venerdì 31 maggio 2024

GOOD EGGS: TIRIAMO LE SOMME?

 


Visto che vivrei di uova - e, da quando vivo all'estero, sono in ottima compagnia- possiedo non so quanti libri di cucina sull'argomento. La Bibbia resta sempre Michel Roux (andate in fondo al nostro indice, era fra i primi libri che avevamo scelto) ma, negli anni, si sono affastellate altre monografie, non ultima quella degli Hairy Bikers (altro nostro Starbooks) e altre ancora. L'argomento mi affascina, visto che queste sono alla base di un sistema alimentare globale e, nel corso dei secoli, si sono caricate anche di altri significati che esulano dal mondo del cibo ma non per questo sono meno interessanti e coinvolgenti. 

Tuttavia, quando le devo cucinare, le preparo sempre nei soliti modi: fritte appena posso permettermelo, altrimenti sode, in camicia, á la coque. E ogni volta finisco immancabilmente per pensare a due cose, in questa successione: la prima, é che a me le uova piacciono cosi, in purezza. Sia chiaro: adoro le omelettes e le frittate, ridefinisco il mio concetto di paradiso ogni volta che sono di fronte a un flan, potrei mangiare non so quante meringhe senza mai esserne sazia. Ma se devo scegliere un tipo di cottura che valorizzi davvero questo ingrediente, é nel novero delle tre o quattro cotture classiche che vado a cercare. E qui, arriva puntuale la seconda riflessione: che, per quanto si studi, con le uova si può sempre fare di meglio. 

Non so se sia storia o leggenda, l'aneddoto che vuole un giovanissimo Luigi Veronelli che, al Ritz a Parigi, ordinava un uovo fritto allo chef. Ottenendo, in cambio, non solo il piatto richiesto, ma anche l'incredulo capo cuoco, curioso di vedere chi avesse osato fare una richiesta così insolita e, nello stesso tempo, così  acuta. Perché per tutte le altre portate in carta c'era comunque una scialuppa di salvataggio: ma non per l'uovo fritto, micidiale nella sua semplicità. 

La terza riflessione esula dallo specifico dell'argomento, ma riguarda il nuovo modo di intendere oggi la cucina: lasciando da parte le involuzioni dei social e gli anatemi dei guru di turno, é fuori di dubbio che la tendenza a stare poco ai fornelli si sia ben radicata anche da noi. Dove vivevo prima, a Singapore, le case moderne di lusso chiamavano cucina un angolo con la macchina del caffè- e anche qui a Londra, le cucine iper accessoriate delle case dei bilionari hanno lo stesso valore di un bel soprammobile o di un bel quadro: ammirare senza toccare, insomma. La gente comune non può fare a meno del microonde, non del piano cottura, da tanto il cibo pronto é entrato nell'alimentazione comune. Ma anche chi resiste, ha comunque cambiato registro: fra tematiche ecologiste e salutiste, si ricerca una cucina sempre piú centrata sulle verdure, sul crudo, sul fresco. I libri di cucina si adeguano al mercato e non stupisce, allora, che anche Good Eggs scelga la strada del binomio facile&veloce. 

Tuttavia, lo fa con competenza ed onestà. 

In primis, lo dice espressamente, nella prefazione e lo ribadisce chiaramente nel progetto grafico del libro, che fa capire alla prima occhiata che questo é un libro perfetto per i nostri tempi: i testi sono brevi (sono pochi quelli che sconfinano nella pagina successiva), gli "accessori" sono pochi (e per la maggior parte, da acquistare già pronti), le foto trasmettono un messaggio tranquillizzante, da "ce la posso fare anch'io", fondamentale per far passare il primo messaggio dell'autore, e cioè che il suo é un libro da utilizzare, non come ferma porta, ma come risorsa nella cucina di tutti i giorni. 

Il fatto che le ricette siano alla portata di tutti, però, non implica una banalità dei contenuti: Ed Smith ci accompagna in un giro del mondo nel nome delle uova, accostandole anche ad una gamma di ingredienti molto vasta che, oltre a variare il sapore del piatto, appaga anche quella curiosità che strappa dalla routine l'atto del cucinare, specie quando si tratta di friggere due uova in padella. Se avete armadietti delle spezie che traboccano di barattolini intonsi o dispense che reclamano un inventario, preparatevi a riportare alla luce tutto quello che pensavate sarebbe rimasto inutilizzato per sempre, perché la sfida del nostro autore passa anche per queste risorse, capaci di creare sapori nuovi con ingredienti antichi. 

Infine, la parte tecnica é tutt'altro che carente. Col tono che ti aspetteresti dal compagno di birre al pub, Ed ti spiega pazientemente tutti i procedimenti per la cottura, i differenti risultati a seconda dei mezzi usati (emblematico il paragrafo sui grassi per friggere un uovo, illuminante quello sulla precottura delle uova in camicia), i trucchi per avere successo oltre agli abbinamenti piú consueti perché, diciamocelo, anche le uova hanno le loro regole inderogabili, quelle per cui l'Egg Benedict deve avere il tuorlo quasi liquido, il Mayak l'uovo marinato, il Ramen l'uovo fondente e via dicendo. 

Insomma, tirando le somme, che siam qui per questo, se cercate una monografia vecchia maniera, rivolgetevi a qualcosa che già é stato pubblicato (Michel Roux su tutti, a nostro parere). Ma se cercate invece una ventata di novità, capace di essere tanto un vostro alleato fedele, nella cucina di ogni giorno, quanto un compagno di avventura, nella ricerca di sapori vecchi e nuovi, Good Eggs é il nostro consiglio. 

Ci vediamo a giugno, per il prossimo Starbooks!

Alessandra 


giovedì 30 maggio 2024

STARBOOKS REDONE DI MAGGIO 2024: IL VINCITORE!

 

Squillino le trombe e rullino i tamburi...la ricetta vincitrice di questo mese è

BASIC MUFFINS


Chiediamo al vincitore di contattarci via mail così da metterci d'accordo per l'invio dell'e-book .
A tutti gli altri, si rigioca a Giugno, ultimo mese prima della pausa estiva: vi aspettiamo!

mercoledì 29 maggio 2024

SAVOURY EGGY BREAD

 
 
 Vi piacciono i toast?
A me moltissimo, ed per questo che non potevo non provare questa ricetta.
Ovviamente questo è toast 2.0: ovvero diventa in pratica un french toast salato, che non è tostato ma fritto nel burro.
Spalmato di maionese e senape, e ricorperto di formaggio: si può chiedere di più dalla vita?
Si, di mangiarlo caldo appena preparato, in piedi davanti al piano della cucina.
E se non vi leccate le dita, godete solo a metà ;)

 

SAVOURY EGGY BREAD
per 2- 4 persone


2 uova grandi
60ml di latte intero
un generoso pizzico di sale di sedano
un generoso pizzico di pepe nero appena macinato
4 fette di pane da toast, appena rafferme (circa 1,5cm di spessore)
2 cucchiai di maionese
2 cucchiai di senape di Digione
40g di burro
100g di Cheddar, il tipo più maturo, grattugiato grossolanamente

Battere leggermente le uova con il latte, il sale di sedano ed il pepe e versare il mix in un contenitore adatto a contenere il liquido ad uno spessore di un centimetro.
Adagiare le fette di pane per 2 minuti per lato, 2 volte per lato. Il pane deve risultare ben imbevuto.
A parte, mescolare maionese e senape e lasciare da parte.

