Seconda volta da Redoner e seconda volta che affronto una cucina straniera. Lo ammetto, la cosa mi ha messa un po’ in difficoltà, provare le ricette di una cultura così lontana è sempre una dura prova, non mi sento mai sicura del giudizio che posso dare. Ma alla fine il bello dello Starbooks è anche questo, sperimentare affidandosi completamente alle indicazioni dell’autore e vedere che succede...
Mi sono avvicinata al libro di questo mese con molta curiosità ma anche con un pochino di timore, dato il mio rapporto un po’ particolare con le spezie, assolute protagoniste della cucina indiana. Diciamo che il mio senso del gusto è particolarmente sensibile alle spezie e, anche quando sono usate in quantità minime, ne sento il gusto in maniera eccessiva, vanno completamente a coprire tutto il resto. Arrivo al livello che se in pizzeria vedo che negli ingredienti di una Margherita c’è anche l’origano, chiedo cortesemente di non metterlo… altrimenti mi sembra di mettere in bocca cucchiaiate di origano!
E quindi, come si fa a provare una ricetta indiana temendo l’uso delle spezie? Come sempre mi sono focalizzata sulle ricette dei dolci, la mia specialità, e devo dire che sono rimasta piacevolmente stupita nel trovare parecchie ricette che prevedevano un uso limitato delle spezie, ho avuto l’imbarazzo della scelta! Non conoscendo la cucina indiana, ho preferito scegliere una ricetta molto semplice sia negli ingredienti sia nell’esecuzione e alla fine ho deciso di preparare il Bajre ki Kheer, un budino a base di latte e miglio.
Ecco gli ingredienti, tutti facilmente reperibili (in corsivo le mie note personali):
- un pizzico di pistilli di zafferano
- 1 cucchiaio di burro chiarificato
- 4 cucchiai di miglio
- 1 litro di latte (non è indicato, io ho usato il latte intero)
- 100 g di zucchero
Ed il procedimento, molto semplice, solo un po’ lungo:
In una piccola ciotola mettere lo zafferano, 2-3 cucchiaini di acqua e mescolare, poi tenere da parte.Scaldare a fuoco medio il burro chiarificato in una casseruola a fondo pesante, aggiungere il miglio e saltare per 1-2 minuti (l’odore del miglio tostato è buonissimo!).
In un’altra ampia casseruola a fondo pesante portare il latte a ebollizione, aggiungere il miglio e abbassare la fiamma. Cuocere per 40-50 minuti o fino a che il composto non si è addensato mescolando di tanto in tanto (ho cotto 55 minuti). Togliere dal fuoco, aggiungere lo zucchero e mescolare per farlo sciogliere, poi incorporare lo zafferano. Servire tiepido.
Note personali
La ricetta è descritta bene ed è riuscita bene, non sono sicura che il latte si sia addensato sufficientemente, da freddo a temperatura ambiente il budino era denso, da tiepido era ancora un po’ troppo liquido per poter essere definito proprio un budino, forse doveva cuocere ancora 5 minuti, ma non volevo discostarmi troppo dalle indicazioni. Il gusto nella sua semplicità è molto piacevole, mi ha ricordato il riso e latte che mi preparava mia nonna da bambina, con l’aggiunta dello zafferano che ci sta benissimo. L’ha mangiato anche la mia piccina di quindici mesi e le è piaciuto molto, penso proprio che glielo preparerò di nuovo (diminuendo solo un pochino lo zucchero perché era un po’ troppo dolce per i miei gusti). Nel complesso quindi per me la ricetta è
PROMOSSA
Aggiungo solo un ultimo commento prima di concludere, mi è rimasto qualche dubbio sull’edizione italiana del libro. Inizialmente infatti avevo scelto un’altra ricetta, il Nimish, ma era evidente che la descrizione del procedimento si riferisse ad un’altra ricetta, c’è stato proprio un errore di stampa. Ne ho avuto conferma anche perché ho trovato la ricetta di Pushpesh Pant online in inglese ed era completamente diversa da quella sul libro italiano. Probabilmente sono stata solo sfortunata a beccare l’errore di stampa alla prima… Però mi è rimasto il dubbio che l’edizione italiana non sia stata curata benissimo, mi chiedo quindi se i pochi dettagli su alcuni passaggi delle ricette provate dalle mie colleghe di questo mese non abbiano sofferto di una poca cura dell’edizione italiana, sarebbe bello poter confrontare le ricette con l’edizione originale per capire se è veramente il professore ad aver dimenticato qualche dettaglio o no.
