Fra le tante cose che apprezzo di Georgina Hayden c'é quella di non sfornare libri a ripetizione. Fino a Greekish, infatti, la nostra si é sempre fatta desiderare, interponendo distante ragionevoli fra una pubblicazione e l'altra e avvalorando la mia personalissima tesi che i libri di cucina necessitano dello stesso tempo di incubazione che si riserva per pubblicazioni sulla carta piú autorevoli. A conferma di ciò, i primi tre libri dell'autrice, tutti a distanza di tre anni l'uno dall'altro, sono quanto di piú accurato e approfondito offra il mercato editoriale degli ultimi tempi sugli argomenti trattati e questo vale anche per la confezione che, come tutti sapete, é oggi una componente indispensabile del "prodotto libro".
Greekish arriva a distanza di poco meno di due anni da quel capolavoro che é Nistisima e, pur cimentandosi con un tema abusato- e quindi alzando l'asticella della sfida- sembra in apparenza sconfessare la premessa: anche se realizzato in meno tempo, la qualità delle ricette é altissima, per tacer dell'eleganza del progetto grafico e della bellezza delle immagini. La Hayden si riconferma la fuoriclasse che é e lo fa anche su un terreno piú ostico, quello che riguarda la tradizione con l'iniziale minuscola, sorretta non dal conforto dei sacri testi quanto dalla memoria familiare e dalle tante storie di contaminazione che sono la vera cifra interpretativa di questo libro.
Tuttavia, rispetto ai precedenti, si é notata una minor cura nell'editing dei testi: forse per gli scherzi di una eccessiva confidenza con la materia trattata (sono ricette di famiglia, quelle che si dosano con i pizzichi, i pugni, gli sguardi), forse per una mancanza di una revisione piú attenta, sono tante le informazioni che sono rimaste nella tastiera. Nulla di grave, per carità, considerato il fatto che le ricette sono tutte abbordabili e facilmente aggirabili, anche senza una spiegazione che includa tutti i passaggi: però, le rimandature - piuttosto numerose, ad essere sincera- ci ricordano che senza i nostri accorgimenti non tutti i risultati sarebbero stati soddisfacenti e appetitosi come invece si sono rivelati.
Naturalmente, Greekish resta un prodotto di alta qualità e lungi da me svilirlo al rango di un libro che non merita di stare nelle vostre librerie: se, come noi, amate Georgina, completate la collezione, senza indugi. Ma se invece cercate un primo approccio all'opera dell'autrice, meglio partire dai suoi precedenti, per apprezzarla al meglio.
Come da tradizione, con questo Tiriamo le Somme lo Starbooks va in vacanza: ci rivediamo a settembre, carichi di novità e sorprese!