martedì 28 febbraio 2023

MEZCLA: TIRIAMO LE SOMME?


La prima volta che mio padre mi ha portata allo stadio era la primavera del 1970. Avevo 4 anni, mi addormentavo fra un tempo e l'altro, ma poi seguivo con interesse tutto quello che accadeva sul campo. Mio papà era un grande allenatore, capace di imprimere a tutte le squadre che allenava la grinta necessaria per vincere e anche se, da tifoso, gli toccava ben altra sorte, non lasciava che il verdetto delle partite offuscasse la sua capacità tecnica. Mi spiegava tutto, dalle azioni alle qualità dei giocatori che preferiva, tanto che, una decina di anni dopo, ero convinta di saperne abbastanza pure io. Capivo alla prima occhiata le disposizioni delle squadre in campo, vedevo i fuorigioco, indovinavo pure le pagelle del giorno dopo, da tanto tutto si incasellava, nei parametri che avevo imparato. 

Se non che, un giorno, ci fu un Genoa Napoli. 

Ero già grande e le nostre domeniche allo stadio avevano lasciato il posto a passioni diverse, seguite ciascuno per conto proprio. Ma, quella volta, tornammo insieme allo stadio, lui più disilluso, io ben felice di rispolverare le mie antiche conoscenze. 

Non si era arrivati al primo quarto d'ora che, però, non mi tornava più niente. La colpa non erano gli schieramenti (li individuavo ancora), né i fuorigioco (beccati tutti) e neppure un calcio più moderno, rispetto a quello di tanti anni prima. La "colpa" era di quel numero 10 con la maglia azzurra che faceva il bello e il cattivo tempo, plasmando il gioco con maestria, genialità e fantasia. 

Lo osservavo ora sorpresa, ora ammirata, ora divertita, ora esaltata - ma sempre incapace di trovargli un ruolo, fra i tanti che mio papà mi aveva spiegato in tutti quegli anni. E quando, desolata, avevo alzato gli occhi verso di lui, con una muta richiesta di spiegazione, mio padre aveva sorriso e aveva detto: "Finora, hai visto dei campioni. Ma questo è un fuoriclasse"

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Questo Tiriamo le Somme avrebbe dovuto avere un altro incipit: lo avevo anche già scritto, a dire la verità- una roba lamentosa in cui mi lagnavo di non sapere più che cosa dire, visto l'alto livello dei libri che scegliamo qui allo Starbooks: onestamente, sono tutti ugualmente belli, tutti ugualmente affidabili nei contenuti, fascinosi nella grafica, lodevoli in un concept che mette sempre in primo piano le urgenze della contemporaneità, senza però perdere di vista la credibilità dei risultati. Facciamo un gran lavoro di selezione, nel dietro le quinte, esaminando con scrupolo tutte le novità del mercato, e c'è poi la parata delle ricette, esaminate con altrettanta cura e precisione. Alla fine, il Tiriamo le Somme rischia di essere superfluo, a corto come sono di aggettivi per definire l'impeccabilità dei nostri libri. 

Ma, per fortuna, è arrivata Ixta Belfrage che sta a quest'ultima ondata di autori come Maradona ai suoi colleghi: una fuoriclasse in un mare di campioni. La sua è una di quelle bravure che, pur spiccando su tutto, non va a detrimento degli altri: mentre corre per conto suo, mescolando sapori e inseguendo armonie come nessuno aveva più fatto, in questi ultimi anni, illumina tutto quello che le sta intorno, fossero anche i libri dei nostri scaffali che, alla luce del suo genio, trovano quella spinta che loro mancava. Ma, soprattutto, illumina la nostra cucina, fa rinascere i nostri entusiasmi, ci restituisce quella curiosità e quell'interesse che si erano un po' spenti, in mezzo ad una perfezione che iniziava ad assumere le sfumature della noia. Con Mezcla, c'è una sorpresa ad ogni pagina e senza che questo metta in ombra le istanze della contemporaneità di cui sopra: la cucina di Ixta Belfrage è attuale perché  inclusiva e sostenibile, ma l'originalità con cui affronta questi temi non solo ne fonda la maturità, ma eleva di diritto la sua prima opera al rango dei classici, senza se e senza ma. 

E anche se non so se il futuro della cucina porterà l'impronta di questa ragazza (me lo auguro, ma temo di no), di una cosa sono certa: il futuro di Ottolenghi si chiama Ixta Belfrage. E ci accomodiamo al loro tavolo, sicuri che ci verranno offerte altre meraviglie. 

Ci vediamo a Marzo, con il nuovo Starbook!



9 commenti:

  1. Bellissimo Tiriamo le Somme. Il libro l'ho ordinato giá il 14 febbraio, le premesse che avevate fatto non mi avevano lasciato dubbi sulla conclusione finale, e infatti non mi ha minimamente delusa. Sabato scorso ho invitato degli amici a casa e tra tante cose a tavola ho inserito 2 ricette del libro senza presentarle, e non sono passate inosservate. Grazie come sempre! Cecilia

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    1. E questa è la nostra vera ricompensa. Grazie per questo messaggio!

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  2. Questo Tiriamo le Somme è stato per me illuminante: magistrale come sempre, ma ha messo in luce una mia grossa difficoltà nel commentarti. Se infatti tu ti senti a corto di aggettivi per definire l'impeccabilità dei nostri libri, io sono decisamente a corto di aggettivi per definire le tue recensioni, e oggi ho capito perché: sei il nostro Numero 10.
    Grazie, Ale. <3

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    1. Le iperboli, però, non ti mancano :) lovvoti, sempre di più :)

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  3. Inutile dire che sospettavo l'esito del giudizio, ma come al solito ne sono rimasta sorpresa e colpita dalla profondità! E questo è uno dei motivi per cui sono troppo affezionata allo Starbooks! 💖

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  4. Ero ignara della tua profonda e vasta conoscenza calcistica ! Della tua opera sullo Starbooks non c'è nulla da aggiungere che non siano sinceri ed affettuosi complimenti

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    1. è perché non mi hai mai visto sugli spalti della Nord... :)

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    2. Sono un pochino rossoblù anch'io per la contaminazione con un fraterno amico genoano ;-)

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