mercoledì 30 settembre 2015

A BIRD IN THE HAND: TIRIAMO LE SOMME?



Era la primavera del 2012 quando le Starbookers si imbatterono in un libro che avrebbe in certo qual modo cambiato il corso del loro futuro insieme: ai tempi, si lavorava ancora sui propri blog personali, le ricette venivano pubblicate contemporaneamente, lo stesso giorno alla stessa ora,  e il "fare rete" era affidato ad un complicato e farraginoso sistema di link, a dimostrare che un progetto, sì, esisteva, ma la consapevolezza del suo valore ancora non c'era. 

I libri, quelli, si sceglievano come si scelgono anche oggi: col fiuto di chi li maneggia da una vita e con l'amore di chi sa che non potrà mai farne a meno. E furono proprio questo fiuto e questo amore che, in quel lontano maggio 2012, ci portarono dritti alla seconda fatica di un autore semi sconosciuto al pubblico italiano, ma di cui noi ci innamorammo all'istante. Per la prima volta, dai tempi dei grandi scrittori di cibo, intuivamo di aver incontrato ben più di un semplice compilatore di ricette, infinitamente di più di un personaggio pronto a sfruttare l'onda del proprio successo con una operazione editoriale: quella che sentivamo era finalmente una voce nuova, capace di affascinare e di sedurre con un'idea - un'idea!! - di cucina originale, creativa, convincente. 

Quel libro era Plenty, quell'uomo era Yotam Ottolenghi e, da allora, lo Starbooks non potè più essere lo stesso: perchè quello che successe sulle pagine dei nostri blog, a maggio e nei mesi successivi, ci convinse che, a dispetto di una sincera incredulità, noi eravamo diventate davvero un punto di riferimento per un gruppo di lettori affezionati che, dopo questa scoperta, ci giurò fedeltà eterna. 
Da lì, il passo avanti, nella direzione di uno spazio esclusivo e di un progetto sempre più centrato e consapevole.

Da allora, i libri che abbiamo "starbookato" sono stati numerosissimi e, per fortuna, quasi tutti in grado di superare la prova delle nostre esecuzioni: il fiuto e l'amore di cui sopra si sono affinati e la soddisfazione di siglare con un "promosso" il libro del mese è pari all'entusiasmo con cui se ne provano le ricette, nelle settimane precedenti. 

E però, sino ad oggi, non ci era mai più capitato di "scoprire" un autore degno di questo nome. Un autore, cioè, capace di far emergere dai propri libri una filosofia così peculiare e così ben connotata da trasformare una raccolta di ricette nella tappa di un percorso di riflessione sul cibo di cui ogni piatto, ogni combinazione, ogni ingrediente costituisce un risvolto, una dimostrazione, una conferma.  Un autore capace di farci alzare gli occhi dalla routine un po' compilatoria del "promosso- rimandato- bocciato" che stava scandendo in maniera pericolosamente meccanica il nostro lavoro qui sopra.

In poche parole, Diana Henry ci ha conquistate: in modo lieve ma non leggero, in modo divertente, ma non dispersivo, in modo persuasivo ma non pedante, attraverso una carrellata di ricette che ha avvinto anche i nostri lettori, impegnandoli in una rincorsa ai fornelli a cui non si assisteva da tempo. 

Se avessimo dovuto immaginare una ripresa dello Starbook all'insegna dell'entusiasmo e, quasi, della rinascita, non saremmo riuscite a prefigurare niente di simile all'iniezione di adrenalina che oggi scorre nelle nostre vene, grazie a Mrs Henry e a quello che, lì per lì, era sembrato un "tranquillo libro sul pollo". Anziché tracheggiare con cautela, abbiamo finalmente ripreso il largo, in un mare di libri ancora tutto da scoprire, con la certezza di aver aggiunto un altro faro, ad illuminare una rotta che si  è ulteriormente delineata e di avere un pubblico  sempre più pronto a seguirci in questo nuovo capitolo delle nostre avventure. 
Ci vediamo ad Ottobre, con il prossimo Starbook!

martedì 29 settembre 2015

STARBOOKS REDONE DI SETTEMBRE 2015: I VINCITORI!


Ecco i vincitori del nostro Starbooks Redone di Settembre.
Una partecipazione meno numerosa del solito, per cui invece di tre ne abbiamo due.
Bando alle ciance, ed eccoli!

Prima classificata



Seconda classificata
Melanzane al timo e miele di La cucina di zia Ale



Chiediamo alla prima classificata di inviare una mail a: lostarbook@gmail.com con l'indirizzo a cui spedire il premio.
Ad entrambe, tanta voglia di aiutarci a....starbookare il libro di Ottobre :)

lunedì 28 settembre 2015

POULET AU VINAIGRE

Un piatto vintage.
Un classico della cucina francese.
Decisamente non una ricetta light, nel più puro stile anni '70 :)
Panna, burro, brandy...
Ma decisamente buono!!!


POLLO ALL'ACETO
ingredienti per 6 persone
30 g di burro non salato + 50 g di burro freddo, tagliato a cubetti
12 sovracosce di pollo con la pelle e l'osso
3 scalogni, tritati finemente
6 grossi spicchi d'aglio, in camicia
6 cucchiai di aceto di vino bianco
325 ml di vino bianco secco
150 ml di brodo di pollo
3 cucchiai di brandy
3 cucchiaini di senape di Digione
1 cucchiaino e mezzo di concentrato di pomodoro
100 ml di panna fresca
3 grossi pomodori

In una grande padella fate sciogliere il burro, aggiungete il pollo e rosolatelo su entrambi i lati (prima dal lato con la pelle). Unite gli scalogni tritati, l'aglio, due cucchiai di acqua e coprite. Abbassate la fiamma al minimo e cuocete per circa 30-40 minuti, finché il pollo è ben cotto ma morbido.

Togliete le cosce di pollo dalla padella e tenetele al caldo (in forno a bassa temperatura, coperto).
Eliminate tutto il grasso che si sarà formato nella padella, ma non lavatela.

Versate l'aceto nella padella, mescolando bene per deglassare il fondo. Fate evaporare a fiamma vivace finché rimangono circa 2 cucchiai di liquido, poi aggiungete il vino bianco, il brodo, il brandy, la senape e il concentrato di pomodoro e mescolate bene. Fate cuocere il tutto finché avrà raggiunto la consistenza di una salsa (ci vorranno circa 15-20 minuti).

Nel frattempo pelate i pomodori, eliminate i semi e tagliateli a filetti.

Passate la salsa attraverso un colino, schiacciando anche gli spicchi d'aglio. Unite la panna e portate a bollore, poi abbassate la fiamma e aggiungete i filetti di pomodoro. Quando sono caldi togliete la padella dal fuoco e aggiungete poco per volta i cubetti di burro freddo mescolando bene. La salsa diventerà lucida. Assaggiate la salsa: dovrà essere un po' agra, ma morbida e vellutata (io ho aggiunto un pizzico di zucchero di canna...) e nel caso aggiungete anche un po' di sale. Versate la salsa sopra il pollo e servite immediatamente.


