A mese finito, possiamo confidarvelo: non avevamo idea di cosa aspettarci, da questo libro.
Certo, le credenziali erano più che blindate, di quelle che in teoria dovrebbero mettere al riparo dalle brutte sorprese: ma se c'è una cosa che abbiamo imparato, in 8 anni di Starbook, è che non basta essere famosi per essere autori affidabili, competenti e sul pezzo.
In più, l'argomento in oggetto non era proprio una novità: le cene erano già state affrontate dalla corazzata di Foos 52, esattamente con lo stesso piglio rivoluzionario e da quando abbiamo scoperto Diana Henry, che di questa nuova filosofia è l'interprete più fedele e più coerente, l'appagamento su questo fronte è totale.
Eppure, a dispetto delle incertezze della vigilia, delle aspettative basse, dell' "intanto, come la Henry non c'è nessuno", Melissa Clark ci ha lasciato senza parole- e non solo perchè abbiamo avuto la bocca piena dei suoi manicaretti. Ma perchè è riuscita nell'impresa impossibile di dire qualcosa di nuovo quando ormai si credeva che fosse stato detto tutto, e di dirlo senza far ricorso a voli pindarici, a ingredienti segreti, a tecniche astruse. La sfida che l'autrice ci propone è, in buona sostanza, la stessa che aveva affrontato Diana Henry con Simple: piatti salva-cena che restituiscano la voglia di tornare ai fornelli e anche quella di stare a tavola, protraendo fino all'ultimo il piacere del pasto. Identiche sono anche le regole del gioco, improntate alla semplicità e alla sostenibilità (dal pianeta terra al nostro portafoglio, dall'armonia con l'universo a quella con il nostro sistema nervoso). E identico è anche l'appeal delle diverse proposte, con ricette che sfondano il muro della tradizione (specialmente nelle cotture: abbiamo tenuto le dita incrociate davanti al forno o accanto alla padella) e propongono una innovazione davvero dietro l'angolo, di quelle che ti fan chiedere come hai fatto a non pensarci prima e, nello stesso tempo, a riprometterti di recuperare il tempo perduto e ripetere all'infinito gli stessi piatti.
Un successo su tutti i fronti, con un unico neo: l'assenza di dolci. Inconcepibile per i nostri palati, imperdonabile per lo standard del libro. Vorrà dire che rimedieremo, rinnovando un prossimo appuntamento con Melissa e con uno dei suoi famosi libri che parlano di pasticceria. E qualcosa ci dice che non scontenteremo nessuno...
Al prossimo mese, con il nuovo Starbook!
Alessandra
Nonostante conoscessi già Melissa Clark dalle ricette che pubblica sul New York Times non avevo mai affrontato un suo libro per intero, e devo dire che l'impressione già buona che ne avevo è diventata ottima.
RispondiEliminaA questo punto come osservi non vedo l'ora di avere per le mani uno dei suoi di soli dolci...grazie Alessandra!
Per me, Melissa Clark, è stata una bellissima novità! Non che il nome mi fosse sconosciuto, ma non avevo mai provato delle sue ricette, prima di questo Starbooks. Melissa Clark mi farà compagnia a lungo:) Grazie, Ale!!!!
RispondiEliminaQuello che ho visto in questo mese mi ha convinta a sufficienza, direi, e voi siete fantastiche/i (visto che c'è l'uomo, metto pure la "i")
RispondiEliminaGrazie, Sonia... ;)
RispondiEliminaebbene, sì, mancano i dolci... lo dico dagli inizi del mese... non si può...
La signora Melissa però ha pubblicato un libro di tutto interesse, sull'argomento, intitolato "The Perfect Finish". Spero che sia oggetto di valutazione in futuro.... Bacioni per tutte dall'uomo con la "B"
Mi è piaciuta proprio tanto la Clark, che contrariamente alle colleghe starbooker non avevo mai sentito nominare.
RispondiEliminaUn libro da tenere sempre a portata di mano, perché il successo è assicurato!
Peccato per l'assenza di dolci, ma ci rifaremo.