Sciogliere metà del burro in una padella e friggere le fette un minuto e mezzo per lato, girandole più volte finchè saranno ben dorate.
A metà cottura aggiungere il resto del burro. Se la padella non è abbastanza grande per contenere tutto il pane, procedere con meno fette alla volta e regolare di conseguenza la quantirà di burro.

Spalmare un po' del mix di maionese e senape su ogni fetta finchè ancora calda, quindi spolverizzare con il formaggio e servire subito.

NOTE


- ricetta veramente semplice e veloce, in letteralmente pochi minuti si ha una merenda/pranzo/snack da leccarsi i baffi (e le dita). Pane fritto nel burro, maionese e senape e il tutto spolverizzato di fomaggio che comincia a fondere: c'è qualcuno a questo mondo a cui tutto questo potrebbe non piacere?

- il sale di sedano usato qui è un condimento molto comune, all'estero, e che trovo in ogni supermercato. E' in pratica del sale comune addizionato dei semi macinati del sedano o a volte addirittura coste di sedano essiccato. Ha un aroma piuttosto deciso ma non avendolo a disposizione del sale comune andrà benissimo.

- le dosi della ricetta vengono furbescamente indicate per due o quattro persone...ma credetemi, due fette vanno giù che è una meraviglia quindi se è un pasto a sè lo considererei sufficiente per due porzioni.

- la ricetta è stata già realizzata un paio di volte, e se ne prospettano altre...non la offrirete agli ospiti ad una cena formale, e nemmeno informale ma i vostri snack, o cene davanti alla tv prenderanno un altro sapore. Una curiosità: l'autore sottolinea come abbia preso questa ricetta da Olia Hercules, una vecchia conoscenza dello Starbooks.
Inutile sottolineare che la sia

PROMOSSA CON LODE




martedì 28 maggio 2024

FRIED EGGS IN NAAN

 

Le uova fritte (o al tegamino o a occhio di bue - comunque le vogliate chiamare) sono state per anni uno staple food per me. Quelle e i toast mi hanno salvato non pochi pranzi al ritorno da scuola (con mamma e papà al lavoro), motivo per cui sono tra i primissimi piatti che ho imparato a cucinare, appena undicenne.

Ancora oggi, se devo fare un pranzo o una cena veloce, le uova al tegamino sono la mia prima scelta. Anche perché ovviamente le adoro :D

Detto ciò, non avevo mai pensato di infilarle in un naan e di abbinarle a un chutney. Fortuna che ci ha pensato Ed Smith!


DISHOOM-STYLE BACON AND EGG NAAN

1 naan fresco, riscaldato

1 cucchiaio di formaggio cremoso

1 cucchiaio di chutney di pomodoro speziato (segue ricetta)

2 fettine di bacon cotte

Alcune foglie di coriandolo (o prezzemolo)

1-2 uova fritte

Spalmate una metà del naan caldo con il formaggio, quindi il chutney e disponetevi sopra il bacon e il coriandolo. Aggiungete le uova fritte, piegate il naan per chiuderlo e tagliatelo in due per servirlo.


Per il chutney di pomodoro speziato:

“1 cipolla piccola (circa 100g), pelata e tagliata in quarti

3 spicchi d'aglio, sbucciati

2 cucchiai di olio neutro

130 g di peperoncini rossi dolci, privati di picciolo e semi

1 cucchiaino di cumino macinato

1 cucchiaino di coriandolo macinato

½ cucchiaino di zenzero macinato

½ cucchiaino di cannella macinata

½ cucchiaino di paprika piccante

1 cucchiaino di sale marino a scaglie

500 g di pomodori, tagliati in quattro

400 g di peperoni rossi arrostiti (in barattolo, peso sgocciolato)

150 g di fragole, mondate e tagliate a metà

200 g di zucchero semolato (superfine)

100 ml di aceto di vino bianco (½ bicchiere scarso)

1 peperoncino Scotch bonnet, tagliato a metà


Con un robot da cucina tritate finemente le cipolle e l'aglio.

Mettete l'olio in una casseruola dal fondo pesante e mettetela a fuoco medio-basso. Aggiungete il trito di cipolle e fate soffriggere per 8-10 minuti finché non diventano translucide.

Nel frattempo, tritate i peperoncini e aggiungeteli alle cipolle insieme alle spezie secche e al sale. Mescolate.

Frullate i pomodori, i peperoni rossi e le fragole e aggiungeteli alle cipolle. Portate il fuoco a medio-alto e fate sobbollire. Aggiungete lo zucchero, l'aceto, lo scotch bonnet e fate cuocere per 30-40 minuti fino a quando il chutney diventa scuro, lucido e con la consistenza di una confettura, mescolando di tanto in tanto per assicurarvi che il chutney non si attacchi.

Travasate in un barattolo sterilizzato, chiudete, fate raffreddare e conservate in frigorifero.


Considerazioni:

- Il bacon l'ho cotto nella stessa padella in cui poi ho cotto l'uovo. Ho semplicemente fatto arroventare e poi messo le fettine di bacon, fino a farle diventare croccanti. Se non volete affumicare la cucina potete fare questa operazione in microonde, con un foglio di carta forno sotto. Ci vorranno 5-6 minuti.

- Visto che non c'erano indicazioni particolari, l'uovo l'ho cotto, come dicevo, con il grasso rilasciato dal bacon (sprecarlo sarebbe stato un peccato, no?).

- Avrei preferito un'indicazione in più per il naan. Le dimensioni, ad esempio, o insistere sul fatto che serviva un pane che non si rompesse, una volta piegato. Io ho dovuto prepararlo perché naturalmente non l'ho trovato al supermercato, anche se, come dice lo stesso autore, un pane vale l'altro, la combinazione di ingredienti sta bene comunque.

- Il chutney è buono, anche se un po' laborioso. Del resto, se lo preparate poi ve lo ritrovate per le volte successive, e ne vale sicuramente la pena.


Se si toglie il chutney, per il resto è un po' un assemblaggio di ingredienti, è vero, ma si tratta di un piatto goloso, godurioso, che si fa mangiare più che volentieri (e che sicuramente rifarò a breve), per cui la ricetta è senza dubbio


PROMOSSA

lunedì 27 maggio 2024

RUNNY-YOLKED EGGS WITH AUBERGINE, TAHINI AND HERB SALAD


La seconda ricetta che ho deciso di provare dal libro di Ed Smith è un gustoso piatto unico, ricco di sapori e colori, con un tocco originale :)

La scelta è caduta su questa ricetta perché ero incuriosita, non tanto dal connubio melanzane e menta, che ho già apprezzato più volte, ma da quello menta e uova, che non avevo mai provato (e nemmeno pensato) prima di leggere il libro.

Qui la menta non è un semplice condimento, ma viene proposta come un'insalata, insieme al prezzemolo e ad un condimento... esplosivo!


