' di gelatina.
Poca, eh, che la odio per il rigor mortis che dona ai dolci nei quali viene usata senza moderazione o criterio.
Lì, ovviamente, funziona a meraviglia.
Sfogliando il libro del mese, come con tutti i libri di cucina, il richiamo del limone sulla sottoscritta si è fatto prepotente alla vista di questo cheesecake: qui il limone invece che dentro è...sotto, a formare uno strato separato dal resto del dolce e di gelatina nemmeno l'ombra!
Effetto visivamente molto bello, e mi sono lanciata.
Ora, come sapete vivo in un deserto dove che so, trovo i Lotus, la clotted cream, gli Oreo Double Stuff con il doppio del ripieno ma poi manca il mascarpone per sei mesi e il lemon curd, invece, non si è mai visto.
E' quindi non certo per gastrofighettitudine che mi sono dovuta fare entrambi gli ingredienti da sola.
Io, che ad ogni rientro in Italia porto la mia cialtroneria a fare un giro nel reparto surgelati e prodotti pronti dei super italiani.
E segretamente, insieme, sospiriamo :)

INGREDIENTI
Per una teglia da 23 cm con fondo amovibile

300 g di lemon curd di buona qualità
500 g di mascarpone
500 ml di crème fraîche
2 cucchiai di zucchero a velo
Succo e buccia grattugiata di una piccola arancia ed un limone

Per la base
300 g di biscotti allo zenzero  (o digestive o ancora graham crackers)
150 g di burro fuso

Ridurre i biscotti in briciole usando un frullatore o un robot, in mancanza metterli in un sacchetto di plastica e polverizzare con un mattarello.
Unire il burro fuso e pressare il composto ottenuto alla base della tortiera imburrata e coperta con carta forno.
Versare quindi due terzi del lemon curd sulla base.
In una ciotola montare mascarpone e crème fraiche finché omogenei, unire lo zucchero a velo, il resto del lemon curd,  succo e buccia degli agrumi ed a questo punto assaggiare valutando se a gusto personale serva altro zucchero.
Versare il composto sulla base di biscotti e lemon curd con un cucchiaio e livellare con una spatola.
Tenere in frigo almeno 3 ore.
Per decorare usare un poco di zucchero a velo e della buccia grattugiata. Oppure tenere da parte un paio dì cucchiaiate del composto di biscotti e spargerlo sulla superficie.

NOTE

- che dire, se non che è divina e geniale nella concezione del curd sotto oltre che dentro? L'effetto visivo è bellissimo, quello al palato ancor di più!

- il lemon curd fatto in casa è di solito meno sodo di quello acquistato. Questo fa si che nel mio caso dopo un giorno lo strato di formaggio traballasse un po' al taglio, quasi ci scivolasse sopra! Con un po' di attenzione nel taglio ed un passaggio extra in frigo il problema si risolve.

- i biscotti allo zenzero stanno benissimo con il ripieno al limone. Fate lo sforzo di cercarli, se potete.

- anche qui difficoltà zero, o forse solo nel reperire in Italia alcuni ingredienti che invece da me sono comuni tipo la crème fraiche (per contro non trovo mascarpone e curd, ho anche io le mie punizioni...)

La ricetta è assolutamente
PROMOSSA

martedì 27 giugno 2017

BLACK AND WHITE RICE CRISPIES SLICES


Dalle mie parti, 20 anni fa, la torta al riso soffiato era declinata solo nell'accezione rice crispies+ barretta mars. Nel tempo, poi, ho scoperto che esisteva una variante "ammericana" (o americanata) con i marshmallow, ma non ho mai osato sperimentarla. Quale miglior occasione di provare una nuova ricetta, che quella del mio debutto in Starbooks?


Black and White rice crispies slices

Ingredienti per 32 fette
preparazione 30 minuti, più raffreddamento

400g/14oz/ 10 cups marshmallow
100g/ 31/2 oz/ 7 tbsp burro
300g/ 101/2 oz cioccolato bianco
200g/7 oz/ 7 cups riso soffiato
150g/ 5oz cioccolato fondente semidolce
200g/7 oz cioccolato al latte
cioccolato in fiocchi per decorare

Una teglia 20x20 con fondo staccabile, unta e foderata con carta forno. gratella per raffreddare i dolci, carta forno, teglietta


Mettere metà dei marshmallow e metà del burro in una casseruola e scaldare a fuoco basso fino a fusione. Spezzettare 100g di cioccolato bianco 3 aggiungerla ai marshmallow tiepidi, mescolare finché il cioccolato non è fuso.
Aggiungere metà del riso soffiato nella ciotola e mescolare bene finché tutto il riso non viene ricoperto dalla mistura di marshmallow. Mettere tutto nella teglia e premere bene col dorso di un cucchiaio finché non si ottiene uno strato uniforme

In una seconda casseruola, scaldare il burro e i marshmallow rimanenti, su fuoco basso, finché non sono ben fusi. Aggiungere il cioccolato fondente spezzettato e mescolare finché non si è sciolto tutto. Aggiungere il restante riso soffiato e mescolare bene affinché sia tutto ben ricoperto

Utilizzando il dorso di un cucchiaio, premere la miscela con cioccolato fondente sopra a quella bianca. Raffreddare in frigo per almeno 2 ore, finché non è rassodato

Fondere il cioccolato al latte, mettendolo in una ciotola resistente al calore, posizionata su una casseruola con acqua in leggera ebollizione e fare lo stesso con il rimanente cioccolato bianco. Cuocere a fuoco lento fino a fusione, quindi levare entrambe dal fuoco e lasciar raffreddare. Vogliamo che il cioccolato sia raffreddato ma non rappreso, perché si dovrà spalmare sulle fette di riso soffiato

Levare dalla teglia il dolce di riso soffiato, lasciandolo sul fondo della teglia e tagliarlo in 4 rettangoli uguali
porre i rettangoli su una gratella posizionata sopra un foglio di carta forno , per recuperare eventuali gocce di cioccolato. Spalmare di cioccolato bianco la parte superiore e i lati di due rettangoli,. Ripetere l'operazione utilizzando il cioccolato al latte sugli altri due rettangoli.

Spolverare con i fiocchi di cioccolato per decorare. Sollevarle delicatamente i rettangoli e metterli su una teglia,. Far raffreddare in frigo per un'ora, finchè il cioccolato nonn si è rassodato. Tagliare in fette per servire.

Si mantiene fino a 3 giorni in frigorifero.

OSSERVAZIONI

-la ricetta è spiegata dettagliatamente, con tutti i passaggi.
-Ho usato marshmallow "da cottura", del lidl e marca americana. Per il cioccolato bianco, ne ho preso uno di marca. In entrambi i casi, non ho avuto alcun problema in fusione
- La difficoltà maggiore è stata recuperare uno stampo 20x20. Ho risolto foderando una scatola di cartone da biscotti con pellicola di alluminio e poi con la carta forno. Nella parte introduttiva, l'autrice si spende parecchio a spiegare come foderare le diverse forme
- Non ho trovato i fiocchi di cioccolato per decorare, quindi ho provveduto con un pelapatate e una tavoletta fondente raffreddata in freezer
- personalmente, non ho usato due pentole, non ne ho visto il motivo. Prima ho fatto il cioccolato bianco e dopo quello scuro, pulendo con una leccapentola la pentola. Ho usato una casseruola a bordi alti e capiente (20 cm) in modo da poter fare tutto all'interno e non dover fare molti travasi.
- Ho avuto enormi problemi a coprire le slice con il cioccolato. Complici i 28 gradi (nonostante l'orario notturno) la cioccolata bianca non si rassodava, neanche mettendola in un bagno freddo. Col cioccolato al latte è andata meglio, e infatti la copertura è un poco più spessa, ma la prossima volta, si farà con un clima più mite.
-Nel punto 2, parla di mettere il riso NELLA ciotola. Di cui non fa precedente menzione. Ho pensato due possibilità: che intenda "nella pentola" oppure che in una precedente stesura avesse previsto un travaso. Io ho adottato l'all-in e ho risparmiato la pulizia di un altro contenitore (e vi assicuro che giocare con il cioccolato fuso in piena estate non mi ha graziato sul fronte pulizie ;) )

A me è piaciuto. Ai miei ospiti pure. Meno grasso della torta col mars, simpatico l'effetto bicolore, non invadente la copertura di cioccolato bianco.

