giovedì 30 giugno 2022

PINCH OF NOM: TIRIAMO LE SOMME?

 


Anche se, sia detto con la massima sincerità, ci siamo divertiti a cucinare da Pinch of Nom, è evidente che nessuna delle ricette che abbiamo scelto, da sole e nel loro insieme, valga a giustificare i record di vendita e il successo anticipati nell'introduzione. Al di là di un prodotto ben confezionato e di contenuti gradevoli, infatti, questo libro non ha nulla, dal punto di vista strettamente editoriale, che lo renda unico o indispensabile. 

La ragione del suo successo va dunque ricercata altrove, precisamente nel contesto tutto britannico che fa da sfondo principale ai problemi legati all'alimentazione: non disturbi alimentari (che quelli, ahimè, son malattie e sono trasversali a ogni strato sociale) ma agli errori che si fanno nella dieta quotidiana e che portano a conseguenze sul piano della salute, su tutti l'obesità. Un contesto che vede andare a braccetto, da oltre un ventennio, il disagio sociale con la pressoché totale assenza di cibo cucinato. 

E' un problema gravissimo, portato alla ribalta internazionale qualche anno fa da Jamie Oliver e dalla sua Fondazione , che va di pari passo con la diffusione del cosiddetto junk food che non è solo il cibo spazzatura comunemente identificato con patatine, bibite gasate, creme spalmabili, ma abbraccia tutto un mercato inimmaginabile per gli standard italiani, relativo al cibo pronto. Questo è presente in tutti i supermercati, di qualsiasi fascia, in maniera massiccia e preponderante: non c'è piatto che non sia riprodotto, confezionato, messo in bella vista e, soprattutto, venduto a prezzi estremamente più bassi che il cibo da cucinare. Una zuppa di carote da Waitrose (lo so perché l'ho comprata) costa poco di più dei suoi ingredienti (qui avete il prezzo di 600 g di carote, ma non ci sono solo quelle), senza contare il gas e le pentole da pulire e il tempo. E senza contare, più di ogni altra cosa, che chi va da Waitrose non ha la minima idea di che cosa sia il disagio sociale: tant'è che nei supermercati a buon prezzo, le zuppe quasi non esistono. Ci sono pies, hamburger, fishcakes, Mac&Cheese, instant noodles, più una serie di abomini che noi non riusciamo a concepire ma che sono sempre in cima alle vendite e che, soprattutto, costano troppo poco per non far venire qualche dubbio. Ma tutto va bene, purché non lo si debba cucinare. 

Pensate che qualche anno fa, i produttori di cucine non di lusso avevano registrato una tale flessione negli acquisti da ipotizzare di toglierle dal mercato: non a caso, la cucina è la grande assente dalla vita di queste famiglie, sostituita da microonde e da bollitori. E, altrettanto non a caso, tutti i programmi di rieducazione e di reinserimento partono anche da qui, dalla "costruzione" di un focolare, per creare quelle fondamenta di socialità che sono radicate nella cultura del cucinare, inteso proprio come atto che afferma e cementa le relazioni e gli affetti. 

Questo è, quindi, il contesto imprescindibile per comprendere le ragioni del successo di Pinch of Nom: un terreno fertile, su cui da anni battono un po' tutti, dai media alla politica, che ha portato, come primo frutto, una sensibilizzazione generale e diffusa. Parlare di ritorno alla cucina come arma contro la bilancia, in Gran Bretagna richiama mille altre istanze, tutte riconducibili ad una nuova costruzione del sé, fondata sul prendersi cura, di sé stessi e degli altri. A questo, si aggiungono modalità tutte contemporanee, non ultimo il processo di identificazione con due persone che sono ancora ben lontane dal raggiungere la mèta. Quella che, 10 anni fa, sarebbe stata valutata come una partenza ad handicap ("per principio, non vado da una dietologa grassa!", quante volte lo abbiamo sentito?), appare oggi come una comfort zone, un modo per azzerare le distanze e sentirsi tutti vicini, nel lungo percorso per la riconquista del peso forma. 

Sono queste le ragioni che hanno portato alla formazione della community, prima, al milione di followers poi e, alla fine, al successo editoriale senza pari. A ciò, ovviamente, si aggiunga un prodotto serio, elaborato in modo da inserirsi in qualsiasi dieta, con ricette che risentono sì dei gusti del popolo inglese (come dite voi "acqua sporca"? "Soup"?) ma che incontrano facilmente anche i nostri. 