Runny-Yolked Eggs with Aubergine, Tahini and Herb Salad

"Good Eggs", Ed Smith


Ingredienti per 2-3 perosne

2 melanzane medie (circa 500 g di peso totale)

1½–2 uova medie a persona

sale marino in scaglie 

4–5 cucchiai di scalogno fritto croccante

Per servire, flatbread  morbido, friabile ed elastico, come il roti malese, il paratha indiano o altro


Per la salsa tahina

50 g di Tahina 

il succo di ½ limone

5 cucchiai di acqua fredda


Per l'insalata di erbe aromatiche all'olio e peperoncino


il succo di ½ limone

½ cucchiaio di olio di sesamo

1 cucchiaino di zucchero semolato superfino

1 cucchiaio di salsa al peperoncino (come il taberu rayu giapponese. Io ho usato semplice salsa al peperoncino)

una manciata di coriandolo (solo le foglie)

una manciata di foglie di menta

1–2 cipollotti, affettati finemente


Scaldare il forno a 240°C se statico o/220°C se ventilato

Bucherellare le melanzane con una forchetta, metterle in una teglia e arrostirle in forno per 25-30 minuti finché non saranno gonfie e morbide al tatto. Mettere da parte a raffreddare per 10 minuti.

Immergete le uova in una pentola con acqua al bollore e lasciate cuocere per 6 minuti e mezzo. Trasferire le uova in una ciotola riempita con acqua ghiacciata, o raffreddare sotto l'acqua corrente fredda, quindi sbucciare le uova e asciugarle.

Nel frattempo preparare la salsa tahina. Sbattere insieme la tahina e il succo di limone. Otterrete un composto piuttosto sodo, che si ammorbidirà aggiungendo l'acqua fredda, 1-2 cucchiai alla volta, fino ad ottenere una salsa di consistenza simile ad una crema pasticcera liquida o alla doppia panna. Versare al centro di un grande piatto da portata o nei piatti individuali.

In una terrina, unire il succo di limone, l'olio di sesamo, lo zucchero e la salsa al peperoncino. Mescolare le erbe e il cipollotto con questo condimento.

Dividere a metà le melanzane raffreddate, quindi scavare e staccare la polpa dalla buccia, preferibilmente a strisce lunghe. Adagiare sopra la salsa tahina, aggiungere un pizzico di sale e completare con l'insalata di erbe. Aggiungere le uova tagliate a metà. Condire con gli scalogni fritti essiccati. 

Servire con flatbread caldo, se volete. 


CONSIDERA ANCHE

Salsa Tahini come base per altre verdure (asparagi, tenero/broccolini, cavolo), poi aggiungere un uovo fritto, in camicia o barzotto (cotto per 6 minuti e mezzo).

Sostituire l'insalata di erbe e olio al peperoncino, con sottaceti, pomodori, amba (sottaceto di mango) e usarlo per farcire una pita.


Note personali

Praticamente, la base di questo piatto, è un babaganoush scomposto, con in più un'insalata di menta e coriandolo (per me prezzemolo) con un condimento piccante, smorzato dalla dolcezza dell'olio di sesamo, dello zucchero e del succo di limone.

La freschezza della menta si fa sentire ed è molto gradevole.

Questo mix funziona benissimo, sia con le uova che senza. Un'amica vegana che non ha mangiato le uova, ha apprezzato moltissimo questo piatto, così come chi l'ha mangiato completo.

Il tuorlo delle mie uova avrebbe dovuto essere più liquido. I tempi indicati nella ricetta sono perfetti, ma per un piccolo imprevisto familiare, le uova sono rimaste in acqua una trentina di secondi in più del dovuto... 

Ho usato cipolle fritte essiccate invece degli scalogni, perché dalle mie parti non li ho mai visti, né al supermercato, né nei negozi che vendono cibo etnico.

Servito con il pane, avrete un delizioso piatto unico :)

Il risultato finale ha soddisfatto tutti, con decise richieste di replica!


 Per tutti questi motivi, la ricetta è:


PROMOSSA A PIENI VOTI!

venerdì 24 maggio 2024

POACHED EGG WITH ’NDUJA, SAGE AND LEEK BUTTER BEANS

 


Le uova in camicia sono forse le mie preferite, essendo una grande fan del tuorlo liquido. D'altro canto, ho passato letteralmente ANNI  a cercare di preparare l'uovo in camicia perfetto. Ho provato tutte le tecniche, compresa quella della pellicola (che in effetti funziona!), ma alla fine ho capito che il segreto per un uovo in camicia perfetto è che sia freschissimo, così che l'albume non si stracci. Naturalmente poi un po' di attenzione e delicatezza non guastano :D

In questa ricetta, la cremosità delle uova in camicia si unisce a quella dei fagioli, con una nota speziata (o qualcuno direbbe piccante) che rende il tutto ancora più gustoso.


POACHED EGG WITH ’NDUJA, SAGE AND LEEK BUTTER BEANS

Dosi per due persone

20 g di burro

3 fettine di bacon tagliate a strisce di 1 cm

8-12 foglie di salvia

2 porri medi, tagliati a fettine di 1 cm e poi a metà

1 barattolo da 600-700 g di fagioli bianchi di Spagna

35 g di 'nduja spezzettata in 6 o 7 pezzi

2 cucchiaini di za'atar

1-2 uova a persona

1 cucchiaio di miele liquido


Mettete una padella media (26-28cm) sul fuoco medio. Aggiungete il burro e la pancetta e, una volta che il burro sfrigola, unite le foglie di salvia. Lasciatele cuocere e scurire per qualche secondo, girando se necessario, togliendo ogni foglia prima che si bruci e mettetela da parte. Aggiungete i porri, mescolate bene e fate cuocere per 6-8 minuti per farli ammorbidire senza che prendano colore, mescolando di tanto in tanto.

Aggiungete i fagioli e il liquido del barattolo. Riempite per metà il barattolo d'acqua e aggiungetelo alla padella. Fate sobbollire per 4 minuti. Aggiungete la 'nduja e fatela sciogliere un po', quindi aggiungete lo za'atar e mescolate.

Una volta aggiunta la 'nduja, preparate le uova in camicia come descritto qui.

Dividete i fagioli tra due ciotole. Completate con le uova, le foglie di salvia e un generoso filo di miele. Mangiate con un cucchiaio.


Considerazioni:

- Le dosi dovrebbero essere per due persone, ma in realtà sono MOLTO generose. Secondo me vanno benissimo per 4.

- La ricetta è semplice e veloce, perfetta per preparare una cena al volo.

- Forse avrei scelto un altro tipo di fagiolo, più piccolo e cremoso. La prossima volta proverò con dei cannellini.

- Mi è piaciuta molto la salvia fritta, che resta super croccante. Avrei preferito anche il bacon croccante, avrebbe creato un bel contrasto. La prossima volta lo toglierò prima di aggiungere i porri.

- In ogni caso il sapore è buono, la 'nduja ci sta benissimo e confermo che è un piatto da mangiare col cucchiaio, perché è ancora più gustoso :D

- Nonostante mi sia piaciuta e sicuramente la rifarò, e nonostante la semplicità di esecuzione, ho trovato un paio di imprecisioni di troppo, a partire dalle dosi, davvero eccessive per due persone. Ho anche trovato strano che l'autore non parli di regolare di sale il piatto. C'è la 'nduja, è vero, ma trovo sia sempre meglio assaggiare e regolarsi in base ai propri gusti. Io ad esempio ho aggiunto un pizzico di sale.