La ricetta è:
PROMOSSA

Elena N.

lunedì 26 giugno 2017

KIT KAT ICE CREAM



Faccio come nei telefilm del Tenente Colombo, quelli in cui l'assassino si vede all'inizio, e vi dico subito che questa torta non ha riscontrato il favore che avevo auspicato, al momento della scelta.
Con un dispiacere pressoche' infinito della sottoscritta che, a dispetto di un'educazione alimentare rigorosa - o forse, proprio per quello- ha da sempre convogliato tutte le sue trasgressioni nel cibo: non bevo, non fumo, sono felicemente monogama ma datemi un qualcosa di dannatamene calorico, irrimediabilmente malsano e rigorosamente multinazionale ed ecco arrivare i miei 5 minuti di felicità completa. Non un nanosecondo di piu', perché il marito "che-come-la-mamma", la figlia nella fase salutista e un DNA intrecciato con l'extravergine e i mercati del fresco,  mi richiamano subito nei ranghi. Ma se volete organizzare una verticale di Kitkat (qui abbiamo pure quello al té verde) o una degustazione di tavolette Cadbury's, apro le porte di casa mia- e magari vi ci scappa pure un'occhiata alla collezione di Oreo.

Quindi, quando ho visto questa torta gelato non ho avuto esitazioni, neanche dal punto di vista del tradimento alla patria, visto che le torte gelato in Italia nascono piu' o meno dallo stesso principio di assemblaggio. Gli anglosassoni, naturalmente, abbondano con gli orpelli ma questo volevo, stavolta: un omaggio alla goduria insana, come conviene a chi ha voglia di peccare e, tanto vale, farlo senza remore e fino in fondo.

Base di Oreo+ burro, strato di gelato, strato di Oreo finemente sbriciolati, strato di gelato e, poco prima di servire, una bella corona di Kit Kat o altri wafer piu' un topping di pastiglie di cioccolato bianco e fondente ( oppure Smarties, m&M's o altre pastiglie simili).
Per correttezza, vi dico che la torta che vedete in foto è  un secondo tentativo: il primo
è stato realizzato rigorosamente come da ricetta e servito ad una cena di 8 persone, con supplica di dire la verità (è lo Starbooks e bla bla bla): tralasciando mio marito (che comunque non avrebbe fatto testo), non e' piaciuta a nessuno. Le critiche più negative sono state rivolte al cioccolato, con tutta che la torta viene proprio consigliata per gli amanti di questo ingrediente- anche e soprattutto per un problema di consistenza: il gelato si scioglie subito, la pastiglia e il Kit Kat ti restano in bocca. Tanto vale mangiare direttamente i cioccolatini, insomma. Anche il sapore, doveva essere piu' omogeneo: cacao degli Oreo, cioccolato al latte dei Kit kat, cioccolato fondente e bianco delle pastiglie era effettivamente troppo.
Aggiungo che è stata anche difficilissima da gestire, visto che al primo taglio tutto il recinto di barrette è  caduto. La stessa Miles suggerisce di tenerle con un nastro- ma di sicuro il clima equatoriale non aiuta.
Anche se mi son guardata bene dal dirlo, la prima a non essere convinta ero io: tuttavia, l'idea era buona, la torta veloce, gli effetti speciali garantiti e mi spiaceva bocciarla senza remissione. Da qui un secondo tentativo, con i kit kat fondenti e sapori piu' omogenei (mikado agli Oreo, visto che ce li abbiamo, mi sono sacrificata anche qui). Al mio gusto decisamente meglio, anche dal punto di vista della consistenza, visto che ho risolto il problema usando il kit kat come cucchiaino.
Per cui, vi metto entrambe le versioni e poi, naturalmente, il verdetto




Versione originale
per 10 persone
150 g di Oreo o biscotti al cioccolato
80 g di burro
1 litro di gelato alla vaniglia
7-8 confezioni di kit kat (o 28-36 wafer al cioccolato)
300 g di pastiglie di cioccolato bianche e nere (o Smarties o M&M's, ma si consigliano anche le caramelle colorate e quello che si preferisce, insomma)

Versione personalizzata
per 10 persone
150 g di Oreo o biscotti al cioccolato
80 g di burro
1 litro di gelato alla vaniglia
7-8 confezioni di kit kat fondenti  (o 28-36 wafer al cioccolato)
3 confezioni di Mikado agli Oreo (o mini Oreo)

stampo a cerniera di 20 cm di diametro, rivestito di carta da forno

Il procedimento e' ovviamente lo stesso

1. Polverizzate gli oreo in un mixer. Fate fondere il burro e unitelo alla polvere di biscotti, mescolando bene in modo da ricoprirli uniformemente. Tenete da parte. 
2. Lasciate il gelato a temperatura ambiente, quel tanto che basta per ammorbidirlo e renderlo lavorabile. 
3. Distribuite la meta' degli Oreo sul fodno dello stampo e compattateli in uno strato sottile, con le mani. Aggiungete la meta' del gelato, a cucchiaiate, e livellatela. Fate un secondo strato di polvere di biscotti, coprite con il resto del gelato, livellate nuovamente e tenete in freezer, coperto con un foglio di pellicola trasparente,  fino al momento di servire. 
4. Poco prima di servire, trasferite la torta su un piatto da portata. Staccate le barrette di kit kat e disponetele una a fianco all'altra, attorno ai bordi della torta. Legatele con un bel nastro, cospargete la superficie con le pastiglie di cioccolato e servite. 

Il verdetto è una faccenda complicata perchè, come si era detto nella recensione, quando si devono giudicare ricette che tecnicamente non hanno difficoltà, tutto si gioca sul piano del gusto. Il che tira in ballo anche fattori soggettivi, di necessità. Intendo dire che non mi sento di bocciare una torta perchè non è piaciuta a me e neppure perchè non è piaciuta alle 7 persone che l'hanno assaggiata con me. Nello stesso tempo, se fosse piaciuta a me e alle 7 persone che l'hanno assaggiata con me non avrei esitato a promuoverla. In più, l'idea è assolutamente simpatica, perchè ti permette di avere un dolce da porca figura nel freezer, da preparare in meno di 5 minuti e da tirar fuori alla bisogna, capace di piegarsi a tutti gli abbinamenti che vi possono venire in mente e maggiormente in linea con i gusti personali di ciascuno. 
Per cui, a farla breve, questa torta è
RIMANDATA 
(al prossimo abbinamento con gli speculoos e il caramello)



sabato 24 giugno 2017

PEPERONI RIPIENI DI PATATE NOVELLE, FETA E PESTO PER IL REDONE DI GIUGNO 2017



Riceviamo e pubblichiamo la partecipazione al Redone del mese della nostra affezionata lettrice senza blog, Veronica R.


