martedì 9 aprile 2013

POLENTA DI AMARANTO



Che onore aprire le danze! Sono un po' emozionata (un po' tanto in realtà), ma bando alle ciance, qui non si scherza mica! Mi spiace solo aprirle con una ricetta che mi ha lasciata parecchio perplessa, ma non vi anticipo nulla...let's go!

Premetto che amo provare sapori nuovi, chi mi segue lo sa: sperimento spesso ed essendo celiaca ho provato qualsiasi tipo di cereale mi sia consentito. Quindi, verso l'amaranto, non partivo per niente prevenuta.
In realtà però sono rimasta un po' delusa: questa consistenza gelatinosa non mi è piaciuta granché, ma questo è un parere personale.
Ciò che trovo però assolutamente inadatto è unirlo ad una crema di nocciole e a dei capperi essiccati. Raramente lascio nel piatto qualcosa, non è da me...questa volta però non sono proprio riuscita a mangiarlo.

Una ricetta del genere inserita nel primo livello mi sembra davvero inadeguata. Primo livello deve essere inteso come facilità di esecuzione (e per quella, nulla da ridire), ma anche come primo step nell'educazione ai sapori della cucina "vera". Questo piatto mi sembra troppo sofisticato per appartenere ad un livello iniziale, di approccio alla cucina.
Personalmente, non amassi cucinare e non leggessi in modo critico una ricetta del genere, mi scoraggerei subito pensando: " Se il bravissimo (perché così ormai lo fa passare la tv) Cracco dice che è buono e a me proprio non piace, allora significa che non capirò mai nulla di cucina!". Errore madornale. La cucina è ben altro, non temete!

Non solo aspetto negativi però, sarebbe poco corretto da parte mia.
Di aspetti positivi ce ne sono ben due:
I capperi essiccati: davvero buoni! Li ho assaggiati per la prima volta a Sydney in un carpaccio di salmone e ne ero rimasta incantata pur non essendo una grande amante dei capperi. Così, quando ho letto la ricetta sul libro non ho potuto fare a meno di provarla. Semplicissima, la fa il forno, ma può dare veramente il quid in più ad un piatto (non quello che ha preparato lui però!)

La crema di nocciole fatta così è semplicissima e molto buona. La nocciola ha un sapore molto forte, ma come accompagnamento a carne o anche su un formaggio tipo caprino o perché no su una mozzarella di bufala secondo me male male non starebbe! Ancora meglio in versione dolce con un po' di cacao amaro e un cucchiaio di zucchero. Sul pane caldo deve essere spaziale!

Questo per dire che gli spunti che si trovano, ma solo leggendo il libro in modo molto critico e con occhio "esperto" (passatemi il termine!), altrimenti si rischia di avere delle delusioni.

Polenta di amaranto 
(in corsivo le mie note)
200 gr di amaranto
1 l di acqua
200 gr di nocciole tonde gentili delle Langhe (già tostate)
100 gr di olio d'oliva leggero
Capperi
20 g di zucchero
Sale
Preparazione e cottura 3 ore
Attenzione: non sbagliate le proporzioni tra liquido e cereali: se l'acqua non è sufficiente è un problema, quindi meglio metterne un po' di più, perché durante la cottura verrà assorbita.

In una pentola fate bollire l'acqua con un pizzico di sale, versate l'amaranto, mescolante bene e lasciate cuocere piano papino per 2 ore e mezza, o anche 3. (In 20 minuti in realtà l'acqua era completamente assorbita e l'amaranto pronto, esattamente come diceva sulla confezione!).
Quando la polenta sarà pronta, l'acqua di presenterà quasi gelatina fa e il cereale sarà leggermente gonfiato.
La potentina può essere arricchita con una crema di nocciole.

Per prepararlo prendete le nocciole intere, sguaciatele (...ma non dovevano essere già tostate?!? Non mi risulta che si tostino con il guscio!), frullatele con un filo d'olio fino ad ottenere la consistenza di una pasta; quindi conditela con un grammo di sale. Meglio poi passata al colino, per ottenere una pasta più fine.

