Quando ho scoperto live dalla viva voce di Alessandra Gennaro e di Patty di Andante con Gusto di essere una delle tre vincitrici dello Starbooks Redone di dicembre ho gioito, e assai. Devo dire che un po' ci speravo, perché io, di quel pollo con Arak, clementine e finocchi di Ottolenghi, me ne sono innamorata (e il mio amore per Ottolenghi non è finito là, ma questa è un'altra storia), ed ora è uno dei miei cavalli di battaglia/salvacena preferiti.
Quando ho saputo che il libro scelto sarebbe stato “The Hairy Bikers' perfect pie”, che si auto-definisce una Bibbia sulle pies inglesi, ho gioito ancora di più, perché da anni che mi riprometto di cimentarmi con la preparazione di una vera British pie. Ho sempre adorato, solo guardandole, quelle preparazioni così voluttuose, in cui uno scrigno di pasta nasconde un ripieno ricco di carni e verdure (ma anche di pesce, come abbiamo ben visto). Ma non sono mai riuscita ad assaggiarle dal vivo, perché io in Regno Unito non ho mai messo piede, ancora. Ormai lo sento quasi come uno smacco: possibile non essere stata mai a Londra? Mai in Scozia? Mai (per rimanere nelle vicinanze geografiche) in Irlanda, che da sempre è la mia meta dei sogni?
Sì, è possibile, e così mi sono limitata a sognare di quelle terre grazie a questo libro e alle sue fenomenali pies, una più ricca ed invitante dell'altra, ma ho deciso fin da subito che avrei voluto provare un classico, qualcosa con pasta sotto e sopra, a base di carne e di verdure comuni, quelle che si trovano sempre e a qualsiasi latitudine.. e, quando ho letto meat & potato pie, sapevo che era quella giusta per me.
Ma questa è la descrizione che ne fanno gli autori, prima della ricetta: Tutte le persone del Nord hanno la loro pie preferita, e questa è la nostra. È più una religione che solo un mero riempi-pancia.
E allora ho capito che l'istinto spesso ha ragione.
Meat & potato pie
(per una teglia quadrata di 20 cm, profonda circa 4 cm; 6 persone)
[mie annotazioni in rosso]
Ingredienti
Per il ripieno
· 1 grossa cipolla, tritata finemente
· 2 carote medie, pelate e tagliate in piccoli pezzi
· 2 gambi di sedano, privati dei filamenti e tritati finemente
· 500 gr di carne tritata di bovino, magra
· 2 cucchiai di ketchup
· 2 cucchiai di brown sauce (io non l'ho trovata, quindi ho sostituito con un cucchiaio in più di ketchup e uno di salsa Worcestershire)
· 1 cucchiaio di salsa Worcestershire
· 2 cucchiai di farina
· ½ cucchiaino di sale fino
· 360 gr di patate medie, preferibilmente di qualità Mary Pipers, pelate e tagliate in cubetti di 2 cm circa
· 150 ml di acqua
pepe nero macinato fresco
Per la pasta:
· 150 gr di strutto freddo (oppure metà burro e metà strutto) (io ho scelto di usare solo strutto)
· un generoso pizzico di sale fino
· 5 cucchiai di acqua fredda
· uovo sbattuto, per la finitura
· 300 gr di farina (più quella per stendere)
Procedimento
Per preparare la pasta, mettete la farina, lo strutto e il sale nel mixer da cucina, quindi premete il pulsante “pulse” finché il composto non sembra pangrattato. Con il motore in funzione, aggiungete l'acqua in modo continuo, finché il composto non comincia a formare una palla. Toglietelo dalla ciotola del mixer e dividete l'impasto in 2/3 per la base ed 1/3 per il coperchio, quindi date loro la forma di panetti un po' appiattiti. Avvolgeteli separatamente in pellicola per alimenti e fateli raffreddare per 20 minuti in frigorifero.
Ovviamente lo stesso procedimento può essere fatto a mano, comportandovi come fareste per una pasta brisée.
Fate soffriggere in una padella posta a fuoco vivace e a secco (cioè senza mettere olio, burro o altri grassi) la cipolla, le carote, il sedano e la carne tritata, finché quest'ultima non sia più rosa. Mescolate frequentemente per rompere la carne in piccoli pezzi. Abbassate la fiamma e aggiungete il ketchup, la brown sauce, la salsa Worcestershire, la farina, il sale e il pepe. Cuocete per un minuto, quindi aggiungete le patate e l'acqua e portate a bollore. Abbassate la fiamma, coprite la padella con un coperchio non troppo saldamente e fare sobbollire per 15 minuti, fino a che le patate siano tenere (io ho dovuto allungare la cottura di altri 10-15 minuti, in modo che le patate fossero cotte, ma ancora al dente). Lasciate che il composto raffreddi completamente.
