Faccio subito mea culpa: le torte salate non mi fanno impazzire.
Sarà che nella maggior parte delle volte in cui mi vengono propinate e non posso per cortesia dire di no mi ritrovo davanti ad una pasta molle, un ripieno indefinito e sapori indistinti.
Per questo mi fa orrore anche la nomea di "svuotafrigo"spesso loro attribuita, che mi fa pensare che solo il cielo sa cosa ci sia dentro e sia meglio preteggersi rimanendo in beata ignoranza.
Che per carità, sembrano piatti facili ma non lo sono assolutamente: devi azzeccare la cottura del guscio, gli aromi, la consistenza del ripieno.
Io stessa non ne cucino mai a meno che costretta, e solo quel paio di ricette veramente buone del repertorio (entrambi su questo blog, tra l'altro).
Quindi perchè questa scelta?
Primo, me ne piace la dimensione. Più lavoro ovviamente che una pie singola ma decisamente più abbordabili per l'occhio in primis.
Secondo, l'autrice rivela nell'introduzione come la sua pie preferita sia un grande classico inglese, la Homity Pie, in pratica un guscio di brisée con un ripieno di patate, porri, cipolle e formaggio che fa la sua apparizione più o meno durante la Seconda Guerra Mondiale ma vive un periodo di estrema popolarità negli anni sessanta.
Una pie vegetariana, quindi, e come tale attualissima per il trend del meatless ora tanto in voga.
Rivista, corretta ed alleggerita diventa quello che vedete qui.
Come non darle una chance allora? ;)
POTATO, SPRING ONION & GOATS' CHEESE HAND PIES
(per 6 pezzi)
250 g di patate a pasta gialla (o patate nuove)
250g di formaggio caprino morbido
un cucchiaio di origano secco
3 bei cipollotti affettati finemente per intero
circa 15 g di foglie di dragoncello finemente tritate
una confezione da 320g di pasta sfoglia di buona qualità già stesa
un uovo leggermente battuto
un cucchiaino di semi di nigella
sale in fiocchi e pepe nero macinato al momento
Bollire le patate per 15 minuti quindi scolarle e lasciarle raffreddare.
Tagliare quindi le patate in due nel senso della lunghezza, quindi tagliare ogni metà a fettine (mezze lune, le chiama l'autrice :)
Mettere il caprino, l'origano, i cipollotti ed una generosa quantità di sale e pepe in una ciotola capiente e lavorare tutti gli ingredienti insieme. Aggiungere quindi le patate ed il dragoncello, mescolando finchè il tutto sarà omogeneo.
Preriscaldare il forno a 200 gradi e foderare una teglia con carta forno.
Tagliare la pasta sfoglia in sei quadrati quindi dividere il ripieno in sei porzioni tondeggianti.
Mettere quindi una pallina di ripieno al centro del quadrato di sfoglia e raccogliere i quattro lembi del quadrato sul ripieno in modo da chiuderli pizzicando la pasta (non devono essere perfetti).
Trasferire i pacchettini sulla teglia preparata, spennellarli con l'uovo, spolverizzarli con i semi di nigella e cuocerli per 25-30 minuti finchè ben dorati.
Servire subito.
NOTE
- più che "pies" nel senso stretto della parola sono più qualcosa di simile a dei panzerotti ripieni: mille volte meglio! Il ripieno è morbido ma non cola, la pasta croccante, la dimensione facile da aggredire.
E come il titolo richiama, da mangiare con le mani.
- sono buonissime, qui veramente vedo un ibrido ben riuscito tra Medio Oriente ed Occidente: il ripieno della pie inglese nella forma ed invece il guscio di tanti sfizi dello street food, e non solo, mediorientale. Solo per citarne alcune può ricordare nella forma la fatayer che si vede ovunque dalle mie parti, pasta ripiena di laban (il formaggio di yogurt che nel gusto acidulo può ricordare un caprino), carne o spinaci (o tutti insieme), e nei sapori la manakeesh, una sorta di pizza aperta coperta di formaggio e spezie. Immancabili, in entrambi i semi di nigella che sono per me l'aroma vero di un bazaar. Una nota dell'autrice in merito sarebbe stata interessante.
- perchè ovviamente di qualcosa mi devo lamentare: odio profondamente quando nella lista ingrediendi si trovano diciture tipo qui sopra "confezione di pasta sfoglia da 320g". Essendo ormai assodato che viviamo nel mondo in cui sussurro qualcosa a Milano ed in tempo reale la sentono a Tokyo, ed assodato che certi chef/cuochi/foodblogger si rivolgano ad un pubblico internazionale ed eterogeneo, che fatica sarà mai dare le dimensioni del foglio usato.
La mia confezione di pasta sfoglia era da 490g, per dire...ho solo ritagliato dei quadrati che mi sembravano delle dimensioni di quelli del libro. Nè Ottolenghi ma nemmeno una Martha Stewart od una Nigella hanno mai lasciato al caso questi solo apparentemente piccoli dettagli.
- buonissime tiepide ma deliziose anche a temperatura ambiente, sono state finite in un baleno. Sai la scusa che tanto sono piccole...:)
la ricetta è
PROMOSSA
Questo libro è un pozzo di idee. Alcune meno eclatanti altre proprio convincenti. Comunquebda acquolina in bocca
RispondiEliminaVero :)
EliminaSi sente il profumo da qui!!! Complimenti! (Se ho capito bene, la sfoglia è confezionata!?)