(Non con tutti i frullini si ottiene lo stesso risultato, per ottenere la crema cui fa riferimento ci vuole o il bimbi che io non ho, oppure un frullino che abbia le lame con una velocità tale da polverizzarvi lo zucchero ottenendo così lo zucchero a velo, ma sono molto rari ormai. Si trovano in dotazione con i robot da cucina di solito. Io ho usato un frullatore vecchio vecchio della mia mamma che funziona divinamente, ma so che con il mio (il classico della mulinex che si trova ora in commercio) non avrei mai ottenuto lo stesso risultato).

Aggiungerne un cucchiaino da tè in ogni piatto, formando dei rechi concentrici per decorare.

Questo piatto può essere un ottimo antipasto se accompagnato da calamaretti o gamberi. Un'altra idea per conferirgli un gusto più deciso è accompagnarla con 4-5 capperi sotto sale. 
Dovete prima lavarmi sotto l'acqua in modo da eliminare tutto il sale, poi farli essiccate passando lo in forno a 70-80C per 3-4 ore (2 ore bastano!): quando li tirerete fuori dal forno, vedrete che si saranno ridotti e saranno completamente secchi.
Quindi unite li alla polenta, che in questo modo acquisterà anche un po' di croccantezza. 
Ma scusatemi...e i 20 gr di zucchero?!? Mah...

BOCCIATO*
Considerando che la parte più importante della ricetta, ossia l'amaranto, ha tempi di cottura completamente sbagliati, mi sento di dire senza ripensamenti che la ricetta è sbagliata. E per di più negli ingredienti ne è indicato uno (lo zucchero) che scompare incredibilmente nella preparazione.
Crema di nocciole tanto semplice quanto infattibile senza gli strumenti adatti, ma ovviamente lui non si premura di dirlo.
Capperi essiccati diciamo "ok". Sulla cottura, anche se secondo me 3-4 ore sono davvero tante, si può chiudere un occhio visto che ogni forno fa storia a se.

* Giudizio relativo unicamente alla precisione delle dosi degli ingredienti  e alla spiegazione del procedimento della ricetta: quello che ci domandiamo è se la ricetta, seguita per filo e per segno, senza fare modifiche di alcun genere riesce o no.




43 commenti:

  1. ecco... la ema è una che, ne necessario, non la mandi a dire.
    comunque sì, la ricetta quando l'avevo letta sul libro aveva lasciata perplessa pure me. ed avevo pensato di essere, as usual, la solita conservatrice appassionata delle ricette della nonna (vedi post della ale di ieri).
    e invece no, vedo qui.
    verrebbe da dire che... per fare i fighi basterà pure lo scalogno, ma per fare i cuochi l'amaranto non basta assolutamente ;-)

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    1. Esatto Gaia!!! Soprattutto se cucinato in quel modo! Considerando il suo italiano non mi stupirei che in realtà non fosse amaranto ma qualcos'altro...avrà anche preso 8 in questo belin di esame dei savoiardi, ma in italiano avrà avuto 0, quindi sul fatto che sappia leggere...(non fatemi parlare...)!
      Ti abbraccio forte!

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    2. Scusate ma non resisto...mi sembra di essere tornata ai tempi della scuola quando venivo guardata dall'alto in basso da chi faceva il liceo e non possono non dire la mia (tanto ormai si sarà capito :)) :P
      Non ha preso 8 in un esame di savoiardi: alla fine del terzo anno alla scuola alberghiera c'è un esame pratico con votazione finale in cui si prepara un pranzo e generalmente la classe si divide i compiti come fosse al ristorante: io avevo fatto i dolci e lui ha fatto i savoiardi si vede. So che può sembrare strano, ma quando si è in quel mondo ci si sente felici per un voto del genere perché vi assicuro che non è facile prenderlo. E' la stessa felicità che magari uno del liceo può provare davanti a un tanto agognato 8 di latino.
      Scusate ancora :)