Un successo quindi meritato, con cui ci piace concludere questa prima parte dell'anno dello Starbooks. Molto ci attenderà anche nella seconda - anzi, siamo già al lavoro da un po', per presentarvi le novità editoriali del 2022 e, soprattutto, per provarle assieme a voi. 

Con l'augurio di ritrovarci a settembre, riposati, abbronzati e- perché no?- anche un po' dimagriti, grazie a Pinch of Nom!

Buone vacanze a tutti!  


mercoledì 29 giugno 2022

STARBOOKS REDONE DI GIUGNO 2022: IL VINCITORE!

Tante partecipazioni per questo ultimo Redone prima della pausa estiva, e come sempre ci mettete in seria difficoltà.
Ma uno solo può essere il vincitore per cui facciamo un applauso alla...

 

Mousse allo yogurt greco con fragole arrostite al sommaco
di Dolcemente Inventando


Chiediamo al vincitore di inviare una mail a: lostarbook@gmail.com con l'indirizzo a cui inviare il gadget dello Starbooks. 

A tutti gli altri: buone vacanze, ci si rilegge a Settembre!

martedì 28 giugno 2022

PORK ON BALSAMIC LENTILS

Un altro ingrediente che adoro e che spesso dimentico di considerare nonostante sia versatile, veloce da cucinare e, cosa di non poco conto, economico, è il filetto di maiale. 
Lo so, è carne e la carne andrebbe mangiata il meno possibile. 
Però quel poco, ogni tanto, finisce col dirigersi sempre verso il pollo ed invece col filetto di maiale ho sempre preparato cose buonissime con il minimo impegno. 
Così l'ultima ricetta del mese, è un concentrato di proteine, in un piatto che a mio avviso si presta anche per questa stagione, perché il filetto è buono anche tiepido.

Ingredienti per 4 persone 

500 g di filetto di maiale (rimosso il grasso visibile) inciso in 4 parti 
12 rametti di timo 
sale marino e pepe nero macinato fresco
125 g di lenticchie di puy, sciacquate 
spray per cucinare a basso contenuto calorico 
1 cipolla finemente tritata 
2 carote medie ridotte in piccoli dadi 
2 spicchi di aglio schiacciati 
150 ml di brodo di pollo (1 dado di pollo sciolto in 150 ml di acqua bollente) 
1 barattolo di pomodoro tritato 
2 cucchiai di aceto balsamico 

Preriscaldate il forno a 190°.
Farcite ogni taglio sul filetto con rametti di timo e massaggiate bene con sale e pepe. Mettete il filetto su una placca da forno e cuocete in forno per 30 minuti. 
Mettete le lenticchie in una casseruola coperta per 3 volte il loro volume con acqua e portate a ebollizione, facendo sobbollire dolcemente per 20 minuti. 
Mentre le lenticchie stanno cuocendo, spruzzate una larga casseruola con lo spray dietetico e mettetela su fiamma bassa.
Aggiungete le cipolle, le carote e l'aglio schiacciato e saltate per una decina di minuti o fino a che le cipolle non siano ammorbidite. 
Prelevate le foglioline di timo dai rametti rimasti ed aggiungeteli alla padella, insieme al brodo ed ai pomodori tagliati. Portate a sobbollire e cuocete per 10 minuti. 
Scolate le lenticchie ed aggiungetele alla casseruola. Versatevi l'aceto balsamico e mescolate per altri 5 minuti facendo sobbollire. 
Rimuovete il filetto dal forno, controllate la cottura e tagliatelo in 12 fette. 
Con un cucchiaio, versate le lenticchie in 4 piatti sovrastate dalle fettine di maiale e servite. 