Note
Veramente nulla da dire: la ricetta è ben spiegata, tutti i passaggi sono chiari, il risultato eccellente. L'unico ingrediente che manca nell'elenco è il sale, che poi però viene nominato alla fine.
I filetti di pomodoro hanno rilasciato un po' d'acqua e la salsa si è "allungata" troppo per i miei gusti; la prossima volta la farò restringere di più.
Un modo davvero gustoso di preparare il pollo, accompagnato da patate lesse o del semplice riso in bianco.
Anche questa volta l'autrice Diana Henry ha fatto centro, la ricetta è:

P R O M O S S A



venerdì 25 settembre 2015

CHICKEN, SPINACH AND CAULIFLOWER RISOTTO WITH MELTING FONTINA

Amo i risotti e ne ho provati veramente tanti. Mi piace cucinarli e mi piace mangiarli... Così, quando ho visto la ricetta nell'indice del libro che stiamo trattando questo mese, "A Bird In The Hand", della bravissima Diana Henry, ho deciso di provarla, ed è stata un'ottima scelta!
Inoltre, pur avendo provato tanti risotti, uno con il pollo non ricordo di averlo mai preparato... E questo risotto è solo il primo di una lunga serie: eccolo!!!




In corsivo e/o tra parentesi le mie note

RISOTTO CON POLLO, CAVOLFIORE, SPINACI E FONTINA


Ingredienti per 2-3 persone

½ cucchiaio di olio (extravergine) d'oliva
10 g di burro non salato
1 cipolla piccola, tritata finemente
600 ml di brodo di pollo
150 g di riso per risotti (Carnaroli)
50 ml di vino bianco secco o vermouth secco
i fiori di ½ cavolfiore medio
75 g di foglie di spinaci, a cui avrete rimosso la parte grossa dello stelo
100 g di pollo cotto e ridotto a pezzi
noce moscata grattugiata fresca
45 g di Fontina, grattugiata grossolanamente
sale e pepe
Parmigiano grattugiato per servire - a piacere

Scaldare olio e burro in una pentola dal fondo spesso (la risottiera in rame sarebbe l'ideale perché diffonde il calore in modo uniforme e dolcemente) e rosolare dolcemente la cipolla finché non sarà morbida ma non colorita. Scaldare il brodo separatamente, facendolo sobbollire.
Unire il riso alla cipolla e mescolare con il burro. Cuocere per un paio di minuti su fuoco medio, poi sfumare con il vino, mescolando continuamente, finché non scompaiono le bolle. Unire il brodo, una mestolata alla volta, sempre mescolando. Non unire la mestolata successiva finché il brodo già versato non sarà stato assorbito dal riso. Saranno necessari circa 25 minuti per cuocere il riso, che dovrà essere morbido ma il chicco al centro dovrà essere ancora consistente.
Quando mancheranno ancora 10 minuti circa alla cottura, cuocere il cavolfiore al microonde - che è il metodo preferito dall'autrice -  o in acqua bollente, dovrà essere appena tenero. A me piace cuocerlo al vapore. Unire il cavolfiore al risotto, continuando a mescolare, e facendo attenzione a non romperlo. Quando mancheranno circa 3 minuti alla cottura, unire gli spinaci, la noce moscata e il pollo. Unire il formaggio mescolando, si dovrà sciogliere con il calore. Regolare di sale e pepe e servire subito (vedi note sotto). Servire il Parmigiano grattugiato separatamente, a piacere. L'autrice dice che il risotto è già abbastanza saporito così, io aggiungo sempre un po' di Parmigiano: non resisto!


Note personali

Questo risotto è delizioso, semplice e ben spiegato, ho solo qualche nota da aggiungere:

- quando si unisce il vino al riso, e comunque con ogni altro liquido aggiunto durante la cottura, sarebbe meglio riscaldarlo prima, per evitare di "rompere" il chicco con lo shock termico

- per capire se il riso è tostato al punto giusto, io uso un accorgimento che mi è stato suggerito anni fa: tocco i chicchi con le dita, quando scottano il riso è tostato. 

- la Henry indica 25 minuti di cottura, che sono un po' troppi, ma probabilmente intende il tempo totale di cottura. Ricordate che il tempo di cottura del riso, come per la pasta, va calcolato da quando riprende il bollore. Seguite le indicazioni del produttore, di solito, per un Carnaroli, servono 16-18 minuti.

- io unisco il formaggio e l'eventuale burro solo a fuoco spento, copro e lascio riposare per un paio di minuti prima di servire, in modo da avere una mantecatura perfetta

- ho utilizzato il pollo con cui ho fatto il brodo, dopo averlo passato in padella con poco olio extravergine d'oliva, erbe aromatiche e un po' di curry. Potete usare benissimo un avanzo di pollo arrosto (come suggerisce l'autrice), magari con una delle ricette che già vi abbiamo proposto, ogni volta il vostro risotto con il pollo avrà una veste diversa :)

- non salate mai i brodi quando li preparate, vanno salati solo al momento dell'utilizzo, regolando il sale in base agli altri condimenti presenti nella ricetta, pena il rischio di avere una piatto troppo salato!

La ricetta è:

PROMOSSA A PIENI VOTI

giovedì 24 settembre 2015

CHICKEN WITH ANCHOVIES, LEMON AND ROSEMARY



Confesso che quando esco dalla "sfera del dolce" e devo cucinare carne o pesce e la mia testolina mi ricorda che "devi fare una bella figura", l'ansia mi sale.
Se poi l'occasione è quella di recensire una ricetta per lo Starbooks del mese di settembre,ecco che l'ansia va a mille!!
Murphy in queste occasioni è sempre un fedele compagno per cui dall'indice scegli una delle poche ricette senza foto e quando vai a scattare la tua preparazione noti che i tuoi  ingredienti sono tutt'altro che fotogenici!
Così per la mia ricetta presa da "A bird in the hand -chicken recipes for every day and every mood" di Diana Henry vi chiedo di lasciare per qualche minuto il mondo della rete,di chiudere gli occhi (sì, anche per non vedere la mia foto :-D) e di pensare che sono le 18-18.30.
Siete arrivate a casa stanche/i dopo una giornata intensa, vi togliete scarpe e vestiti, indossate qualcosa di comodo, vi dirigete verso il frigorifero, prendete il pollo, qualche acciuga, un limone, degli scalogni, uscite in terrazza o in giardino e dalla pianta di rosmarino strappate qualche piccolo rametto, poi tornate in cucina e prendete una pirofila, ci metterte due cucchiai di olio e mentre pollo e scalogni soffriggono vi aprite una bottiglia di vino bianco, ne mettete un bicchiere nella pirofila, unite gli altri ingredienti e via in forno per 45 minuti.
Basta non dovete fare più nulla!
Avete 45 minuti a vostra disposizione, durante i quali potrete continuare a sorseggiare vino bianco, leggere un libro, insomma potete fare quello che più vi aggrada, ma sappiate che alla fine troverete un delizioso pollo ad attendervi.
Forse non avrete una cena a Km Zero, ma a "fatica"zero di certo !
E dopo un'intensa giornata di lavoro, io opto decisamente per la seconda!!