Attingo spesso al libro Vegetariano Gourmand, non siamo vegetariani ma ci piace variare e questo libro ha ricette per tutti i gusti e le stagioni.
Questa volta infatti ho scelto i peperoni ripieni, ma con un ripieno insolito.
Ecco la ricetta

Peperoni ripieni di patate novelle, feta e pesto
Vegetariano Gourmand  Hugh Fearnley-Whittingstall

Ingredienti per 4 persone

200 gr di patate novelle
4 peperoni rossi
1 cucchiaio di olio evo
200 gr di feta
4 cucchiai di pesto
sale e pepe macinato fresco
foglie di basilico tagliate a listarelle (facoltativo)
Scaldate il forno a 200 gradi. Portate a bollore una pentola di acqua salata, immergetevi le patate novelle e fatele bollire per 8-12 minuti, finché non sono tenere. Scolate e fatele raffreddare leggermente.
Tagliate a metà i peperoni nel senso della lunghezza e rimuovete i semi e il picciolo. Spennellate i lati esterni con l'olio evo, quindi appoggiateli su una teglia rivestita di carta forno, io li ho messi in una pirofila di ceramica unta con poco olio.
Tagliate a metà o in quattro le patate novelle e mettetele in una terrina. Tagliate la feta a dadini di 1 cm e aggiungetela alle patate. Mescolate il tutto con il pesto.
Inserite il ripieno nei peperoni utilizzando un cucchiaio, quindi cuoceteli per 40-45 minuti, finché sono scuri nella parte superiore. Se usate il basilico a listarelle, cospargetelo sulla parte superiore prima di servire.

Note

- I peperoni della foto sono tondi e piccoli, io ho trovato i classici peperoni quadrati, ho preso i più piccoli che ho trovato ma per rimanere sul sicuro ho bollito 100 gr di patate in più e ho    
   aggiunto 100 gr di feta, mi è rimasto poco ripieno che ho cotto in una teglia a parte. Sarei curiosa di sapere se nella versione originale parla di una varietà specifica di peperoni.
- Il sale e il pepe compaiono negli ingredienti ma non nel procedimento, visto che la feta e il pesto sono già sapidi ho aggiunto solo una macinata di pepe sui peperoni già ripieni prima di     
   infornarli.
- L'autore dice che potete acquistare il pesto ma consiglia di utilizzarne uno fatto in casa per un risultato migliore, io ho usato quello fatto da me.

La ricetta è di facile esecuzione, ben spiegata ma di sicuro effetto e cosa più importante buonissima è quindi

PROMOSSA
Veronica R.

venerdì 23 giugno 2017

TOFFEE APPLE ICE CREAM PIE

Ho cambiato la mia scelta in corsa.
Da una parte la reperibilità di alcuni ingredienti, dall'altra la consapevolezza che tutto ciò che trattiamo qui in Starbooks, deve poi finire sulla nostra tavola e con questi tempi di espansione inarrestabile, non posso certo permettermi di mangiare da sola un'intera torta gelato.
Si, perché sono a dieta da aprile ed ho preso 3 chili. Uno al mese.
Qualcosa mi dice che forse non ho capito il concetto di dieta.
Fatto sta che conoscendo bene i gusti dei miei avventori, ho dovuto optare per semplicità e familiarità.
Probabilmente questa ricetta non è la più creativa ed originale del libro, ma mette insieme sapori ben riconoscibili, che sanno di casa, è facilissima da realizzare e piace proprio a tutti.
Come si fa a non farsi comprare?
La nostra amica Hanna Miles ha rivoltato il concetto di apple pie, generalmente servita con una pallina di gelato alla vaniglia, mettendo il ripieno sul gelato stesso ed affogando il tutto in una voluttuosa salsa toffee che ben ricorda certe caramellature da tarte tatin.
Se avete amici che non vogliono rinunciare ad una torta di mele neanche in estate, questo è il dolce che fa per voi. Ma poi non vi lamentate se non riuscirete più a mandarli a casa.

Ingredienti per 10 persone (stampo a cerniera da 23 cm) 
Preparazione 30 minuti
Congelamento: min 3 ore.

Per la composta di mele
900 g di mele da cuocere (c.ca 3 mele grandi)
il succo di 1 limone
100 g di zucchero semolato superfine (tipo zefiro)

Per il guscio di biscotto ed il ripieno di gelato
300 g di biscotti al caramello tipo Lotus (in mancanza potrete utilizzare i classici Digestive)
125 g di burro
1 litro di  gelato alla vaniglia

Per la salsa Toffee
60 g di light brown sugar
50 g di burro
125 ml di panna fresca
80 ml di latte

Sbucciate le mele e privatele del torsolo quindi riducetele in piccoli pezzi di c.ca 2,5 cm e metteteli in una casseruola con il limone, lo zucchero e c.ca 150 ml di acqua. Fate sobbollire per c.ca 10 minuti fino a che le mele non saranno morbide.
Se le mele si asciugassero troppo, aggiungete ancora un po' d'acqua nella padella. Quando le mele saranno morbide, togliete dal fuoco e fate raffreddare.

Riducete i biscotti in briciole finissime con un mixer. Sciogliete il burro in un padellino quindi versatelo nelle briciole di biscotti e mescolate fino a che il tutto non sarà ben amalgamato.
Pressate le briciole nella base e sui lati dello stampo, formando dei bordi di c.ca 5 cm di altezza.
Passate nel congelatore.

Fate ammorbidire il gelato a temperatura ambiente in modo che sia sufficientemente soffice da essere spalmato dentro il guscio di biscotti. Riempite il guscio con il gelato e rimettete in freezer a solidificare.

Per preparare la salsa toffee, scaldate il brown sugar con il burro in un pentolino, fino a che non si sciolgano e comincino a caramellare, facendo attenzione che il composto non bruci.
Aggiungete la panna ed il latte e mescolate fino a che non otterrete una spessa salsa al caramello.
Non vi prepoccupate se al momento in cui verserete i liquidi lo zucchero si cristallizzerà in grumi, perché questi si scioglieranno non appena la salsa si scalderà.

Quando siete pronti per servire, rimuovete la torta gelato dal freezer ed attendente qualche minuto in modo che il gelato sia sufficientemente morbido per essere tagliato a fette.

Rimuovetelo dallo stampo e ponetelo sul piatto di portata e copritelo con la composta di mele. Servite porzioni della torta gelato con la salsa toffee ancora tiepida che scioglierà un poco il gelato - deliziosa!
NOTE

  • L'autrice invita a provare anche la versione con la composta di mele versata alla base del guscio di biscotto e coperta dal gelato, in modo che congelandosi formi un sorbetto a sorpresa. Immagino che sia una piacevole alternativa. Questa versione a me è piaciuta davvero moltissimo. Ho utilizzato mele Granny Smith che sono quelle che uso quando preparo la apple pie e che oltre a non spappolarsi in cottura, hanno quella meravigliosa acidità che emerge e non le rende stucchevolmente dolci. Considerando la presenza di una salsa toffee già abbastanza dolce, ho preferito questa tipologia. Ed ho avuto ragione. 
  • Ho usato un gelato alla crema e vaniglia molto buono che una volta ammorbidito non si è liquefatto come purtroppo succede con alcuni gelati di bassa qualità. Scegliete un buon gelato. 
  • La salsa toffee richiede pazienza. Per un momento ho avuto paura che non mi venisse, ed è stato subito dopo che ho versato panna e latte. L'insieme era molto liquido e tenendo la fiamma dolce, ho dovuto mescolare e far andare per un po', almeno una 15na di minuti prima che si rapprendesse. Ma una volta pronta, e raffreddandosi, prende corpo e diventa una salsa da farcisi del male. Vi prego, non la assaggiatela da sola. Vi prego. Usatela per il servizio e dimenticatevela. 
  • Il guscio di biscotti Lotus è fantastico. Cercate di formare le pareti della torta più alte del ripieno, come indica l'autrice: non è solo una questione estetica, ma di gusto: avrete maggiore crosta da mischiare con il vostro gelato e questi biscotti sono irresistibili con vaniglia, mele e toffee. 
  • Come unica concessione e vi prego di perdonarmi per questo, non ho resistito nell'aggiungere una generosa spolverata di cannella nella composta di mele. L'autrice non lo fa. Forse non le piace. Ma per me è imprescindibile. 
  • Facile, veloce, spiegata alla perfezione e precisa in tutte le sue parti, questa è una torta che come ho già detto sopra, piace davvero a tutti e che è realizzabile in ogni momento dell'anno. Io ne sono terribilmente entusiasta. Quindi è scontato che sia
PROMOSSA CON LODE





giovedì 22 giugno 2017

BANANA WALNUT CHOCOLATE CHEESECAKE




Dolci freddi semplicemente da assemblare, con il mio solito occhio devo avere scelto uno di quelli con più preparazioni.
Non conoscevo la Miles... non so se approfondirò la conoscenza.
Passiamo subito alla ricetta