NOTE PERSONALI
  • Non ho utilizzato lenticchie di Puy perché qui non si trovano, ma che gli vuoi dire a quelle di Castelluccio? Nulla, e infatti sono loro le protagoniste del piatto. Si cuociono in un attimo e non si disfano in cottura. E poi sono davvero una delle cose più buone del mondo. 
  • Ricetta precisa al minuto. Il filetto era cotto perfettamente dopo 30 minuti, leggermente rosato al suo interno così da restare succoso e morbido, perché con questa carne la cottura è il punto cruciale se non si vuole rischiare di ottenere una roba stoppacciosa e immangiabile. La cosa migliore sarebbe munirsi di un termomentro sonda per verificare la temperatura al cuore (che deve essere tra i 63/65°) in modo da eliminare la trichina, un parassita che si annida nei muscoli del maiale.  Diciamo che per un pezzo da 500 g il tempo ideale è tra i 25/30 minuti.
  • Consiglio di legare il filetto una volta inserito il timo nei tagli per mantenere la forma ed evitare che la carne si secchi. L'autrice non ne fa menzione. 
  • Anche la preparazione delle lenticchie è semplice e molto vicina a come le faccio io, abitualmente, tranne che non aggiungo pezzi di pomodoro, semmai poco concentrate e più odori come sedano, cipolla e una carota intera che poi eliminino. 
  • I due cucchiai di balsamico a mio avviso, sono quasi superflui. Cioè, siccome nel piatto ho già un elemento fresco e acido come il pomodoro, non ho bisogno di aggiungere aceto, se pur balsamico (e certamente non il tradizionale di Modena perché non credo che un italiano ne sprecherebbe due cucchiaiate). Insomma, vedo questa aggiunta più che un gesto pseudo fighetto che per esaltare il piatto che sarebbe già a posto così. 
  • Per il resto a me e famiglia è piaciuto molto. Una di quelle cose che spazzoli con allegria e che hai voglia di rifare per quanto facile. Non posso che dire quindi:
PROMOSSA! 


lunedì 27 giugno 2022

SINGAPORE NASI GORENG


Il Nasi Goreng è letteralmente "riso fritto" tradizionalmente preparato in Indonesia in maniera diversa da ogni famiglia. 
Immagino che ci sia anche una versione singaporiana ma navigando in rete ho
trovato molte versioni discordanti. 
Quello che invece è assodato per la versione indonesiana, è la presenza dell'uovo, quasi sempre intero e all'occhio di bue, appoggiato sulla montagna di riso saltato con verdure. 
Probabilmente la nostra Alessandra potrà dirci di più in proposito ma io mi sono limitata a leggere e decidere che questa ricetta faceva per me e per il mio amore per il riso orientale che contenga tutti questi ingredienti e sia possibilmente una ciotola formato famiglia. 

INGREDIENTI PER 4 PERSONE 
175 g di riso basmati, sciacquato e scolato 
1 dado da brodo di pollo 
spray da cucina a basso contenuto calorico 
300 g di petto di pollo (pelle e possibile grasso rimossi), tagliato in striscioline 
6 cipollotti, puliti e tritati 
3 scalogni ridotti a dadini  
1 carota media tagliata a julienne 
75 g di pak choi (cavolo cinese) o cavolo verza, sminuzzato
75 g di piselli congelati 
1 cucchiaio da cucina di curry 
1 cucchiaio 1/2 di salsa di soia 
1 cucchiaio di salsa di pesce (fish sauce) 
4 uova medie 1/2 lime 

Cuocete il riso secondo le indicazioni sulla confezione, usando il dado di pollo nell'acqua. Quindi scolate e tenete da parte.
Spruzzate il wok o una larga padella per frittura con dell'olio ipocalorico in spray e mettete su fiamma media.
Aggiungete il pollo e cuocete per 5 minuti fino a cottura completa quindi togliete dalla padella e tenete da parte.
Spruzzate altro spray nella padella e accendete a fiamma dolce su temperatura media. Aggiungete i cipollotti, lo scalogno, la carota, il pak choi o il cavolo ed i piselli. Mescolatevi il curry in polvere e cuocete 5 minuti fino a che le verdure non cominciano ad ammorbidirsi ma mantengono ancora croccantezza. Aggiungete il pollo cotto, il riso, la salsa di soia e quella di pesce e continuate a cuocere e mescolare fino a che tutto non sia bello bollente e colorato uniformemente. (A questo punto potete congelare il Nasi Goreng per gustarlo in un altro giorno). 
Quando tutto è perfettamente riscaldato, friggete le uova in una padella spruzzata con lo spray ipocalorico e cuocete a vostro piacere .
Rifinite il Nasi Goreng con uno spruzzo di lime, dividetelo in 4 piatti e completate mettendo l'uovo sopra ognuno. 

