Joe March- Piccole donne
Csaba Dalla Zorza- Bon Marché
Csaba Dalla Zorza- Bon Marché
CSABBY-CHIC
FENOMENOLOGIA DI CSABA DALLA ZORZA
La
addetta al lavatesta della mia parrucchiera, incinta al quinto mese, mi
comunica felice che il nascituro sarà maschio, con grande gioia di
tutti, visto che la femmina è già arrivata, qualche anno fa. Faccio le
congratulazioni di rito e quando chiedo se è stato già scelto il nome,
si illumina, radiosa.
"Giangaleazzo", annuncia, gonfiando il petto con orgoglio.
E
poi, di fronte all'ammutolimento della sottoscritta, precisa che un
nome importante, per un maschio, ci vuole, che la primogenita,
d'altronde, è stata battezzata Lodovica-con-la-o e che comunque il
cognome del marito ha la S e la R e la F e si sa che i cognomi dettan
legge e quando sono impegnativi ancora di più.
"Giangaleazzo Scarfò, invece, suona bene. Benissimo"
L'aperitivo
del venerdì sera è con l'amica fresca cinquantenne che, ligia a un
copione che tocca da tempo, sciorina la hit delle insoddisfazioni
settimanali: stavolta tocca al lavoro, la settimana scorsa era toccato
all'ex marito, quella prima ai figli ingrati, in una litania venata di
accidia, che si stempera solo quando mostra fiera l'ultimo acquisto in
tema di vestiario. Stavolta tocca a un'icona delle borse firmate, che
viene esibita con pratica nonchalance, specificando subito che si tratta
di un falso: "perchè, spiega, mentre sottopone agli sguardi indagatori
delle amiche le rifiniture interne, da sempre indizio infallibile di
originalità, "tremila euro per una borsa non ce li ho, trecento sì- e
comunque, dai, poi lo sappiam tutte che è pura plastica..."
Csaba
Dalla Zorza è una che ha capito tutto e, al pari di quelli che hanno
capito tutto, si guarda bene dal raccontarti il segreto del suo
successo, anche quando scrive un libro autobiografico come Bon Marché,
in cui racconta dettagliatamente la svolta che ha impresso alla sua
vita, dieci anni fa, quando ha deciso di dare un taglio alla sua noiosa
esistenza da impiegata, per inseguire il sogno dell'editoria nel settore
del food & living. O meglio: te lo racconta, nella misura in cui te
la racconta, proseguendo imperterrita nella gestione d iquel personaggio
che l'ha resa celebre e che oggi la induce a paragonarsi a icone del
calibro di Jo March o di Nigella Lawson, senza neppur soffermarsi a
pensare che della prima non ha né la dignitosa povertà, né la veemente
irruenza e dell'altra la meravigliosa floridezza e l'ancor più
meravigliosa cucina incasinata che la circonda. Csaba, no: lei è sempre
chic, in un modo assolutamente peculiare che suscita percezioni diverse a
seconda della prospettiva da cui la si osserva.
Dal
basso, è tutto un sogno: è un sogno "la prestigiosa scuola di cucina
del Cordon Bleu", è un sogno Parigi, è un sogno il tono di voce
composto, a cui l'unica cosa che sfugge è qualche espressione in
francese, come n'est-ce pas? e bonjour, è un sogno la cucina immacolata, è
un sogno il pic nic sulla tovaglia di lino, è un sogno la colazione a
letto con la flûte di champagne, è un sogno la burriera d'argento sulla
tavola di tutti i giorni o il diario scritto tutte le sere o il
sorrisino complice e un po' imbarazzato che accompagna le sue scuse,
ogni volta che dovrà sporcarsi le mani con la farina. Un meccanismo
collaudato, su cui molto è stato scritto, lo stesso che induce persone
normalmente intelligenti a spendere 300 euro nell'imitazione di una
borsa di plastica o a condannare ad un'infanzia infelice un povero
bambino, gravato da un nome che necessita di un contesto adeguato- e che
contesto!- per non dare la stura a sfottò di altro genere. E' lo stesso
che spinge persone che amano cucinare a spendere cifre fuori mercato
per acquistare i libri di questa signora, che affidano gran parte delle
speranze del loro successo alla confezione e non al contenuto, visto che
30 euro per 85 ricette che ci insegnano a preparare piatti "che siano poco costosi, facili da preparare, ma assolutamente chic " è un insolente controsenso che trova solo nell'assolutamente chic della chiusa finale la sua unica spiegazione plausibile.
