Kate Atkinson & Kay Featherstone, Pinch of Nom
Anche se al pubblico italiano questo titolo dirà poco o nulla, Pinch of Nom, nel Regno Unito, è stato il caso editoriale non dell'anno e neppure del decennio, ma dell'editoria tutta, dalle origini ai giorni nostri. E' il fast selling più veloce della storia, visto che, nella prima settimana di vendite, ha venduto ben 210.506 copie, per un totale di più di 2 milioni di sterline, ponendosi al primo posto fra i non-fiction e insidiando molto da vicino le star della categoria della fiction: prima di questo libro, solo J.K. Rowling, Dan Brown e la tipa delle 50 sfumature possono vantare di aver venduto di più.
Dal caso editoriale al caso sociologico il passo è stato breve: le due autrici, infatti, Kate Atkinson e Kay Featherstone, che fanno coppia anche nella vita, sono tutto fuorché magre. Un mondo come quello attuale, in cui il fitness è tutto e i filtri fanno il resto, sembrava imporre, almeno in teoria, che dietro a un libro che parla di diete ci fossero le testimonial viventi della loro efficacia. Invece, Kate & Kay hanno puntato su un altro tipo di comunicazione: "quando ci siamo accorte di aver bisogno di una dieta, dopo aver gestito insieme un ristorante e aver acquisito le pessime abitudini alimentari e i Kg in più che ti restano addosso quando cucini per gli altri, abbiamo pensato di condividere i piatti che inventavamo per il nostro nuovo regime, su richiesta degli amici". Era il 2016, il loro profilo Instagram era appena nato e Pinch of Nom ancora non era diventato il colosso editoriale che è oggi, con 10 libri all'attivo, podcast, video, una linea di prodotti venduti in tutti i supermercati del Regno Unito e numeri a 6 zeri ovunque ci si giri.
La loro filosofia è semplice: dimagrire è un lungo viaggio, ma non è uccidendo la cucina che si arriva alla mèta. L'idea di Pinch of Nom nasce infatti dall'esperienza di diete in cui l'atto stesso del cucinare veniva progressivamente bandito dall'elenco delle nuove abitudini da seguire, assieme a tutti gli ingredienti che gli davano sapore. Per non parlare dell'estraneità alla vita sociale che una dieta comporta e che, in Gran Bretagna, passa molto di più che altrove attraverso il bere e il mangiare tutti assieme. Dover dire no, o peggio, dover fare i conti con sensi di colpa e sforzi vani per aver ceduto a uno strappo alla regola era una frustrazione troppo mortificante per garantire il successo del loro progetto. E così, forti dell'esperienza del ristorante, le due signore hanno iniziato a suggerire al loro Slimming Club un progetto condiviso, in cui anziché mangiare verdurine crude e scondite, si affrontavano di petto tutte le ricette per alleggerirle, senza ucciderne il sapore. Un gruppo di volontari si offriva via via di provarle, modificandole o aggiustandole, e da lì, poco alla volta, la community si è allargata fino a diventare quella che è oggi. La parte interessante è, ovviamente, che tutti hanno perso peso: le due signore, assieme, sono arrivate a -14 stones (circa 90 kg) in un anno (in due: non ci è dato di sapere chi detenga il primato) e così tutti gli altri.
Altrettanto ovviamente, se abbiamo deciso di affrontare questo libro allo Starbooks non è perché crediamo alla loro dieta o meno: come detto milioni di volte, noi ci occupiamo solo degli aspetti editoriali e il libro che ha bruciato tutte le classifiche del mondo nella sua categoria non poteva non destare il nostro interesse. Quello che cercheremo, stavolta, è se le promesse di una cucina buona, appetitosa, vicinissima agli originali ma, nel contempo, più leggera, sono state rispettate.
Questo - e solo questo - sarà dunque lo scopo dei nostri test, da domani fino alla fine del mese.
Per tutto il resto, ci sono i medici :)
A domani, per la prima ricetta!
