Premessa n. 1: in luglio noi Starbooker smettiamo di recensire i libri per voi, ma passiamo al vaglio le nuove e le vecchie uscite di libri di cucina per decidere in linea di massima quali prendere in esame nei mesi successivi. Quando ho visto che il libro di Jim Lahey sul pane senza impasto era stato votato all'unanimità ed era praticamente certo che lo avremmo provato, ho effettuato subito l'ordine: erano anni che sentivo parlare di questo metodo, e qui avevo l'occasione di approfondire la tecnica e la sua genesi. Il libro mi è quindi arrivato a metà luglio, e ho cominciato a sfogliarlo con molto interesse.
Quando a pag. 87 ho visto questi panini cotti nelle foglie di banano ho esclamato subito "voi sarete miei!", perché...
Premessa n. 2: io sono una Siciliana trapiantata in Lombardia, e nella cara Trinacria abbiamo una casetta con tanto di giardino: un piccolo agrumeto, alberi di pesche, susine e nespole, pale di fichi d'India e sì, diversi banani, di quelli che danno le bananine piccole, meno dolci di quelle che si trovano in commercio, ma infinitamente più buone e saporite. Insomma, in Sicilia ho a disposizione un sacco di foglie di banano bio, sicché già verso la metà di luglio avevo deciso che al rientro dalle ferie mi sarei portata qualche foglia di banano in valigia.
Nei giorni precedenti alla mia partenza però, mi sono ammalata: 38 di febbre, la testa che mi scoppiava, le ossa rotte e una tosse micidiale. In questo stato semicomatoso avevo due chiodi fissi, vividi come allucinazioni nella mia mente: portarmi a casa dei fiori di gelsomino immersi nel latte, e tagliare 4 foglie di banano. Un'ora prima della partenza per l'aeroporto quindi, vagavo per la campagna in stato semi-sonnanbolico impugnando un paio di robuste cesoie dal manico lungo un metro (in famiglia le chiamiamo le cesoie da ladro) e guardando con aria truce tutti i banani in cui mi imbattevo. Ho scelto foglie giovani e tenere, ma sufficientemente grandi, e sono riuscita a infilarle in valigia Dio solo sa come. Mia madre ha osato chiedermi a cosa mi servissero solo dopo che ho riposto le cesoie. :-)
Nelle note dò indicazioni su dove acquistare le foglie di banano on line.
Tra parentesi e in corsivo le mie annotazioni alla ricetta.
BANANA LEAF ROLLS - PANINI COTTI NELLE FOGLIE DI BANANO
Da: Jim Lahey - My Bread - Norton
Raccomando di acquistare foglie di banano congelate, perché è più facile piegarle di quelle fresche: si trovano nei negozi etnici specializzati. Non so darvi le indicazioni precise sul numero di foglie, perché molto dipende dalle loro dimensioni. Tenete a mente che avrete bisogno di tagliare dei pezzi di cm 24 x 38 circa. (Jim Lahey)
Per 4 panini
280 g di farina per pane (io tipo 0)
80 g di farina di cocco
10 datteri disidratati, denocciolati e tagliati a pezzetti di 5 mm di lato
3 g di sale fino
1 g di lievito di birra disidratato (o 3 g di lievito di birra fresco)
280 g di acqua fredda a 15 °C
1 banana media tagliata a pezzetti di 5 mm di lato (prendetela sull'acerbo)
4 grosse foglie di banano scongelate
Farina per il piano di lavoro
Setacciare insieme in una ciotola media le due farine, il sale e il lievito. Aggiungere i datteri e mescolare per infarinarli, poi versare l'acqua e aiutandosi con un cucchiaio di legno o con le mani, mescolare per circa 30 secondi, finché l'impasto non si sarà appena amalgamato e non presenterà grumi. Unire a questo punto la banana, mescolare per distribuirla nell'impasto, coprire e far lievitare in luogo tiepido al riparo da correnti d'aria per 12-18 ore, finché cioè l'impasto non sarà più che raddoppiato di volume e sarà punteggiato di bollicine.
A completamento della prima lievitazione, infarinare generosamente la spianatoia e aiutandosi con una spatola in silicone versarvi l'impasto in un solo pezzo. Ripiegare in due l'impasto e tagliarlo in 4 pezzi delle stesse dimensioni.
Ricavare 4 rettangoli di cm 38 x 24 dalle foglie di banano e pulirle accuratamente con un panno umido. Disporre il primo rettangolo su un piano di lavoro pulito, dare al primo pezzetto di impasto la forma di un quadrato di circa cm 10 x 10 e adagiarlo al centro della foglia. Ripiegarci sopra il lato superiore e inferiore della foglia di banano, lasciando circa 5 cm di spazio per permettere al pane di crescere durante la seconda lievitazione. Rimboccare gli altri 2 lati della foglia sotto all'impasto (lasciando sempre un po' di spazio) e trasferire il pacchetto su una teglia grande (io ho usato la griglia, coperta con un foglio di silpat, ma va bene anche la leccarda). Procedere nello stesso modo con gli altri 3 pezzi di impasto, e mettere la teglia in un luogo tiepido al riparo da correnti d'aria per un'ora.
