Di Nigel Slater e dei suoi Kitchen Diaries avevo già sentito
molto parlare e il personaggio mi aveva sempre attirato in modo
particolare, quindi scoprire che lo Starbooks di questo mese, a cui
partecipo da Redoner, sarebbe stato dedicato proprio a lui mi ha fatto
davvero molto piacere. E' stata, infatti, l'occasione giusta per
scoprire lo stile di questo autore e per innamorarmi del suo A year of good eating,
un testo che, per come è scritto e strutturato, reputo forse uno dei
libri di cucina più belli tra quelli in mio possesso (se la batte,
ovviamente, con quelli di Yotam!).
Dovendo
scegliere una ricetta da testare per voi, la mia scelta è caduta su un
genere che in questo periodo molto frenetico della mi esistenza, mi sta
davvero risolvendo il problema di cosa preparare per cena avendo poco
tempo e costantemente voglia di cose buone e sfiziose. Ho scelto,
infatti, un flatbread farcito in due maniere: con fichi e gorgonzola e con polpa di melanzane al timo.
Come spiega anche lo stesso Nigel, il flatebread è
una pagnotta di pane sottile, da spezzare con le mani, da utilizzare
per raccogliere sughi e condimenti dai piatti o per mangiare intingoli o
salsine come l'hummus o lo tztatziki, tra le altre. In passato, la
cottura avveniva direttamente sulla brace, mentre oggi possiamo
utilizzare una piastra o un padella antiaderente ben calda. In pochi
minuti, il flatbread sarà pronto per essere gustato.
Particolare simpatico: per la ricetta del pane, Nigel si rivolge a una vecchia conoscenza dello Starbooks, Paul Hollywood!
NB: in corsivo e in fondo i miei commenti
A SIMPLE FLATBREAD DOUGH
Ingredienti per 12 pani
500 g di farina bianca da panificazione (forte)
8 g di sale fino
10 g di lievito secco attivo (per me 7 g)
180 g di burro (morbido)
300 ml circa di acqua
Procedimento
Scaldate una
ciotola capiente bagnandola con dell'acqua molto calda, quindi
asciugatela bene. Il calore aiuterà la pasta a dare il via alla
lievitazione.
Mettete la farina nella ciotola insieme al sale e al lievito secco.
Tagliate
il burro a pezzetti e aggiungetelo alla farina, unendo anche 2/3
dell'acqua e impastando con le mani fino a che la pasta non inizia a
prendere forma.
Aggiungete o meno il resto dell'acqua (o un
po' di più) a seconda del bisogno, fino a ottenere un impasto morbido ma
che può essere steso con facilità.
Trasferite l'impasto su un
piano di lavoro leggermente infarinato e impastate a mano per 5-10
minuti, fino a ottenere una pasta liscia e setosa.
Riponetela
nuovamente nella ciotola, copritela con un telo caldo e lasciate
lievitare lontano da correnti d'aria per almeno un'ora, fino al
raddoppio.
Trasferite nuovamente l'impasto sul piano di lavoro
infarinato, lavoratelo nuovamente per far fuoriuscire l'aria e
dividetelo, quindi, in 12 pezzi di uguale misura.
Formate delle palline.
FIG AND GORGONZOLA FLATBREADS
Utilizzate fichi ben maturi.
Ingredienti per 6 pani
3 fichi grandi, maturi
mezza dose dell'impasto di base
200 g di Gorgonzola
un po' di olio d'oliva (extravergine)
Procedimento
Tagliate i fichi in quattro parti. Create un incavo al centro di
ogni pallina di impasto e inseriteci un pezzetto di fico e uno di
Gorgonzola.
Pizzicate i bordi della pasta in modo da sigillare il ripieno. Procedere allo stesso modo con gli altri pezzi.
Posizionate la pallina di pasta sul piano di lavoro ben infarinato e stendetela col mattarello (io ho provato anche a stendere la pasta con le mani, cosa che vi consiglio) formano un disco o un ovale di circa 16 cm di diametro (a me sono venuti più piccolini).
Trasferite il pane su una teglia foderata di carta forno e procedete alla stessa maniera con gli altri pezzi.
Lasciare riposare i pani in un luogo caldo (forno spento con lucina accesa) per 10-15 minuti.
Scaldare
una piastra o una padella dal fondo spesso su fiamma moderata.
Spennellate con un po' d'olio e cuocete i pani, due o tre alla volta,
per circa 3-4 minuti.
Quando iniziano a dorare, girateli e fateli cuocere dall'altro lato.
Qualche piccola bruciacchiatura è cosa buona ("A little blistering is good").
Togliete dal fuoco e servite subito.
AUBERGINE AND THYME FLATBREADS
Potete grigliare le melanzane invece che cuocerle in forno. La scelta è vostra.
Ingredienti per 6 pani
1 melanzana di medie dimensioni
olio d'oliva (extravergine)
qualche rametto di timo
mezza dose dell'impasto di base
Procedimento
Pre-riscaldate il forno a 200° C. Tagliate a metà, nel senso della lunghezza, le melanzane.
Posizionate
le due metà su una teglia da forno, con l'interno rivolto verso l'alto,
e incidete dei tagli profondi nella polpa fin quasi ad arrivare alla
buccia esterna.
Spennellate con l'olio e infornate per 25 minuti, o finché la melanzana non sarà morbida.
Sfornate e prelevate la polpa con un cucchiaio, trasferendola in una ciotola.
Sminuzzate il timo e mischiatelo alla polpa di melanzana, salate e pepate.
