venerdì 12 luglio 2013

lunedì 1 luglio 2013

D. LEBOVITZ- THE PERFECT SCOOP: TIRIAMO LE SOMME?



La prendo un po' alla lontana, se non vi dispiace: ma questa è la prima volta, da che esiste lo Starbooks, in cui si registrano pareri difformi, nel nostro laboratorio. La soluzione più ovvia sarebbe forse quella di riportarli in parallelo, coi "favorevoli" e i "contrari" schierati ai lati opposti della gelatiera :-), ma il rischio sarebbe quello di ridurre il dibattito al dettaglio di una ricetta perfettamente riuscita o ad un'omissione colpevole e forse anche dannosa, affidando a questi criteri la formulazione di un giudizio che, invece, affonda le radici in un terreno più profondo e più complesso. 
Per cui, regalatemi 3 minuti di digressione- e chissà che alla fine si centri il vero punto della questione. 
Come molti di voi sanno, sono una "malata di libri"- e di libri di cucina, in particolare. Per quanti ne abbia, non riesco a smettere di acquistarli, tanto che,  all'ultimo inventario, sono arrivata a contarne più di settecento, fra quelli che ho in casa e quelli nel box (per non parlar del bagagliaio della macchina). In teoria, dovrei avere una biblioteca aggiornata e completa. Nella pratica, invece, so benissimo che per la maggior parte contiene titoli di cui avrei potuto tranquillamente fare a meno: perchè i capolavori, i testi completi, i ricettari che nonn solo servono davvero ma che potrebbero anche supplire, da soli, alle centinaia di pubblicazioni succcessive sono molti, ma molti di meno- un cinquantina, o poco più. 
E son ricettari classici, manuali di tecnica, libri di storia e monografie che sviscerano in maniera così completa un argomento da poterne segnare l'inizio e la fine, almeno per noi che ci dilettiamo di cucina e dobbiamo giocoforza fare i conti con tutti i limiti del caso. 
Fra le monografie, il libro più esaustivo e più corretto che sia mai staato scritto sui gelati è "Gelati e Sorbetti" di Caroline Liddell e Robin Weir, pubblicato per la prima volta in Inghilterra nel 1995 ed uscito in Italia per la Newton Compton nel 2000. Nelle oltre 300 pagine dell'edizione italiana, c'è tutto quello che ci può servire per la preparazione di un gelato, dalla storia agli utensili, dalla chimica alle norme igieniche per la conservazione, passando per oltre 300 ricette che toccano tutte le parti del mondo: accanto ai classici gelati all'italiana (quelli cremosi, per intenderci), troviamo ricette di matrice anglosassone (il gelato da mordere, con gli inserti di biscotto & C.) ed altre che ci fanno fare un bel giro del mondo, dal kulfi allo sa'alab, con una gamma straordinaria di ingredienti e di abbinamenti che, all'uscita del libro,  fece gridare alla meraviglia personalità del calibro di Nigel Slater, Rose Levy Beranbaum e Delia Smith. 
Di conseguenza, una volta che si possiede questo libro, si può fare a meno del resto. O meglio: si possono anche acquistare altre monografie, ma sarà difficile che queste possano superare, per profondità di concezione e completezza di informazione, il testo di cui sopra. 
Questo non significa, però,  che le altre pubblicazioni non abbiano una loro dignità, tutt'altro: è solo che- almeno fino ad oggi e sempre per quanto concerne la letteratura destinata ad un mercato non professionistico- si collocano al di sotto del Liddell - Weir. 
Esattamente come è successo a The Perfect Scoop di Lebovitz: che è un libro assolutamente dignitoso, molto curato nella grafica, completo per quanto riguarda le ricette,  molte delle quali gridano "preparami!!!" direttamente dalla pagina e che, come avete potuto constatare con i vostri stessi occhi, sono perfettamente riuscite, in questa prova dello Starbooks. 
Ma non è il Liddell- Weir, rispetto al quale è carente per quanto concerne l'aspetto igienico ed alcune "cadute sparse" qua e là (come l'uso dell'amido come addensante o la pressochè totale assenza di riferimenti alla necessità di bilanciare i grassi, i liquidi e gli zuccheri che son l'ABC di un buon gelato): è un po' come quando, in due ricette di dolci, si leggono nell'una i grammi del tuorlo e nell'altra il numero. Magari nel risultato finale non cambia nulla, ma la percezione che, andando a numero, si è corso un rischio maggiore, resta comunque. 
Di conseguenza: se siete fra i fortunati che posseggono il Liddell- Weir (in Italia, è pressocchè introvabile: il mio ultimo l'ho comprato una settimana fa, al Libraccio- e stavolta, col cavolo che lo presto), non è il caso di ampliare la vostra biblioteca con il Lebovitz : trovereste di meno, anche dal punto di vista delle ricette, di necessità molto simili a quelle di "Gelati e Sorbetti"
Se invece siete alla ricerca di un libro che vi schiuda le porte del mondo del gelato in modo semplice, sfizioso, divertente, potete cominciare da qui, integrando i suoi contenuti con i suggerimenti dello Starbook su come preparare un gelato senza gelatiera (perchè lui non lo dice) e badando a consumare subito il gelato, come d'altronde è la regola, nelle produzioni domestiche. Otterrete dei gelati gustosissimi, originali, allegri , con poco sforzo e tanta soddisfazione: e chi non ci dice che, proprio sulla scorta di questi successi, non nasca il desiderio di approfondire e saperne di più? In fondo, i buoni libri servono anche a questo: e, in tal senso, The Perfect Scoop, un buon libro lo è. 
Ale

Informazioni di servizio :-)
Mercoledì prossimo, è giorno di Redone: mandateci i link delle ricette dei vari Starbooks che avete preparato e parleremo insieme dei vostri esperimenti. 
Fra pochi giorni, on line su questi schermi, il reportage sulla prima uscita pubblica dello Stabooks, alla Fiera di Genova, ospiti delle Città dell'Olio, all'interno di Sapori da Sfogliare, prima manifestazione dedicata al cibo e all'editoria. Tutto quello che avreste voluto sapere e che nessuno vi dirà mai- e pure qualcosa di più. 
Da oggi, fino al primo settembre, andiamo in ferie. Ma promettiamo un ritorno scintillante, con tantissime sorprese. 
Grazie per averci seguito e sostenuto fin qui- e buona estate a tutti!
The SB team :-)