1 blocco di halloumi di 250 g
Olio extravergine di oliva
4 albicocche
2 cucchiai di miele
Qualche rametto di origano o timo fresco
Preriscaldare il grill del forno a temperatura medio-alta.
Nell'introduzione a questa ricetta, Georgina Hayden dice di non amare l'insalata di riso. Tuttavia, dopo che ha elaborato questa ricetta, prendendo ispirazione dal Nam Khao, la famosa insalata del Laos con il riso fritto, ha cambiato idea, tanto da sostenere che, con questo piatto, può decisamente andare d'accordo. Visto che a me le insalate di riso piacciono e nei miei anni asiatici credo di aver assaggiato ogni tipo di riso fritto, incluse diverse versioni di Nam Khao, non ho avuto esitazioni nella scelta: non sia mai che non trovassi anche io un nuovo piatto con cui diventare amica...
CRISPY RICE, POMEGRANATE AND HERB SALAD
INSALATA DI RISO CROCCANTE, MELAGRANA ED ERBE
INGREDIENTI
160 g di riso a grano lungo
sale e pepe fresco di mulinello
2 spicchi d'aglio
3 cucchiai di olio d'oliva
2 cucchiai di melassa di melagrana
1 mazzetto di cipollotti
½ melagrana
1 mazzetto di aneto
½ mazzetto di menta
1 cucchiaino di peperoncino di Aleppo o ½ cucchiaino di peperoncino in fiocchi
1 cucchiaio di miele (o sciroppo d'acero, per la versione vegana)
PROCEDIMENTO
Sciacquare il riso sotto l'acqua corrente fino a che quest'ultima diventa limpida. Se avete tempo, lasciarlo in acqua fredda per 20 minuti. Portate a bollore una pentola di acqua salata, poi lessatevi il riso per 8 minuti: deve rimanere un po' al dente. Scolatelo in un colino, poi passatelo sotto l'acqua fredda in modo che si raffreddi velocemente. Grattugiate finemente o spremete l'aglio in una terrina. Aggiungete 2 cucchiai di olio d'oliva e uno di melassa di melagrana e sbattete per incorporare gli ingredienti. Condite il riso, freddo e ben scolato, con questo condimento. Scaldate una padella grande a fuoco medio e versatevi il riso a cucchiaiate. Premetelo bene in modo che ricopra uniformemente il fondo della padella e friggetelo per 10 minuti, rivoltandolo parte per parte una o due volte, in modo da farlo caramellizzare completamente. Nel frattempo, recuperate i semi della melagrana, mondate e affettate finemente i cipollotti, le fronde dell'aneto e le foglie di menta. Mettete tutto in un grande piatto da portata, con il peperoncino. Dopo che il riso ha fritto per 10 minuti, conditelo con il miele e l'ultimo cucchiaio di melassa di melagrana. Mescolate bene e premete di nuovo il riso in uno strato uniforme sul fondo della padella, per farlo cuocere altri 5 minuti, in modo che sia croccante. Alzate leggermente la fiamma, se necessario. Quando é freddo, conditelo con il mix di erbe e melagrana e un ultimo cucchiaio di olio d'oliva. Mescolate bene, regolate di sale e di pepe e servite.
NOTE MIE
Nell'introduzione alla ricetta, l'autrice afferma che un piatto di cozze e un bicchiere di vino bianco (gelato, aggiungo io), fanno subito estate. Non posso darle torto.
A casa mia le cozze sono molto amate soprattutto dal marito, che per questo si è guadagnato negli anni il titolo di "preparatore di cozze". Ovviamente, il privilegio consiste anche nell'essere l'addetto alla pulitura.
Questa ricetta mi ha ricordato molto i modi in cui vengono preparate le cozze in Normandia e Belgio, vale a dire con una base di scalogni e burro, alla quale aggiungere poi gli ingredienti di turno. In questo caso, l'autrice ha optato per lo yogurt e lo zafferano.
MUSSELS IN SAFFRON YOGHURT
Ingredienti per 2 persone:
1 Kg di cozze
Un bel pizzico di zafferano
2 scalogni
2 spicchi d'aglio
½ mazzetto di prezzemolo
50 g di burro non salato
Olio extravergine d'oliva
150 ml di vino bianco
300 ml di brodo di pollo o di pesce
200 g di yogurt greco
Sale marino e pepe nero appena macinato
Qualche rametto di aneto (facoltativo)
Considerazioni:
- La ricetta è super semplice e veloce. Mi sono trovata perfettamente con i tempi di cottura delle cozze, 6 minuti sono stati giusti affinché si aprissero tutte, ma senza stracuocersi (cosa che ABORRO, la cozza per me deve essere appena scottata).