Preriscaldare il forno a 260 °C posizionando la griglia al centro, infornare i panini e farli cuocere per 25-35 minuti: le foglie di banano devono essere molto scure e avere appena iniziato a bruciacchiarsi. Se così non fosse, proseguire la cottura per qualche altro minuto.
Togliere la teglia dal forno e scartare rapidamente ma con attenzione ogni panino dalla sua foglia di banano. Attenzione a non scottarsi con il vapore! Far raffreddare i panini su una gratella, e non tagliarli finché non si siano raffreddati per almeno 15 minuti. Volendo, si possono rimettere i panini ormai freddi nelle foglie di banano per servirli.
OSSERVAZIONI
Se non avete la fortuna di avere un banano di vostra proprietà a portata di mano, potete acquistarne le foglie nei negozi etnici più forniti, che le tengono nel reparto surgelati. Possibile anche l'acquisto on line, ad esempio qui.
Se invece avete dei banani in giardino, ecco come ho trattato le mie foglie di banano non appena arrivata a casa: ho lavato e sciacquato con cura la vasca da bagno, ci ho messo il tappo e poi ho cosparso il fondo di bicarbonato e ci ho adagiato la prima foglia; ho cosparso anche questa di bicarbonato e ci ho adagiato la seconda foglia, e così via per tutte e 4 le foglie. A questo punto ho aperto il rubinetto dell'acqua fredda e ho messo acqua a sufficienza per coprire le foglie per almeno 2 dita. Ho lasciato in ammollo mezz'ora, poi ho sciacquato con molta cura ciascuna foglia, le ho asciugate individualmente e ripiegate per la lunghezza massima del ripiano del freezer. Le ho confezionate individualmente in sacchetti di plastica per alimenti e le ho messe a congelare, perché raggiungessero la malleabilità di cui parla Lahey nella ricetta.
Personalmente consiglio di usare una banana molto tendente all'acerbo: la fermentazione genera calore, che fa maturare il frutto nell'impasto: con una banana già matura, il sapore finale sarà simile a quello delle banane annerite perché troppo mature: a qualcuno potrebbe dare fastidio.
I panini che ne risultano sono molto piacevoli, appartengono alla categoria dei pani dolci e sono un'ottima merenda per adulti e bambini.
La farina di cocco non sviluppa glutine, quindi questo pane ha un'alveolatura irregolare, anche a causa dei pezzetti di dattero e di banana. Ho voluto fare una seconda prova preparando l'impasto e cuocendo 2 panini senza avvolgerli e 2 avvolgendoli - questa volta in carta forno, perché nel frattempo le foglie di banano mi erano terminate. Ho cotto separatamente i panini, infornando quelli "liberi" a 200 °C e quelli avvolti a 260 °C come da ricetta, e devo convenire che quelli avvolti - nelle foglie o nella carta forno - sono venuti molto meglio, perché hanno lievitato in altezza anziché in larghezza: l'elevata idratazione dell'impasto infatti li fa un po' "sfrittellare", come sono solita dire: si allargano a mo' di frittella.
Queste sono le differenze in alveolatura tra i due:
E dopo tutte queste osservazioni direi che la ricetta per me è senz'altro
PROMOSSA
Spettacolare, Mapi, davvero!
RispondiEliminaOvviamente rimpiango di non avere a portata di mano un banano e seguirò i tuoi consigli avvolgendo il pane nella carta forno dato che i pani dolci mi piacciono da morire e questo è proprio goloso.
Non avrò banani ma almeno ci metterò dei datteri strepitosi ;)
Cavoli Stefy, proprio tu che vivi in Arabia Saudita non hai i banani a portata di mano? Peccato!!!
EliminaComunque la differenza è solo estetica: dal punto di vista della cottura il risultato è lo stesso, sia nelle foglie di banano, sia avvolti in carta forno.
Un bacione.
Dunque, non so se nel giradino di alcuni amici ci siano le foglie di banano, e quindi sarei sicuramente agevolata rispetto al tuo dover portare le fogli in valigia, ma a parte il risultato di questa tua recensione, così precia e scorrevole.... qualcosa mi dice, giusto qualcosa ...che questo libro ci riserverà delle belle sorprese e ne sono contenta, baci Flavia
RispondiEliminaBeh, proprio tu non dovresti avere difficoltà a reperire le foglie di banano! ;-)
EliminaComunque sì, il libro mi sta piacendo.
Un abbraccio.
Questo libro mi sta affascinando sempre di più! Mapi, il pane che hai scelto è meraviglioso, immagino il profumo... :)D Hai notato differenze tra la cottura nelle foglie di banano è quella nella carta forno? Oppure è "solo" estetica?
RispondiEliminaGrazie per i consigli;)
Ciao Ale, le foglie di banano conferiscono un leggero aroma "verde", non so come spiegarlo, e poi dal punto di vista estetico fanno una gran bella scena. :-)
EliminaDal punto di vista dell'alveolatura però non ho riscontrato differenze tra i due. L'importante è seguire le indicazioni di Lahey sulle temperature di cottura: sono fondamentali.