 
Pollo con acciughe, limone e rosmarinoda  A bird in the hand di Diane Henry

Ingredienti per 4 persone
8 cosce di pollo o altri pezzi (io ho usato le sovracosce)
8 scalogni
1 cucchiaio di olio di oliva
4 spicchi di aglio
peperoncino
5 acciughe
3 rametti di rosmarino
75ml di vino bianco secco o vermouth
scorza di limone
il succo di mezzo limone

Procedimento
Accendere il forno a 180°C.
Rimuovere il grasso dai pezzi di pollo
Pulire gli scalogni e tagliarli in quattro parti.
Tritare finemente gli spicchi di aglio.
Prendere una pirofila/un tegame che possa andare sia sul fuoco sia in forno,mettere un cucchiaio di olio (se usate sovracosce senza pelle mettetene due di cucchiai di olio) e fate dorare a fiamma decisa i pezzi di pollo, da entrambe le parti.Non devono cuocere,solo dorare. Rimuovete i pezzi di pollo e metteteli in un piatto.
Togliete dalla pirofila il grasso a parte un cucchiaio,aggiungete gli scalogni e fateli cuocere per tre minuti,poi aggiungete tre quarti dell'aglio,il peperoncino e le acciughe scolate del loro olio e fatte in pezzi grossolani. Abbassate la fiamma e fate cuocere per altri quattro minuti pressando con un cucchiaio le acciughe in modo che si disfino completamente.
Aggiungete i rametti di rosmarino,il vino ed il succo di limone e portate a bollore. Togliete la pirofila dal fuoco e disponete i pezzi di pollo sopra l'intingolo di scalogni. Se avete pezzi con la pelle quest'ultima deve essere rivolta verso l'alto. Unite anche il liquido che è rimasto nel piatto dove era il pollo.
Mettete la pirofila in forno e cuocete per 35-40 minuti senza coperchio. Trascorso tale tempo, controllate la cottura: forate un pezzo di pollo, ne deve uscire un liquido chiaro e non rosa.
Guarnite con la scorza di limone e l'aglio rimanente.
La ricetta non prevede l'utilizzo di sale, le acciughe danno sapidità, ma controllate che sia di vostro effettivo gradimento.

 
La ricetta come avete letto è alla portata di tutti, non richiede alcuna abilità culinaria.
Il risultato è gradevole e gustoso cosa non da poco visto che il pollo aihmè spesso non sa assolutamente di nulla e se uno guarda anche il lato calorico (non facendo "la scarpetta" dell'intingolo) adatto anche per chi segue una dieta ed è stanco di pollo ai ferri o al vapore.

Diana Henry, come molti altri scrittori di libri di food anglosassoni, ha il pregio di spiegare tutto nel minimo dettaglio e di non dare nulla per scontato anche l'operazione più ovvia.

Il libro è di quelli che se lo sfogli mettendo un post it sulle ricette che vorresti fare,arrivi alla fine che tutte le pagine ne hanno uno !! :-D
Io sono piena di libri di cucina,bellissimi, con ricette accattivanti e perfette, ma che richiedono tempo per prepararle e quindi spesso rimangono lì sullo scaffale in attesa del momento giusto che non arriva mai; il libro della Henry, invece, ha il pregio di avere tantissime ricette fattibili in poco tempo, con poco impegno e da quello che leggo dalle mie compagne di Starbooks con risultato garantito.

Sono sicura che questo libro non rimarrà a prendere la polvere sulla libreria, ma diventerà il mio fedele suggeritore di idee per le mie cene di tutti i giorni e poi sapere che oltre al pollo ai ferri "c'è di più", non lo trovate fantastico? Io Sì!!!

Per me la ricetta è 
PROMOSSA
 

mercoledì 23 settembre 2015

CHICKEN WITH PRUNES IN RED WINE




A casa nostra non si mangia molta carne, ma almeno una volta a settimana cucino il pollo. Sono sempre alla ricerca di ricette nuove, possibilmente leggere e gustose. Diana Henry a me era completamente sconosciuta, ma ho pensato: se questo è il libro che Nigella avrebbe voluto scrivere non può che piacermi!

Per 4 persone

Ingredienti

Per il pollo :
8 cosce con pelle e ossa oppure pollo in parti
2 grosse cipolle divise a metà
1 cucchiaio d’olio d’oliva ( io evo )
sale e pepe
300 ml di vino rosso
16 prugne ( mi - cuit prunes) o prugne morbide di buona qualità
2 spicchi d’aglio, finemente tritati
1/2 cucchiaio di crème de cassis ( facoltativo )

Per la crosta di erbe aromatiche:
una bella manciata di prezzemolo a foglia liscia, finemente tritato
fiocchi di sale
2 spicchi d’aglio finemente tritati
2 cucchiai di briciole di pane finemente tritate e tostate ( preferibilmente integrale )
1+ 1/2 cucchiaio d’olio d’oliva (io evo )
2 cucchiai di brandy o Armagnac


Preriscaldare il forno a 190°. Regolare la pelle del pollo, assicurandosi che lo ricopra per bene.

Affettare ogni mezza cipolla a fette di 1,5 cm di spessore ( la parte più spessa ) ottenendo delle mezzelune. Scaldare l’olio in una padella resistente in forno e che contenga il pollo in un solo strato. Salare, pepare e rosolare il pollo a calore medio alto, quanto basta a farlo colorire uniformemente, non oltre . Metterlo da parte, eliminare il grasso in eccesso dal fondo della padella, lasciandone un cucchiaio . Aggiungere le cipolle e far cuocere per circa 4 minuti. Salare, unire il pollo con la pelle rivolta verso l’alto e assicurarsi che il tutto sia abbastanza umido . Infornare per 20 minuti.

In un pentolino scaldare il vino e aggiungere le prugne . Far sobbollire per 2 minuti, aggiungere l’aglio e la crème de cassis ( se utilizzato conferisce un aroma fruttato ) e mettere da parte.

Per la crosta di erbe aromatiche pestare nel mortaio il prezzemolo, il sale, l’aglio e il pepe ( oppure tritare e amalgamare il tutto ). Mescolare grossolanamente il composto ottenuto con le briciole di pane e l’olio d’oliva, aggiungere quindi il brandy.

Passati i 20 minuti di cottura girare le cipolle dall’altra parte, distribuire sopra le prugne e versare il vino. Cuocere per altri 10 minuti, distribuire in superficie la crosta di erbe sul pollo cuocere per altri 10 minuti. Il vino si sarà ritirato e le prugne saranno belle gonfie.

Note
  • Siccome l’aglio lo uso con parsimonia, in questo caso per rispettare le dosi, ho utilizzato spicchi piccoli, e ho eliminato l’anima. 
  • Il vino che ho scelto sia per la cottura che per accompagnare il piatto è un Valpolicella ripasso classico superiore. 
  • Per creare la crosta di pane ho sbriciolato molto finemente del pancarrè integrale e l’ho tostato in forno per pochi minuti….fare molta attenzione perché si brucia in fretta ;) 
  • Ho utilizzato crème de cassis e brandy. 
  • Non sono riuscita a trovare le mi-cuit prunes, così ho ripiegato su prugne secche belle “cicciotte" . 
  • Mi piace molto l’accostamento frutta e carne; ero invece molto scettica sulla quantità d’aglio utilizzato. Ho comunque rispettato le dosi e non me ne sono assolutamente pentita….Semplicemente il pollo più buono mai mangiato, non aggiungo altro!

La ricetta è

PROMOSSA CON LODE


Luciana C.

martedì 22 settembre 2015

CHICKEN IN THE POT WITH VEGETABLES AND BARLEY






È sempre un piacere tornare su queste pagine. 