Per questi motivi, la ricetta è 


RIMANDATA 

giovedì 23 maggio 2024

BUCK RAREBIT

 


Il Buck Rarebit è una variante golosa del classico Welsh Rarebit, una fetta di pane tostato spalmato con una sorta di salsa Mornay fatta con il Cheddar e la birra e aromatizzata con senape e salsa Worcestershire, che viene poi passato sotto al grill fino a gratinatura della salsa. La variante buck consiste nell'adagiare sopra al toast un uovo, in camicia oppure fritto: l'importante è che il tuorlo sia ancora liquido, perché è proprio la combinazione tra la salsa al formaggio e il tuorlo liquido a renderlo particolarmente squisito. Oltremanica lo consumano a colazione e giurano che sia una cura perfetta per l'hangover, il dopo-sbornia. Una ricetta insomma che non poteva mancare nella collezione di Ed Smith sulle uova.

La preparazione è molto semplice e la salsa può, anzi deve essere preparata in anticipo e conservata in frigorifero fino al momento dell'uso (deve essere molto densa per poterla spalmare sul pane in uno strato molto spesso). A quel punto si tratta solo di assemblare: si tosta il pane, si prepara l'uovo in camicia, si spalma la salsa al formaggio e la si fa gratinare, quindi si serve il tutto. 


BUCK RAREBIT
Da: Ed Smith - Good Eggs - Quadrille




30 g di burro
30 g di farina 00
175 ml di birra Porter o Stout (tipo Guinness, per intenderci) a temperatura ambiente
300 g di Cheddar extra maturo grattugiato
2 cucchiaini di salsa Worcester
1 cucchiaino colmo di senape inglese
1 fetta spessa di pane in cassetta per commensale
1 uovo per commensale


Fondere il burro in un polsonetto medio-piccolo e, quando inizia a schiumare, unire la farina mescolando perché non si formino grumi. Abbassare il calore al minimo e cuocere il roux mescolando continuamente finché diventa biondo e morbido, con un leggero aroma tostato. Versare la birra in due o tre tempi mescolando benissimo ogni volta per evitare la formazione di grumi, quindi cuocere per 3 minuti fino a ottenere una salsa molto densa. Aggiungere a questo punto il Cheddar grattugiato, la salsa Worcester e la senape e cuocere mescolando continuamente finché il formaggio sia completamente incorporato e la salsa sia liscia e senza grumi.
Versare in un contenitore munito di coperchio, far raffreddare e riporre in frigo fino al momento dell'uso.

Tostare una fetta spessa di pane in cassetta (circa 1,5 cm di spessore) per ciascun commensale finché sia dorata.

Scaldare il grill del forno e posizionare la griglia a 8-10 cm di distanza.

Cuocere le uova in camicia come descritto qui.

Nel frattempo spalmare su tutta la superficie del pane tostato uno strato molto spesso (0,5 - 1 cm) di salsa al formaggio e passarlo sotto al grill, finché la crema bolla e sia leggermente brunita.
Adagiare l'uovo sopra al rarebit e servirlo insieme a qualche altra goccia di salsa Worcester.

Considerate anche:
  • Di usare una salsa piccante come il Tabasco insieme alla salsa Worcestershire.
  • Di usare crumpets al posto del pane in cassetta
  • Di preparare un uovo fritto oppure barzotto anziché quello in camicia
Uovo in camicia perfetto: grazie per le dritte Ed!!!


OSSERVAZIONI

- Come tutte le ricette del libro, anche questa è di una facilità disarmante e in più ha il vantaggio di poter preparare la salsa in anticipo.

- La salsa, una volta raffreddata, è davvero molto densa e si può spalmare facilmente in uno strato molto spesso. Io ne ho messo mezzo cm su ogni fetta. Con queste dosi di salsa vengono da 4 a 6 porzioni: dipende dallo spessore a cui si spalma il rarebit.

- Temendo che la salsa colasse durante la gratinatura, ho appoggiato le fette di pane sopra a della carta forno. Non è colato nulla, ma per maggior tranquillità continuerò a fare così.

- I tempi di gratinatura possono variare: nel mio forno ci ho impiegato 7 o 8 minuti, ma avrei potuto tenere il pane sotto al grill per un altro paio di minuti, per un effetto più bruciacchiato che in effetti è quello che dovrebbe avere un rarebit. Ho provato, successivamente alle foto, a gratinare con la friggitrice ad aria: 5 minuti a 180 °C sono stati sufficienti, e un minutino in più mi avrebbe dato il risultato ideale, più bruciacchiato.

- Buono? Di più!!! La ricetta per me è

ASSOLUTAMENTE PROMOSSA

mercoledì 22 maggio 2024

BRAISED COURGETTE, POTATO AND RED ONION EGGS

 

Questa ricetta è tratta dal capitolo di "Uova al forno" ma la cottura non è esattamente cosi. 
Per una volta sono felice di non dover accendere il forno e trovare una ricetta che lo sostituisca degnamente. 
Inoltre sono presenti ingredienti che adoro e nonostante la semplicità, ha un suo perché. 
Se avete uno skillet di ferro la cosa si semplifica ulteriormente. In più è una ricetta per coloro che sono resistenti all'albume crudo (come la sottoscritta ;).

Ingredienti:
300 g di zucchine
1 cucchiaino di aceto di vino bianco
4 cucchiai di yogurt naturale
½ cucchiaio di menta fresca tritata finemente o ½ cucchiaino di menta secca
3 cucchiai di olio extravergine di oliva (più extra per guarnire)
200 g di patate novelle, tagliate a rondelle di 5 mm di spessore
1 cipolla rossa media, affettata finemente
2 rametti di rosmarino, foglie tritate finemente
4 uova medie
Sale marino in fiocchi e pepe nero macinato

Procedimento:

Tagliare 250 g di zucchine a rondelle sottili, ovvero 2-3 mm di spessore, e mettere da parte.
Grattugiare grossolanamente le zucchine rimanenti in una ciotola. 
Aggiungere un pizzico di sale e pepe nero, mescolare e lasciare riposare per 5 minuti, quindi aggiungere l'aceto, lo yogurt e la menta.
Scaldare una padella da 26-28 cm con coperchio o una casseruola a bordi bassi a fuoco medio-alto. Aggiungere l'olio d'oliva, le patate, le zucchine affettate e un grosso pizzico di sale in fiocchi. 
Friggere per 5 minuti, mescolando solo occasionalmente, permettendo alle zucchine di dorarsi leggermente.
Ridurre il fuoco al minimo. 
Aggiungere le cipolle e il rosmarino, mescolare, coprire e lasciare cuocere per 10 minuti, mescolando solo una o due volte, fino a quando le patate saranno tenere e le zucchine si saranno ammorbidite. Fare spazio per le uova e romperle nei buchi. 
Coprire e cuocere dolcemente per 2½–3 minuti fino a quando gli albumi sono rappresi. 
Togliere dal fuoco. Se gli albumi non sono ancora fermi a questo punto, mantenere la padella fuori dal fuoco, ma rimettere il coperchio e controllare di nuovo dopo 30-60 secondi.
Dividere tra due piatti o ciotole poco profonde, condire con olio d'oliva, aggiungere una generosa cucchiaiata di yogurt alla menta su ciascun piatto e gustare.


CONSIDERARE ANCHE:
Aggiungere pizzichi di carne di salsiccia alla padella all'inizio del processo, o sanguinaccio verso la fine.
Sostituire le zucchine con peperoni rossi affettati.