Banana Walnut Chocolate cheesecake
Per 10 persone
Tempo di preparazione 30 minuti
Più il raffreddamento

Per le praline di noci e la decorazione
100 g/ 3 1/2 oz/ 1/2 tazza di zucchero
100 g/ 3 1/2 oz/ 1 tazza di gherigli di noci
200 ml/ 7 fl oz/ 2/3 di tazza di doppia panna (per me normale panna fresca da montare)

Per la base di biscotti
300 g di Oreo o biscotti simili al cioccolato
125g / 4 oz/ 1 stick di burro

Per il cheesecake
425 ml/ 14 fl oz/ 1 tazza e 2/3 di doppia panna (per me normale panna fresca da montare)
5 ml/ 1 cucchiaino di cannella in polvere
5 fogli di gelatina (platinum grade) (io ho usato i normali fogli di gelatina che si trovano al supermercato, peso di ogni foglio 2 g)
2 banane mature
il succo di un limone
500 g/1 lb e 2 oz/ 2 tazze di formaggio cremoso

Per la salsa al cioccolato
250 ml/ 8 fl oz/ 1 tazza di doppia  panna (per me normale panna fresca da montare)
100 g/3 1/2 oz/ 7 cucchiai di burro
150 g/ 5 oz di cioccolato semisweet  (per me fondente al 50%)
30 ml/2 cucchiai di golden (light corn) syrup (io ho messo 1 cucchiaio di miele)

Attrezzatura
Foglio di silicone o carta forno, mixer o frullatore, una teglia con il fondo amovibile o con cerniera da 23 cm di diametro, imburrata e rivestita, sac a poche con bocchetta grande a stella.
    1. Iniziate preparando le praline di noci. Scaldate lo zucchero in una casseruola finché sarà sciolto       e dorato. Fate attenzione perché il caramello brucia rapidamente. Non mescolate mentre lo                   zucchero sta cuocendo ma smuovete la casseruola per essere sicuri che lo zucchero non bruci.
2. Disponete le noci sul tappetino di silicone o sul foglio di carta forno, in un solo strato, tenendone circa 10/12 separate le une dalle altre che dovranno essere usate per la decorazione finale. Usando un cucchiaio o una forchetta, versate il caramello sopra le noci singole dando una forma carina, poi, facendo attenzione, versate il resto del caramello sul resto delle noci

3. Una volta fredde riponete le noci singole in un contenitore ermetico e riducete in polvere con il mixer il resto delle noci caramellate.

4. Riducete in polvere gli Oreo con il mixer o usando un mattarello per rompere i biscotti dentro un sacchetto di plastica pulito. Fondete il burro sul fuoco (io al microonde). Mescolate i biscotti con il burro.

5. Premete i biscotti sul fondo e sui lati della teglia usando il dorso di un cucchiaio.  L'impasto deve risalire di circa 2,5 cm sui lati.

6. Per il ripieno, riscaldate la panna e la cannella in una casseruola finché non sarà tiepida. Mettete a bagno la gelatina in acqua fino a quando sarà morbida, poi strizzate bene. Aggiungete la gelatina alla panna tiepida e mescolate fino a quando sarà dissolta. Passate al setaccio.

7. Avvolgete nella pellicola la teglia per essere sicuri  che non ci siano perdite. Pelate le banane e gettate la buccia. In una ciotola , mescolate le banane, il succo di limone  e  la polvere di noci caramellate fino a che non siano un purè liscio. Aggiungete la panna e la cannella. Mettete il ripieno del cheesecake dentro il guscio di biscotti. Fate raffreddare il cheesecake in frigorifero per almeno 3 ore o tutta la notte.

8. Per fare la salsa al cioccolato, scaldate la panna, il burro, il cioccolato e lo sciroppo in un pentolino su fuoco basso, fino a che la cioccolata e il burro siano sciolti. Lasciate raffreddare lentamente.

9. Per la decorazione montate bene la panna poi mettetela in una sac a poche. Formate dei ciuffi di panna sul bordo del cheesecake e ponete sopra ogni ciuffo una delle noci caramellate. Servite il cheesecake con la salsa al cioccolato tiepida sopra. Si conserva per tre giorni in frigo.


NOTE

Per primo la nota più dolente: con le dosi di ripieno della Miles ho dovuto fare due cheesecake, è vero che ho usato uno stampo di un cm in meno e forse non sarà risalita esattamente di 2,5 cm, ma la dose di ripieno del cheesecake era veramente eccessiva, in tutta corsa ho dovuta fare un'altra crosta di biscotti (non più Oreo perché non li avevo, ho usato dei Pan di stelle, si può dire?) e ho realizzato una mini cheesecake di 18 cm di diametro.

Ma considerando lo stampo diverso le perdono l'imprecisione sul ripieno visto che la spiegazione a prova di pluta, malgrado le diverse preparazioni, rende impossibile che il dolce non riesca.

La nota assolutamente positiva è la salsa, certo non adatta alla prossima prova costume, visto la quantità di burro, ma assolutamente divina!

Che dire sono un po' in crisi per il giudizio finale... la ricetta è a prova di pluta... ma il gusto non decolla... non ho sentito le banane né le noci... sarà colpa del gusto personale?

La ricetta è:

RIMANDATA


Cristina P.

mercoledì 21 giugno 2017

PEANUT CHOCOLATE FUDGE CAKE


Mi attirerò gli strali di molti perché io non amo l'estate, per essere precisi l'estate nella pianura padana! Quest'anno ho già messo a riposo il forno per cui il libro del mese mi è molto gradito, passa la voglia di accendere il forno ma quella di fare dolci a me non passa mai! Quando ho letto il titolo della ricetta è stato amore a prima vista, a cioccolato e burro di arachidi non posso resistere.
Ecco la ricetta.

Peanut Chocolate Fudge cake

Ingredienti per una teglia rotonda da 23 cm di diametro con il fondo amovibile, o uno stampo da pie, imburrato e rivestito con carta forno

Per la base
400 gr di brownies al cioccolato *

Per la mousse al burro di arachidi
360 gr di formaggio spalmabile
250 gr di burro d'arachidi crunchy
30 ml/ 2 cucchiai di zucchero extra fine tipo Zefiro
250 ml di doppia panna (per me panna fresca)

Per la finitura
60 gr di cioccolato bianco (per me Valrhona)
45 ml/3 cucchiai di arachidi salate tritate finemente
12 Reese's mini peanut butter cups**


Pressare i brownies nella base della teglia (foderata di carta forno sulla base e lungo il perimetro), premendo con il dorso di un cucchiaio o con le dita, avendo cura di non lasciare buchi.
Per la mousse al burro di arachidi, mettere in una ciotola il formaggio spalmabile, il burro di arachidi e lo zucchero e mescolare per qualche minuto. Aggiungere la panna raccogliendo bene il composto dai lati della ciotola per amalgamare. Mescolare bene fino a che la panna si addensa e il composto si rassoda, quindi mettere la mousse nella teglia a cucchiaiate, sopra ai brownies, e mettere in frigorifero a raffreddare. Io ho fatto tutto con la planetaria, prima con il gancio a foglia e dopo l'aggiunta della panna con la frusta, se non avete la planetaria usate un frullino perché a mano non è fattibile.
Sciogliere il cioccolato in una ciotola resistente al calore posta su una pentola di acqua in ebollizione mescolando di tanto in tanto. E' importante che la base della ciotola non tocchi l'acqua presente nella pentola. Far raffreddare il cioccolato per 10 minuti.
Prendere il dolce dal frigo e toglierlo dalla teglia. Con un cucchiaio, spargere il cioccolato in fili sottili formando dei cerchi grandi.
Decorare con le arachidi e le mini peanut butter cups.
Far raffreddare i frigo per almeno 3 ore prima di servirlo.
Il dolce si conserva per 3 giorni in frigorifero.