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    3. Eli! Fai benissimo a ribattere. So quanto è duro lavorare in cucina e so da amiche che hanno fatto l'alberghiero quanto sia dura come scuola, quindi hai ragione a ribattere spiegandoci meglio di cosa si tratti. Ti chiedo scusa se ti ho offesa con quello che ho scritto, ciò che intendevo io è che sarà anche stato bravissimo in cucina (e se è ai livelli cui è arrivato un motivo ci sarà!), ma che in italiano era un po' una capretta :)! Immagino tu abbia letto il libro e sono certa che anche tu abbia visto la quantità di errori che ci sono. Io sinceramente sono rimasta sconvolta. Colpa sia sua che scrive come un cane (ammesso che lo abbia scritto di suo pugno), ma ancora più cane è chi ha pubblicato in libro con così tanti errori...santo Cielo! Esistono le bozze per un motivo!
      Spero di esser riuscita a spiegarmi :)! Un bacione!

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    4. Vai tranquilla Ema, non mi hai offesa! Ci mancherebbe! ^_^
      Era solo che mi faceva un po' sorridere questa specie di derisione sull'"esame di savoiardi" e mi ha ricordato episodi spiacevoli, tutto qui ;) Ma io non mi son sentita toccata, figurati!! :)
      Bacio a te!

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    5. Mi inserisco anch'io, visto che la prima ad averlo tirato in ballo sono stata io. Nessuno mette in dubbio l'abilità- e la genialità- di Cracco come chef: io ne parlo anche a ragion veduta, visto che ho provato la sua cucina, molti anni fa, ai tempi in cui ancora era Cracco Peck- ed ero rimasta addirittura frastornata da un menu che andava oltre le mie aspettative, quanto meno quelle di allora. E neppure si discute la serietà della scuola alberghiera e la difficoltà degli esami che vengono sostenuti. Il punto è che,come fa ben notare la Ema, fra le mille cose che Cracco dà per scontate nel libro c'è anche questa: e l'aver buttato lì, più volte, l'esito brillantissimo dell'esame finale, se estrapolato dal contesto che tu saggiamente hai richiamato, fa un po' sorridere. Un conto è dire "mi son diplomato con otto, con un esame finale sui savoiardi": un altro è dire "ho preso otto all'esame di savoiardi". Capisci che, per una come me, è servirmela su un piatto d'argento :-)

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  2. usare l'amaranto trovo sia più figo che usare lo scalogno ma...bisogna farlo bene e dall'alto del suo scranno pare che Cracco non sia stato così preciso e preparato...brava ema che ha descritto professionalmente le lacune !

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    1. Ma caspita, basta leggere sulla confezione! Non è poi così difficile! Mannaggia :)!

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  3. Grazie Ema. Non ho mai cucinato l'Amaranto e penso di essere una che in cucina ci ha passato abbastanza tempo. Sono estremamente d'accordo con te sulla questione "livello" di un piatto del genere. Se si prende un absolute beginner, e gli parli di Amaranto, magari pensa che sia un tubetto di colore rosso per pittori. Questa ricetta la piazzerei al limite al secondo livello. Sui termini di cottura e abbinamenti, mi fido ciecamente del tuo parere vista la tua esperienza.
    Splendido post, tosto come sei tu! Un bacione, Pat

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    1. Ah ah ah! Appunto! Non puoi far iniziare con un cereale "abbandonato a se stesso" per anni! Che disastro questo Cracco! Abbinamento disgustoso, ma è un mio parere, sulla cottura invece parla la confezione! E non solo la mia :)!

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  4. Ciao Ema, sono felice di questo tuo post, perché quando mi hanno regalato il libro di Cracco, l'amaranto mi è sembrata una ricetta stroppo anomala per un primo step e troppo "strana" ... se penso a qualche persona che conosco che sta facendo i primi passi ai fornelli, che si cimenta con l'amaranto , mi viene da ridere ... io vivo in provincia e c'è forse un negozio che lo vende ... come si fa ad iniziare da una cosa che un comune mortale non ha mai neanche mai visto??? Farà parte dell'essere figo???????? Mi sono fatta anche qualche altra domanda .... ma il libro l'ha scritto lui???? E se lo ha scritto, lo ha anche letto??? Bho!

