Parliamoci chiaro: per il
foodblogger che si accinga a realizzarla, la ricetta in questione presenta un
grosso problema di fondo: al di là della necessità di pianificazione – data la
lunghezza della preparazione – il colore della zuppa fa pentire immediatamente
di averla scelta. Perché immaginare di rendere dignitosa una foto che abbia
come protagonista quella cremina marrone-opaco risulta, agli occhi del
foodblogger fotograficamente impedito, un’impresa titanica.
Ma a tutto v’è rimedio: limitando
il protagonismo della zuppa incriminata e aggiungendo qualche comprimario si
può uscirne dignitosamente.
Ogni difficoltà diventerà in ogni
caso trascurabile nel momento in cui il cucchiaio verrà immerso nella fondina
che contiene la zuppa: densa, profumata, di una sapidità rotonda e avvolgente.
Rustica come solo una zuppa di quinto quarto può essere, ma elegante e
raffinata al tempo stesso.
Avete un paio di giorni di tempo?
Sì? Allora osate! Come per ogni zuppa che si rispetti un ottimo brodo è il
punto di partenza da cui non si può prescindere.
Per circa 3 litri di brodo di manzo
(da preparare possibilmente il giorno precedente)
- 3 cucchiai di olio di semi di girasole;
- 2 kg di ossa di manzo
- 400 g di avanzi della lavorazione della carne
- 2 cipolle, tritate grossolanamente
- 2 gambi di sedano, tritati grossolanamente
- 2 grosse carote, tritate grossolanamente
- 2 rametti di timo
- 50 g di concentrato di pomodoro
- 5 litri di acqua calda
- 1 bouquet garni (prezzemolo, rosmarino e salvia legati insieme)
- 1 cucchiaino di grani di pepe nero
- 1 foglia di alloro
Preriscaldate il forno a 220°C.
Scaldate metà dell’olio in una
teglia capiente nel forno già a temperatura. Una volta caldo, aggiungete le
ossa e la carne e fate tostare senza coprire, per un’ora o fino a completa
doratura, mescolando di tanto in tanto per evitare che ossa o carne brucino.
Nel frattempo scaldate l’olio
rimanente in una larga padella in cui aggiungerete le verdure, il timo e il
concentrato di pomodoro. Fate cuocere fino a che le verdure non avranno preso
colore e saranno leggermente caramellate.
Trasferite le ossa abbrustolite e
le verdure in una casseruola capiente, coprite con acqua fredda e portate ad
ebollizione a fuoco lento. Schiumate di tanto in tanto per eliminare ogni impurità
affiorata in superficie.
Aggiungete il bouquet garni, le
bacche di pepe e l’alloro, abbassate la fiamma e fate cuocere a fuoco dolce per
4 ore.
Togliete dal fuoco e filtrate con
un colino. Lasciate raffreddare e conservate in frigo fino al momento di
utilizzarlo.
Per la zuppa
- 1,5 kg di coda tagliata in pezzi e ripulita del grasso in eccesso
- 50 g di farina
- 50 g di burro
- 2 cucchiai di olio vegetale
- ½ cucchiaio di concentrato di pomodoro
- 1 cipolla steccata con due chiodi di garofano
- 2 carote tritate grossolanamente
- 1 gambo di sedano tritato grossolanamente
- 2 litri di brodo di manzo
- 275 ml di Guinness o altra birra scura
- 1 cucchiaio di zucchero di canna demerara
- 1 bouquet garni
- 1 cucchiaio di gelatina di ribes
- sale
- pepe macinato fresco
Il giorno precedente infarinate
la coda prelevando la farina necessaria per l’operazione dal totale indicato
dalla ricetta. Scaldate 25 g
del burro con l’olio in una casseruola a fondo spesso a fuoco medio. Aggiungete
i pezzi di coda e fate cuocere per 8-10 minuti mescolando di tanto in tanto, o
fino a che la carne non sarà dorata su tutti i lati.
Aggiungete il concentrato, la
cipolla, le carote e il sedano. Fate cuocere per cinque minuti. Aggiungete il
brodo, la birra e lo zucchero e portate ad ebollizione. Riducete la fiamma,
aggiungete il bouquet garni e fate cuocere – senza coprire – per 3-4 ore o fino
a quando la carne non comincerà a staccarsi dall’osso.
Rimuovete tutta la carne
dall’osso, lasciate raffreddare e poi tagliate a cubetti. Lasciate riposare in
frigo per tutta la notte.
Nel frattempo filtrate il brodo
in una ciotola (meglio una caraffa capiente, se possibile), eliminate le
verdure e il bouquet garni.
Il giorno successivo rimuovete
ogni traccia di grasso dalla superficie del brodo.
Scaldate in padella a fuoco medio
il burro rimanente. Abbassate la fiamma, aggiungete la farina rimasta e
mescolate con un cucchiaio di legno per ottenere un roux. Lasciate cuocere –
mescolando occasionalmente – per due minuti, o fino a cottura della farina.
Nel frattempo scaldate nuovamente
il brodo in una pentola pulita. Aggiungete il brodo caldo, poco per volta, al
roux mescolando continuamente con un cucchiaio di legno fino ad ebollizione per
ottenere un composto liscio ed omogeneo.