NOTE PERSONALI 
  • Se utilizzerete una padella di ferro (che è quella in grado di raggiungere temperature più elevate e dare un po' l'effetto forno) dovrete avere un occhio all'intensità della fiamma ed ai tempi, che nel mio caso sono stati leggermente più lunghi di quanto indicati dall'autore. Zucchine e patate hanno tempi diversi di cottura quindi per velocizzare la cottura delle seconde, si rischia di bruciare le prime. Fiamma medio/dolce è la soluzione migliore. 
  • Io ho dimezzato la quantità ed ho cucinato tutto in uno skillet di 18/20 cm di diametro. Le verdure erano leggermente affollate ma si sono cotte comunque molto bene grazie anche all'acqua di vegetazione. 
  • Il coperchio, specialmente quelli di vetro che coprono quasi ermeticamente le padelle, sono fantastici. Creano un calore diffuso in maniera uniforme sviluppando anche un po' di vapore che aiuta nella cottura. 
  • La salsa allo yogurt con zucchine grattugiate (io ho usato un microplane) è assolutamente deliziosa. Potreste utilizzarla come dip anche per crackers e crudité. Non trascuratela.
  • Una volta terminata la cottura, servite immediatamente le uova perché lo skillet rovente, continua nella sua opera e lasciandole a lungo lì diventeranno un po' gommose (come lo so? Ho dovuto fotografarle :D) 
  • Gradite moltissimo, facili, veloci e deliziose, un piatto primaverile che potrete certamente provare. 
PROMOSSA! 

martedì 21 maggio 2024

TOMATO EGG STIR FRY

Uno stir fry con le uova come ingrediente principale ammetto di non averlo mai assaggiato prima di questo. Piatto molto usato nelle case cinesi, dice l'autore che se ne trovano versioni anche arricchite da cipollotti e verdure varie o con il sale al posto della salsa di soia.
Favoloso pasto completo, si prepara veramente in pochi minuti e con l'accortezza di lessare il riso in anticipo si ha pranzo/cena pronti in un baleno e soprattutto con ingredienti che si hanno di solito in casa.
Come sia andata ve lo svelo più giù ;)
 

TOMATO EGG STIR FRY
per 2 persone

180 g di riso
5 uova
2 cucchiai di olio neutro
3 spicchi d'aglio, affettati finemente
350g di pomodori maturi, grossolanamente tagliati
1 cucchiaio di salsa di soia
2 cucchiaini di zucchero semolato superfine
1 cucchiaio di ketchup
un pizzico di pepe bianco

Cuocere il riso normalmente e lasciarlo da parte.
Sbattere le uova con un cucchiaio di acqua finchè i tuorli e gli albumi saranno ben amalgamati.
Mettere un wok su fuoco alto e aggiungere un cucchiaio di olio. Quando sarà ben caldo versarvi le uova e non toccarle per 20 secondi in modo che la base rapprenda e si gonfi un po'.
Quindi cominciare a trascinare le uova con un mestolo per tutto il wok per altri 30-45 secondi, in modo che risultino ben cotte e gonfie. Trasferirle su un piatto e mettere da parte.
Rimettere il wok sul fuoco, aggiungere il secondo cucchiaio di olio e l'aglio.
Dopo 30 secondi aggiungere i pomodori, e dopo altri 45 secondi aggiungere 60ml di acqua e tutti gli ingredienti del condimento.
Cuocere per un paio di minuti, finchè i pomodori saranno ben morbidi e metà dell'acqua sarà evaporata.
Rimettere le uova nel wok, mescolare tutto velocemente e servire subito con il riso.



NOTE


- difficile trovare un difetto a questa ricetta, che è buonissima, velocissima e chi più ne ha più ne ha, più ne metta. Volendo essere fiscali, ho trovato il cucchiaio di salsa di soia insufficiente per dare sapidità al piatto , ovviamente per il mio gusto. Un po' di sale l'ho quindi aggiunto.

- tutto si cuoce veramente nel giro di pochissimi minuti. L'unico accorgimento perchè la ricetta venga bene è che il wok/padella sia veramente molto caldo.

- di solito le porzioni dei libri di cucina sono abbastanza risicate :D questa ricetta è considerata per due persone ma è piuttosto abbondante, considerando anche il riso!

- saporita (se aggiungete soia o sale), veloce, completa. Ci si può aggiungere del tofu per arricchirlo, o sostituire il riso con del pane per realizzarci un toast o ancora un flatbread. Insomma, un jolly da giocarsi in mille modi!

PROMOSSA
(ma metteteci il sale)


lunedì 20 maggio 2024

TAMAGOYAKI

La tamagoyaki è un piatto della cucina giapponese di casa, proprio come le nostre frittate, anche se in realtà è più una omelette (senza ripieno - perché sostanzialmente di quello si tratta). Solitamente non si mangia come piatto unico, ma come accompagnamento ad altri piattini, che possono essere verdure, riso, pesce o pollo. Spesso si serve per la colazione (che in Giappone normalmente è salata).

La ricetta che ci propone Ed Smith è la classica, anche se ci sarà chi vi dirà che la presenza del dashi è facoltativa. Soia e mirin, però, non possono proprio mancare, servono a dare il classico gusto un po' dolciastro e la giusta umidità.

 TAMAGOYAKI

2 uova

1 cucchiaio di dashi istantaneo

1 cucchiaio di mirin

1 cucchiaio di salsa di soia leggera

Olio neutro, per la cottura (io ho usato un olio di semi di arachidi)

Maionese Kewpie, per servire


Per assemblare una ciotola di riso (per persona)

90 g di riso per sushi cotto

1-2 cucchiai di zenzero marinato

1-2 cucchiai di piselli wasabi o di fagioli edamame 

1 cucchiaio di furikake e/o alghe croccanti


Con le bacchette sbattete insieme le uova, il dashi, il mirin e la salsa di soia, lasciando qualche striscia di albume (quindi senza sbattere troppo a lungo e in maniera omogenea).
Posizionate una padella antiaderente makiyakinabe (vedi note) di 18 x 13 cm sul fuoco basso. Aggiungete solo un filo d'olio neutro, quindi ungete completamente la padella aiutandovi con un tovagliolo di carta. Versate un quarto del composto di uova nella padella. Fate roteare la padella in modo che sia ricoperta da un sottile strato di uovo. Attendete che la parte inferiore sia abbastanza rappresa da poter essere sollevata senza rompersi (con la parte superiore ancora un po' umida), quindi utilizzate una spatola di silicone per staccare il bordo all'estremità della padella più lontana da voi e arrotolatelo verso di voi a forma di sigaro.
Spingete il rotolo che avrete ottenuto all'estremità superiore della padella. Versate un terzo della miscela di uova rimanente, sollevando un po' il rotolo in modo che l'uovo crudo passi sotto. Lasciate rapprendere, quindi ripetete il processo di arrotolamento. Ripetete l'operazione altre due volte fino a utilizzare tutto il composto di uova. Mettete la tamagoyaki su un tagliere e lasciate raffreddare per 3-4 minuti prima di tagliarla con un coltello affilato in tranci di 2 cm.
Servite come spuntino con maionese o un'altra salsa. Oppure assemblate una ciotola di riso, aggiungendo maionese, zenzero sottaceto, qualcosa di croccante come piselli wasabi o fagioli edamame, oltre a furikake e/o alghe croccanti.

CONSIDERA ANCHE
Insaporire il composto di uova con fiocchi di nori, erbe tritate o spinaci saltati, prosciutto tritato o peperoncino fresco tagliato a cubetti.