NOTE PERSONALI
  • Sono partita senza saperne nulla e seguendo alla lettera tutti i passaggi, dal lavaggio del riso alla cottura finale ed una delle prime conclusioni è che questa è una ricetta super veloce da fare. E' più lunga la preparazione che non la cottura quindi se uno si prepara il riso anche la sera prima, poi si può permettere di cuocere velocemente tutto e prepararsi anche una schiscetta da portarsi al lavoro. 
  • Per il curry richiesto dalla ricetta, ho usato del Masala, che ha una bella piccantezza e forse si sarebbe sentita di più se la polvere fosse stata fatta tostare in poco olio alla maniera orientale. Ma non essendo previsto olio, viene aggiunta così all'insieme. 
  • Spiegazione e tempi sono molto chiari. Quello che invece risulta essere il punto di maggiore difficoltà è saper bilanciare la parte sapida con tutto il resto. Perché durante la cottura il sale non è contemplato. Si utilizzano salsa di soia e fish sauce, una salsa orientale ottenuta dall'essiccamento del pesce, dal colore ambrato che alla lontana ricorda la colatura di alici e che è un ottimo sostituto del sale in molte ricette del far east. Ma il rischio è che il piatto resti debole in sapidità. Personalmente per me sarebbe stato di aggiungere ancora poco di entrambe le sauces ma la famiglia ha affermato che era buonissimo così.
  • Non avendo mai assaggiato questo piatto nei luoghi di origine, non potrei giudicarne la vicinanza nel sapore ma in termini di piacevolezza, è certamente qualcosa che rifarò, che abbiamo gradito e perfetto per questa stagione caldissima. Quindi sono contenta di dire 
PROMOSSA! 

venerdì 24 giugno 2022

SUPER SIMPLE CHICKEN CURRY


Come dicevo nel post relativo agli spiedini di pollo tandoori, le spezie sono alleate preziose, nelle diete ipocaloriche, sia perché danno tanto gusto consentendo di limitare il sale, sia perché stimolano i processi digestivi e aiutano ad accelerare il metabolismo.  

Ogni tanto, quando ho voglia di un piatto gustoso ma ho poco tempo a disposizione, mi faccio un curry "sciuè sciuè" che preparo un po' a sentimento, con gli ingredienti che ho in casa. Essenziale comunque il classico soffritto da curry costituito da cipolla, aglio e zenzero fresco, senza il quale ovviamente non si può nemmeno cominciare a parlare di curry.

Era dunque quasi scontato che, vedendo una ricetta di curry di pollo super semplice, io mi ci gettassi a capofitto: ogni e qualsiasi dritta per un curry ancora più veloce e/o gustoso, è più che benvenuta!

Una nota sullo spray per cucinare a basso tenore calorico, richiesto dalla ricetta per preparare il soffritto. In Italia si trova solo online ed è piuttosto costoso (tra gli 8 e i 12 euro per 250 ml). Io mi sono informata e ho visto che si tratta di preparati composti da una parte di olio (essenzialmente di colza o di canola, ma si trova anche con quello di oliva), 5 parti di acqua ed emulsionanti e additivi che non facciano separare i due elementi e che li conservino a lungo. Avrei potuto prepararmi da me l'emulsione olio in acqua versando gli ingredienti in un vasetto e agitando bene prima dell'uso, se non fosse per un piccolo dettaglio: se c'è una cosa che l'olio teme, è l'ossidazione. Luce e aria devono venire a contatto con l'olio il meno possibile, pena il suo veloce deterioramento. Ora, è noto che una molecola d'acqua contiene 2 atomi di ossigeno e 1 di idrogeno: questo significa che una simile preparazione casalinga è destinata a deperire molto velocemente. Che fare allora? Ho versato in padella 1 cucchiaino di olio (= 5 ml) e 25 ml di acqua, poi ho roteato tutto velocemente, in modo che il fondo e le pareti della padella, fossero coperti da un leggero strato di olio. Ricordate che per i curry occorre usare oli dal sapore neutro, quindi sì a quello di arachidi o di mais, no a quello di oliva, meno che mai extravergine.