Sapere di essere tra i vincitori, aspettare di conoscere il libro del mese, preparare la ricetta… Sono stata molto felice della scelta che hanno fatto le nostre eccezionali Starbooker: un libro sul pollo. La carne più versatile che ci sia, almeno secondo me. Confesso di aver letto l’indice almeno dieci volte prima di scegliere, poi mi sono buttata su una sorta di “brodo di pollo”, caldo e corroborante. Quello che ci vuole quando le temperature si assestano sui 10°.
Vi lascio alla ricetta, di seguito i miei commenti. Grazie Starbookers ☺

 

Chicken in the pot with vegetables and barley

Ingredienti per 6 persone

4 porri
300 g di carote lunghe e sottili
1 cucchiaio e mezzo d olio d’oliva
1 pollo di circa 1,6 kg di peso
1 cipolla tritata finemente
2 gambi di sedano tritati finemente
Bouquet garni più altri gambi di prezzemolo (io ho legato tutto insieme con lo spago da cucina)
200 ml di vermouth secco
55 g di orzo
4 cucchiai di foglie di prezzemolo tritate



Rimuovere le foglie più esterne e le estremità scure dai porri. Tagliarli in pezzi di 4 cm e lavarli sotto l’acqua corrente. Spuntare le carote, lavarle bene senza pelarle, tagliandole a metà o in quarti se sono piuttosto grandi.
Scaldare l’olio in una casseruola dal fondo pesante, su fiamma media e rosolarvi il pollo da tutti i lati, salandolo via via, aiutandosi con un cucchiaio di legno per girarlo, cercando di non bucare la pelle. Rimuovere il pollo, metterlo da parte e versare sedano e cipolla nella pentola, facendoli appassire ma non colorire (cinque minuti circa).  Aggiungere il pollo, il bouquet garni, i gambi di prezzemolo, carote e una generosa grattata di pepe di mulinello, versare anche il vermouth e 800 ml di acqua.


Portare a bollo, ridurre immediatamente la fiamma, coprire e lasciar cuocere per circa 1ora e mezza. L’acqua non deve bollire, altrimenti il pollo diventerà stopposo.
Quando mancano 45 minuti alla fine della cottura, aggiungere l’orzo, dopo mezz’ora aggiungere il porro e alla fine il prezzemolo tritato.
Servire a ciascun commensale verdure, brodo, orzo e pollo.
Volendo, si possono aggiungere delle patate o servire con del soda bread imburrato. 


  • Ho visto che talvolta “pearl barley” viene tradotto come farro. Io ho chiesto alla mia collega americana e ho cercato la traduzione ufficiale sui regolamenti dell’UE: fa ridere, lo so, ma lo faccio per lavoro almeno 50 volte al giorno. Tutto confermava che si trattasse di orzo e io ho usato quello.
  • Io ho seguito la ricetta alla lettera, riducendo solo di qualche minuto la cottura perché il mio pollo era più piccolo e pelando le carote.
  • La ricetta è spiegata benissimo e di facilissima esecuzione. Il risultato è, ripeto, una sorta di brodo di pollo, saporito, con una carne tenerissima e assolutamente non dura. La presenza dei porri è “notevole”: il sapore è abbastanza decisivo, forse per la cottura più corta rispetto al resto, ma a me  il loro gusto piace molto.
  • Io mi sono limitata d legare le zampe con dello spago da cucina e ho avuto l’accortezza di riportare il pollo a temperatura ambiente prima di rosolarlo. Il libro non lo specifica, Mapi sì ;)

A questo punto direi che la ricetta è


PROMOSSA
 

lunedì 21 settembre 2015

CHICKEN, SPINACH AND CHEESE POLPETTE

Gluten free Polpette pollo e spinaci


Confesso che quando abbiamo scelto questo libro ero un po' perplessa, non so nemmeno io dire perché, visto che il pollo è uno dei principali ingredienti della cucina di casa nostra.
Ma come mi sbagliavo! Accidenti, come mi sbagliavo!
In questi giorni ho visto ricette belle, non banali ma precise, che vengono e pure facili. Come lasciarle lì?

Queste polpette non smentiscono il resto. Sono state spazzolated dai figli, che le hanno gradite tantissimo. E anche a me sono molto piaciute.
Temevo l'assenza dell'uovo nell'impasto, e temevo l'assenza dell'uovo e pangrattato fuori. Temevo male. Sono venute perfette, leggere, profumate, gustosissime. E non mancava proprio niente.


Gluten free Polpette pollo e spinaci


POLPETTE DI POLLO E SPINACI


Ingredienti
Per circa 30 polpettine

500 g di macinata di pollo
50 g di pane fresco sbriciolato (per me SENZA GLUTINE)
20 g di parmigiano grattugiato
60 g di Gruyere grattugiato
½ cipolla tritata finemente
2 spicchi d'aglio tritati
200 g di spinaci
le foglioline di 3 rametti di timo
una generosa grattugiata di noce moscata
la scorza grattata di un limone non trattato
sale e pepe

Mettete in una ciotola il macinato di pollo insieme alle briciole di pane e ai formaggi.
Scaldate 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva e fatevi sudare la cipolla, finché è morbida ma non dorata. Unite l'aglio, fate cuocere altri due minuti, quindi fate raffreddare.
Mettere gli spinaci in una pentola con due cucchiaiate d'acqua e fate cuocere a fuoco bassissimo e coperto per quattro minuti. Scolate e fate raffreddare.
Unite la cipolla alla carne, insieme al timo, la scorza grattata del limone, la noce moscata, un pizzicone di sale e una spolverata di pepe.
Strizzate gli spinaci e tritateli finemente. Unite il resto degli ingredienti e mescolate con le mani finché è tutto ben amalgamato.
Con le mani umide formate delle polpette della dimensione di una noce, e fatele raffreddare in frigorifero.
Scaldate un cucchiaio di olio extravergine di oliva in una padella per friggere e cuocere le polpette in serie a fuoco medio, finché sono rosolate, quindi giratele dall'altro lato.
Ci vorranno circa tre minuti per lato perché siano ben rosolate, ed altri 7 minuti perché cuocciano bene all'interno.
Non devono rimanere rosa.

NOTE
Note non ne ho. L'unica modifica che ho fatto alla ricetta è stata quella di togliere l'aglio, perché qui piace e non piace e visto che doveva essere la cena dei miei figli non potevo permettermi di rischiare. Ma quando le rifarò (perché è certo che le rifarò, magari in versione mignon per una cena) ce lo metterò eccome, l'aglio! 

Questa ricetta è assolutamente
PROMOSSA

Sono davvero squisiti!

venerdì 18 settembre 2015

PARSEE CHICKEN WITH APRICOTS

Foto del libro di Diana Henry - A Bird in the Hand
Dal punto di vista culinario, la mia infanzia è stata segnata dal fatto che a mio padre il pollo fa ribrezzo. Non sa neanche lui il perché: sa solo che da bambino lo obbligavano a mangiare la carne di questo animale che lui, cresciuto in campagna, trovava disgustoso già da vivo. Nella sua vita adulta non solo ha evitato il pollo con tutti i mezzi, ma ha anche chiesto a mia madre di non portarlo mai in tavola, anche se per lui avesse cucinato una cosa diversa.
Ne segue che ogni volta che papà era via per lavoro, mia madre preparava per noi il pollo arrosto quante più volte poteva. E l'ovvio corollario era che a noi bambini, forse per il fascino del proibito, il pollo è sempre piaciuto da matti.