RispondiEliminaSi, infatti indico il peso della confezione :)
EliminaDisanima accuratissima, come sempre.
RispondiEliminaAvrei preferito uma hand pie dolce... hahahaaha
ciao!
Eheheheh non ti smentisci mai ;)
EliminaAnche io odio le torte salate con fondi mollicci e poco cotti, ma direi che qui il problema non si pone proprio, ho l'acquolina in bocca solo a guardarle!
RispondiEliminaGrazie Stefi :D
No, qui superiamo il problema alla grande direi!
EliminaConcordo sul non apprezzare 'ste tortacce salate, il più delle volte grossolane nella preparazione, nella farcitura e nella cottura. Preferisco mono-porzioni, un po' più impegnative ma esteticamente e assolutamente migliori e, di solito, ben cotte. Proverò queste pies-saccottini. Grazie della cronaca.
RispondiEliminaGrazie a te!
EliminaBella idea anche per un buffet e nel prossimo che organizzerò non li farò mancare, ma senza dragoncello perché non mi piace.
RispondiEliminaGrazie Stefy e alla prossima disamina.
Grazie a te :)
EliminaSulle torte salate la penso esattamente come te. In più nella maggior parte dei casi sono realizzate con pasta sfoglia industriale invece che con un brisé impastata velocemente in casa (nulla di più semplice).
RispondiEliminaQuindi quando vedo piatti di questo genere ben realizzati, mi si apre il cuore.
Queste pie sono intriganti e mi sembrano una bella alternativa al solito trito e rivisto.
Grazie per averla scelta e provata
Baci
Guarda, qui la sfoglia è comprata ma è veramente una "signora" sfoglia di qualità, che infatti si trova di rado e quando succede ne faccio incetta. Queste sono veramente buone ed il sapore non è il solito. E non tralasciare assolutamente i semi di nigella!
EliminaSono una fan della Homity Pe (una delle pochissime ricette del nuovo corso del mio blog), con tutti i limiti che una torta salata pesantissima può imporre. Quindi, ben venga questa versione alleggerita, sfoglia compresa, perchè la brisé, nei climi caldi è una jattura (e lo so perchè vivo di Samosa :) Foto che dice mangiami!
RispondiEliminaE non risponde bene nemmeno ad aria condizionata a palla :)
EliminaQuesti mini "saccottini" sono decisamente stuzzicanti e golosi, la foto è tutta una delizia.
RispondiEliminaAmmetto che neppure a casa mia le torte salate hanno un gran successo, chissà perchè non sono amate dalla maggioranza delle persone.
Sono scoppiata a ridere nel leggere la tua nota: la dimensione facile da aggredire...Stefania, non ti facevo così rissosa ;)
Hai visto, mai fidarsi delle prime impressioni 😅
EliminaAssolutamente deliziosi a vedere e gustosi da mangiare! Questo è il messaggio che arriva dalla foto. 😋
RispondiEliminaSono salate, sono piccole ... la scusa per farle e per mangiarle c'è tutta!
I particolari, i particolari! Concordo con te che oltre al peso, la dimensione della sfoglia e dei quadrati da ritagliare è essenziale! I dubbi che certe inesattezze portano, sono poi affrontate con leggerezza dalle "esperte", e vissute con ansia dalle "principianti" come me!! 😉
Hai proprio ragione, e comunque si vede una foto, si vuole riprodurre cosa si vede e non impazzire ad indovinare misure e pesi! :)
EliminaQuesti sono le ricette che mi rovinano, nel senso che, grazie alle piccole dimensioni, me ne mangerei a vagonate...
RispondiEliminaSono i "dettagli" come quelli da te citati che contribuiscono a fare la differenza... tu sei sempre super Stefi :)
Grazie Ale, provale
EliminaPerché sono davvero ottime!! :)
Confesso che la parte più divertente delle tue ricette per me è diventata la caccia agli ingredienti. immaginate il fuggi fuggi generale dei commessi quando mi vedono arrivare a Passo di marcia e la faccia del poverino che non è riuscito a scappare in tempo quando sente nominare cose di cui non conosceva nemmeno l'esistenza. E i discorsi che possono nascere Quando cerca di consigliarmi la sostituzioni di prodotti che non conosce, non altro che conosce ancora meno. Oggi sono stata fortunata e il dragoncello l'ho trovato in fretta, molto più difficile semi de nigella, scovati dopo una ventina di minuti in fondo ad un scaffale.
RispondiEliminaho bisogno di due chiarimenti da me il caprino molle è un formaggio vaccino è quello che intendi ?
i cipollotti vanno tagliati con tutte le code? Grazie
Eheheh più divertente o più frustrante, a seconda delle situazioni!
EliminaIl caprino, si, è un formaggio vaccino, in italia si trova in ogni super. Spesso ha forma allungata, si trova al banco frigo o al bancone formaggi. I cipollotti interi, io un pezzetto l'ho tolto perchè i miei erano di dimensioni abnormi!
Graditi dal 50% della famiglia. I miei erano un po asciutti dentro. Colpa delle patate? E pur non essendo tanto piccoli... sono finiti. I prossimi con più caprino.
RispondiEliminaAsciutti? Strano, il caprino diventa una crema e non secca in cottura ...
EliminaEffettivamente sono molto accattivanti
RispondiEliminaQuesta mi fa una voglia, ma una voglia.... Grazie Stefi!!!
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