SUPER SIMPLE CHICKEN CURRY
Da: Kate Allinson, Kay Featherstone - Pinch of Nom - Bluebird

Preparazione: 5 minuti 
Cottura: 30 minuti
Kcal a porzione: 181

Per 4 persone:

Spray per cottura a basso tenore calorico**
1 grossa cipolla affettata
450 g di petto di pollo senza pelle né grasso visibile, tagliato a cubetti
3 spicchi d'aglio schiacciati
400 ml di acqua
3 cucchiai* di curry
1 cucchiaio* di curcuma
1 cucchiaio* di concentrato di pomodoro
Sale marino e pepe macinato di fresco

Per servire (facoltativi): 
Samosas (ricetta nel libro)
Riso al vapore

* misurini dosatori americani rasi. 1 cucchiaio = 15 ml
** preparazione costituita da 1 parte di olio, 5 parti di acqua ed emulsionanti; vedere introduzione.


Spruzzare lo spray per cottura a basse calorie in una larga padella e porla su fiamma media. Unire la cipolla e cuocere per 2 minuti, finché sia leggermente ammorbidita, quindi far rosolare i cubetti di carne per 5 minuti, finché siano scuriti su tutti i lati.

Unire l'aglio e cuocere per un minuto, quindi versare tutti gli altri ingredienti. L'acqua dovrebbe coprire la carne a filo, quindi potreste aver bisogno di usarne un po' di più o di meno, secondo le dimensioni della padella.

Far sobbollire per 20 minuti, quindi alzare la fiamma e proseguire la cottura per altri 5 minuti mescolando continuamente per non fare attaccare: il sugo si restringerà un poco e sarà più cremoso.

Servire il curry con l'accompagnamento scelto.

Questa ricetta funziona bene anche con agnello magro (eliminare tutto il grasso visibile) tagliato a cubetti.

OSSERVAZIONI

- Come dicevo nell'introduzione, il classico soffritto da curry prevede il trio cipolla-aglio-zenzero. Qui di zenzero non c'è neppure l'ombra, e nel sapore del piatto finito, si sente!

- La quantità di spezie usata è eccessiva: io di solito per 500 g di carne uso 1 cucchiaio raso di curry Madras, ed è più che sufficiente. Aggiungiamo poi che le spezie devono essere sempre rosolate un minuto nell'olio, per sprigionare la loro fragranza: qui vengono aggiunte insieme all'acqua, e non riescono ad esprimere il loro potenziale. Anche se fossero state rosolate erano comunque troppe, 4 cucchiai in tutto, e il risultato è alquanto pesante. 

- Visto che stiamo parlando di piatti dietetici, mi sarei aspettata delle verdure come accompagnamento, non riso bollito o samosas, per quanto light: siamo sicuri che le calorie per porzione siano davvero 181?

In sintesi, questo è il peggior curry che io abbia mai mangiato: non vedevo l'ora di finirlo tutto (ho preparato la dose intera), per togliermelo dai piedi! Sono delusissima da questa ricetta, che dichiaro 

SOLENNEMENTE BOCCIATA

giovedì 23 giugno 2022

SALTED CARAMEL BANOFFEE PIES


 

La Banoffee Pie è, come dice la parola stessa, una torta inglese composta da banana, panna e caramello (a volte i golosi - quelli del cerchio infernale - ci mettono anche del latte condensato o del dulce de leche). Alla base un composto di biscotti sbriciolati e amalgamati con del burro, tipo la base dei cheesecakes. L’importante è che ci siano sempre le banane e il caramello o toffee, come si dice in inglese (“ban-offee”, appunto). 

Detto questo, nella foto, non c’è la pie. E allora? È quello che si chiama un dolce destrutturato. Nel bicchiere.
Il dolce preferito da Margaret Thatcher. Inventato da Nigel Mackenzie e Ian Dowding, rispettivamente proprietario e chef dell'Hungry Monk Restaurant nell’East Sussex è diventato uno dei dolci più famosi al mondo dagli anni 70. 

Vi invito a leggere la ricetta e ad assaporarne già il verdetto finale. 