Ricordo ancora un divertente episodio: mio padre era via a fare delle cure termali e mia mamma aveva comperato un bel pollo da cucinarci per la cena del giorno dopo. Se non che, quella sera mio padre telefonò a casa e disse che aveva deciso di anticipare il suo ritorno e che il mattino dopo sarebbe ripartito per Milano. Il giorno dopo una compagna di scuola, i cui genitori erano amici dei miei, mi chiese: "Ma che cosa succede a casa tua, che piovono polli in casa mia?". Di lì a qualche giorno fui invitata a pranzo da loro, e mangiai il famoso pollo.Emoticon smile

Capirete quindi facilmente il fascino che il libro di Diana Henry ha esercitato da subito su di me: un libro che vede nel pollo il suo protagonista, declinandolo in tutti i modi, e per tutte le occasioni di consumo? Non potevo che amarlo alla follia.
Come capita per i libri veramente belli, avrei voluto cucinare tutte le ricette (e qualcosa mi dice che ne realizzerò più d'una). Dovendomi limitare a una per questo blog, ho scelto una combinazione intrigante, che prevede spezie e albicocche secche tra gli ingredienti.
Le mie foto non sono venute un granché; mi perdonerete se mi sono limitata a fotografare l'immagine del libro...


POLLO PARSI CON ALBICOCCHE SECCHE
Da: Diana Henry - A Bird in the Hand - Octopus Books

Per 4 persone

2 peperoncini del Kashmir interi (io ho usato dei Jalapenos, anche loro moderatamente piccanti)
5 cm di cannella leggermente spezzettata
2 cucchiaini di semi di cumino
4 bacche di cardamomo (semi)
8 cosce di pollo senza pelle, ma con l'osso
3 cm di zenzero fresco, sbucciato e grattugiato
4 spicchi d'aglio grattugiati
2 cucchiai di olio di semi di girasole oppure di arachidi (extravergine di oliva per me)
2 cipolle grosse, affettate finemente
150 g di pomodori grossolanamente tritati
1 cucchiaino di semi di coriandolo macinati
1/2 cucchiaino di curcuma
1 cucchiaino di garam masala
150 g di albicocche secche tritate molto grossolanamente
3 cucchiai di aceto di vino bianco
1 cucchiaino di zucchero jaggery, oppure di zucchero muscovado
Sale e Pepe
Foglie di menta o coriandolo tritate, per servire
Mandorle a lamelle tostate per servire (facoltative)

In una padella mettere, lasciandoli interi, i peperoncini, la cannella, il cumino e il cardamomo e farli tostare a fuoco medio per 2 minuti. Trasferirli in un mortaio o in un frullatore e ridurli in polvere.
Mettere il pollo in una terrina e massaggiarlo bene con metà del composto di spezie tostate e metà dello zenzero e dell'aglio. Coprire e mettere a marinare in frigo per un'ora (se avete tempo potete farlo marinare tutta la notte e cuocerlo il giorno dopo). Portarlo a temperatura ambiente prima di cucinarlo.

Scaldare l'olio in un tegame e rosolarvi i pezzi di pollo, finché abbiano assunto un bel colore dorato da tutti i lati. Togliere il pollo e tenerlo da parte. Cuocere le cipolle nello stesso tegame finché sono di un bel bruno dorato; ci vorrà un po' di tempo ma è indispensabile sia per il sapore, che per il colore del piatto. Aggiungere i pomodori, mescolare e far cuocere per altri 5 minuti, poi unire lo zenzero e l'aglio rimanenti, il resto del mix di spezie con cui si è marinata la carne e le spezie rimanenti; far cuocere per 2 minuti, mescolando ogni tanto.

Rimettere il pollo nel tegame insieme a eventuali succhi che ne siano fuoriusciti, versare 200 ml di acqua a temperatura ambiente e unire le albicocche, l'aceto e lo zucchero. Salare e pepare, poi portare a ebollizione; coprire il tegame, ridurre la fiamma e far sobbollire per 30 minuti o finché il pollo non è ben cotto.

Se il fondo sembra addensarsi troppo aggiungere ancora un po' d'acqua, ma senza esagerare: il risultato finale deve essere piuttosto denso.
Se invece il fondo dovesse risultare troppo liquido, togliere il pollo al termine della cottura e tenerlo in caldo, poi alzare la fiamma per ridurre il liquido, infine rimettervi il pollo per scaldarlo bene di nuovo.
Servire con le erbe aromatiche tritate e le mandorle, se le si usa.

OSSERVAZIONI

- Io che di solito non amo il cumino, mentre preparavo gli ingredienti della ricetta ero disperata perché non riuscivo a trovarlo. Ho ribaltato la dispensa 2 volte, ero quasi rassegnata a fare senza, ma all'atto pratico soffrivo all'idea di farne a meno, e l'ho ribaltata una terza volta. L'ho finalmente trovato, ho gridato EUREKA!!! e sono stata strafelice di averlo usato: il suo aroma pungente è perfettamente equilibrato dalle altre spezie, e la sua assenza si sarebbe notata... in negativo. Quindi, anche se come me non lo amate, usatelo!

- Tempi di cottura e consistenza del fondo sono risultati perfetti per me: alla fine ho ottenuto un ottimo pollo.

- Come per la ricetta di Patty, l'aglio non prevale. Le albicocche secche, insieme al mix di spezie del piatto, si amalgamano alla perfezione e donano un piatto profumatissimo e molto gustoso.

- Temevo che le cipolle brunite si bruciassero continuando a cuocere con le spezie ed essenzialmente senza liquidi aggiunti (i pomodori non ne hanno emessi molti); mi sbagliavo, hanno acquistato gusto e colore senza bruciarsi minimamente.

- Io laddove possibile preferisco sempre far marinare la carne per tutta la notte: il sapore che acquista è incomparabile.

- Indispensabile, come dice la Henry, portare la carne a temperatura ambiente prima di cuocerla: questo le eviterà uno shock termico eccessivo (basta già quello dalla temperatura ambiente alla rosolatura!), che potrebbe portare alla dispersione dei succhi e a un risultato finale stopposo.

Dopo tutte queste considerazioni, per me la ricetta è

PROMOSSA

giovedì 17 settembre 2015

POLLO ARROSTO AL CUMINO E ALLA CURCUMA CON FINTO PURE' DI AVOCADO E TORTINI DI MAIS



"Ti prego, levami questo pollo da qui, perchè entro stasera me lo sono mangiato tutto".
Così parlò mio marito.
Quello dal palato fine.
Dal "ci vorrebbe un grammo in più di cardamomo", "una Manitoba meno proteica", "una sfoglia di un mm più spessa", e mille altre critiche di questo genere, che avvelenano qualsiasi cena perfetta.
Io, mio marito così, non l'ho mai visto.
Mi perdonate, quindi, se vi ho già svelato il finale di questa prova dello Starbook?