* I brownies li ho fatti io, ho sciolto 375 gr di burro con 375 gr di cioccolato fondente, ho aggiunto 6 uova, 500 gr di zucchero extra fine, 225 gr di farina e un cucchiaino di sale; cotti in forno per 25 minuti a 180 gradi.

Note

- Se non trovate il burro d'arachidi crunchy potete aggiungere una manciata di arachidi non salate tritate grossolanamente.
- Usate un cioccolato bianco di qualità o potreste avere problemi nel fonderlo.
- **Le mini peanut butter cups le trovate on line (amazon, my american market, richmonds) purtroppo le mie sono arrivate quasi sciolte, e dalla foto si vede...:(
- Ho seguito la ricetta ma credo che per la panna sia meglio procedere in questo modo: montarla a parte, aggiungerne una piccola parte per ammorbidire il composto di formaggio e burro di
   arachidi e aggiungere il resto della panna senza smontarla. Aggiungendo la panna liquida fa più fatica ad addensarsi.
- Per creare la decorazione di cioccolato secondo me è più comodo usare una forchetta rispetto al cucchiaio.
- Prima di procedere con la decorazione ho fatto rassodare bene il dolce in frigorifero perché la mousse era molto morbida.

Nonostante qualche imprecisione nel procedimento il dolce è veramente buono, incredibilmente non troppo dolce. Non omettete le arachidi salate perché danno una marcia in più, la ricetta è quindi

PROMOSSA

Veronica R.

martedì 20 giugno 2017

STRAWBERRY JELLY CHEESECAKE


Per me fare la spesa è una specie di rito. Preparo la lista con cura, scelgo i prodotti in offerta...e poi...e poi inizio a guardarmi intorno. Tutte le volte, perché potrebbero aver messo in assortimento qualcosa che non riuscivo a trovare.
Tutto questo per dire che, appena vedo qualcosa di nuovo o che mi manca, inizio a guardarlo con gli occhi languidi fino a quando non entra nel carrello della spesa.
Avevo visto questi cubi di gelatina di fragole e senza pensare a come li avrei utilizzati, li ho acquistati prima che mio marito potesse proferir parola. Ho pensato che in un modo o nell'altro sarebbero finiti in qualche dolce.
Sembrava un segno del destino, questo cheesecake faceva al caso mio, nella lista ingredienti c'erano i famosi cubi, io poi, non so mai decidermi tra dolci alla frutta o al cioccolato. Mannaggia perché sono così golosa.....


Ingredienti per 12 persone

Tempo di preparazione 30 minuti più il riposo in frigo

Attrezzatura: robot da cucina con le lame o frullatore, teglia da 25 cm di diametro con fondo amovibile imburrata e foderata con carta forno ( fondo e bordo ) 


Per la base

300 gr di biscotti digestive ( o graham crackers)
2 cucchiai da 15 ml ciascuno ( totale 30 ml ) di cacao in polvere setacciato
100 gr di burro

Per il cheesecake

600 gr di fragole mature
100 gr di zucchero semolato superfino tipo zefiro
1 cucchiaio da 15 ml di gelatina in polvere
1 pacchetto da 135 gr di gelatina alla fragola in cubi ( Hartley's strawberry flavour jelly)
300 gr di formaggio fresco cremoso tipo Philadelphia
150 ml di doppia panna ( io panna fresca comune )

Per la ganache di copertura

150 gr di cioccolato fondente ( io al 60% )
80 ml di doppia panna  ( io panna fresca comune )
1 cucchiaio da 15 ml di burro



Per la base, ridurre le digestive in briciole finissime nel robot da cucina o nel frullatore, in mancanza di questi, mettere i biscotti in un sacchetto di plastica per alimenti e colpirli con forza con un matterello. Aggiungere il cacao in polvere setacciato. Fare fondere il burro in un pentolino e aggiungere il mix di briciole di biscotto e cacao, amalgamare con cura e mettere tutto nella tortiera preparata. Pressate bene con il dorso di un cucchiaio e mettete in frigo mentre preparate la farcia.

Lavare e togliere il picciolo alle fragole, tagliarle a metà e metterle in una casseruola con lo zucchero e 80 ml di acqua. Lasciare bollire per 5 minuti o fino a quando le fragole non saranno morbidissime. Passarle attraverso un colino a maglie fitte, schiacciando bene la polpa col dorso di un cucchiaio, fino a quando non sarà rimasto nel colino solo un residuo di polpa compatta. Togliere ogni residuo di purea di frutta dall' altro lato e aggiungerla a quella filtrata, buttare il residuo compatto rimasto nel colino. Unire la gelatina in polvere alla purea calda e mescolare finché non si sarà sciolta.

Dividere la gelatina di fragole in cubi e metterla in una ciotola resistente al calore ( FOTO 1 ). Versare sopra 100 ml di acqua bollente e mescolare finché non si sarà sciolta. Aggiungere il composto alla purea di fragole e fare raffreddare.

In una ciotola mescolare panna e formaggio cremoso, unire la purea di fragole e gelatina, e amalgamare finché non sarà tutto denso e cremoso ( FOTO 2 ).

Versare la farcia ottenuta sulla base e mettere in frigo a rassodare per 1 ora ( FOTO 3 ).

Per la ganache, spezzettare il cioccolato fondente e metterlo in una ciotola resistente al calore con il burro e la panna. Posizionare il tutto su una pentola di acqua bollente ( bagnomaria ) e fare fondere il tutto. Mescolare per bene fino a ottenere una ganache densa e lucida. Versarla sulla farcia ormai rassodata e rimettere in frigo per almeno 2 ore o per tutta la notte ( FOTO 4 ).

Per servire, sformare il cheesecake ( all'occorrenza con l'aiuto di un coltello) e posizionarlo sul piatto di servizio. Può esser conservato in frigo per un massimo di 3 giorni.

Per semplificare la ricetta si può omettere la ganache e decorare il cheesecake con fragole fresche e riccioli di cioccolato fondente.

Note

-  Siccome ho il rotolino di acetato, il bordo l'ho rivestito con quello e mi sono trovata benissimo.

- La gelatina in polvere che avevo in casa non era adatta a questa ricetta poiché andava sciolta in un liquido freddo, ci ho provato lo stesso e ovviamente non ha funzionato. Ho ottenuto grumi e poi frullando tutto, molta schiuma... Ho preparato nuovamente la purea di fragole e ho usato la gelatina in fogli  Paneangeli  ( 4 fogli) . Li ho lasciati in acqua fredda per 10 minuti e poi strizzati e uniti alla purea di fragole calda.

- La ganache si può omettere... ma ...vi consiglio di no...vi porterà via solo un attimo di tempo e vi regalerà grandi soddisfazioni. Fate solo attenzione al calore del bagnomaria, se eccessivo o prolungato il composto si separerà.

L'unico intoppo che ho avuto è stato per colpa mia ( avrei dovuto leggere le istruzioni sulla confezione della gelatina quando l'ho comprata...ci ho provato lo stesso perché a volte sono testona e sfido la sorte ), ma ho risolto senza problemi. Per chi è curioso di sapere se i cubi di gelatina sono stucchevoli ( all'interno della preparazione )...la risposta è no. Esaltano il sapore della purea di fragole. Tutto è bilanciato e nulla lasciato al caso. L'abbinamento fragole e cioccolato è delizioso e risolve il problema di decidere tra un dolce alla frutta o al cioccolato. La ricetta è senza dubbio

PROMOSSA




lunedì 19 giugno 2017

WHITE CHOCOLATE AND PISTACHIO CHEESECAKE


La scelta di una ricetta da preparare tra quelle presenti nel libro di questo mese non è stata facile: sono una più golosa dell'altra...  ma quando ho visto la foto e ho letto gli ingredienti di questo cheesecake, ogni dubbio è svanito. Questa ricetta mi ha fatto scattare il desiderio di provarla. Subito.