Ingredienti per 4 bicchieri 

10 g di burro vegetale a ridotto contenuto di grassi (ho usato un burro di cocco) 
8 Biscotti Lotus Biscoff (o altri biscotti caramellati) - ( ma i Lotus sono insuperabili!) 
110 g di formaggio spalmabile “light”
175 g di yogurt greco senza grassi
3 cucchiai di dolcificante granulato
2 cucchiaini di aroma al caramello salato
2 banane
1 cucchiaino di succo di limone
1 cucchiaio di salsa al caramello salato

Sciogliere il burro vegetale in una ciotola nel microonde per circa 10 secondi.
In una ciotola sbriciolate i biscotti in briciole fini. Versare sopra il burro vegetale fuso  e mescolare per amalgamare completamente. Dividete il composto di biscotti in quattro stampini o bicchieri, schiacciandolo bene. Mettere gli stampini o i bicchieri che si sono usati in frigo per 10 minuti (almeno) in modo che la base di biscotti si rassodi.
Nel frattempo, in una ciotola, mescolare la crema di formaggio, lo yogurt greco, il dolcificante e l'aroma di caramello salato fino a ottenere un composto liscio. Riponete in frigo fino a quando le coppette non saranno pronte per essere assemblate.
Sbucciare e tagliare le banane a fettine sottili. Metterle in una ciotola e ricoprile con il succo di limone: questo impedirà alla banana di annerirsi.
Togliere gli stampini dal frigo e aggiungere uno strato di fette di banana sopra la base di biscotti. Versare il composto di cheesecake freddo sopra lo strato di banana, quindi finire con un altro strato di fette di banana. Irrorate con la salsa al caramello salato e servite.

Note 

Come dicevo nell’introduzione, bisogna innanzitutto accettare che questa non è una banoffee pie regolare, ma è una forma destrutturata per rendere questo dolce famoso, come scrivono le autrici, “amico della dieta".
Comunque siano le cose è una missione compiuta. Velocissima da fare e con la sola pazienza del passaggio obbligatorio in frigo. Con alcuni semplici scambi di ingredienti le calorie sono state ridotte a 234 per porzione e il sapore è rimasto sempre notevole. 

Il caramello salato è sempre, secondo me, il re delle feste. Qui è necessario e più che benvenuto. 

Le banane devono essere le migliori in assoluto. Fanno tutta la differenza. Qui ovviamente abbiamo diversi tipi e per fortuna su questo non ci si sbaglia. 

Potete mettere qualsiasi altro tipo di biscotto per la base, purché sia sempre con gusto caramellato o con cannella. Comunque i Lotus sono il non-plus-ultra, perciò se non li avete mai provati, è giunta l’ora. 

Il cream cheese light è facilissimo da trovare. Il burro di cocco che contiene una quantità molto ridotta di grassi e lo yogurt greco senza grassi qui costano molto. Penso che in Italia non abbiate questi problemi. Ad ogni modo, è valsa la pena spendere un po’ di più per testare questo dolce per lo Starbooks. 

La ricetta è PROMOSSA anche dalla mia collega e da suo marito che l’hanno apprezzata molto e hanno chiesto pure la ricetta. Mi hanno detto che amano la Banoffee Pie ma la trovano troppo pesante e non do loro tutti i torti. Questa versione è veramente più leggera e la rifarete, ne sono sicuro. 

Biagio D'Angelo- Glogg the Blog

 

mercoledì 22 giugno 2022

SALT AND PEPPER CHIPS



Alle patatine è difficile dire di no. Soprattutto poi se sono belle speziate e croccantine. Almeno, per me è così che devono essere. Se poi hanno anche qualche caloria in meno, non può che essere un punto a favore :)
 

Per due persone:
3 patate grandi, pelate e tagliate a bastoncino
spray light per cottura (io ho sempre usato un'emulsione di acqua e olio)
1-2 cipollotti affettati finemente
1-2 peperoncini senza semi e affettati (dipende da quanto vi piace piccante)
1/2 peperone verde tagliato a cubetti piccoli
1/2 peperone rosso tagliato a cubetti piccoli
Salsa Chip Shop Curry (segue ricetta) - opzionale, per servire

Per il mix di spezie
1 cucchiaio di sale in fiocchi
1 cucchiaio di dolcificante (io ho usato fruttosio)
1/2 cucchiaio di 5 spezie cinesi
un pizzico generoso di peperoncino in fiocchi (dipende da quanto vi piace piccante)
1 cucchiaino di pepe bianco