Ricetta di ispirazione sudamericana- e d'altronde, quand'ero in Italia, cucinavo in stile asiatico, ora che sono in Asia mi sposto un po' più in là.
A dispetto della complessità del piatto, la preparazione è facile e veloce: un'ora al massimo, comprensiva della cottura in forno del pollo. 
Rispetto all'originale, ho avuto una brutta sorpresa dell'ultimo minuto con il mais in scatola (qui all'Equatore, la conservazione ha modalità e tempistiche tutte proprie, con le quali devo ancora prendere confidenza):gli aggiustamenti in corsa sono nel testo, ma non hanno compromesso la riuscita del piatto. 
Un unico errore, probabilmente di stampa, segnalato più sotto. 





Ingredienti
per i tortini di mais

50 g di farina di mais macinata fine (fioretto)*
50 g di farina debole
250 g di mais**
3 uova grandi
75 ml di latte
40 g di burro sciolto, tiepido
1 peperoncino fresco rosso e 1 verde, tagliati a rondelle e privati dei semi***
2 cipollotti freschi
sale, pepe
olio di arachidi (per me extravergine) per friggere

per il pollo

3 cucchiaini di curcuma
3 cucchiaini di paprika affumicata
2 cucchiaini di cumino
2 cucchiai d'olio
un cucchiaino e mezzo di light dark brown sugar ****
35 g di burro
3 cucchiaini di senape inglese (qui c'è un errore)
sale e pepe
8 pezzi di pollo (fusi e sovracosce)

per il puré di avocado

2 avocado maturi
3 cucchiaini di aceto di sherry (va bene qualsiasi aceto bianco)
il succo di un lime
4 cucchiai di double cream *****
3 cucchiaini di coriandolo tritato
sale e pepe

preparare l'impasto per i tortini

Versare i primi sei ingredienti in un mixer e mescolarli bene: unire il mais e amalgamarlo all'impasto con la finzione "pulse", ad intermittenza cioè, per evitare di ridurlo completamente in puré. Aggiungere poi i cipollotti tagliati fini e i peperoncini, aggiustare di sale e pepe e mettere da parte

per il pollo
accendere il forno a 190°C
salare e pepare il pollo e disporlo in teglia
preparare un condimento, mescolando tutti gli ingredienti (mischiare la senape col burro- qui c'è un errore!) e versarlo sul pollo: infornare per 40 minuti. 
Durante la cottura, punzecchiare ogni tanto per far uscire i succhi: il pollo sarà cotto quando i succhi che fuoriusciranno saranno completamente chiari e per nulla rosati

per la salsa di avocado

tagliare in due gli avocado e rimuovere la polpa con un cucchiaio.
Metterla in una terrina eridurla in purè con una forchetta o un mortaio: la consistenza deve essere grossolana, per nulla setosa. Unite poi tutti gli altri ingredienti e mescolare in modo sommario: il composto non deve essere perfettamente amalgamato, ma si deve avvertire il contrasto fra gli i diversi componenti in modo netto

composizione finale

poco prima di servire il pollo, friggete le tortine di mais in una padella con poco olio: dovrebbero avere un diametro di circa 7 cm e mezzo e un'altezza di 3 cm. Tenetele il caldo a mano a mano che le preparate e servitele assieme al pollo e alla salsa





Note mie

partiamo dall'errore, che credo sia una svista dell'edizione che abbiamo noi, perchè ho cercato in internet e ho trovato lì la soluzione: la senape che va mischiata col burro prima di essere amalgamata alla salsa è ovviamente la Colman's in polvere. Qui la trovo facilmente, in Italia molto meno: sostituite con tre cucchiaini di senape inglese in crema oppure con altrettanti di senape francese, non forte. 

Gli ingredienti

il cornmeal è il fioretto, farina di mais molto fine. Se preferite un effetto più rustico, però, poteteusare anche una farina di mais-punto. 

il mais è stato la nota dolente della mia versione, perchè quello che ho comprato qui, rigorosamente in scatola, non era buono. Me ne sono accorta quando era tardi per andare a fare la spesa al supermercato, ho rimediato due pannocchie dall'indiano e però, temendo che non cuocessero nei pochi minuti richiesti dalla ricetta, ne ho usato meno dei 250 g, circa la metà. Sono venuti fuori dei pancakes, assolutamente favolosi nel gusto, ma diversi nella consistenza dalla ricetta che prevede che vengano fuori dei tortini morbidi e più alti. Per la cronaca, riescono bene anche con il mais fresco, anzi: non c'è paragone.

i peperoncini sono quelli tipo "chilli", rossi e verdi, di forma allungata e dal gusto che varia dal lievemente piccante al piccantissimo. Qui da me sono tutti dal piccantissimo al chiamate i pompieri, per cui ne ho usato meno di un terzo di uno e meno di un terzo dell'altro. E la prossima volta faccio uguale. Il mio consiglio è di assaggiarne un pezzettino, prima di decidere se utilizzarli e in che proporzione.

i cipollotti freschi sono indispensabili:danno quel tocco di freschezza, di dolcezza, di morbidezza nel gusto che accompagna il mais ed equilibra la parte piccante. Idem per il pepe: in teoria può sembrare anomalo (di solito, il peperoncino lo esclude), invece ci va. 

la paprika affumicata la trovate da Tiger, nel reparto spezie o nelle drogherie più fornite. Altrimenti, provate con due cucchiaini di paprika dolce e uno di paprika piccante: non è esattamente la stessa cosa, ma parliamo di un condimento che poi si fa 40-50 minuti di forno... Il cumino si intende in polvere e se poteste macinarlo all'istante sarebbe meglio. Il "light brown sugar" in tutte le sue declinazioni (qui è "soft") è l'ultima moda in fatto di zuccheri, nel mondo anglosassone. Praticamente è un muscovado alleggerito dell'alleggeribile, con un gusto più intenso dello zucchero di canna ma non così potente come quello del tipo da cui deriva. Non credo che si trovi ancora in Italia, ma questa non è una buona ragione  per rinunciare a preparare questo piatto: uno zucchero di canna un po' scuro (non il Demerara, per intenderci) è perfetto. E se trovate solo il Demerara, va bene lo stesso

per quanto concerne il pollo, "chicken joints" qui significa fusi e sovracosce e altri parti non ben pervenute: io ho usato solo le prime due e mi sono sembrate adattissime, sia ai tempi di cottura che al procedimento.

Prima di venire a vivere all'altro mondo :-), credevo che la differenza fra l'uso del limone e del lime sull'avocado fosse sul fronte delle sfumature del gusto: da quando vivo qui, mi si è aperto un mondo e non solo perchè i lime sono più buoni, ma perchè i limoni fanno schifo. In tutti i casi, oggi i lime in Italia si trovano anche al supermercato, per cui sarebbe meglio usarli. L'avocado va sempre utilizzato quando è maturo- maturo- maturo, quasi al limite della putrefazione :-): altrimenti, non riuscirete mai a ridurlo in purea con la forchetta e quindi a non annerirlo, cosa che invece succede puntualmente con le lame del frullatore.

La thicky double cream è una delle gioie della mia vita da expat, ma è inutile che vi affanniate a cercarla, da voi: basta ridurre l'aceto a qualche goccia e usare del mascarpone. Il risultato è praticamente lo stesso.