- Forse diminuirei di poco la quantità di brodo, per far venire una salsa un pochino più densa alla fine. In realtà avrei potuto allungare io i tempi e farla restringere, ma la verità è che avevo fame e non mi andava.
- Avrei gradito un'indicazione un po' più precisa sullo zafferano. Io per timore di metterne troppo, sono forse stata un po' troppo parca.
- In ogni caso, il piatto ci è piaciuto tantissimo e ci siamo spazzolati tutto, ovviamente con grande scarpetta e somma gioia, per cui la ricetta è
PROMOSSA
Il Pastisio è un piatto unico tipico della cucina greca, molto simile alla pasta al forno nostrana; la differenza è che è composto da tre strati ben distinti: uno di pasta, uno di ragù e uno di besciamella. La pasta tipica da pastisio è simile agli ziti, ma può essere sostituita da bucatini o ancora dalle penne. La versione semplificata di Georgina Hayden prevede la cottura di tutto in un solo tegame, oltre a una besciamella semplificata composta da panna acida, tuorli e formaggio grattugiato che ricorda un po' quella di Ottolenghi.
Mi sono fatta tentare dall'idea di un unico recipiente per cuocere tutto pasta compresa, anche se la primissima perplessità è nata leggendo i tempi di cottura della pasta: 20 minuti + il tempo che il brodo giunga a ebollizione. Non so quale sia la tenuta della pasta da pastisio, ma ho subito desiderato avere in casa una confezione di anelletti, la meravigliosa pasta siciliana da sformato, che ha tempi di cottura lunghi e una tenuta perfetta. Non trovando tale formato dalle mie parti ho optato per delle penne a sezione quadrata, il cui tempo di cottura è di 13 minuti, e ho incrociato le dita.
Sempre per la serie iniziata ieri che al fritto non si dice mai di no, o meglio si dice no ma lo si dice con la bocca piena :D ecco oggi delle frittelle assolutamente deliziose a base di spinaci e zucchine.
Possono fare da pasto a sè, accompagnate da un'insalala, o apparire tra gli antipasti di un pranzo estivo o ancora essere servite ad un party, magari facendole anche più piccole.
Insomma, come le farete non importa, vi raccomando solo di farne tante ;)
SPANAKOPITA FRITTERS
per 4 persone
100g di spinaci baby
una grossa zucchina
un cucchiaino di sale
metà mazzetto di aneto, menta o prezzemolo (o un mix)
4 cipollotti
100 g di farina (senza glutine se dovesse servire)
un cucchiaino di lievito per torte salate
pepe nero macinato al momento
2 uova grandi
50 g di yogurt greco
100g di feta
olio d'oliva per friggere
un limone, per servire
Spezzettare gli spinaci e grattugiare grossolanamente le zucchine, quindi mettere il tutto in un colino sopra un lavandino. Cospargere le verdure con il sale e lasciar riposare per 15-20 minuti in modo che perdano l'acqua di vegetazione.
Strizzarle quindi molto bene e trasferirle in una ciotola capiente ed aggiungere le erbe tritate, i cipollotti affettati, la farina, il lievito ed un generoso pizzico di pepe.
Unire quindi l'uovo e lo yogurt ed infine la feta sbriciolata.
Foderare un piatto con carta da cucina.
Mettere una larga padella su fuoco medio e versarvi l'olio necessario a coprirne la base.
Friggere il composto a cucchiaiate per 3-4 minuti per parte, finchè croccanti e ben colorite.
Servire dopo averle cosparse con il sale e accompagnarle con spicchi di limone da spremere al momento.
NOTE
- gli spinaci qui non sono appassiti in padella ma lasciati a perdere l'acqua con il sale. Il risultato è molto simile, ma conservano una consistenza migliore. L'autrice dice che certo ci vuole più tempo (io li ho lasciati tutti e 20 i minuti indicati) ma ci guadagna il risultato finale.
- dosi perfette, è in pratica solo un lavoro di assemblaggio. Ho usato un uovo grande come indicato ed il composto ha preso una consistenza perfetta. Mi sono comunque aiutata con due cucchiai.
- ho usato aneto e prezzemolo, come erbe aromatiche, ma devo dire che non vedo l'ora di provare anche con la menta.