Ho dovuto aspettare qualche giorno per provarla, cogliendo l'occasione di un compleanno in famiglia, La scelta non avrebbe potuto essere migliore perché il dolce ha conquistato tutti, ma proprio tutti!!!

Questo dolce è entrato di prepotenza nella parte alta della mia personale classifica dei dolci con massima resa e minimo sforzo. Così come in quella dei dolci super calorici... La torta dovrebbe servire 12 persone, ma dipende da che ospiti avete...


da No-Bake  Cakes & Treats, Hannah Miles

White Chocolate and Pistachio Cheesecake


in corsivo le mie note

Ingredienti per 12 persone

Per la base
200 250 g di biscotti Oreo o biscotti al cioccolato
125 g di burro fuso

Per la pasta di pistacchi
200 g di pistacchi sgusciati
15 ml/ 1 cucchiaio di zucchero a velo
15-30 ml/1-2 cucchiai di olio insapore, come quello di semi di girasole

Per il Cheesecake
3 fogli di gelatina (platinum grade - io ho utilizzato gelatina comune)
300 g di mascarpone
250 ml di doppia panna (per me panna fresca comune)
150 g di cioccolato bianco tritato


Tempo di preparazione 30 minuti più il riposo in frigorifero

Attrezzatura: robot da cucina con le lame o frullatore; stampo a cerniera da 23 cm di diametro, con il fondo amovibile, o stampo da pie, imburrato.

1. Per la base, ridurre i biscotti in briciole finissime, utilizzando il robot da cucina o il frullatore. Se non li avete, mettete i biscotti in un sacchetto per alimenti e colpiteli forte con un matterello.
In una ciotola mescolare le briciole di biscotti con il burro fuso, poi pressare bene il composto sul fondo dello stampo, aiutandosi con il dorso di un cucchiaio.
2. Tenere da parte una piccola manciata di pistacchi per la decorazione finale, e mettere il resto nel robot da cucina insieme allo zucchero a velo e a 15 ml d'olio. Frullare finché i pistacchi saranno ridotti in una pasta molto fine e spessa. Se il mix dovesse risultare troppo asciutto, unire ancora poco olio e frullare ancora.
3. Per il cheesecake, ammollare la gelatina in acqua (fredda) fino a quando non risulterà morbida. Mischiare il mascarpone con la pasta di pistacchi finché il mix non sarà cremoso e leggero.
4. Versare la panna in un pentolino e scaldarla dolcemente. Togliere la panna dal fuoco, ed unirvi la gelatina ben strizzata, mescolando finché non si sarà sciolta.
5. Filtrare la gelatina attraverso un colino a maglie fitte per eliminare eventuali residui di gelatina non sciolta. Unire 100 g di cioccolato bianco tritato alla panna calda, mescolando finché non si sarà sciolto.
6. Versare la panna nella crema al pistacchio e mescolare bene. Versare il ripieno sopra la base, Tritare finemente i pistacchi rimanenti, e cospargerli sopra al cheesecake, insieme al cioccolato bianco tritato e tenuto da parte.
7. Lasciare rassodare in frigorifero per almeno tre o tutta la notte prima di servire.
Il cheesecake si  può conservare in frigorifero fino a tre giorni.



Note personali

- la ricetta è di semplice e veloce esecuzione, e non richiede particolari competenze, nel perfetto spirito di questo libro

- utilizzate i migliori pistacchi che riuscite a trovare, perché dalla loro qualità dipende la buona riuscita del dolce, Stesso discorso vale per il cioccolato bianco.

- se non trovate gli Oreo, sostituiteli con altri biscotti al cioccolato, come indicato negli ingredienti, ma non scegliete dei semplici biscotti secchi, perché stravolgereste il senso e la bontà di questo dolce

- non ho dovuto filtrare la panna dopo aver unito la gelatina perché si era sciolta bene e non c'erano grumi

- ho preferito non tritare finemente i pistacchi per la decorazione come indicato nella ricetta. Nella foto sul libro non lo sono, sono tagliati grossolanamente e così ho fatto io

- il cheesecake si può mangiare dopo tre ore di riposo in frigorifero, ma se  resisterete fino al giorno successivo, ne sarete ricompensati, perché i sapori si saranno ben amalgamati e il dolce sarà ancora più buono.


La ricetta è goduriosa e decisamente:

PROMOSSA!!!

domenica 18 giugno 2017

MARINATED SQUID, SMOKED CHILLI, FENNEL AND LEMON SALAD PER IL REDONE DI GIUGNO 2017




Oggi pubblichiamo la ricetta di Elena C. per il Redone del mese, che ci è pervenuta tramite email.



Nel momento in cui mi sono trovata davanti agli occhi l’indice dello starbooks del mese di Maggio, sono stata estremamente indecisa su quale piatto preparare. Questa era la mia seconda opzione, seconda solo perché l’anatra all’arancia significava uscire un po’ dalla mia comfort zone in cucina.
Naturalmente l’ho preparata un paio di giorni dopo, la curiosità era troppa. 
Ne approfitto quindi per partecipare ad un nuovo redone.

Marinated Squid, Smoked Chilli, Fennel and Lemon Salad.

Ingredienti per 4 persone:

60 ml Olio di oliva (io extravergine)
Zest grattate e succo di un limone
1 cucchiaino di Ouzo (facoltativo, io non sono riuscita a trovarlo)
Un pizzico di sale fino
½ - 1 cucchiaino di peperoncino affumicato in polvere o pasta
400 gr calamari, puliti e tagliati ad anelli, tentacoli inclusi
2 spicchi di aglio tritati
200 gr patate novelle, lessate con la pelle
1 finocchio tagliato a fettine sottili
1 limone o 1 arancia tagliata a spicchi
2 peperoncini rossi tagliati sottili
Foglie di basilico greco o normale, prezzemolo, e origano.
Sale marino e pepe nero macinato al momento


Procedimento:
In una boule abbastanza grande, mescolare insieme olio di oliva, limone (zest e succo), zucchero, peperoncino affumicato, sale e pepe.

Portare a bollore una pentola di acqua salata, una volta preso il bollore aggiungere i calamari e l’aglio, cronometrare 40 secondi precisi e scolare immediatamente. Asciugarli e aggiungerli alla marinata preparata.
Lasciarli nella marinata per almeno un ora, poi aggiungere le patate, i finocchi e il limone pelato a vivo e tagliato a spicchi. Aggiungere in fine il peperoncino, le erbe aromatiche e mescolare molto delicatamente.
Servire a temperatura ambiente.

Note
La ricetta è spiegata bene, io non avevo capito di dover pelare a vivo il limone e l’ho semplicemente tagliato a spicchi.
Sinceramente 40 secondi di tempo per cuocere i calamari mi sembravano un po’ pochini, ho cercato di tagliarli ad anelli non troppo grandi per farli cuocere meglio. Sono risultati tenerissimi e ben cotti.
Il piatto di per se è veramente semplice e molto fresco e leggero, perfetto per queste calde serate.
La ricetta per me è promossa!

Nel libro sono indicati come metodi dell’ultimo minuto e più veloci dei calamari, la griglia e la frittura, in realtà questo piatto se fatto con anticipo è un vero e proprio salva cena! Si può infatti lasciare insaporire i calamari nella marinata in frigorifero, anche per qualche ora basta poi riportarli a temperatura ambiente nel momento di servirli e gustarli.  