Il procedimento

L'impasto dei tortini deve riposare un'oretta, anche se il libro non lo dice espressamente: ma se seguite l'ordine della preparazione, lo capite da soli. 
La preparazione del pollo è una gran figata, perchè non ha praticamente bisogno di marinatura: lo massaggiate un minuto o due con le mani e lo infilate direttamente nel forno
Bucherellatelo solo una volta a metà cottura e una volta alla fine: per non farlo seccare potete irrorarlo ogni tanto con il succo del condimento oppure rivoltarlo: nel mio caso, l'ho un po' punzecchiato,dopo una ventina di minuti, l'ho irrorato due o tre volte verso la fine e 5 minuti prima che suonasse il timer l'ho estratto dal forno, l'ho rivoltato bene con due cucchiai in modo che si impregnasse del fondo di cottura e poi l'ho rimesso in forno. Si vede a occhio nudo se è cotto o no-e comunque 40 minuti sono stati perfetti. 
Ho iniziato a cuocere i tortini 10 minuti prima di tirar fuori il pollo, perchè qui fa sempre caldo e nn c'è rischio di raffredamenti repentini: voi potete anche sfornare il pollo, lasciarlo assestare a temperatura ambiente, coperto da un foglio di alluminio e nel frattempo preparare i pancakes. 
Resta il fatto che questa ricetta sia

DANNATAMENTE PROMOSSA




mercoledì 16 settembre 2015

ROAST CHICKEN WITH PEACHES HONEY AND LAVENDER

Il pollo è la prima carne che ho imparato a cucinare.
Non perché sia la più facile, ma probabilmente perché anche se non voglio ammetterlo, è la mia preferita.
Credo che sia anche la più versatile sia nelle tecniche di cottura che negli abbinamenti di sapore.
Non per niente la maggior parte di ricette carnivore sul mio blog, vedono il pollo come protagonista.
Sono certa che questo libro mi darà ragione e proprio per questo quando ho letto il titolo di questa ricetta, ne sono stata conquistata.
Uso miele e melasse di vario genere quando cucino il pollo. In particolare i bocconcini saltati in padella, che sul finale subiscono glassature senza pietà.
Così come non manca mai uno spruzzo di alcool, che sia vino, birra o superlcolici.
La carne di pollo li adora, se ne veste come un profumo e cambia sapore in un batter d'occhio.
Tornando a questa ricetta, l'ho realizzata nella stagione giusta, quando ancora qualche rametto di lavanda fiorita era presente sul mio terrazzo e delle belle pesche profumate e succose sulla mia fruttiera.
Posso garantirvi che non è strana, né dolce, né difficile.
Inoltre è bellissima a vedersi ed il sapore veramente nuovo e appetitoso.
Non ho moltissime note a margine, ma vediamole qui di seguito.

Per 4 - 6 persone
3 cucchiai di olio d'oliva
Sale marino in fiocchi e pepe
1kg 800 g di pollo (con la pelle) diviso in 8 pezzi
200 ml di vino bianco
3 cucchiai di aceto balsamico (bianco)
4 cucchiai di miele alla lavanda
5 piccole pesche
8 rametti di lavanda fresca

Preriscaldate il forno a 190°
Scaldate 1 cucchiaio di olio in una padella per fritture e fate rosolare il pollo su ogni lato per ottenere un bel colore dorato. Potete farlo pochi pezzi per volta.
Mettete il pollo in una ampia teglia da forno in cui possano entrare i pezzi di carne e le pesche comodamente su uno strato.
Togliete l'olio dalla padella ma non la pulite.
Riportate a calore e deglassatela con il vino, grattando il fondo con una spatola di legno in modo da raccogliere ogni residuo di sapore.
Fate bollire fino a che il vino si sia ridotto alla metà  quindi aggiungete 1 cucchiaio e mezzo di balsamico e di miele.
Mescolate per sciogliere il miele quindi versate il tutto sul pollo.
Dividete a metà le pesche e tagliate ogni metà in due.
Sistemate gli spicchi tra i pezzi di pollo. Condite con sale e pepe.
Spennellate ogni pezzo di pesca con olio d'oliva quindi sbattete il restante aceto balsamico e miele con una forchetta e cospargete il tutto.
Aggiungete la lavanda ( lasciate alcuni rametti interi e aggiungete solo dei fiori da altri rametti).
Fate arrostire in forno per 40 minuti c.ca. Il pollo deve essere completamente cotto e glassato con il miele e le pesche dovrebbero essere leggermente caramellate agli angoli.
Se infilerete la punta di un coltello affilato su un pezzetto di pollo, dovrà uscire solo del succo chiaro che vi confermerà la giusta cottura.
Servite con patate arrosto e fagiolini verdi.

  • Farei una piccola considerazione sugli ingredienti citati, partendo dall'olio che per me è ovviamente solo extravergine. E sul balsamico (ma dove diamine l'ha trovato il balsamico bianco? bah....io ho usato ovviamente il tradizionale di Modena, e ne basta la metà).
  • Quando vi apprestate a sistemare il pollo sulla teglia, fate un passaggio in più, vale a dire mettetelo in una ciotola che possa contenerlo tutto, irroratelo del fondo di cottura e mischiatelo bene con le mani. Poi sistematelo sulla placca e così tutti i pezzi si saranno insaporiti ben bene. Versate il resto sul pollo.
  • Controllare la cottura. A me è servita quasi un'ora. Forse avevo dei pezzi belli grossi quindi è stato necessario tenerlo un po' di più.
  • A mesi è formato un bel po' di liquido quindi via via che il pollo cuoceva, io lo raccoglievo con un pennello e spennellavo il pollo (ogni 10/15 minuti) per mantenerlo morbido e succoso.
  • Alla fine il liquido che è rimasto l'ho fatto ulteriormente ridurre e lo servito in tavola per i più ghiottoni. Davvero buonissimo. 
  • La cosa più bella di questa ricetta e che appena mettete in forno la teglia, si sprigiona un profumo di lavanda che invade tutta la casa. Lì per lì avevo il terrore che il risultato finale profumasse di Coccolino, invece è semplicemente un aromatizzazione lievissima, che regala al pollo un sentore salmastro delizioso. 
  • E' ovvio che non posso che dire
PROMOSSA A PIENI VOTI

martedì 15 settembre 2015

CHICKEN POT-ROASTED IN MILK, BAY AND NUTMEG





Centoventi ricette con il pollo, tutte diverse?
Sono curiosa: lo cucino spessissimo ma raramente azzardo grossi cambiamenti.
Di questo mi è piaciuta...la faccia.
La foto del libro così accattivante.
Il pollo dorato.
Il latte leggermente rappreso.
Me ne sono immaginata il profumo.
E la morbidezza.
Non è nemmeno particolarmente pesante.
E vogliamo sottolinearne la facilità?
Che poi qualche dubbio c'era.
Saprà troppo di aglio?
Non saprà di nulla, piuttosto?
L'ho rifatto quattro volte, dopo la prima.
Che dite, ci sarà piaciuto? ;)




CHICKEN POT-ROASTED IN MILK, BAY AND NUTMEG
per 6 persone

25 g di burro
2 cucchiai di olio d'oliva
sale e pepe
un pollo intero con la pelle da circa 1.8 kg
350 ml di latte intero
10 spicchi d'aglio, sbucciati ma lasciati interi
3 foglie d'alloro
una generosa grattata di noce moscata
buccia grattugiata di due limoni non trattati