Il sogno si infrange, invece, per chi - vivaddio - sa ancora sfuggire a queste lusinghe: sono quelli a cui è stato insegnato, sin da piccoli, a non sciorinare i titoli di studio, meno che mai se son diplomi di cucina; a non dire "buon appetito", in nessun idioma del mondo, a preferire sempre e solo la nostra lingua e se proprio si deve indulgere all'esterofilia, a farlo col conforto di una perfetta pronuncia; sono quelli che son stati minacciati di morte lenta e dolorosa se solo avessero tirato fuori la tovaglia di lino per fare il pic nic, quelli che la colazione a letto con lo champagne è roba da alcolisti anonimi, quelli che la burriera d'argento, sulla tavola, la si mette solo se è previsto il burro, per cena e non per far vedere che la si possiede, esattamente come tutto il resto del servizio buono, coppe per lo champagne - e non flûte - comprese.
E son quelli del frigo sempre pieno, della cucina che si sporca, delle borse della spesa che uno sherpa, al confronto, ha una baguette da sera, e che quando cucinano godono nel mettere le mani in pasta, nello sporcarsi fino ai gomiti, nello scovare ricette originali e divertenti, nel mettersi alla prova con nuove conoscenze e nuove tecniche. E che - udite udite - lungi dal vergognarsene, trovano che questo modo di cucinare sia dannatamente irresistibile, dannatamente travolgente e pure dannatamente chicchissimo- e pazienza se dopo dovranno lustrar pavimenti e raschiar pentole: per quanto grande sarà la fatica, ne sarà sempre valsa la pena.
Costoro son quelli che non compreranno mai i libri di Csaba Dalla Zorza, a meno che non inciampino nella malasorte di uno Starbook dal cuore tenero, che cede alle richieste dei suoi lettori e li accontenta. Potevamo andare a farci un giro, metterci dei tappi nelle orecchie, affidare ad una voce registrata il messaggio che ci voleva tutte fuori sede, magari impegnate alla prestigiosa scuola del Cordon Bleu- e invece no: vi abbiamo accontentate.
In cambio, però, vi tocca seguirci, anche questo mese, con la stessa costanza con cui ormai ci seguite da anni, senza perdervi una puntata, lasciando i commenti puntuali e precisi a cui ci avete abituati: e magari, stavolta, fate anche un po' il tifo: perché qualcosa ci dice che ne avremo bisogno...
Il sogno si infrange, invece, per chi - vivaddio - sa ancora sfuggire a queste lusinghe: sono quelli a cui è stato insegnato, sin da piccoli, a non sciorinare i titoli di studio, meno che mai se son diplomi di cucina; a non dire "buon appetito", in nessun idioma del mondo, a preferire sempre e solo la nostra lingua e se proprio si deve indulgere all'esterofilia, a farlo col conforto di una perfetta pronuncia; sono quelli che son stati minacciati di morte lenta e dolorosa se solo avessero tirato fuori la tovaglia di lino per fare il pic nic, quelli che la colazione a letto con lo champagne è roba da alcolisti anonimi, quelli che la burriera d'argento, sulla tavola, la si mette solo se è previsto il burro, per cena e non per far vedere che la si possiede, esattamente come tutto il resto del servizio buono, coppe per lo champagne - e non flûte - comprese.
E son quelli del frigo sempre pieno, della cucina che si sporca, delle borse della spesa che uno sherpa, al confronto, ha una baguette da sera, e che quando cucinano godono nel mettere le mani in pasta, nello sporcarsi fino ai gomiti, nello scovare ricette originali e divertenti, nel mettersi alla prova con nuove conoscenze e nuove tecniche. E che - udite udite - lungi dal vergognarsene, trovano che questo modo di cucinare sia dannatamente irresistibile, dannatamente travolgente e pure dannatamente chicchissimo- e pazienza se dopo dovranno lustrar pavimenti e raschiar pentole: per quanto grande sarà la fatica, ne sarà sempre valsa la pena.
Costoro son quelli che non compreranno mai i libri di Csaba Dalla Zorza, a meno che non inciampino nella malasorte di uno Starbook dal cuore tenero, che cede alle richieste dei suoi lettori e li accontenta. Potevamo andare a farci un giro, metterci dei tappi nelle orecchie, affidare ad una voce registrata il messaggio che ci voleva tutte fuori sede, magari impegnate alla prestigiosa scuola del Cordon Bleu- e invece no: vi abbiamo accontentate.
In cambio, però, vi tocca seguirci, anche questo mese, con la stessa costanza con cui ormai ci seguite da anni, senza perdervi una puntata, lasciando i commenti puntuali e precisi a cui ci avete abituati: e magari, stavolta, fate anche un po' il tifo: perché qualcosa ci dice che ne avremo bisogno...
Ecco, ora so' curiosa :)
RispondiEliminacioè tu mi vuoi far credere che questo libro vi è stato richiesto????
RispondiEliminaNon ci crederò mai!