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    1. Andiamo con ordine :)
      - Concordo con te, non ha senso mettere in un primo livello una ricetta il cui ingrediente principale non è reperibile da molte persone e per di più ha una consistenza e un sapore "difficili" anche per chi "ne ha provate di tutti i colori" tra i vari esperimenti in cucina.
      - Credo proprio che tu abbia ragione, usare l'amaranto fa figo. Ma che poi se in questo cavolo di amaranto ci a esse messo un po' di scalogno magari veniva anche fuori qualcosa di buono...ah ah ah!!!
      - Io spero di no per lui vedendo l'italiano che utilizza. Fai te che nel prossimo post che ho scritto correggo anche l'italiano perché non mi viene neanche in mente di pubblicare una cosa a mio nome con tutti quegli errori grammaticali. Ho come l'impressione che abbia passato gli anni di alberghiero a fare savoiardi...le altre materie temo non fossero contemplate per lui, italiano in primis!
      Ti abbraccio forte Sabrina!

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  5. cara Ema, non conosco l'amaranto...
    in compenso, ogni volta che leggo una nuova ricetta del libro di Cracco (che ho voluto a tutti i costi...) resto basita...
    ma proprio basita!!
    baciotti

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    1. Cara Milena,
      partiamo dal presupposto che non ti perdi granché, ma se avrai occasione provalo così mi saprai dire cosa ne pensi.
      Anche io ho voluto questo libro, me lo sono fatto regalare a Natale e, chiudendo un occhio sugli errori di italiano (facciamo anche due occhi!) non mi era dispiaciuto perché mi sembrava che qualche spunto carino lo desse, ma certo non nelle ricette...Ora mi sorge un dubbio però: che mi sia piaciucchiato perché avevo entrambi gli occhi chiusi :)?!?!
      Ora che ho provato le ricette posso dire che mi spiace che abbia scomodato Mr Scalogno!
      Ti abbraccio!!!

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  6. Mi togliete una curiosità? Nel libro è presente una descrizione dei prodotti utilizzati?
    Curiosità a parte, il tuo post, Ema, conferma la mia antipatia verso questo chef famoso. Consigliare poi due-tre ore di cottura per l'amaranto è davvero assurdo. Non son celiaca, ma lo uso a volte per sostituire il miglio e ricordo che sono sufficienti circa 30 minuti.
    Continuate così, state facendo un lavoro strepitoso ^_^!

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    1. Grazie!!! Siamo felici che questo lavoro ti entusiasmi!!! E' faticosetto, ma ne siamo così orgogliose!!!
      Dunque, a volte parla degli ingredienti, in questo caso se non ricordo male (ho il libro a Genova e ora sono a Milano) forse fa una breve introduzione sull'amaranto, ma senza entrare minimamente nel dettaglio di valori nutrizionali o cose simili. Controllo appena torno a casa (dopodomani) e ti so dire con più precisione.
      Esatto, non impiega più di 20-30 minuti per cuocere, come il miglio praticamente.
      Un bacione enorme!!!

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  7. Io adoro l'amaranto, che però so che o si ama o si odia... ma cucinarlo 2 ore è follia pura... che sia un refuso?
    Inoltre a me la ricetta con ispira affatto, non la mangerei nemmeno se la facesse lui in persona... c'è qualcosa sull'abbinamento che non mi convince affatto... Ahi, ahi, mr Cracco!

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    1. Hai ragione dolce Ste! A me non fa impazzire la consistenza, ma sono convinta che la colpa sia da attribuire al modo "inutile" in cui è cucinato. Senza dargli un po' di carattere. Anche miglio e riso se mangiati così, senza un briciolo di sale non sono poi la fine del mondo!
      Abbinamento pessimo: stucchevole e davvero non equilibrato, neppure cromaticamente! Pernacchia per Cracco! E un bacino enorme a te!