Abbassate la fiamma e mescolate
per 15 minuti, aggiungete la gelatina di ribes. Se la zuppa è troppo densa
aggiungete un po’ di brodo o acqua.
Aggiustate di sale, unite la coda
e continuate a cuocere per qualche minuto per scaldare la carne.
Dividete la zuppa nelle fondine
monoporzione e servite immediatamente.
NOTE
- Il sale viene menzionato solo a fine ricetta, ma secondo me è opportuno salare leggermente il brodo prima di unirlo al roux. Aggiungetene davvero poco perché l’acqua in cottura evaporerà e la zuppa diventerà molto saporita;
- Sia nella ricetta del brodo che in quella della zuppa si parla di olio di semi di girasole o di olio vegetale. Un ottimo olio extra-vergine di oliva sarebbe sicuramente adatto;
- Non abbondate con le porzioni, perché la zuppa – per quanto deliziosa – è davvero ricca. A mio parere se servita in una cena con altre portate può coprire anche una decina di porzioni. Anche perché la morte sua è il crostino di pane abbrustolito;
- Altre note non mi vengono in mente perché qui, matematicamente parlando, si tende alla perfezione;
Ricetta ovviamente
PROMOSSA A PIENI VOTI!
Guarda, sono in estasi come davanti ad un quadro: un capolavoro per davvero.
RispondiEliminaGrazie, Giorgia!
Grazie Stefania, a te e a tutte voi per avermi coinvolto :)
Eliminauna ricetta complessa ma immagino che il gusto ripaghi di tutti gli sforzi! e faccia davvero passsare il colore in secondo piano :)
RispondiEliminaRipaga, ripaga... e fa passare davvero il colore in secondo piano :)
EliminaQuesta soup mi piace proprio tanto, bella densa, una tipica minestra anglosassone che tanto mi piace e che accompagnerei con fette di pane imburrate con un "leggero" strato di burro, salato ovviamente, un gran bel piatto unico, almeno per quanto mi riguarda. Io non amo la birra come bibita ma la adoro per cucinare quindi anche questa soup va fatta.
RispondiEliminaGrazie tantissimo per averla scelta e preparata direi divinamente.
Ecco, mi sa che anche il burro mi ammazzerebbe :) ma se fossi a digiuno da un paio di giorni... nemmeno io sono una grande bevitrice di birra ma amo usarla per cucinare. Grazie a te :)
EliminaChe meraviglia! Mi hai fatto.venire voglia di provare questa zuppa così ricca e saporita.
RispondiEliminaGiorgia, sei stata bravissima, anche con la foto :)))
Grazie
Provala, provala :) è davvero eccezionale! Grazie Ale!
Eliminase presentassi una zuppa così a mio marito, l'ultima cosa che guarderebbe sarebbe il colore... anche perchè se la mangerebbe ad occhi chiusi... ma che spettacolo di ricetta hai scelto? Complimenti davvero!!!
RispondiEliminaIn effetti il problema del colore qui me lo sono posto solo io per la foto... Era talmente buona che nessun altro ci ha fatto caso :) Ma grazie Ale!
EliminaQuesta è la zuppa delle zuppe!
RispondiEliminaSenza fronzoli e dal sapore "maschio"! :D
In sostanza, LA VOGLIO FARE PRIMA DI SUBITO!!!!!!
Aspetta che mi venga sotto mano un w.e. di pioggia e mi metto all'opera!
Brava Fede, l'hai detto! Sapore maschio! FALLA!!! Assolutamente.
EliminaIn effetti hai ragione: il colore della zuppa non è esattamente fotogenico. Eppure aprendo il post la prima cosa che ho pensato è stata: ma che bella foto!
RispondiEliminaUna foto che rende perfettamente l'idea della zuppa: cremosa, densa, ricca e invitante. Solo il fatto che tra i suoi ingredienti vi sia il fondo bruno, me la fa amare alla follia.
Ci vuole un po' di tempo per prepararlo, è vero, ma le dosi sono abbondanti e lo si può congelare per usi futuri... e intanto che Signora Zuppa ti è venuta fuori!!!
Disamina perfetta per una Redoner perfetta: grazie Giorgia!!!!
Ahahah! Grazie Mapi :) Pensavo giusto a te mentre la preparavo! E grazie ancora! Un bacione
RispondiEliminaAnche io come mapi appena ho aperto il post sono stata subito colpita dalla foto, così calda, accogliente, anglosassone. Altro che storie, sei stata bravissima!
RispondiEliminaE per di più avendo scelto una ricetta così difficile, lunga, impegnativa.
Complimenti e grazie per il tuo contributo così di spessore!
Grazie Gaia :) Fa piacere leggere questi commenti. Davvero! E ammetto che di tutte le mie foto questa è una di quelle che mi hanno dato maggiori soddisfazioni :)
RispondiEliminaMamma mia!!! Deve essere buonissima!!!!! Ma la gelatina di ribes è proprio necessaria?
RispondiEliminaAhahah! Secondo me sì. Dà quel tocco di dolcezza e acidità che la rendono unica. E con la Guinness è la morte sua :)
RispondiElimina