Un bacione.
Questo pane è meraviglioso! :D provero a rifarlo usando la carta da forno, che qui in Lituania, la vedo veramente ma veramente molto dura trovare delle foglie di banano! :D una ricetta senza dubbio interessante! Ma una domanda i gelsomini immersi nel latte per cosa li hai usati? me curiosa!
RispondiEliminamille complimenti, un abbraccio!
Grazie! Sicuramente il risultato è di tutto rispetto anche con la carta forno.
EliminaI gelsomini immersi nel latte li ho usati metà per fare il gelo di gelsomino, una sorta di biancomangiare siciliano aromatizzato con questi fiori, e metà per fare il gelato al gelsomino. Sul gelato devo ancora lavorare perché non mi ha soddisfatta al 100%... e spero che la pianta di gelsomino che 2 estati fa ho trapiantato nel freddo Nodd, sopravviva al secondo inverno milanese e fiorisca l'estate prossima. Già oggi ha fatto il suo primo ed unico fiore... ma abbiamo avuto un'estate così fredda e un autunno così mite, che deve aver pensato che fosse primavera! ;-)
Un abbraccio a te. :-)
Mapi questa volta sei tu che mi stai facendo morire dal ridere... sarà la mia stupidera ma leggere all'inizio delle tue annotazioni: "Se non avete la fortuna di avere un banano di vostra proprietà a portata di mano..." no ma dico, io quasi quasi non so neanche com'è fatto un banano... la cosa bellissima di te è che vivi con una tale ordinarietà tutto quello che è ben lungi dall'essere ordinario... ritengo che sia proprio questo che ti rende così speciale ai miei occhi, che tra l'altro neanche ti guardano... detto ciò ahimè mi scopro poco interessata all'esecuzione di pani abbinati a frutta fresca o secca quindi ho una domanda da farti ma riguardo al pane integrale che nel tuo intervento di ieri hai citato, potresti dirmi che farine hai usato perché nella ricetta provata da Gaia ci sono elencate le farine glutenfree e quella della Coop per il pane. Grazie cara, sei sempre più Mapi Poppins... perché mi sorprendi esattamente come quando la mitica Mary tirava fuori dalla sua borsa qualsiasi tipo di oggetto con totale naturalezza...
RispondiEliminaGuarda, non ti dico la faccia di mia madre, povera donna: perché se io vivo come normale la ricerca di ingredienti strani (e dovevi vedere il macellaio quando gli ho ordinato le palle di vitello ^_^), il resto del mondo in effetti ha reazioni che vanno dallo stupito al perplesso. :-D
EliminaIl pane integrale secondo Lahey si fa con 100 g di farina di grano tenero integrale, 300 g di farina 0 (lui usa una manitoba al 13% di proteine, che regge meglio le lunghe lievitazioni; a me è venuto bene anche con una 0 normale), 8 g di sale, 2 g di lievito di birra disidratato e 300 ml di acqua fredda. Impasti tutto in una volta e procedi come descritto da Gaia. Lahey dice che si possono ovviamente variare le proporzioni tra farina integrale e farina 0, io ho seguito le sue e il pane era meraviglioso. Mio padre ne è stato entusiasta!
Un bacione, carissima!
Grandissima Mapi! Ti ammiro perché ti piace "giocare difficile" e le ricette che scegli mi lasciano sempre a bocca aperta per la loro originalità.
RispondiEliminaIn effetti hai ragione, cerco sempre di pormi dei traguardi alti; di recente però qualcuno mi ha detto che dovrei imparare a godere anche delle cose semplici e facilmente raggiungibili, e credo abbia ragione. :-)
EliminaQuesto pane comunque, come dicevo, si può fare anche avvolgendolo in carta forno: viene squisito ugualmente ed è ottimo a merenda o gustato con i formaggi.
Un bacione.
giuro che andrò alla ricerca di foglie di banano solo per replicare questi panini!
RispondiEliminaio conoscevo Jim e ho fatto molte volte le famose "stecche", effettivamente è un metodo semplice che da grandi risultati!
Tu sei stata bravissima! complimenti!
Grazie! :-)
EliminaIn effetti vale la pena di cercare le foglie di banano solo per farli.
Un bacione.
bellissimi mapi, e come al solito post ineccepibile.
RispondiEliminafaccio però un'osservazione...
solo tu potevi fare dei panini nelle foglie di banana :-)
Ehm, ehm...
EliminaConfesso che il "famolo strano" mi ha sempre attirato!
Che spettacolo! Sempre ineccepibile Mapi! La prossima volta che capiterò al mio negozietto etnico di fiducia chiederò per prima cosa le foglie di banano! =)
RispondiEliminaBellissima ricetta!
Grazie!
EliminaIn effetti nelle foglie di banano fa un figurone, anche perché la nervatura della foglia centrale crea una decorazione d'effetto.
Un bacione!