Considerazioni:
- La padella utilizzata per la tamagoyaki è rettangolare e serve proprio a ottenere la classica forma. Si può fare in una padella tonda? Sì (lo dice anche l'autore), ma perderete un po' la forma classica (e non chiedetemi che diametro utilizzare :D Direi comunque uno piccolo).
- La tecnica di preparazione della tamagoyaki è secondo me descritta abbastanza bene, anche se secondo me, se non l'avete mai visto, varrebbe la pena cercare un video online, perché è spettacolare la velocità con cui la preparano e il modo in cui la arrotolano utilizzando solo le bacchette. :D
- La maionese Kewpie (la tipica giapponese, un po' più delicata e fluida delle altre), le alghe e tutto il resto sono solo "abbellimenti", assolutamente non necessari alla realizzazione della ricetta, quindi non vi preoccupate se non li avete.
- L'unica cosa che mi ha lasciato perplessa, forse, è la quantità di uova. Con 3 o 4 sarebbe venuta una tamagoyaki un po' più cicciottella e bella da vedere.

Una tecnica non complicata ma sicuramente da affinare col tempo, una ricetta semplice, fedele alla tradizione, che per me è 

PROMOSSA




venerdì 17 maggio 2024

GALETTE COMPLETE

Qualcuno di voi ricorderà il film "Julie & Julia", amatissimo da molte che come me, ad un certo punto hanno deciso di aprire un blog di cucina. 
Non ci siamo cimentate in sfide titaniche come quella di realizzare tutte le ricette di un manuale monumentale come il Mastering the Art of French Cooking di Julia Child, ma proprio per questo abbiamo adorato quel film. 
In particolare c'è un momento in cui Julia, la blogger, deve affrontare la cottura delle uova ed ammette di odiarle, di provare un ribrezzo fisico, cosa che non le ha mai permesso di assaggiarle. 
Ma non può esimersi di farlo se vuole vincere la sfida con sé stessa e scalare l'Everest di quel testo mitico. 
Così per la prima volta assaggia un uovo in camicia. Ed è un'epifania. 
"E che sapore ha" chiedono gli amici che assistono all'evento. 
"Di salsa al formaggio, gnam". 
E' un momento che adoro. Perché spesso quando assaggio il tuorlo cremoso pucciando del pane fragrante da un occhio di bue o un uovo in camicia, è quello che penso. 
Un tuorlo fresco, appena cotto, denso e fondente, mi ricorda una deliziosa crema al formaggio.
Tutta questa solfa, per dire che la scelta della mia prima ricetta è caduta su una Galette Complete, la mia galette preferita, perché contiene un trio perfetto: prosciutto cotto, formaggio Gruyere e uovo con tuorlo fondente. Il tutto avvolto dal una sottile e irresistibile galette di grano saraceno. 

Per la pastella

2 uova medie

100g di farina di grano saraceno

220ml di acqua

Un pizzico di sale


Per la cottura

20g di burro di buona qualità per la padella, più 4 noci di burro per ogni galette finita

4 uova medie

100g di Comté o Gruyère, grattugiato grossolanamente

4 fette di prosciutto cotto, ognuna tagliata in tre parti


Sbatti insieme gli ingredienti della pastella fino a quando non sono ben combinati. 

Per i migliori risultati, refrigerare per almeno 1 ora, ma idealmente tutta la notte.

Metti una padella antiaderente bassa da 24-25 cm a fuoco medio-alto (una temperatura abbastanza alta da far formare bolle dal momento in cui la pastella viene versata nella padella). 

Sciogli e fai girare una piccola noce di burro sulla superficie.

Considera questo questo un primo tentativo, sarà una prova. 

Mescola, poi versa o dosa abbastanza pastella nella padella per coprire tutta la superficie con un sottile strato. Cuoci questa crêpe per capire la consistenza della pastella (diluendo la pastella con un goccio d'acqua se non si stende facilmente) e la temperatura della padella (dovrebbe essere abbastanza calda da far formare rapidamente le bolle).

Spargi un po' di formaggio e, quando la galette è croccante sopra, dorata e croccante sotto, esercitati a piegare i quattro bordi del cerchio per creare un quadrato. 

Goditi questa crêpe come premio del cuoco.

Per il tentativo successivo, lascia che la pastella si solidifichi per circa 20 secondi nella padella, poi rompi un uovo nel mezzo. Inclina la padella per un momento per far sì che il tuorlo si assesti nel mezzo mentre l'albume inizia a cuocersi, poi spargi formaggio sulla superficie della crêpe, evitando il tuorlo. 

Disponi il prosciutto intorno al centro, lasciando 1–2 cm di albume intorno al tuorlo. Una volta che l'albume è cotto e la parte inferiore della crêpe è dorata (2½–3 minuti), piega i bordi e fai scivolare su un piatto.

Glassa i bordi piegati della crêpe strofinando una noce di burro su di essi, lasciando il burro rimanente a sciogliersi mentre chi mangia si gode la crêpe.


CONSIDERA ANCHE

Spargere funghi saltati, spinaci o cavolo sul formaggio al posto del prosciutto o in aggiunta ad esso.


NOTE PERSONALI 

  • Adoro questo piatto. L'ho fatto altre volte in passato ed uno dei segreti per ottenere un ottimo risultato è far riposare la pastella tutta la notte. Più per golosità che per verificare l'esattezza della ricetta, ho voluto provarla. Ho preparato la pastella seguendo le istruzioni con cura. La mattina dopo, al momento di procedere, ho notato che la pastella era veramente densa. Anche se avessi ruotato la padella come un frisbee, non sarei riuscita a coprirne neanche il centro. Così ho aggiunto un mestolo d'acqua, ho mescolato ed ho provato a cuocerne una piccola quantità, che purtroppo non sono riuscita a far scivolare neanche a metà della padella. Ho aggiunto ancora acqua ad occhio, per ottenere una pastella fluida, ma con il timore di stare rovinando tutto. 
  • Ho scaldato bene e versato una mestolata di pastella che finalmente sono riuscita a distribuire uniformemente sul fondo della padella, ma forse era troppa perché non mi è venuta sottilissima, ed ho continuato seguendo la ricetta. 
  • Un consiglio è quello di tagliare il prosciutto in striscioline che sono più facili da distribuire intorno al tuorlo. 
  • Quando l'albume ha cominciato a imbiancare, ho piegato i bordi con qualche difficoltà perché erano già croccanti, e a mani nude non è comodissimo, ma ci sono riuscita. 
  • Ho atteso qualche istante affinché il formaggio fosse sciolto quindi ho fatto scivolare la galette sul piatto. 
  • All'assaggio era buonissima ma come ho detto, lo spessore della crepe non era perfetto e questo certamente per il mancato bilanciamento dell'acqua che ho dovuto continuare a versare per ottenere una consistenza fluida. Senza questa aggiunta, la quantità di pastella comunque, non sarebbe bastata per 4 galette. 
  • Nonostante il sapore, che conosco e che amo, è molto complicato ottenere un buon risultato senza avere una quantità corretta di acqua (o quantomeno vicina alla necessità reale) e in questo caso io credo di avere aggiunto almeno altri 80/100 ml, non è pochissimo se si considera la quantità di partenza.  L'autore consiglia l'aggiunta - questo glielo devo - ma l'approssimazione è troppa. Con dispiacere devo considerarla 
RIMANDATA A SETTEMBRE 










 

giovedì 16 maggio 2024

EGGS IN CREAMED SPINACH WITH SPICED BUTTER SEEDS

Le uova sono una risorsa infinita in cucina, sia in versione dolce che salata, e sono anche uno dei miei comfort food preferiti. 
Il "semplice" uovo al tegamino, anche condito con solo un filo di sape e pepe, è una vera coccola, per me. E il pasto è presto in tavola! 
Sono proprio delle uova al tegamino, fritte o all'occhio (scegliete voi come chiamarle!) che ho scelto di provare per prime dal libro del mese. Quella di oggi è una versione arricchita, con verdure, semi vari e panna (doppia o crème fraîche). 
Servite con del buon pane o dei potato farls, come suggerito da Ed Smith, diventano un gustosissimo piatto unico, tutto da scoprire 🙂 
L'autore scrive, nell'introdurre la ricetta, che questa preparazione è un'ottima scelta se avete in frigorifero della panna avanzata da un'altra ricetta. Questo può essere comodo e aiuta ad evitare gli sprechi, ma è anche qualcosa da pianificare, perché lui assicura che vi leccherete il piatto... 
Se è davvero così, lo scoprirete presto! 


