Sue Quinn, Cocoa
Sue Quinn è una giornalista gastronomica australiana, naturalizzata inglese, presente da anni con i suoi articoli su tutte le riviste e le rubriche che contano, da Delicious al The Guardian, da BBC Good Food al The Telegraph, senza dimenticare alcuni "cult" per amatori, come il mensile di Sainsbury's o l'evoluzione dei bollettini parrocchiali dei tempi di Miss Marple, che oggi hanno copertine lucide e nomi più altisonanti, ma che quanto a svelare pettegolezzi di corte e ricette segrete restano gli inossidabili alleati di sempre.
Accanto a questa attività giornalistica, Sue Quinn è anche autrice di parecchi libri, i primi dei quali legati al filone del mangiar sano, vegan, verdure, superfood e via dicendo. Da noi è conosciuta per Insalate, uscito qualche anno fa per i tipi de L'Ippocampo, all'interno di una raccolta ispirata ai principi della cucina leggera, tanto nelle immagini -tante- quanto nel testo -scarso e in un corpo talmente piccolo che, al momento di disfarmi dei libri di cui potevo fare a meno, sono stata tentata dall'abbandonare questo nella sala d'aspetto del mio oculista.
Il suo maggior successo, comunque, arriverà qualche anno dopo, quando la nostra si rassegnerà a scrivere un libro sull'essenza della vera cucina britannica contemporanea, ossia "tutto in un vassoio", consegnando alle stampe quel Roasting Tray Magic, dall'inequivocabile sottotitolo "Una teglia, un pasto e zero sbatti" che le varrà l'encomio commosso della Divina e l' impennata nelle vendite, a seguire.
Oggi, Sue Quinn si cimenta con il più infido di tutti gli argomenti, quel cioccolato che sta alla cucina come "almeno tu nell'universo" al festival di Sanremo: pochissimi ne hanno parlato a dovere (cito Pierre Hermé, Paul A. Young, Frederic Bau, la monografia di Valrhona, fra gli imperdibili), tutti gli altri sono stati pallide imitazioni che, come sempre succede, hanno il solo pregio di far rimpiangere gli originali.
Nello stesso tempo, resistere ad un nuovo libro sul tema è come dire di no ad un pezzetto di cioccolato, quando ci viene offerto a fine pasto, già sazi: quando la voce della ragione inizia a farsi strada fra le nostre orecchie, l'uno è già finito nel nostro stomaco, l'altro nel nostro carrello- ancor più se siamo entrati nel mese di Febbraio, che di tutti è quello più afrodisiaco e più voluttuoso e più complice nello strizzare l'occhio alle nostre debolezze.
Che però, sia chiaro, finiscono al momento dell'acquisto: perché da domani in poi torneremo ad essere i giudici inflessibili che ormai conoscete, pronti ad applicare il nostro randel metro anche sulle proposte di questo libro. L'unica promessa che possiamo farvi è che sperimenteremo ricette all'insegna di una golosità indulgente e voluttuosa, quale si conviene all'ingrediente. Ma sul resto, come sempre, la partita è aperta. E ce la giochiamo da domani, tutti i giorni, nelle nostre cucine e sui vostri schermi.
Vi aspettiamo!
Alessandra
Se Paul A. Young ne ha parlato, significa che vale la pena.
RispondiEliminaAspetto le vostre sperimentazioni e il vostro unico, inimitabile randello, ohps, metro.