Iniziate preparando il mix di spezie. Tostate i fiocchi di sale in una padella rovente finché non iniziano a scurirsi un po'. Questo passaggio è molto importante per ottenere il vero sapore del sale e pepe. Mescolate il sale tostato con le altre spezie e mettete da parte.
Preriscaldate il forno a 220°C (200°C ventilato).
Portate a ebollizione una pentola di acqua salata, aggiungete le patate e cuocete per 10 minuti a fuoco dolce, finché non iniziano a diventare morbide ma senza disfarsi. Scolate (a questo punto potete far raffreddare le patate, condire con il mix di spezie e congelarle. Quando vorrete saranno pronte per la cottura direttamente in forno).
Mettete un po' di spray light per cottura in una teglia. Aggiungete le patate e conditele con altro spray light e un po' di mix di spezie. Cuocete in forno caldo per 15-20 minuti, finché non saranno morbide e ben dorate.
Mettete una bella quantità di spray light per cottura in una padella capiente. Unite i cipollotti e i peperoni e cuocete per qualche minuto, finché non iniziano ad ammorbidirsi. Unite anche le patate e altri due cucchiaini di mix di spezie (o la quantità che preferite). Continuate a mescolare per evitare che si attacchi. Al bisogno, aggiungete altro spray light. Continuate a cuocere finché le patatine non saranno ben dorate, quindi servite.

Chip Shop Curry Sauce
Per 4 persone:
 
1 carota a pezzi
1/2 cipolla tritata
2 patate medie, pelate e tagliate a tocchetti
2 dadi di pollo
600 ml di acqua
1 cubetto concentrato di brodo di manzo
1 cucchiaio e 1/2 di curry in polvere (poco, medio o molto piccante)
un pizzico di fieno greco (opzionale)

Mettete la carota, la cipolla, le patate e i dadi in una casseruola. Aggiungete l'acqua, ponete sul fuoco e portate a ebollizione. Fate cuocere a fiamma bassa per circa 25 minuti o finché le verdure non sono cotte.
Aggiungete il concentrato di brodo, il curry e il fieno greco (se lo usate). Fate sciogliere il concentrato di brodo, quindi passate la salsa al minipimer o in un frullatore (se dovesse essere poco vellutata rimettetela sul fuoco e fate bollire fino alla consistenza desiderata).

Considerazioni:
 
- Partiamo dal mix di spezie. Buono, abbastanza piccante, ma per i miei gusti un po' troppo salato. Non ho capito se la tostatura del sale ha davvero dato qualcosa in più a livello di gusto.
 
- Sale a parte, il mix di spezie con le patatine sta benissimo e le rende croccantine... almeno fino al momento in cui escono dal forno. 
 
- L'aggiunta delle patatine in padella con i peperoni e i cipollotti l'ho trovata poco sensata. A mio avviso è stato un passaggio superfluo, che ha reso le patatine un po' mollicce - con l'umidità dei peperoni e dei cipollotti - e leggermente unte (anche se non ho aggiunto troppo condimento). Buone, per carità, ma le avrei preferite più croccanti. Forse erano sbagliate le mie aspettative, ma se leggo "patatine sale e pepe", penso a qualcosa di croccante.
 
- E ora passiamo alle note dolenti. La salsa. Ammetto che avevo grandi aspettative. Già me la pregustavo, pensavo che una salsa al curry sarebbe stata divinamente con le patatine. Peccato che sia stata una disfatta totale :( La cosa peggiore per me è che è davvero troppo, troppo salata. Forse i dadi che usano loro sono meno salati? Può darsi. Diciamo che si potrebbe riprovare usandone meno. Io ho seguito le dosi della ricetta e alla fine sapeva solo di dado, come quella vecchissima pubblicità :(
 
- Altro problema della salsa è stata l'aggiunta del curry solo alla fine. Purtroppo è rimasto "slegato" dal resto, oltre al fatto che la quantità secondo me non era sufficiente. Neanche sembrava una salsa al curry. 