Preriscaldare il forno a 180 gradi.
Scaldare sul fornello olio e burro in una casseruola a bordi alti (che possa andare in forno e che abbia in coperchio)
Salare e pepare il pollo, se lo si desidera legare le zampe e farlo rosolare nella casseruola in modo che diventi uniformemente dorato usando due mestoli o due forchette di legno per girarlo su ogni lato, cercando comunque di non bucare la pelle.
Eliminare il grasso in eccesso dalla casseruola ed aggiungere al pollo il latte, l'aglio, la noce moscata, l'alloro ed il limone.
Portare a bollore sul fornello quindi mettere il coperchio e trasferire il tutto in forno per circa un'ora e mezzo, avendo cura di rimuovere il coperchio a metà cottura.
Di tanto in tanto bagnare il pollo con il liquido.
A fine cottura il pollo sarà dorato e succulento, mentre il latte si sarà leggermente rappreso.
Schiacciare gli spicchi di aglio col retro di una forchetta in modo che rilascino il loro aroma ed assaggiare il liquido, volendo aggiungere una ulteriore grattata di noce moscata.
Servire magari accompagnato da risoni o riso pilaf, condendo il tutto con l'intingolo ottenuto.
In inverno accostare magari delle carote arrostite, in estate dei pomodorini arrostiti e un'insalata leggermente amara (indivia belga, radicchio e così via).


NOTE


- la ricetta è di una facilità disarmante e molto ben dettagliata. I passaggi, pochi per la verità, spiegati alla perfezione.

- i dieci spicchi di aglio mi avevano inquietato non poco. Ma sarà il latte, sarà il fatto che vanno lasciati interi e schiacciati solo alla fine ma infine l'aroma era presente ma non prevalente: una vera sorpresa.

- la ricetta non sarà dietetica ma risulta nel suo insieme leggera. La raccomandazione di eliminare il grasso in eccesso dopo la rosolatura va assolutamente seguita.

- non è un piatto velocissimo, dato che occorre un'ora e mezzo per cuocerlo: ma può essere tranquillamente preparato in anticipo e scaldato all'occorrenza, quindi molto versatile.

- il sughetto che rimane dopo la cottura che, ripeto, è naturalmente rappreso è ottimo sul riso a vapore con cui l'ho accompagnato, e presentate parecchio pane: la scarpetta d'obbligo e irresistibile.

- sarà che mi piacciono particolarmente, ma la noce moscata e l'alloro fanno tutta la differenza tra un piatto semi-ospedaliero e una roba da ristorante, non fate senza!


La ricetta è quindi 

PROMOSSA CON LODE

lunedì 14 settembre 2015

LO STARBOOK DI SETTEMBRE 2015 E'....

Diana Henry, A Bird in the Hand

Diana Henry è una food writer britannica, piuttosto nota nel mondo anglosassone e relativamente sconosciuta qui da noi, che annovera fra i suoi pregi principali lo scrivere di cibo in modo serio ma lieve. Il filo conduttore dei suoi libri è sì quel ritorno alla cucina di una volta, rielaborata in forme sane e salutisiche che tanto va oggi di moda, ma i toni sono tutti diversi: nessuna missione, nessun parolone (vi sfido a trovare l'aggettivo "etico" nei suoi articoli o nel suo sito), nessun atteggiamento da salvatore del mondo o da predicatore dal pulpito: la direzione del suo messaggio non è quella del voler bene alla Terra, ma semplicemente quella del voler bene a noi stessi, indicata in modo sommesso, garbato e venato di sense of humor: il che basta e avanza, per fare di lei l'autrice prescelta per aprire questo nuovo inizio dello Starbooks.



A bird in the hand è l'ultima fatica letteraria della Henry, accolta in modo a dir poco entusiastico da Nigella Lawson ("questo è il libro che avrei voluto scrivere io"), da Yotam Ottolenghi ("qualsiasi cosa cucini Diana Henry, ecco, la vorrei mangiare") e da un coro unanime di pareri favorevoli da parte di tutta la critica britannica: ai motivi sopraddetti si aggiunge la qualità intrinseca di un'opera che non solo mancava da un po' nel panorama editoriale, ma che si propone anche al pubblico con una freschezza e un approccio completamente nuovi: il pollo è, da sempre, la carne più consumata al mondo, anche in quei paesi dove se ne consuma pochissima, è una risorsa preziosa per provvedere a più pasti, è una base versatile, per proporre pietanze sempre nuove, è, insomma, uno dei più gustosi "fili rossi" che legano la storia alimentare dei popoli della terra e che la Henry si propone di riannodare attraverso le 120 ricette qui raccolte: un giro del mondo all'insegna dei colori e dei profumi, senza mai perdere di vista la coerenza del suo messaggio.

L'appello a comprare meglio e comprare di meno è il leit motif di ogni pagina, e muove da ragioni di natura economica, in senso lato: se un pollo costa di più, questo signifca che è stato allevato all'aria aperta, lontano dagli orrori delle batterie e  alimentato in modo sano, con ripercussioni inevitabili sulla sua qualità, una volta che diventerà un prodotto commestibile: il che ci permetterà di poterlo sfruttare fino in fondo, dando quindi un senso alla sua presenza sulle nostre tavole.
Un buon pollo farà un buon brodo, lascerà avanzi morbidi e saporiti, potrà essere succhiato fino all'ultimo ossicino, secondo quel principio etico che vuole che si faccia pieno onore ad un animale, se proprio questo deve finire sulle nostre tavole. 
La Harry non lo dice, in modo così esplicito, ma ce lo fa capire, presentandoci una monografia completa, dotta ma non pedante, forte di una introduzione che fornisce tutte le informazioni necessarie per orientarsi all'acquisto di questo prodotto e per cucinarlo al meglio, in tutte le sue parti e i suoi prodotto: il risultato sono 120 ricette che rispondono ai gusti più svariati, senza mai perdere di credibilità e di appeal.
Questo, almeno, a quanto dice la critica ufficiale. 
Ma qui sopra, come ormai sapete, l'ultima parola spetta alle cucine delle Starbookers e delle Redoner del mese che, è proprio il caso di dirlo, stavolta hanno affilato coltelli e trincianti. Siete pronti a vedere che cosa succederà?
Vi aspettiamo da domani fino alla fine di settembre, per il verdetto finale!

mercoledì 9 settembre 2015

STARBOOKS REDONE DI SETTEMBRE 2015



Finita l'estate ed eccoci pronte a testare nuovi libri di cucina!
Ma oggi è il giorno dello Starbooks Redone (del quale qui potete leggere il regolamento completo): aspettiamo come al solito le vostre ricette, ma soprattutto i vostri giudizi in puro e severo spirito Starbooks, tratte dai tutti i libri che abbiamo analizzato nei mesi scorsi.
Sarà ovviamente escluso il libro del mese corrente che scoprirete fra qualche giorno.
Potete pubblicare i vostri post, senza scordare il banner ed il link a questo post, da oggi fino a , eccezionalmente, venerdì 25 Settemnre compreso e lasciare il link nei commenti qui sotto.
Se non avete un blog, no problem: spedite il testo corredato da una foto all'indirizzo email  lostarbook@gmail.com
 Le tre ricette che risulteranno vincitrici ci affiancheranno nell'analisi del libro di Ottobre proprio come questo mese sta accadendo a Rita, Luciana ed Valentina.
 Vi aspettiamo!

Partecipanti di Settembre 2015