Bloggoloso
Bello questo budino di miglio! Mi piacerebbe provarlo, poi se mi dici che il profumo del miglio tostato è buonissimo....non mi resta che accendere il fornello e darmi da fare :)
RispondiEliminaLa tua nota finale riguardo l'edizione italiana è abbastanza sconvolgente, devo dire la verità!
Come si fa a tradurre così alla carlona un libro di tale importanza?? E io che il lavoro di traduttrice lo farei gratis da quanto mi piace!!!!!
Sì, il profumo del miglio tostato è troppo buono, provalo!
EliminaSull'edizione italiana in realtà spero tanto di essere solo stata sfortunata a beccare l'errore di stampa...
Oh finalmente un dolce!!! e poi un budino di miglio, wow e ariwow!!!! ne sento già il gusto in bocca, come ho già scritto in un'altro post i dolci indiani sono la pietanza che più mi ingolosisce, fanno dei dolci tipo pasticcini con lo yogurt che sono da dipendenza!!!
RispondiEliminariguardo alla traduzione italiana, in effetti non è un problema da poco soprattutto per delle ricette alquanto sconosciute...
ps. avrei dato per scontato la presenza del cardamomo in questo budino, e non è una battuta... perché il suo sapore l'ho notato in tanti dolci indiani, a volte ne insaporiscono anche un semplice black tea con qualche bacca in infusione...
Sì, ci sono tante ricette di dolci col cardamomo, ma dato il mio rapporto particolare con le spezie li ho evitati apposta :P
EliminaCaspita Sara, che "sfortuna" vincere il Redone e incappare in un libro di cucina fortemente speziata, quando sei così sensibile al sapore delle spezie!!! Te la sei cavata egregiamente però, e il budino che hai scelto mi invoglia parecchio.
RispondiEliminaLe inesattezze della versione italiana andrebbero segnalate alla casa editrice: io ho acquistato la versione inglese e quindi almeno questo problema non l'ho avuto.
Bravissima comunque nell'esecuzione e nel giudizio della ricetta!
Grazie! Non la considero affatto una sfortuna, anzi, è un'occasione per confrontarmi con ricette che probabilmente non mi sarebbe mai venuto in mente di provare, è troppo bello! :)
EliminaUso spesso il miglio sia in versione salata che dolce. In particolare, a colazione ogni tanto mi faccio una sorta di budino dolce cotto nel latte di soia che assomiglia a questa ricetta, ma senza zafferano! In più non uso tostare il miglio prima, voglio invece provare a farlo! Bravissima! Ps è capitato anche a me trovare degli errori nei libri di ricette.. :-/
RispondiEliminaProva ad aggiungere anche lo zafferano, ci sta veramente bene! Grazie!
EliminaMi piace tantissimo il miglio che però non ho mai utilizzato per preparare un dolce. Bellissima ricetta, mi hai incuriosito con i dolci indiani, che non conosco assolutamente. Esecuzione e giudizio azzeccatissimi.
RispondiEliminaHo poca dimestichezza col miglio ma questa tua preparazione mi ha molto incuriosito! Bravissima a destreggiarti con un libro di ricette con cui, in partenza, non c'era molta sintonia...ne sei uscita benissimo! =)
RispondiEliminaHo comprato il miglio un po di tempo fa, ma più di polpettine e insalate non ho fatto, quindi questa ricetta capita proprio 'a fagiolo', soprattutto essendo anche io un'amante dei ricordi del riso&latte!
RispondiEliminaPeccato per la questione della versione italiana non curata, speriamo sia stato solo un errore poi corretto!
Ricordo lo stupore nel leggere il procedimento della prima ricetta che avevi scelto! Mi confermi che l'errore è presente solo nell'edizione italiana: mi sa che una mail alla casa editrice la scriverò...
RispondiEliminaHo poca esperienza con il miglio, e in un dolce non l'ho mai utilizzato, potrebbe essere questa la prima volta, anche perché lo zafferano nei dolci mi piace tantissimo... Bravissima :)