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  8. amo la Ema e i suoi giri di parole :-)

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  9. La foto è bellissima ed estremamente invitante; leggendo la ricetta però, se ho ben capito:
    - i tempi di cottura dell'amaranto sono totalmente sballati;
    - non si capisce se il peso delle nocciole sia sgusciate o col guscio;
    - non tutti i robot da cucina riescono a fare una crema di nocciole degna di tale nome e sufficientemente fine da poter essere passata in un colino;
    - la crema di nocciole non è l'abbinamento ideale con l'amaranto;
    - i tempi di essiccazione dei capperi sono eccessivi e si rischia di carbonizzare i preziosi fruttini;
    - crescono 20 g di zucchero di cui non si sa bene che fare.

    Sai una cosa? Secondo me questa ricetta non è figa perché non contempla lo scalogno...

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    1. Ah, dimenticavo: e questa sarebbe una ricetta del I livello???? O_o

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    2. Hihihi... io pure! e brava Ema :)
      ho già cominciato a divertirmi :D

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    3. Già il post è piuttosto esplicito :-) con questo commento praticamente non c'è da aggiungere nulla!!
      Ora capisco sempre di più il mio istinto quando mi ha trattenuto da comprare questo bestseller di cucina........ Appena ho letto il libro del mese ho subito pensato, se passa il Loro esame vado sul sicuro ...... corro in libreria :-)ma dalla prima ricetta .......... non mi pare ;-)

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    4. Non riesco a riso sotto ogni commento e non so perché, comunque:
      @Mapi: esatto, non ne ha azzeccata una! Che poi qui, se lo avesse messo questo benedetto scalogno magari avrebbe dato un po' di verve al piatto! Mr Savoiardo mi casca proprio sullo scalogno!

      @Mari: Quando ce vo ce vo! Cracco buuuuuuuuuuu!!!

      @Petunia: Ah ah ah!!! Sei molto perspicace :)! Ma d'altronde quando gli Chef passano più tempo sotto ai riflettori che in cucina, qualche domanda bisogna pur farsela!

      Un abbraccio forte a tutte!!!

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  10. Peccato, questa ricetta mi ispirava molto, perché in genere amo questo genere di contrasti :)
    Se posso vorrei dire due cose. Le nocciole si possono tostare con il guscio: si trovano anche in commercio già tostate e ancora con il guscio, ma si possono tostare intere anche a casa. E per i tempi di cottura secondo me il tipo che ha usato richiede più tempo: ho incontrato spesso cereali con tempi di cottura differenti in base alle diverse marche...in ogni caso avrebbe dovuto specificare che è bene seguire le indicazioni riportate in confezione... ;)

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    1. Giustissime obiezioni Eli! E ho riflettuto anche io prima di scrivere il post, magari anche tu mi puoi dare una mano a capire meglio.
      Non sapevo che le nocciole si potessero tostare anche con il guscio, di solito quando si dice "già tostate" si intende quelle sgusciate e poi tostate. Quelle tostate con il guscio dentro come sono? morbide o come se fossero tosate? Perché in caso fossero ancora come quelle appena colte non penso sarebbe semplicissimo ridurle in crema, ma forse mi sbaglio. Aspetto tue delucidazioni :)!
      Per l'amaranto, o pensato anche io che abbia usato un amaranto diverso, non so, come se quello che si compra sempre fosse "precotto" e quindi richiedesse una cottura più breve, ma mi sembra strano perché tutti i cereali hanno tempi di cottura al massimo di 40-50 minuti. 3 ore membra davvero una follia, soprattutto per la quantità d'acqua utilizzata.
      Se provi a farla, mi raccomando avvisaci, così eventualmente se avessi un risultato soddisfacente, lo aggiungo in fondo al post :)!
      Grazie mille Eli!!!
      Un bacione grande!