Elena C.


venerdì 16 giugno 2017

OREO COOKIE GARDEN CAKES


Questi dolcetti rappresentano un campo "terroso" o "fangoso" da cui spuntano delicati innocenti fiorellini di zucchero.
Di innocente in effetti in questi cake c'è poco, se si pensa al reiterato utilizzo dei simpatici biscotti OREO, nati appositamente per finire dentro ricette ideate da serial killer della glicemia.
Che poi, confesso qui, ora e mai più: a me gli Oreo non piacciono.
Cioè poco. Quel tanto che basta a farmeli accettare nei momenti di depressione acuta, quando nella dispensa non c'è neanche una maledetta briciola di cioccolata o mandorla a tirarmi su.
Sono una donna a basso mantenimento: mi adatto a tutto.
Però c'è il lato "positivo": questi neretti dal cuore candido, piacciono da morire a mia figlia. A livello che è in grado di finirsene un tubo in pochi minuti.
Così dopo la Oreo cheesecake, gli Oreo brownies e la layer Oreo cake (nessuno di questi pubblicati sul blog - ho una dignità da difendere), ho deciso che avrei provato questo giardino fiorito.
E grazie alla presenza di mia figlia e la sua amica in casa, sono anche riuscita a smaltirne una buona parte.
Ingredienti per 16 pezzi (per uno stampo quadrato da 20x20 foderato con carta da forno)
(preparazione - 30 minuti + 3 ore per il raffreddamento)

300 g di Oreo o biscotti similari
350 g di cioccolato fondente (io al 50%)
100 g di Golden Syrup
175 g di burro
100g di uvetta rivestita di cioccolata (ma anche altra frutta secca come cranberries)
150 g di confettini al cioccolato tipo Minstrels (ma anche Smarties o M&M)

Per la decorazione
60 g di crema al burro già pronta (da noi non c'è, si può fare in casa).
qualche goccia di colorante verde
16 fiori di zucchero
  1.  In un mixer riduci in briciole fini 75 g di biscotti per creare il "fango". Tieni da parte. 
  2. Rompi il cioccolato in quadretti e mettilo in una ciotola resistente calore insieme al golden syrup ed al burro e fai sciogliere a bagno maria. Mescola occasionalmente fino ad ottenere un composto lucido e cremoso. Toglilo dal calore e fai intiepidire. 
  3. Rompi con le mani i restanti Oreo in piccoli pezzi e versali nel composto di cioccolato con l'uvetta ed i confettini mescolando bene.
  4. Versa il composto nello stampo e premi con il retro di un cucchiaio per livellare bene. Cospargi la polvere di Oreo facendo attenzione che tutta la superficie ne sia ben coperta. Fai raffreddare in frigo per almeno 3 ore.
  5. Togli da frigo e taglia in 16 quadrati sistemandoli in pirottini di carta. 
  6. Colora la crema al burro con qualche goccia di colorante verde e mettila in un sac a poche munito di imboccatura a foglia. Realizza le foglie al centro di ogni dolcetto quindi sistema il fiore di zucchero sulle foglie. Questo dolce si conserva in frigo fino a 3 giorni. 
NOTE
  • Premetto che non riesco a mangiare questo genere di dolci. Cioè si, riesco ma in quantità minimali. Forse il tutto è dovuto all'eccessivo caldo di questi giorni, diamo la colpa a lui. Per onore della scienza, ho assaggiato un quarto di uno di questi dolcetti ed è stato più che sufficiente per farmi un'idea. Se userete dell'ottima cioccolata fondente non troppo amara e del buon burro,  l'insieme sarà molto goloso, con una miriade di consistenze diverse, dal croccante dei biscotti (che restano esattamente come sono senza prendere umidità), al morbido dell'uvetta e di nuovo al croccante dei confettini e fondente dell'insieme. Insomma non annoia. Ma è un dolce per palati primitivi, come possono essere quelli dei nostri bambini o quelli degli americani (senza voler offendere nessuno), o per tutti coloro che amano viaggiare a tutta velocità a fari spenti nella notte. Non so se mi sono spiegata.  
  • Vanno consumati freddi di frigo. Contrariamente ad altre preparazioni, il freddo esalta tutti i sapori e ne conserva ovviamente la forma. Il Golden Syrup è indispensabile per avere quell'incredibile ricordo di caramello che ritorna all'assaggio. A mio avviso anche un pizzico di fleur de sel non ci sarebbe stato male. 
  • La preparazione è velocissima, io ci ho messo meno di mezz'ora. Il tempo maggiore è per sciogliere la base di cioccolata, mentre il resto si fa in un attimo. Come confetti di cioccolata, ho voluto strafare ed ho usato le M&M gialle, ovvero quelle con le arachidi. Il crock e la sapidità della nocciolina ci sta assai bene. 
  • Non avendo il quadrato d'acciaio senza fondo o lo stampo di quella dimensione, ho usato una scatola di latta rettangolare 25 x 15 e devo dire che ha avuto il suo scopo. Ho ottenuto le medesime dimensioni (forse io li ho tagliati un po' più piccoli per incoraggiare al consumo). 
  • Per quanto riguarda le decorazioni, non ho fatto crema al burro. Mi sono limitata a realizzare i fiorellini con pasta di zucchero che avevo messa da parte e li ho fatti seccare nel tempo che il dolce si solidificava. Naturalmente io consiglio sempre a tutti di non mangiarli. 
  • La spiegazione è perfetta al secondo ed è una grande soddisfazione quando tutto viene esattamente come quanto spiegato ed illustrato. 
  • Per finire posso dire che è un'idea molto carina per feste di compleanno per i nostri ragazzi o pomeriggi in cui avete amici dei ragazzi in casa. Questo dolcetto sarà molto molto apprezzato. 
PROMOSSA 

giovedì 15 giugno 2017

SALTED HONEY AND APRICOT FLAN


Sono due mesi che boccio ricette, o se promuovo, lo faccio con la sufficienza risicata.
E' perché sono la Starbooker cattiva, mi dicevo.
Forse è perché sono la Starbooker sfigata, sussurrava una vocina dentro di me: possibile mai che in due libri due pieni di ricette deliziose, quelle mal scritte dovessero toccare proprio a me? Avrò forse un'attrazione fatale per le ciofeche?
Questo mese per fortuna mi sentivo al sicuro: in un libro con foto da sbavo, la cui dichiarazione d'intenti è quella di abdicare una volta tanto all'home made in nome del caldo estivo e della possibilità di preparare ugualmente "delectable sweets without turning on the oven", sapevo che potevo scegliere ad occhi chiusi: è vero che con i dolci sono una chiavica, ma che diamine, questi sono davvero facilissimi!!!

Che cosa mi ha attirato di questa ricetta? Prima di tutto la promessa insita nel nome: Flan al miele salato e albicocche. Da brava amante del caramello salato e del cioccolato salato, non potevo certo farmi sfuggire un dolce al miele salato. Miele e albicocche stanno benissimo insieme, e pregustavo con delizia la goduria regalata dalla puntina di sale: non avevo ancora finito di leggere il titolo, che già compilavo la lista della spesa.

Una precisazione prima di passare alla ricetta: per noi europei flan è sinonimo di un dolce alto e soffice, simile al soufflé. Negli USA invece, il flan è anche una torta di frutta con la base morbida, tipo pan di Spagna, come testimoniano diverse foto che si trovano correntemente su Pinterest. E diciamocelo, la foto del dolce che avevo scelto prometteva meraviglie!

Tra parentesi e in corsivo le mie osservazioni e/o variazioni.

TORTA AL MIELE SALATO E ALBICOCCHE
Da: Hannah Miles - No-Bake Cakes and Treats - Lorenz Books

Sì, lo so, ho fatto dei mega ciuffi di crema: dovevo pur consumare il mezzo kg che avevo!