- nonostante la feta e le verdure salate all'origine, ho gradito molto il sale spolverizzato sopra alla fine, ma io mangio abbastanza saporito. Il mio augusto consorte le ha gustate "nature" e ha rimpiando che non ce ne fossero abbastanza, per i suoi gusti.
- la farina usata può, come indicato, anche essere del tipo senza glutine, rendendo la ricetta fruibile anche da chi dovesse starci attento.
- veloce ( a parte il tempo di tenere le verdure sotto sale) e molto semplice, è una di quelle cose che finiscono ancora prima di arrivare in tavola. Inutile dire che la ricetta sia
PROMOSSA
Greci e Ciprioti amano i keftedes.
Queste polpette sono perfette in questa stagione e faranno felici le persone celiache e vegane perché non contengono glutine nè proteine animali.
Nonostante la loro somiglianza ai falafel, la consistenza è completamente diversa, densa e con la morbidezza della patata che crea un bellissimo contrasto con la croccantezza della crosticina esterna.
L'operazione della frullatura deve essere molto oculata, in modo da non ottenere un puré ma neanche avere un composto troppo grossolano che non riesca a stare insieme.
Se lavorerete correttamente, il risultato sarà delizioso e irresistibile.
È necessario iniziare questa ricetta un giorno prima con l'ammollo dei ceci.
125 g di ceci secchi
1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
200 g di patate novelle
1 cipolla
½ mazzetto di erbe aromatiche miste, qualunque cosa ci sia nel tuo frigo e che abbia bisogno di essere utilizzata—prezzemolo a foglia piatta, menta, aneto e coriandolo sono tutte buone opzioni
Sale marino e pepe nero appena macinato
50 g di farina semplice (senza glutine, se necessario)
Olio d'oliva
1 limone
Dovrai mettere a bagno i ceci la notte prima di voler preparare i keftedes. Mettili in una grande ciotola con il bicarbonato di sodio, coprili con abbondante acqua fredda e lasciali tutta la notte.
Quando sei pronto per preparare i keftedes, taglia grossolanamente le patate (lascia la buccia) e mettile in un piccolo pentolino d'acqua. Porta a ebollizione, quindi cuoci per 10 minuti o fino a quando saranno tenere. Scola e lascia asciugare dal vapore e raffreddare.
Mentre le patate si raffreddano, sbuccia e trita la cipolla. Trita grossolanamente le erbe aromatiche. Scola bene i ceci ammollati e mettili in un robot da cucina con le erbe, le patate raffreddate e la cipolla tritata. Condisci con sale e pepe. Frulla per un minuto, poi mescola fino a quando il composto si unisce appena. Non vuoi che sia totalmente liscio o come una purea; cerca di mantenere un po' di consistenza.
Rimuovi la lama dalla ciotola, aggiungi la farina e mescola per amalgamare. Quando sei pronto per friggere il composto, metti una grande padella a fuoco medio e versa abbastanza olio d'oliva da coprire il fondo per 1 cm. Con le mani bagnate, raccogli circa un cucchiaio del composto e forma una polpetta, poi appiattiscila leggermente. Metti su un piatto pulito fino a quando il composto non sarà esaurito. Rivesti un piatto con carta da cucina.
Friggi le frittelle poche alla volta per 3–4 minuti per lato, fino a doratura intensa, premendole leggermente con il dorso di una paletta. Quando sono cotte, trasferiscile sul piatto rivestito di carta e continua fino a quando hai cotto tutti i keftedes. Servi con un'ulteriore spolverata di sale e il limone tagliato a spicchi, pronto per essere spremuto sopra.
NOTE PERSONALI
Una delle cose che mi ha colpito ed incuriosito dell'ultimo libro di Georgina Hayden, è sicuramente la presenza di diverse declinazioni del Baklava. Dolce di origine turca, così pare, si è diffuso nel resto della penisola balcanica poi in Medio Oriente.
Il Baklava è composto da strati di pasta fillo, imburrati e farciti con noci, o altra frutta secca, aromi e spezie, ed imbevuto da uno sciroppo di miele (o zucchero), dopo la cottura. Le versioni sono praticamente infinite…
Non amo i dolci troppo dolci ma, per quelli in cui è presente il miele… faccio delle eccezioni!
Forse sono le mie origini sardo-valtellinesi a farmeli amare. Sia in Sardegna che in Valtellina, infatti si trovano deliziosi dolci a base di miele, ed io ho iniziato a mangiarli da… subito! 😊
Nell’introdurre la ricetta, l’autrice spiega che questo “gelato”, è più un “budino” che un gelato, visto che non si spalma sul cono ma si serve a fette!