Preriscaldate il forno a 200°C/180° se ventilato/Gas 6. Stendete il panetto più grande di pasta su una superficie leggermente infarinata, girandola frequentemente in modo da creare un quadrato (non viene detto a che spessore stendere la pasta, ma io suggerisco non troppo spessa). Foderate la teglia (che io ho imburrato e infarinato leggermente, ma non era precisato nel libro), facendo attenzione la pasta sbordi appena dalla teglia (io ho bucherellato la pasta di fondo con i rebbi della forchetta, come di mia abitudine).Versate il ripieno e spargetelo in maniera omogenea, quindi spennellate i bordi della pasta con l'uovo sbattuto.
Stendete il resto della pasta su una superficie lievemente infarinata e ponete la sfoglia ottenuta come coperchio della pie. Tagliate la pasta in eccesso e sigillate i bordi per bene. Usando una forchetta, bucherellate la superficie della pie diverse volte, quindi spennellate con l'uovo sbattuto.
Infornate in forno già caldo per 30 minuti, finché la pie sia dorata.
Non appena rimuovete la pie dal forno, usando un coltello separate con cautela la pie dai bordi della teglia (passaggio inutile se imburrate/infarinate). Lasciate riposare la pie per 5 minuti prima di servirla con un contorno di verdure o con della salsa, se preferite.
Alcune piccole annotazioni (in parte già intuibili dalle mie aggiunte al testo). In primis, non sono riuscita a reperire la brown sauce, quindi ho sostituito con un cucchiaio in più di ketchup ed uno di salsa Worcestershire; mi auguro che questa mancanza non abbia compromesso l'idea che mi posso essere fatta della pie, ma non credo.
L'unica vera indicazione “sbagliata” della ricetta è il tempo di cottura del ripieno dal momento in cui si aggiungono le patate: 15 minuti sono davvero troppo pochi perchè le patate, tagliate abbastanza grossolane, diventino morbide. Io ho preferito non stra-cuocere le patate, ma mi ci sono voluti buoni 10-15 minuti in più. Ho virgolettato la parola “sbagliato”, perché magari dipende dalla qualità delle patate: non ho utilizzato le Mary Pipers, ma forse con quella qualità i 15 minuti bastano; sospendo il giudizio in merito, insomma.
Unica altra cosa, io consiglio di imburrare e infarinare (se pure leggermente) la teglia, così non incorrerete in fastidiosi effetti-colla. Facendolo, la pie si staccherà da sola dalla teglia, e non avrete alcun problema a tagliare e servire le fette (ovviamente, più la pie raffredda, più questa operazione sarà semplice).
A parte queste annotazioni, ho letteralmente adorato e divorato questa pie: la pasta è semplicemente deliziosa, fragrante, e si scioglie in bocca, mentre il ripieno è ricco ed equilibrato. La cottura in forno indicata dagli autori (per me statico, a 200°C) è perfetta, e vi permetterà di ottenere una pie dorata, croccante, in cui il ripieno avrà mantenuto la sua umidità e morbidezza.
Un piatto unico perfetto per 4 persone, accompagnato nel mio caso da un'insalatina di rucola; le porzioni diventano anche 6 o 8, se decidete di servirla come un secondo (secondo me non è il caso, ma de gustibus non disputandum est).
Un'ultima cosa: se non volete perdervi qualcosa di eccezionale, accompagnate la pie, bella calda, con un bicchiere di birra corposa, meglio se rossa o scura. Io ho scelto una birra italiana, la Birra Castello (economica, ed ottima), rossa: un abbinamento azzeccatissimo.
Dopo le mie note ed i miei consigli, finalmente il mio giudizio, in una parola sola:
PROMOSSA!
Giulia di Alterkitchen
L'unica vera indicazione “sbagliata” della ricetta è il tempo di cottura del ripieno dal momento in cui si aggiungono le patate: 15 minuti sono davvero troppo pochi perchè le patate, tagliate abbastanza grossolane, diventino morbide. Io ho preferito non stra-cuocere le patate, ma mi ci sono voluti buoni 10-15 minuti in più. Ho virgolettato la parola “sbagliato”, perché magari dipende dalla qualità delle patate: non ho utilizzato le Mary Pipers, ma forse con quella qualità i 15 minuti bastano; sospendo il giudizio in merito, insomma.
Unica altra cosa, io consiglio di imburrare e infarinare (se pure leggermente) la teglia, così non incorrerete in fastidiosi effetti-colla. Facendolo, la pie si staccherà da sola dalla teglia, e non avrete alcun problema a tagliare e servire le fette (ovviamente, più la pie raffredda, più questa operazione sarà semplice).