 Eggs in Creamed Spinach wuth Spiced Butter Seeds 
da Good Eggs, Ed Smith - Quadrille

Ingredienti per 2 persone

250 g di spinaci novelli 
 5–10 g di burro 
1 scalogno, tagliato a dadini molto fini 
1 spicchio d'aglio, affettato sottilmente 
un pizzico di sale marino in scaglie 
un pizzico generoso di noce moscata appena grattugiata 
un pizzico generoso di pepe nero macinato 
100 ml di doppia panna (o crème fraîche) 
20 g di parmigiano grattugiato finemente 
2 uova 
pane, pane tostato o potato farls, per la scarpetta 

Per i semi 

2 cucchiai di semi misti 3
0 g di burro 
¼ di cucchiaino di paprika dolce affumicata 
¼ di cucchiaino di pul biber in scaglie (peperoncino di Aleppo) 

Mettere su fuoco medio, una padella o una casseruola bassa da 26 cm di diametro, munita di coperchio. Aggiungere gli spinaci e cuocere per circa 6 minuti, mescolando di tanto in tanto, in modo che le foglie appassiscano uniformemente. Spingere gli spinaci appassiti su un lato della padella. Nello spazio vuoto aggiungere il burro, lo scalogno, l'aglio e un pizzico di sale. Fate rosolare per tre minuti, senza far colorire ed unire agli spinaci. Aggiungere una grattugiata davvero generosa di noce moscata e pepe nero, la panna (o crème fraîche) e il parmigiano. Mescolare bene, quindi creare due pozzetti negli spinaci e romperci dentro le uova. Abbassare leggermente la fiamma, coprire e cuocere per 2–2 minuti e mezzo, finché gli albumi non si saranno rappresi. Togliere dal fuoco. Se a questo punto gli albumi non sono ancora sodi, con la padella fuori dal fuoco, rimettere il coperchio e ricontrollare dopo 30-60 secondi. Nel frattempo, tostare i semi per 2-3 minuti in una padella, a fuoco medio, finché, i semi non saranno leggermente dorati, e i semi più piccoli iniziano a scoppiare. Mettere il burro e lascia che si formi la schiuma. Rosolare per altri 1-2 minuti, fino ad ottenere un burro nocciola. Togliere dal fuoco e aggiungere le spezie. Versare sopra le uova cotte. Dividetelo in due ciotole poco profonde e servire con pane o pane tostato, ma anche con i potato farls, che sono particolarmente adatti a questa preparazione. Consigli dell'autore Utilizzare spinaci a foglia larga o bietole al posto degli spinaci novelli. Tritare finemente i gambi e rosolarli in un filo d'olio per 1-2 minuti prima di aggiungere le foglie tritate grossolanamente. 

Note personali 

Ricetta semplice, ben spiegata, si prepara in un baleno ed è davvero molto, molto gustosa. 
Il risultato è un piatto allegro, equilibrato e goloso. 
I semi, prima tostati a secco e poi conditi del burro portato a cottura nocciola, sono il condimento perfetto per questo piatto e donano una nota croccante. 
La scarpetta è garantita e vorreste che non finisse mai :))) 
Ed Smith suggerisce l'abbinamento anche con i potato farls, delle specie di focaccine alle patate. 
Per quanto riguarda la panna, oo ho utilizzato proprio un avanzo che avevo in frigorifero, ma proverò sicuramente anche con della crème fraîche che, grazie al suo gusto acidulo, donerà al piatto un risultato altrettanto buono, o forse ancora di più! 

La ricetta è: 

 PROMOSSA CON GUSTO!!!

mercoledì 15 maggio 2024

CILBIR

 


Non so più da quanto tempo mi riproponevo di preparare il çilbir turco; è un piatto molto semplice, servito a colazione, che consiste in uova in camicia adagiate su un letto di yogurt greco all'aglio e cosparse di burro fuso aromatizzato con il peperoncino di Aleppo. Pochi ingredienti, un quarto d'ora circa di preparazione et voilà, è tutto pronto per essere servito in tavola!

L'occasione per cucinarlo e gustarlo mi è stata offerta da Ed Smith e il suo Good Eggs: una celebrazione dell'ingrediente più diffuso al mondo insieme al pollo (guarda caso!), che fornisce proteine di qualità e in questo libro è al centro di pasti digeribili, gustosi, originali e mai banali.

I capitoli del libro seguono il modo di cuocere le uova: fritte, in camicia, bollite e strapazzate, e ogni capitolo inizia con una serie di consigli molto dettagliati per preparare ad arte le uova ivi presentate: una piccola, preziosa Bibbia che è già diventata il mio punto di riferimento per preparare questo alimento (e che mi ha indotto ad acquistare l'ennesima caccavella).  Al termine di ogni ricetta vi sono poi altri suggerimenti, volti a gustare ogni singolo piatto in modo nuovo.

Per questa prima volta ho preferito mangiare il mio çilbir a pranzo ma potrebbe diventare un rito della domenica mattina, quando i tempi sono più lenti e ci si può concedere più tempo per preparare e soprattutto gustare la colazione, rispetto ai 3 minuti che comporta la colazione dei giorni lavorativi.


CILBIR
Da: Ed Smith - Good Eggs - Quadrille


Per 2 persone:

40 g di burro
½ cucchiaino* di pul biber (peperoncino di Aleppo)
¼ di cucchiaino* di paprika affumicata
4 uova fresche
140 g di yogurt greco
1 piccolo spicchio d'aglio tritato
1 generoso pizzico di fiocchi di sale
1 cucchiaio* di foglie di aneto fresco

* misurini americani rasi. 1 cucchiaio = 15 ml, 1 cucchiaino = 5 ml, etc.


Fondere il burro in un padellino su fiamma medio alta, finché diventi spumeggiante. Quando la schiuma si calma all'improvviso (un cerchio di burro "calmo" si allargherà dal centro ai bordi del padellino) e il burro ha un aroma tostato, spegnere il fuoco, unire il peperoncino e la paprika, mescolare e tenere da parte. 

Mettere a bollire abbondante acqua in una pentola capiente e preparare le uova in camicia, cuocendone due alla volta (vedere sotto per il procedimento dettagliato). Mentre le uova cuociono, mescolare lo yogurt con il sale e l'aglio tritato.