La parte inferiore caramellata della fillo, una volta sformata, diventa la parte superiore. Si può cospargere con altre noci e un filo di miele. La consistenza che ottiene la pasta filo nel congelatore è davvero piacevole: gran parte rimane croccante ma alcune parti si ammorbidiscono, fino a diventare gommose ed è semplicemente meravigliosa.
Provare per credere!
Baklava Ricotta Semifreddo
Greekish, Georgina Hayden - Bloomsbury
Ingredienti per 10 persone
70 g di burro
½ cucchiaino di cannella in polvere
100 g di zucchero semolato
6 fogli di pasta fillo
75 g di noci
500 g di ricotta
1 cucchiaio di acqua di rose
400 ml di doppia panna
1 limone
100 g di miele
Preriscaldare il forno a 200°C (180°C se ventilato). Fondere il burro. Mescolare la cannella in polvere con 40 g di zucchero semolato. Spennellare i fogli di fillo con il burro, uno per uno, e cospargeteli ciascuno, con un sesto del composto di cannella e zucchero. Accartocciare ogni foglio in onde o rosette e disporle in una teglia. Tritare finemente le noci e cospargerle sopra alla pasta fillo. Mettere in forno e cuocere per 20 minuti, fino a quando saranno croccanti e ben dorate dappertutto.
Sfornare e lasciare raffreddare, poi sminuzzare il tutto nella teglia, in modo da avere un composto con pezzetti medi e piccoli, che andranno poi uniti al mix di panna e ricotta.
Foderare uno stampo da plumcake da 900 g con pellicola trasparente (senza PVC), lasciando sbordare abbondantemente i bordi lunghi, in modo da poterli ripiegare sul ripieno. Cospargere abbastanza composto di fillo per coprire il fondo dello stampo. Frullare la ricotta con i restanti 60 g di zucchero semolato e l'acqua di rose, in un robot da cucina, fino a quando non saranno ben amalgamati e lucidi. Montare la panna in una ciotola capiente fino a formare dei picchi morbidi, poi incorporarla al composto di ricotta. Grattugiare finemente la scorza di limone ed unirla al composto. Aggiungere anche il miele. Unire la maggior parte di pasta fillo nella miscela di panna. Versare il tutto nello stampo precedentemente preparato, ripiegare la pellicola trasparente e premere leggermente sopra, quindi mettere in freezer per almeno 6 ore prima di servire.
Per servire, tirare fuori dal freezer e lasciare a temperatura ambiente per 30 minuti.
Sformare il semifreddo su un tagliere, tagliarlo a fette e cospargerlo con il mix di fillo messo da parte e servire.
Note personali
La ricetta non presenta particolari difficoltà di esecuzione ed è spiegata in modo chiaro.
Se non avete dimestichezza con la pasta fillo, tenete presente che si secca molto velocemente, se non viene coperta con un panno, meglio se appena umido.
Per formare le onde, tenendo il foglio con la parte lunga verso di voi, dovrete sollevare una parte e plissettare il tutto, pinzando la fillo tra i pollici e il secondo e terzo dito di entrambe le mani. Io ho formato le onde, poi le ho arrotolate su se stesse, senza stringere troppo.
Ho avanzato circa 20 g di burro, ma non ne ho sentito la mancanza.
Invece del forno ho usato la friggitrice ad aria, che ho trovato più comoda e veloce per questa operazione.
Vi avviso che farete fatica a non mangiarvi le chiocciole di fillo appena sfornate… un assaggio va fatto ma non andate oltre
Lo stampo da plumcake che ho utilizzato era della capacità indicata nella ricetta ma era insufficiente per contenere tutto il composto, Infatti, ne ho dovuto mettere un po’ in un due stampini, e un po’… me lo sono mangiato così com’era: una meraviglia!
La pasta fillo dentro il semifreddo è un’idea stupenda! Ed è proprio come scritto dalla Hayden: un po’ rimane morbida, un po’ croccante: una sensazione meravigliosa al palato.
Tutti gli ingredienti sono perfettamente bilanciati e il risultato finale è un dolce magnifico: bello, ricco, profumato e avvolgente. I vostri commensali vi ringrazieranno!!!
La ricetta è:
PROMOSSA CON LODE!