Da "desperate dietwife" quale sono, questa è una sfida molto interessante: sono anni che seguo, con maggiore o minor successo, diete di tutti i tipi, alla disperata ricerca del regime perfetto, che non mortifichi la mia voglia di cucinare e non penalizzi il sapore dei piatti. Nel 2017 credevo di averla trovata, ma non era sostenibile: pur facendo uso di spezie, imponeva una cucina a zero grassi (e intendo proprio zero) per 4 giorni alla settimana, e i grassi, piaccia o meno, sono potentissimi veicoli del sapore: la marinatura a secco più profumata dell'universo mondo, risultava molto più insignificante al palato, proprio per l'assenza di grassi nel cucinare la carne. Sono curiosissima di vedere che cosa ci riserva Pinch of Nom sul versante del sapore, oltre che su quello ipocalorico.
RispondiEliminaAnch'io sono curiosa di vedere che ricette propongono le autrici. Chissà che non portino veramente qualche buona idea. 🤔🤔Mapi, sono una "desperate dietwife" anch'io! E purtroppo mi sono resa conto che per dimagrire bisogna rinunciare a tutte le cose più buone!!! 😂
RispondiEliminaCara Anto, da settembre 2020 ho scoperto che in realtà non è affatto così: io mangio cose buone, ma perfettamente compatibili con la mia dieta. Tutto quello che ho preparato da 20 mesi a questa parte, incluse le ricette che ho pubblicato per Starbooks, sono compatibili con la mia nuova dieta (quello che faccio è diminuire notevolmente la quantità di grassi). Ho perso 22 kg in 8 mesi e li sto mantenendo, quindi funziona! Certo, la chiave per il successo di un programma di dimagramento non è esclusivamente nel cibo, ma anche nel movimento: 10.000 passi al giorno sono il minimo sindacale, e 4 allenamenti di 30 minuti alla settimana. Ci si abitua e si sta molto meglio!
EliminaWow Mapi! Mi ridai speranza!
EliminaHai ragione, sembra utopia ma l'allenamento e la camminata sono essenziali quanto l'attenzione al cibo, ma ci vuole anche un grande impegno e costanza! Complimenti! E poter cucinare anche le ricette Starbooks! 😲
Io ho cominciato seriamente da poco, con il caldo, ho detto risultati, ma quello in cui non sono costante è il movimento...
Eh lo so, anche per me il problema è la costanza nel movimento; non tanto per i passi (ieri ne ho fatti 13.000 e rotti, per dire), quanto per la mezz'ora di allenamento. All'inizio occorre imporselo come se fosse una medicina, poi ci si abitua e si va in automatico. Adesso con il caldo, quando sono in smart working mi alleno al mattino: mi alzo alle sette meno un quarto, faccio colazione e poi la mia mezz'ora di ginnastica (la chiamo risveglio muscolare e, con la musica di sottofondo, mi sembra quasi di essere in un villaggio vacanze), poi doccia e per le 8 sono davanti al computer. Quando invece sono in ufficio, mi alleno appena torno a casa: via le scarpe, via i vestiti, su la tuta, musica a palla, ginnastica, doccia e poi mi godo la serata. Le prime due o tre settimane si fa fatica (il momento più difficile è proprio cominciare), poi a un certo punto scatta qualcosa per cui, anziché non vedere l'ora di finire, sono perfettamente concentrata in quello che sto facendo. La mezz'ora passa in un attimo, mi godo la mia doccia e li considero tutti dei momenti che dedico a me stessa. "Perché voi valete" non è solo lo slogan di una famosa marca di profumeria, insomma. ;-)
EliminaDoppio Wow! Ti ringrazio per queste preziose righe! Le prendo come spunto e riferimento! Soprattutto per il movimento e i passi giornalieri! 😘
EliminaAnto, se te la cavi con l'inglese, prendi i libri di Louise Parker: Lean for Life e The 6-Week Programme. Comincia con il secondo, che ti guida passo-passo. Hanno anche una serie di esercizi suggeriti e una serie di ricette. Se ce l'ho fatta io, ce la può fare chiunque: basta essere motivati. <3
EliminaGrazie! Adesso sono curiosa e vado a vedere. Sto già seguendo una variante della dieta di mio marito che mi sta dando dei discreti risultati, ma per il movimento vado a caso o meglio a umore! 😅 Cioè ci provo quando mi va...
EliminaHo proprio bisogno di una guida e se me la consigli tu so che vale! Un grosso abbraccio! <3