Create un incavo al centro di ogni pallina di impasto e inseriteci due cucchiaini di ripieno.
Pizzicate i bordi della pasta in modo da sigillare il ripieno. Procedere allo stesso modo con gli altri pezzi.
Procedete, quindi, seguendo le indicazioni riportate sopra.
Note
-
L'impasto di base è semplicissimo. Se avete tempo a disposizione, vi
consiglio di ridurre drasticamente il lievito (1 g di lievito secco è
più che sufficiente, o anche meno), allungando i tempi di lievitazione,
così da ottenere un impasto più leggero.
- Il ripieno,
inevitabilmente, schizzerà un pochino fuori dalla pasta nel momento in
cui andrete a stenderla col mattarello (o con le mani, come ho fatto
io). Guardando le foto di questi flatbreads sia sul libro che on-line,
credo che l'effetto sia voluto, quindi non preoccupatevene troppo. Anzi,
Nigel dice che il fatto che parte del ripieno vada a contatto con la
piastra in cottura regalerà una nota affumicata molto piacevole.
- L'autore suggerisce altri ripieni alternativi: mozzarella, paté di olive, funghi, formaggi molli tipo Fontina.
Pur
essendo una preparazione tutto sommato semplice, Slater spiega ogni
passaggio con precisione e naturalezza, permettendo di ottenere un
ottimo risultato. Le varianti di ripieno sono sfiziose ma semplicissime
da realizzare. Per questo, non posso che affermare che per me questa
ricetta è
PROMOSSA
Non so quale delle varianti mi ispiri di più, Nigel Slater ci ha azzeccato un'altra volta, con aiutino da Paul Hollywood!
RispondiEliminaGrazie per la tua disamina perfetta :)
Nigel e Paul...un perfetto connubio inglese! =)
EliminaDiscorso sul lievito a parte, questi flatbreads mangiati caldi caldi sono deliziosi! Tra i due, l'abbinamento fichi e gorgonzola ha forse una marcia in più! =)
Grazie a voi!
WoW WoW WoW difficile resistere a questi flatbreads... io che di solito non ho problemi con i lievitati invece con il flatbread manco sempre o almeno finora, di buona riuscita... non capisco il motivo e mi dispiace molto perché mi piacciono tantissimo. Proverò a fare anche questa versione e speriamo che Nigel mi porti bene. Anche io preferisco l'abbinamento fichi e gorgonzola, sicuramente più sfiziosa dell'altra... ma volendo ci si può sbizzarrire con tantissime altre combinazioni.
RispondiEliminaBrava Mariangela ottima scelta e splendida esecuzione :-D
Grazie mille!
EliminaA parte la fase di farcitura, leggermente delicata come ho scritto, non sono per nulla complicati da fare. Ti invito a provare! =)
Concordo appieno con te sulle quantitià di lievito: meglio diminuire drasticamente e avere un pane più digeribile. In ogni caso 7 g di lievito secco sono fin troppi, figuriamoci 10 (che corrispondono a 30 g di LdB fresco)!!! Hai fatto benissimo a diminuire.
RispondiEliminaPer il resto sono dei pani sfiziosissimi e davvero semplici e veloci: condivido il WOWOWOWOWOWOWOWOW di Sai Piperina. :-)
Perfetta la tua disamina, grazie Mariangela!
Sì, solita questione dell'uso di interi sacchettini di lievito. Anche se è pur vero che se si decide di preparare una ricetta simili all'ultimo minuto, usarne tanto permette di avere il pane pronto in un paio d'ore. Ovviamente, potendo, meglio iniziare prima! Grazie Mapi!
RispondiEliminaPane ricco mi ci ficco :) Tra i due pani, sceglierei prima quello con fichi e zola, però assaggerei anche quello con le melanzane...
RispondiEliminaGrazie, Mariangela. Ottima scelta e ottima esecuzione!
Concordo con la scelta! Connubio irresistibile! =)
EliminaGrazie a voi!
Meraviglia...trovo l'osservazione sulla quantità di lievito esattamente in linea alla mia. Si può diminuire senza problemi. Per il resto una ricetta che offre ampie possibilità di personalizzazione. Nigel ci ha dato solo il la!
RispondiElimina#quantoamoquestuomo. Bravissima!
Esatto Patty! Una ricettina che può regalare davvero molte soddisfazioni con poco sforzo.
EliminaAh che spettacolo! Domani provo subito! E mi intrigano anche i ripieni alternativi proposti! Ciao ciao!
RispondiEliminaNon te ne pentirai assolutamente! =)
EliminaGrazie e facci sapere che ne pensi del risultato.
Questi flatbread mi piacciono così tanto che appena ho un attimo li sglutino. Ovviamente riducendo il lievito.
RispondiEliminaPer il resto, bellissima disamina, precisa, con alcune finezze che non posso non apprezzare. Ad esempio quando scrivi "con precisione e naturalezza" che è proprio la sensazione che dà anche a me Slater: hai trovato le parole che non riuscivo a trovare.
Carin la sinergia Hollywood-Slater... non potevano che venire fuori scintille!
Grazie per questa tua partecipazione così "sul pezzo"!
Ma grazie mille davvero!
EliminaSlater è proprio il tipo di food writer che piace a me ed è, quindi, stato un piacere parlarne un po' e testare questa ricetta.
Grazie, come sempre, a voi Starbookers.
Davvero mooolto invitanti e con abbinamenti alternativi
RispondiElimina