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    2. Le nocciole sono esattamente come quelle già sgusciate: non ci sono differenze. Quando si parla di nocciole tostate si intendono le nocciole tostate, senza per forza riferisi a quelle sgusciate, perché non vi è differenza nel risultato finale ma solo nel procedimento di tostatura. Personalmente ho visto più spesso tostare con il guscio che senza guscio :)
      Quando ai tempi, non saprei, perché ho incontrato spesso differenze come ti dicevo e può essere che lui abbia usato un prodotto che richiede una cottura lunga, comunque se la proverò, ti farò sapere ;)

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    3. Aggiungo una cosa: visto che qui si parla di polenta, non può essere che faccia una cottura prolungata proprio per quello? Non vuole solo cuocere il cereale ma stracuocerlo per farlo diventare una sorta di polenta, magari? Infatti consiglia di fare attenzione all'uso dei liquidi ed eventualmente aggiungerne. Il fatto è che con gli ingredienti è così: dipende da ciò che usi e i risultati possono essere diversi. Io ciò che gli contesto è aver accettato di scrivere un libro a cui è stato dato un sottotitolo che fa credere a tutti di imparare a cucinare dalle ricette, quando si impara prima di tutto attraverso tecniche e materie prime. Solo dopo si passa alle ricette, in modo che trovandosi di fronte a ingredienti e strumentazioni diverse le persone siano in grado lo stesso di cucinare quella ricetta. So che sono controcorrente (e scusatemi ma essendo stata del mestiere cerco sempre di capire quello che dice e che fa un cuoco o uno chef), però dubito che lui volesse fare il figo e non insegnare, penso piuttosto che sia stato guidato da una casa editrice bramosa di far soldi attraverso un nome come il suo e che lui abbia accettato un po' per carriera e soldi (sicuramente), ma anche e soprattutto per amore del suo mestiere (che si vede chiaramente che ha). L'ho detto nel post della Ale: questo secondo me è un libro in risposta a chi solitamente compra i libri della Parodi e non un manuale per imparare a cucinare: il sottotitolo doveva essere "cucinare velocemente con ricette semplici e ingredienti di qualità e stagione"...sono sicura che in questo modo l'approccio del lettore sarebbe diverso (almeno il mio è stato così, perché avendo sentito parlarne da lui stesso e avendo inteso questo messaggio, il sottotitolo non l'ho praticamente letto).
      Un abbraccio e complimenti ancora per questo lavorone che state portando avanti ;)

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    4. Ma sai che io proprio non ne conoscevo l'esistenza?! Ho sempre pensato che si tostassero sgusciate. Sono anche stata in un'azienda che tratta solo nocciole e la tostatura avveniva in forni di differente tipo, ma sempre con nocciole sgusciate. Quello mi aveva fatto credere che quello fosse l'unico modo per tostare le nocciole.
      Quindi ema colpa. Correggerò il post!

      Per quanto riguarda l'amaranto, la quantità di liquido che dice di usare è perfetta e viene assorbita dall'amatanto in 20 minuti. Ho provato ad aggiungere acqua, facendolo cuocere ancora un pochino, ma il risultato era uguale se non peggiore. Come nella polenta è portante che la quantità di acqua necessaria alla cottura sia messa all'inizio e non aggiunta pian piano. Così è per questo cereale.
      Ammesso che non abbia usato un amaranto speciale (cosa che comunque avrebbe dovuto segnalare perché ovunque si trova solo amaranto che cuoce in 20-30 minuti), il tempo di cottura è proprio sbagliato.
      Pronta a rispondere ai tuoi commenti Eli :)!
      Sicuramente ci saranno degli interessi non da poco dietro, ma personalmente, prima di mettere la firma su qualcosa che non rispecchia quello che sono, ci penserei due volte (anche tre!).
      Il libro è così, con il suo sottotitolo e i suoi contenuti, non si può fare un processo alle intenzioni. Noi valutiamo quello che leggiamo e la delusione è tanta. E sappi che io ho spinto per provare questo libro perché lo avevo comprato già prima e a Natale lo letto tutto con piacere, trovando spunti interessanti! Provare le ricette però è proprio una delusione. Come ho detto nel post ci sono idee interessanti e innovative, ma le ricette in se hanno parecchie pecche, a maggior ragione se hanno l'ambizione di insegnare a cucinare!
      Un bacione grande