Anche se non mi piace l'agnello, da oltre 10 anni mi tocca celebrare con il resto della famiglia l'Agnus Day (batuttone, lo so), visto che marito e figlia ne sono così golosi da richiederlo almeno una volta alla settimana. Da quando vivo all'estero, trovo con facilità ogni pezzo, incluso il famigerato macinato, e visto che, nel tempo, mi sono pure impratichita, mi piace sbizzarrirmi con i vari tagli. Superfluo dire che, in un libro di cucina greca, mi sia subito fiondata alla ricerca di un piatto con questo ingrediente, ed ecco il risultato.
per 4 persone
Mondare e tagliare a pezzetti una cipolla e due spicchi d'aglio. Tritarli al mixer finemente assieme al prezzemolo (gambi e foglie) e a metà delle foglie di menta, poi condirli bene con sale e pepe. Aggiungere il pangrattato, la paprika, la menta secca e, in ultimo, la scorza di limone. Tritateli ancora un po' (solo per amalgamarli), poi unite il macinato di agnello. Amalgamatelo rapidamente al resto del composto, poi trasferite in una terrina, mescolatelo e lavoratelo con le mani in modo da ottenere un composto compatto. Formate poi delle polpette di circa 2.5 cm di diametro: in questa fase, meglio umidificarsi le mani o ungerle leggermente con un po' d'olio.
Mondate e tritate finemente le restanti cipolle e l'aglio. Scaldate a fuoco medio un filo d'olio in una padella grande e friggetevi le polpette per 5 minuti circa, fino a quando saranno dorate da tutti i lati. Aggiungete il trito di aglio e cipolla, abbassate leggermente la fiamma e fate saltare per 10 minuti. Cospargete la farina e mescolate, in modo da coprire uniformemente le polpette. Dopo un minuto, unite il passato di pomodori, cuocete per un paio di minuti, poi unite i ceci, con il loro liquido di conservazione e il brodo. Salate e pepate generosamente, portate a bollore, poi riducete la fiamma e fatte sobbollire lentamente per 15-20 minuti o fino a quando il liquido si sarà rappreso. Alla fine, guarnite con le restanti foglie di menta, tagliate a listarelle o stracciate con le mani. Servite così com'è oppure accompagnato da pane fresco o da riso pilaf e yogurt greco.
NOTE MIE
- A questo proposito, l'unico appunto che mi sentirei di muovere è un po' di fumosità da parte dell'autrice, proprio in merito alla densità della salsa. A leggere la ricetta, infatti, sembrerebbero polpette in brodo, anche perché sui miei fornelli, dopo 20 minuti di cottura, 300 ml di brodo con il liquido di conservazione di due scatolette di ceci non si era ancora addensato come da foto. Siccome sono della vecchia scuola, credo ancora che i testi debbano essere completamente esaustivi mentre le foto dovrebbero fornire solo delle conferme: comunque, grazie alle immagini dopo 20 minuti di cottura ho realizzato che ce ne sarebbero voluti almeno altri 20 e così è stato, anzi: avrei dovuto prolungare la cottura ancora un po', ma immaginatevi un marito affamato che si aggira per la cucina armato di pane per la puccetta e avrete la spiegazione per la salsa un po' lenta.
Il nostro gioco mensile torna puntuale come ogni mese. Postando una ricetta
tratta da uno dei libri passati da queste pagine potreste vincere una
copia digitale del'ultimo: vi aspettiamo!
Nel Regolamento completo trovate le modalità per partecipare.
Ricapitolando:
- avete tempo da oggi fino al 24 Giugno compreso per pubblicare le vostre ricette
- le ricette possono essere scelte solo dai libri che abbiamo già testato, escluso il libro del mese in corso
- le ricette vanno eseguite esattamente come scritte nel libro, perché delle modifiche non permetterebbero un giudizio veritiero
- è necessario esprimere un giudizio finale: promossa, bocciata o rimandata, e un'introduzione alla ricetta, nella quale potrete illustrate i motivi della vostra scelta
- se avete un blog, nel post che pubblicherete, dovrete inserire un link a questa pagina, e il logo del Redone, lasciando poi un commento qui sotto per avvisarci della partecipazione. Ricordatevi di inserire il link che porta al vostro blog
- se non avete un blog mandate la ricetta, introduzione, giudizio ed almeno una foto a lostarbook@gmail.com
- potete partecipare con quante ricette volete
Buon lavoro!
Partecipanti
Maroccan Pastilla, Gioca Sorridi Mangia