Vi seguirò come sempre, ma dubito che proverò a replicare una sua ricetta, è millemila miglia lontano dal mio mondo :-D
questo Starbooks mi incuriosisce assai... lo stile tremendamente chic-ad-ogni-costo mi fa venire l'orticaria... io che sono sempre incasinata e che quando faccio un piatto di pasta per due sembra che abbia cucinato per un esercito!! non che guardi con ammirazione la suddetta Jo March reloaded... perchè ok la pulizia, la cura dei dettagli, ma a me le mani piace sporcarmele, eccome!!
RispondiEliminaHo visto il programma televisivo di Csaba, tutto troppo perfetto per essere vero!!! comunque la tua introduzione allo starbook del mese è fenomenale!!!!
RispondiEliminaConfesso che il mio nome maschile preferito è Giangaleazzo, ma mai e poi mai avrei chiamato un figlio così, soprattutto se non sei duca di Milano !!!!!!
Applauso! Attendo i post delle starbookers su questo libro!
RispondiEliminaHo sempre nutrito unaa repulsione per Csaba. Seguivo ogni tanto le sue puntate tempo fa, e, mentre nessuna delle ricette da lei proposte mi è rimasta in mente o mi ha colpita, ricordo perfettamente il nervoso che provavo a vedere una cucina sempre linda e di classe in cui armeggiava con pentole rigorosamente Le Creuset, indossando polo Ralph Lauren e i fiori sempre freschi nel vaso.. troppo lontano da come sono io. Ma ugualmente mi è rimasta la curiosità di capire se le sue ricette funzionano (Cordon bleu o no) e se varrebbe la pena spendere tanti soldi in un libro di cucina. Per cui attendo i vostri post!
RispondiEliminaLo confesso: sono l'anti-Csaba per eccellenza. Io che sono cresciuta facendo il tifo per Cenerentola quando ancora indossava gli stracci ed avrei preso a schiaffi la principessa sul pisello ogni volta che si lamentava, trovo la Csaba un tantino fuori epoca. Non perché io debba difendere ad oltranza la mia fama di maschiaccio di fronte a tanta perfezione, ma perché proprio non ci credo che sia così. Così come non credo che non si metta le dita nel naso, non vada in giro in ciabatte e vestaglione la mattina appena alzata, non le ci voglia mezz'ora per rifarsi la facciata ed non debba usare i guanti da elettricista per aggiustarsi i capelli nei giorni di umidità! Insomma, non ci credo per niente. Neanche se la vedo!
RispondiEliminaMai averi pensato..
RispondiEliminaSuvvia, diciamocelo che siamo tutte invidiose della Csaba! ^_^
RispondiEliminaSe solo 10 anni fa pure io avessi dato una svolta alla mia grigia vita da impiegata per lanciarmi nel mondo dell'editoria, in qualunque settore, pure io avrei avuto il suo successo. Che diamine, avevo pure io allora i capitali di cui disponeva lei, no? E quindi è solo colpa mia se continuo ad essere un'impiegata dalla grigia esistenza anziché un'imprenditrice di successo, con una cucina algida e il Personale di servizio che mi lustra la casa ogni minuto. E quindi, visto che ho preferito tenermi i miei capitali e il mio grigio lavoro anziché investirli come ha fatto lei, non devo lamentarmi se la mia cucina si sporca quando cucino e se devo riassettare e pulire tutto quando ho finito.
E infatti io mica mi lamento: non baratterei mai la mia vita con quella di tutte le Csaba del mondo, perché sapete una cosa? La mia vita non è grigia, ma in technicolor; la sua al massimo è beige o di colori pastello... :-D
se ti sente la Robi... ;)
EliminaAver saputo della pubblicazione di questo post,sabato avrei fatto fare una foto al marito della mia cucina dopo che l'intruglio di olio,acqua,sale,farina,semini vari che doveva essere incorporato ad un pre impasto,è uscito dal mio fighissimo kitchen aid rosso ed ha colpito tutto ciò che era nel raggio di 2 metri,me compresa!!
RispondiEliminaA Csaba sarebbero mancati i sensi!! Ma il sale dell'Himalya dentro ad un fazzolettino di lino,sarà abbastanza chic per riprendersi?
ahahahahaahaha
EliminaLei è finta e perfetta in maniera irritante ma tutte la conosciamo e siamo in un certo senso incuriosite dunque la sua strategia comunicativa funziona! Questa recensione da sola basta a far funzionare l'intero libro:-)
RispondiEliminaGiangaleazzo spero venga su bello deciso che altrimento son guai!!
Ho visto il programma di Csaba in tv. La mente di solito si ciba di curiosità, ma non ce l'ho fatta: il neurone si è rifiutato..destinato ormai all'ignoranza. Ma almeno ci ha guadagnato in salute:-)
RispondiEliminaAnche Julia Child ha fatto la scuola Cordon Bleau ma si dava meno arie e spatasciava anche live. La signora Csaba la mandere a fare la cassiera alla Coop, ad abitare in casa popolare alle Piagge e a provvedere ad una famigliola con 3 bambini urlanti. La burriera d'argento se la vende per scappare di casa.