A parte queste annotazioni, ho letteralmente adorato e divorato questa pie: la pasta è semplicemente deliziosa, fragrante, e si scioglie in bocca, mentre il ripieno è ricco ed equilibrato. La cottura in forno indicata dagli autori (per me statico, a 200°C) è perfetta, e vi permetterà di ottenere una pie dorata, croccante, in cui il ripieno avrà mantenuto la sua umidità e morbidezza.
Un piatto unico perfetto per 4 persone, accompagnato nel mio caso da un'insalatina di rucola; le porzioni diventano anche 6 o 8, se decidete di servirla come un secondo (secondo me non è il caso, ma de gustibus non disputandum est).
Un'ultima cosa: se non volete perdervi qualcosa di eccezionale, accompagnate la pie, bella calda, con un bicchiere di birra corposa, meglio se rossa o scura. Io ho scelto una birra italiana, la Birra Castello (economica, ed ottima), rossa: un abbinamento azzeccatissimo.
Dopo le mie note ed i miei consigli, finalmente il mio giudizio, in una parola sola:
PROMOSSA!
Giulia di Alterkitchen
Adoro le pies, e questo libro è ogni giorno una sorpresa positivissima!!! La brown sauce da me si trova senza problemi e mi fa piacere avere una scusa per acquistarla :D
RispondiEliminaSei stata perfetta :)
A me le pies hanno sempre intrigato moltissimo e quando, qualche anno fa, mi è capitato di assaggiare da un'amica una "torta di carne" (così fu definita), me ne sono innamorata.
EliminaQuesta prova e questo libro non fanno che confermare l'ammmore.
Qui però nessuna traccia della brown sauce.. ho provato dai miei spacciatori di fiducia, ma nulla! Proverò poi da Eataly, magari avrò più fortuna!
Grazie mille, Stefania :)
Giulia anche a me piace molto la birra Castello! E pensare che l'avevo scelta la prima volta perché ero attratta dall'etichetta verde-nero-bianca :D
RispondiEliminaQuesta pie così classica e così confortante me la sono mangiata con gli occhi e la metto subito fra le mie "ricette da divano" :D
Bramo la HP Sauce da anni e ogni volta che un amico va in Inghilterra e mi dice "ti porto qualcosa?" puntualmente mi dimentico di fargliela comprare, che testa!!! :)
Brava Giulia!!! :)))
Io adoro la Castello rossa (anche la bionda è buona, ma la rossa.. ottima!)... e, anche se ti ha attratto il lato estetico, poi è il gusto che è rimasto :)
EliminaHai scelto due aggettivi azzeccatissimi: classica e confortante! E' una perfetta ricetta da divano (magari da mangiare tiepida, se vuoi tentare di mangiarla con le mani, perché frana abbastanza, anche a causa del suo spessore).
Io non avevo mai sentito nemmeno nominare la brown sauce (sarà proprio perché non sono mai stata in Inghilterra), quindi ora rimango con la curiosità di assaggiarla!
Grazie, Federica :)
Meravigliosa questa pie, mi hai fatto venire voglia di cucinarla!!!
RispondiEliminaPerfetta la tua interpretazione e le tue annotazioni: anch'io prolungo sempre la cottura delle patate perché con i tempi soliti che trovo nelle ricette mi rimangono troppo al dente, e a me piacciono morbide, ma non sfatte.
Mi immagino già quella briséé fatta con lo strutto: ci credo che si scioglie letteralmente in bocca!!! :-p
Non posso che approvare la scelta della birra di accompagnamento, :-)))
E infine per la brown sauce, che si usa se non si ha a disposizione la salsa spagnola, io ho trovato una ricetta veloce qui, ma credo che la tua versione non abbia snaturato la pie. :-)
Grandissima Giulietta!!!!!
Se ti è venuta voglia, conceditela, perché è davvero uno sballo! E io ci ho mangiato due giorni: in due ne abbiamo sbafata metà appena uscita dal forno, io l'ho mangiata riscaldata nel fornetto ed era buonissima, ma il Lui l'ha riscaldata a lavoro sulla stufetta (baracchino retrò :P) e dice che era fantastica!
EliminaLa brisée con lo strutto non l'avevo mai provata, ma mi ha conquistato: il burro secondo me finisce per prevaricare un po' con il suo gusto, mentre lo strutto si sposa alla perfezione con il ripieno!
Ma sai che avevo visto la stessa ricetta?! Avevo anche pensato di farla, ma ammetto che alla fine ho desistito perché non sarebbe valsa la pena, dovendone poi usare due cucchiai per la ricetta :/
Grazie mille, Mapi!
Bellissima prova!!! Ottima scelta, la ricetta è proprio invitante e fa venir voglia di provarla, grazie anche a tutti i tuoi suggerimenti ;-) Grande Giulia!
RispondiEliminaGrazie mille, Daniela!