Per servire, dividere lo yogurt tra due piatti fondi; adagiarvi sopra le uova in camicia, due per piatto, versarci sopra il burro aromatizzato e cospargere con abbondanti foglie di aneto. Servire immediatamente insieme al pane (l'ideale è una pita o un pane a lievitazione naturale tostato a dovere).

Considerate anche:

- Prezzemolo o coriandolo, se l'aneto non fosse disponibile.
- Spalmate lo yogurt su una fetta di pane tostato e metteteci sopra l'uovo fritto nel burro aromatizzato.
- Aggiungere al piatto del suçuk (salsiccia turca) o del merguez (salsiccia mediorientale) affettato e fritto.

Uova in camicia a regola d'arte

- Usare uova fresche (meno di una settimana), il cui albume sia sodo e compatto.
- Portare a ebollizione acqua abbondante (almeno 10 cm di profondità) e un cucchiaio di aceto; quando l'acqua raggiunge il bollore abbassare la fiamma, in modo che ci siano solo minuscole bollicine che partono dal fondo.
- Aiutandosi con il manico di un cucchiaio di legno, creare un vortice nell'acqua. Sgusciare l'uovo in una ciotolina e versarlo, con la ciotolina che quasi tocca l'acqua, al centro del vortice. 
- Per cuocere due uova alla volta, attendere 10 secondi prima di inserire il secondo uovo.
- Il tempo di cottura totale è di 2,5 - 3 minuti. 
- Tra i 30 e i 90 secondi, aiutandosi con un cucchiaio forato, cercare di avvolgere l'albume attorno al tuorlo. 
- Rimuovere l'uovo dall'acqua bollente aiutandosi con un cucchiaio forato e adagiarlo su un piatto foderato da due fogli di carta da cucina, per far scolare l'acqua in eccesso.
- Tamponare delicatamente con carta da cucina per asciugare le uova, pararle (=eliminare l'albume "sfrangiato" dai contorni), quindi depositarle delicatamente sul piatto da portata, con il lato più liscio in su.
- Se si preparano tante uova contemporaneamente, prima di servirle tuffare le prime nell'acqua bollente per 15 secondi, per scaldarle; tamponarle delicatamente e servirle.

Precottura: è possibile cuocere le uova la sera prima e scaldarle al momento di servirle. Procedete così:
- Cuocere le uova in camicia per 2 minuti e immergerle subito dopo in una ciotola di acqua ghiacciata. Mettere la ciotola di acqua con le uova precotte in frigo fino al momento di servirle. 
- Tuffare le uova in acqua che non abbia ancora raggiunto il bollore (poco prima del fremito) per 30-60 secondi, per finire di cuocerle e per scaldarle completamente. 
- Scolarle su carta da cucina, pararle e servirle immediatamente.

OSSERVAZIONI

- Al primo boccone una domanda mi è passata per la testa: perché non le ho fatte prima? Sono buonissime nella loro semplicità, un piatto meraviglioso, facile e veloce. Il pane ci vuole, eccome: prima ho fatto la scarpetta nel piatto, poi nella ciotolina dello yogurt all'aglio e infine ho ripulito il padellino del burro aromatizzato. C'è mancato poco che ne fondessi dell'altro!

- Ho provato anche la versione con le uova fritte nel burro aromatizzato e messe sopra al pane tostato spalmato con lo yogurt all'aglio: ne è uscito una sorta di Sloppy Joe all'uovo, di quelli che se non ti lecchi le dita godi solo a metà. Io preferisco la versione con le uova in camicia, ma anche questa vale la pena.

- Il pul biber, o peperoncino di Aleppo, è un peperoncino moderatamente piccante con un retrogusto fruttato. Oltre che in Siria è tradizionalmente coltivato in Turchia e anzi, visto che la Siria è in guerra da 13 anni, 😭attualmente è prodotto principalmente in Turchia. A me piace molto e ne tengo sempre una scorta in casa; lo trovate nei negozi etnici ben forniti o sul solito Amazon.

- Ricetta facile, veloce, spiegata alla perfezione: non posso che dichiararla

PROMOSSA CON 30, LODE E BACIO ACCADEMICO

martedì 14 maggio 2024

FRIED EGG WITH A CRISP CHEESE SKIRT

 

 

Ho già detto del mio immenso amore per le uova.
Amore certamente ricambiato, dato che ne ho mangiato e ne mangio quantità sconsiderate senza alcun problema ( e no, non fanno aumentare il colesterolo, è un luogo comune sfatato da molti, recenti studi ;)
Cotte in ogni modo, e in passato anche crude, piacere che ahimè non mi concedo più, non ce n'è uno che non mi faccia venire l'acquolina in bocca.
Ebbene, quando ho visto questa ricetta ho pensato solo come avesse fatto a non venirmi in mente.
Un'idea di una semplicità imbarazzante.
E per questo al limite del genio.
Vi avviso: provate, e la padella non arriverà nemmeno in tavola.
Un piacere solitario ed un po' perverso, mentre ve lo mangerete in piedi davanti ai fornelli.
Con l'unico pensiero che si, forse uno è poco :D

 

FRIED EGG WITH A CRISP CHEESE SKIRT
per una porzione

25-30 grammi di Cheddar stagionato, grattugiato grossolanamente
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato finemente
1/2 cucchiaino di semi di sesamo
un uovo
salsa Worchestershire, per servire


Mettere il Cheddar in una padella unta della misura adatta a contenere un uovo. Sistemarlo in modo che sia più o meno della stessa circonferenza dell'uovo una volta che sarà cotto, ed infine spolverizzare con il parmigiano.
Porre il tutto su fuoco medio e cercare di creare un piccolo avvallamento al centro in modo da poterci sgusciare l'uovo. Spolverizzare i semi di sesamo sui bordi esterni.
Rompere quindi l'uovo al centro prima che il formaggio sia completamente sciolto e cuocere per circa 2 minuti e mezzo finchè il formaggio risulterà dorato e croccante.
Togliere dal fuoco prima che bruci! E se l'albume non è ancora completamente cotto, lasciare il tutto nella padella, ma fuori dal fuoco, per altri 30/60 secondi.
Usare una spatola  per trasferire il tutto su un piatto e completare con la salsa Worchestershire.

NOTE

- difficile che non sappia cosa dire, ma qui c'è solo da alzare le mani. Facilissimo da fare, incredibile il risultato finale. La salsa Worchestershire può essere sostituita da Sriracha, che è un'ottima salsa piccante, così come si può giocare con i semi, provando con semi di finocchio e di carvi.

- capisco che in Italia il Cheddar possa non essere così usato, ma dategli una chance. E no, non stiamo parlando in inquietanti sottilette gialle che trovate negli hamburger di nota marca, ma di quello vero ;) fonde benissimo, diventa croccante, dona un sapore unico.

- il mio uovo era perfettamente cotto in 3 minuti, calcolando che era XL e che a me il tuorlo piace liquido. Ognuno potrà regolarsi a suo gusto.

- è praticamente un piatto unico, e potete servirlo dentro una tortilla o, suggerisce l'autore, con un avocado toast.

- sempre l'autore sottolinea come sia inappropriato, per un genitore, manifestare preferenza per uno dei suo figli. Ebbene, aggiunge, questo è assolutamente il suo figlio preferito tra tutte le ricette del libro.

Assaggiate, e ditemi se non ha tutta la nostra comprensione :)

PROMOSSA CON LODI SPERTICATE