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    5. Le considerazioni di Elisa sono perfette e molto puntuali, visto che è del mestiere anche lei. Sarà che sono controcorrente anch'io (o forse sono solo un po' démodéé), ma ho sempre pensato che prima di correre bisogna imparare a camminare. In cucina questo si traduce nell'imparare prima le tecniche e nello studiare gli ingredienti, perché solo quando conosci bene entrambi questi aspetti ti puoi sbizzarrire.
      Che Cracco sia un grandissimo chef appassionato del suo lavoro è assolutamente indubbio, è una cosa che traspare.
      Nessuno però lo ha costretto a scrivere un libro; è stata una sua scelta, così come sua è stata la scelta del pubblico a cui rivolgersi: i principianti Parodi-addicted, che vorrebbero imparare a cucinare velocemente. E con questo libro non ce la si può fare, per come è scritto.

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  11. la foto è stupenda, ma quando parli di consistenza gelatinosa ecc...mi passa tutta la poesia...
    Non ho mai seguito molto masterchef, ma ho sempre trovato Cracco abbastanza antipatico..opinione rafforzata dal titolo del suo libro e da questa polenta "approssimativa".

    ema, brava e simpatica (anche quando non le manda a dire..) come sempre, ma....e il disegnino????
    un abbraccio
    sara

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    1. Ciao Saretta!!! Eh si, questo Cracco è un po' una frana! Fa tanto il figo, ma ai fornelli qualche cavolaia la fa anche lui :)!
      Grazie per i bellissimi complimenti!!! Il disegnino non c'è perché i disegni del blog sono fatti dalla bravissima Roby!
      Ti abbraccio forte!

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  12. Analisi perfetta, Ema.
    O dovremmo dire autopsia? :-D

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    1. Ah ah ah!!! Mi hai fatto morire!!! Ho letto il commento in ufficio e sono scoppiata a ridere! E ora che lo rileggo rido di nuovo!!! smack!!!

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  13. Brava Ema: dritta al punto...!
    Un bacione

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    1. Grazie Ale!!! Ora aspetto il tuo domani...un bacino grande!!!

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  14. La solita ricetta figa....certo in un manuale per imparare a cucinare, discutibilissima!!!
    sono d'accordo con te
    Ciao e buon starbooks
    Cris

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    1. Figa si, fosse stata buona sarebbe stato meglio però!
      Un bacione Cri!

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  15. Brava Ema, hai sezionato Cracco e la sua ricetta come neanche un chirurgo col bisturi.
    Le ricette che vengono proposte al grande pubblico , fra cui ci sono persone “normali” con normali attrezzature in cucina, devono assolutamente contenere più indicazioni sul come eseguire i vari passaggi, su come ovviare la mancanza del tal utensile o elettrodomestico ecc.. Cracco forse pensa che noi si abbia tutti una cucina tipo Masterchef?
    Mi piace molto anche l’idea di mettere il giudizio finale rimandato, bocciato ecc.. mi piace MOLTO, anzi! È come tornare a scuola ma sedersi dall’altra parte della cattedra!!
    Bacioni!

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    1. Bene Francy! Quello che volevamo era proprio trovare un modo chiaro e il più possibile oggettivo per catalogare le ricette rispetto al risultato ottenuto!
      Si, temo che lui, come anche Montersino, siano convinti che tutti siano minuti di attrezzature professionali. Montersino però non pretende di insegnanre le basi, Cracco invece si e sotto intendere certe cose lo trovo parecchio fuorviante.
      Un bacione grande

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