Per 8 persone
Tempo di preparazione: 30 minuti

16 albicocche mature
30 ml - 2 cucchiai di miele liquido (io ho usato un Millefiori)
30 ml - 2 cucchiai di zucchero extrafine (tipo Zefiro)
Succo di 2 limoni (io non l'ho usato, vedi note)
300 ml - ½ pinta - ¼ di tazza di doppia panna (panna fresca normale per me)
180 g - 6½ once - ¾ di tazza di formaggio cremoso (tipo Philadelphia)
1 pizzico di sale
1 base di pan di Spagna pronta di 25 cm di diametro
30 ml - 2 cucchiai di gelatina o marmellata di albicocche
30 ml - 2 cucchiai di pistacchi non salati e spellati, finemente tritati

Attrezzatura:
1 frullatore o robot da cucina
1 tasca da pasticceria con beccuccio a stella grande
1 pennello da pasticceria
1 piatto di servizio


Parto con una confessione: non sono riuscita ad acquistare la base di pan di Spagna pronta. Ero al supermercato, ho preso in mano la confezione, ho letto gli ingredienti in etichetta e ho deciso che potevo farmelo io. Un pan di Spagna di 2 uova è stato sufficiente per il mio stampo. Sono certa che mi perdonerete. 😇


Preparare le albicocche: metterle in una pentola, coprirle con acqua, aggiungere 15 ml/1 cucchiaio di miele e far sobbollire per 5-8 minuti, finché la frutta si sia ammorbidita. Togliere dal fuoco e scolare. Quando si sono intiepidite abbastanza da poter essere maneggiate, incidere delicatamente la pelle e toglierla, quindi tagliare ogni albicocca in due e rimuovere il nocciolo.

Tenere da parte metà delle albicocche e frullare le rimanenti insieme a 30 ml/2 cucchiai di zucchero e al succo di un limone, ottenendo una purea fine.

Montare la panna, il formaggio cremoso, il cucchiaio di miele rimanente e il sale in una ciotola e metterli nella tasca da pasticceria preparata.

Posizionare la base di pan di Spagna sul piatto di servizio e versare nell'incavo la purea di albicocche. Formare dei ciuffi di crema all'interno del bordo, quindi posizionare le mezze albicocche all'interno.

Scaldare la gelatina insieme al succo di un limone, finché diventi liquida. Farla raffreddare un poco, quindi usarla per spennellare le albicocche: potreste non aver bisogno di utilizzarla tutta.

Cospargere i ciuffi di crema con i pistacchi tritati e servire immediatamente accompagnando con panna liquida a piacere.

OSSERVAZIONI

La prima osservazione è: dov'è il miele salato? Qui di miele ce n'è davvero pochino, 30 ml per un dolce di 25 cm di diametro, e l'unico pizzico di sale della lista ingredienti viene messo nella crema.

La seconda osservazione è nata in retrospettiva e riguarda la conversione tra cup e grammi/ml
Siccome la prima dose che il libro presenta è proprio quella metrica, non ho nemmeno guardato le corrispondenze tra questa e le cup americane. Certo, nel compilare la lista della spesa mi ero detta che 300 ml di panna mi sembravano tantini, ma in fondo ci sta che avanzi qualcosa, ed è meglio ritrovarsi con una dose sovrabbondante di crema, piuttosto che rimanere senza al terzultimo ciuffo. Solo scrivendo il post - e quindi copiando la ricetta integralmente, così come è riportata sul libro - mi sono saltate all'occhio le conversioni farlocche. Se una cup americana contiene 250 ml di liquido, come è possibile che 300 ml di panna corrispondano a ¼ di tazza, mentre 180 g di formaggio cremoso siano contenuti in  ¾ di tazza? E infatti mi sono trovata con mezzo kg di crema, quando me ne serviva solo la metà.

Tutte le osservazioni successive sono nate in corso d'opera, un'opera che si è svolta in apnea perché il dolce andrebbe assemblato poco prima di servirlo, e io dovevo portarlo a una cena fuori casa:

Consistenza delle albicocche
Non ho mai fatto le albicocche sciroppate, quindi mi sono fidata delle indicazioni della Miles: ho fatto sobbollire le albicocche per 5 minuti, e quando le ho scolate la buccia era venuta via da sola, e una buona metà si erano spappolate. Fortunatamente ne avevo acquistate di più, quindi ho messo di corsa le rimanenti in pentola, e non appena l'acqua ha spiccato il bollore ho spento il fuoco e le ho lasciate immerse per 3 minuti, prima di scolarle. Anche questa volta la buccia è venuta via da sola; le povere albicocche non si sono spappolate, ma erano completamente ammosciate, come si vede dalla foto. Non ne avevo altre, non avevo tempo di andarle a comprare e le ho quindi usate, dicendomi che in fondo l'importante è il sapore, ma comprendendo all'istante che l'autrice aveva usato per la foto delle albicocche sciroppate. Perché non lo dice apertamente? 


Grado di dolcezza delle albicocche - la farcia del dolce
Un cucchiaio di miele nell'acqua di cottura di 700 g di albicocche, tanto pesavano i miei 16 frutti, non è niente e infatti le albicocche scolate non sono risultate per niente dolci, anzi: erano molto aspre e acide. Me ne sono resa conto, con orrore, all'assaggio e solo allora ho cominciato a riflettere: la cottura fa risaltare le componenti acide della frutta, tanto è vero che nelle confetture o nella frutta sciroppata si usa tanto zucchero, proprio per compensare questo effetto, oltre che per garantire la conservabilità del prodotto finito. Qui avevamo un misero cucchiaio di miele sciolto in acqua per 700 g lordi di albicocche, coadiuvato da altri 30 g di zucchero nella purea e dalla gelatina di albicocche in quelle intere; entrambe le preparazioni prevedevano il succo di limone, che ne avrebbe aumentato l'asprezza.

Ho quindi apportato i correttivi in corsa, maledicendo la Miles per non aver testato la ricetta, e me stessa per aver spento il neurone durante la preparazione (in retrospettiva: 60 g tra zucchero e miele per un intero dolce? Ma dove avevo la testa???).
Alla purea ho aggiunto un cucchiaione di miele, e ho inondato di gelatina (rigorosamente senza limone) le mezze albicocche della decorazione, nel disperato tentativo di dare un po' di dolcezza. Non ci sono riuscita del tutto,  purtroppo.

Assemblaggio del dolce
"Ad assemblare, cioe', sono capaci tutti: a farlo bene, con quella competenza "furba" che in questi casi e' sempre una strategia vincente, sono in pochi", scrive Alessandra nell'introduzione.
Ecco, ditemi voi se vi sembra furbo far fare con cura i ciuffi di crema lungo la circonferenza del dolce, prima di posizionare le mezze albicocche al centro: con una manualità come la mia, si spatasciano di sicuro. Ovviamente non ho seguito le indicazioni della Miles: ho prima posizionato le povere albicocche ammosciate, che ho cosparso copiosamente di gelatina pura appena scaldata, quindi sono passata ai ciuffi di crema. Me ne è avanzata mezza sac-à-poche abbondante, che ho mangiato a colazione il giorno dopo: l'avevamo detto, no, che non è un libro adatto per prepararsi alla prova costume? Epperò, potevano anche farle meglio, le conversioni tra cup e grammi!

Gusto
Pessimo. Se con una base di pasta frolla, molto dolce e burrosa, le marmellate aspre stanno divinamente, con una base di pan di Spagna le cose vanno diversamente. Zucchero e miele erano davvero pochissimi e il sapore della frutta era decisamente troppo aspro. E no, la colpa non era delle albicocche poco mature: ne avevo assaggiata una ed era buona, dolce al punto giusto. 
L'acidità della frutta è stata accentuata dalla crema di panna e formaggio cremoso (che è acidulo), ulteriormente enfatizzata dal pizzico di sale. 
Immagino che la funzione del pistacchio fosse quella di dare un po' di colore e di croccantezza al palato. Io l'ho trovato insignificante, specialmente di fronte alla completa débacle del gusto complessivo di questa preparazione, che faccio fatica a chiamare dolce, perché dolce non è.
Si è rivelato invece immangiabile, mi sono vergognata come una ladra e mi sono scusata umilmente con i commensali.
Oltre alle mie aspettative, la preparazione ha disatteso anche la promessa del nome, visto che di miele salato non c'era neanche l'ombra.

L'intuito degli scafati lettori di questo blog avrà già compreso che questa torta per me è sonoramente

BOCCIATA


E da oggi è ufficiale: sono la Starbooker sfigata. 😆