RispondiElimina...non ce la posso fare :-)
Eliminaahahah...io ti adoro!!!!
RispondiEliminaCerto che vi seguo e sono parecchio curiosa ora!!!
Buon lavoro....
Impavide!
RispondiEliminaNon pensavo la mia richiesta tirasse fuori tutto questo malumore nei confronti di Csaba ma tante'...non siamo tutte uguli e meno male no?!! Io ho comprato il libro solo xche' superscontato, altrimenti rimaneva sullo scaffale a fare la polvere!!! Io ho conosciuto Csaba, in tv come dice mio marito, e' un po' costruita, ma di persona e' molto semplice e vista nella versione mamma anche simpatica ma dai!!! Nonostante cio' compro riviste a € 0,70 centesimi, mi piace "mettere le mani in pasta" e non preparo piatti a base de caviale e champagne naturalmente, mi limito s scegliere ricette che mi ispirano come faccio guardandomi in giro nel web!!! Cmq grazie per questo starbooks e speriamo non deludi altre persone e non mi faccia pentire di aver preso il libro seppur scontato ah ah:)!!! Ciao ciao luisa
RispondiEliminanon conoscevo questa autrice e tramite google ho trovato i suoi video on youtube. Parla lentamente e quindi non ho difficolta' a comprendere.
RispondiEliminaDevo dire che la sarta in me ha prevalso su tutto e mi sono distratta a guardare i modelli che indossava piu' che le ricette, anzi devo dire che ho preso qualche spunto da realizzare. Ho visto un tubino in macrame' che sara' perfetto la prossima volta che preparo il fritto misto.
--Ann
IO- TI-A-DO-RO
Elimina(detto lentamente :-)
Mi state facendo tutte morire dal ridere... non vedo l'ora di vedere le ricette che posterete, in realtà la Csaba non mi incuriosisce neanche un po', mi è capitato di vedere qualche episodio in tv e nessuna ricetta ha richiamato la mia attenzione tanto da andare a cercarla sul web... ma ho come l'idea che voi riuscirete a farcela piacere e alla fine del mese avremo tutte una burriera d'argento e questa sarà una conquista visto che al momento non ne ho neanche una in vetro... azzz... che Csaba mi perdoni per appoggiare il burro su un piattino!!! In compenso il mio francese è perfetto ma solo per via della erre moscia e tutta la sciccheria l'ho esaurita in qualche mia vita precedente. A domani compagne di ricette.
RispondiEliminacara compagna di erre moscia, vedrai che questo mese ci divertiamo!
Eliminama come fai senza burriera en argent?? guarda che ti radiamo dalle followers! ;)
à bientôt !
e voilà mi sono data la zappààà sui piedììì...(da leggere con l'accento francese)
EliminaRadiata??? Noooo!!! mai più senza burriera en argent!!!
Csaba forever!
Bonne nuit.
Sagge parole!
RispondiEliminaquanto la becco in tv cambio canale. Come idea della cucina ho le scene domenicali a casa di mia nonna. E li non so cosa ci fosse di chic, di sicuro c'erano casino, risate e amore.
Vi seguiremo curiose come sempre!
un bacio
Burriera d'argento? Quindi il pacchetto argentato in cui viene confezionato il burro non va bene, esatto....?!? ;) Ah, quanta strada dovrei fare per arrivare a "Le Cordon Bleu"...
RispondiEliminaSe la vedo in tv mi fa venire sonno, allora preferisco la caciarona della parodi che si sporca, sbaglia e fa disastri molto più umani.....aspetto con curiosità.
RispondiEliminaLo confesso, seguo il suo blog ...anche perché pubblica pochissimo perciò non mi intasa il reader...ma per acquistare il libro...vabbè, vediamo se riuscite a convincermi (malefica me:)
RispondiEliminaAleeeee!!! Tu mi vuoi far morire :))) Fantastica, soprattutto la conclusione con "quelli che"... hai già detto tutto prima ancora di farci mettere ai fornelli :D
RispondiEliminaRiesco solo ora a godermi questa strepitosa introduzione a ciò che ci aspetta...se ne vedranno delle belle! :)
RispondiEliminaero troppo curiosa e me lo sono comprato.. cercato e trovato e preso... magari in futuro (se mi figlia mi concede di nuovo intere nottate di sonno) vorrei provare a preparare qualche ricetta come voi :)
RispondiEliminaGrazie, grazie per avermi fatto sorridere, annuire, sospirare.... Mi piaci da matti...
RispondiEliminaMa tu guarda in che bel posticino sono capitata...tutte che parlano male di Csaba, me compresa....mi sento a casa.
RispondiElimina