EliminaLa ricetta mi ha attratto al primo sguardo e la prova sul campo non ha fatto che confermare!
Che ricettina gustosa!!!
RispondiEliminaGrazie mille :)
Eliminaquesta tua pie mi sembra davvero buonissima, e perfetta l'esecuzione.
RispondiEliminae l'approccio critico è perfetto, proprio quello che adottiamo noi starbooker.
grazie di aver partecipato con noi!!!
Grazie a voi per avermi incluso in squadra, questo mese.
Elimina.... ma non è finita qui... mica vi libererete così facilmente di me!
Qualcosa mi dice che mi vedrete presto nel Redone, again :P
Che le ricette di questo libro siano tutte invitanti , lo stiamo scoprendo poco per volta ma a te vanno i miei complimenti per aver presentato e analizzato questa ricetta ottimamente !!! Bravissima tu e buonissima la pie !!! Un grande abbraccio
RispondiEliminaGrazie mille!
EliminaSono davvero contenta di aver centrato il vostro approccio alle ricette, è la cosa che mi fa più felice (oltre ad essermi pappata la pie, ovviamente)
Buona davvero, è una di quelle ricette che sono buone sul momento e il giorno successivo e ti risolvono pure il pasto dell'ultimo minuto. PS. Se scopri chi ha ucciso laura Palmer dimmelo...quelle della mia generazione ci si sono finite a forza di chiederselo.
RispondiEliminaHai proprio ragione, Annarita!
EliminaDicevo giusto su alla Mapi che noi (in due) ci abbiamo mangiato due giorni: metà sparita appena tirata fuori dal forno, poi io l'ho mangiata riscaldata nel fornetto ed era buonissima, ma il Lui l'ha riscaldata a lavoro sulla stufetta.. ed era buona pure così!
Sono a meno di metà della seconda serie di Twin Peaks e inizio ad avere dei sospetti (sarà perché un fetente di amico anni fa mi svelò l'assassino e ora tutto sta tornando?)... ma appena lo scopro per davvero ti dico ;)
Eccezionale questa pie...veramente gustosissima ! Infatti, la brisée allo strutto è ideale in questi casi. Ma posso lasciare i commenti anche se sono fuori ? Non voglio sembrare un'intrusa...
RispondiEliminaIo ci vedo bene anche la Guiness..come omaggio alla terra delle pies ! Ho letto nella guide del Routard che la prima Guiness non si scorda mai...
Ciao !
Ma certo che puoi lasciare commenti! Anzi, sono molto bene accetti!
EliminaHai ragione, sia sulla perfezione della brisée allo strutto (perfetta con la carne) e sia per la Guinness, che io adoro. Il mio colui, però, non la ama, e così ho virato su una rossa :)
Sicuramente da provare :)
RispondiEliminaProva, prova.. poi mi dirai!!
EliminaGiulia, che pie meravigliosa! ottima anche la scelta della birra d'accompagnamento. aggiungici un divano ed un bel film, serata perfetta!
RispondiEliminaGrazie mille, Valeria!
EliminaL'abbinamento con la birra mi ha proprio conquistato... io ho aspettato un po' e poi ci ho aggiunto Twin Peaks e tv a letto, e devo dire che ci stava proprio :)
Giulia, sei stata bravissima! E questa pie ha tutti gli ingredienti necessari per finire presto anche sulla mia tavola ;) Avrei scelto anch'io lo strutto, dona una friabilità unica all'impasto!
RispondiEliminaGrazie per il tuo contributo
Grazie Ale!
EliminaSono contenta che la ricetta ti sia piaciuta.. e, se la provi, ti conquisterà!
Decisamente lo strutto è stata la scelta migliore :)
Grazie a voi! :)
Cara Giulia, passo adesso perché ero fuori tutto il giorno ieri e non ho potuto leggere il post dal cellulare, ma vedo che nei panni di Starbooker ti ci senti veramente molto bene, la ricetta è fantastica ma tu l'hai valorizzata con le tue note puntuali ed intelligenti. Grande soddisfazione averti con noi. E belle anche le foto! Un forte abbraccio
RispondiEliminaEheh, ormai fra Redone e Starbooks tout court ci ho presto gusto :)
EliminaGrazie mille per avermi accolto nella famiglia Starbookina :)
E sono molto contenta che il mio contributo sia stato utile!
Un abbraccio
e io gioisco ora, bagnata fradicia dopo una trasferta nella nebbia, sotto l'acqua e senza ombrello, nel vedere questa meraviglia. Ma tu lo sai, vero, che sei totlamente starbookizzata? ... ci sarà mica da preoccuparsi?
RispondiEliminaNaaaaaaa, che le cose di cui preoccuparsi sono altre!!
EliminaE se pensi che sia totalmente Starbookizzata, non hai ancora visto nulla ;)