Tutto considerato, mi trovo costretta a dire che le patatine sono 

RIMANDATE

mentre la salsa è 

SONORAMENTE BOCCIATA
 
Alessandra Corona-La cucina di zia Ale

martedì 21 giugno 2022

LEMON AND BLUEBERRY BAKED OATS

 

 Quella tra l'avena e la sottoscritta è una lunga storia d'amore.
Nata dall'incontro casuale con un porridge, o oatmeal a seconda di come preferiate chiamarlo, preparato a regola d'arte in un hotel, di quelli con i buffet infiniti ed i cuochi ad ogni stazione dove vorresti fare colazione per sempre.
Da allora, e parliamo ormai di anni, l'ho mangiato religiosamente a colazione ogni giorno con pochissime eccezioni.
Con la frutta, senza, il burro di arachidi, le proteine, lo yogurt.
Inondato di cannella tanto da cambiare colore.
Caldo, rigorosamente, che non importa che la temperatura oscilli tra 50 e 30 gradi tutto l'anno.
Fornello no, che non stupirà nessuno che l'innata cialtroneria di chi scrive imponga che la ciotola con tutti gli ingredienti venga messa nel microonde per un tot precisissimo di minuti e secondi che ha richiesto, all'inizio, il sacrificio di un paio di porzioni per testarlo alla perfezione.
Non potevo quindi rimanere indifferente a quella che è tra le ricette più popolari tra la community online del Pinch of Nom: qui in versione "baked", quindi cotta in forno invece che sul fornello.
La comodità è la stessa, nel senso che si cuoce quando volete e poi si può addirittura congelare, e scongelarlo nel micro di cui sopra.
E' talmente buono che, scrivono le autrici, da colazione può diventare facilmente un dessert, uno snack, quello che volete.
E aggiungiamo che l'avena è molto salutare, ricca di fibre e soprattutto riempie a lungo: che volere di più? :D


 

LEMON AND BLUEBERRY BAKED OATS
per una porzione

 

40g di avena in fiocchi
175 g di yogurt bianco naturale a zero grassi
un cucchiaino di estratto di vaniglia
tre quarti di cucchiaio di dolcificante in polvere adatto alla cottura
succo e buccia grattugiata di mezzo limone
 2 uova medie (o uno solo, se si preferisce una consistenza più asciutta)
50 g di mirtilli

 

Preriscaldare il forno a 200 gradi.
Mettere tutti gli ingredienti in una ciotola, tranne una manciata di mirtilli, e mescolare per amalgamare.
Versare quindi in uno stampo monoporzione che possa andare in forno e mettere i mirtilli lasciati da parte sulla superficie.
Mettere lo stampino su una teglia, per protezione in caso il composto dovesse accidentalmente debordare, e cuocere per 35-40 minuti.
Servire tiepido, oppure fare raffreddare completamente e congelare.
Potrà essere passato dal freezer al microonde per essere scaldato nuovamente.

NOTE

- i tempi di preparazione di questa ricetta sono segnati a 10 minuti. Bugia! Se ce ne ho messi cinque è tanto. Invece i tempi di cottura si sono rivelati perfetti, 35 minuti sono stati sufficienti nel mio forno.

- il piatto prevede l'uso di un dolcificante adatto alla cottura. Non ne viene indicato un tipo specifico ma si raccomanda sempre di assaggiare il piatto perchè alcuni possiedono più potere dolcificante di altri, e di stare attenti al computo calorico perchè sostituirli con zucchero tradizionale, stevia o sciroppo d'agave ha ovviamente un impatto sul totale. Ho usato quello che utilizzo abitualmente ovvero l'eritritolo che qui si trova in ogni supermercato.

- ho preferito l'uso di due uova, per una consistenza più morbida. E nonostante personalmente ami l'oatmeal tradizionale tiepido questo l'ho trovato buonissimo anche freddo. La parte che ho provato a congelare si è rivelata sempre ottima dopo il passaggio al micro, come appena fatta.

- non sono indicate misure per lo stampo individuale. Da buona amante di porridge, oatmeal e simili ho una discreta collezione di stampini di questo tipo e quello 17x17cm si è rivelato perfetto.

-immagino quindi non  vi stupirà sapere che la ricetta è 

ASSOLUTAMENTE PROMOSSA

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lunedì 20 giugno 2022

CHICKEN DIPPERS


Difficilmente si può resistere al pollo fritto, almeno in casa mia. Ma se state seguendo una dieta e il fritto ovviamente non vi è concesso, potete sicuramente optare per una ricetta come questa: vi toglierete la voglia senza fare danni e senza sensi di colpa. E non è poco!


CHICKEN DIPPERS

Ingredienti per 4 persone 

240 g di pane integrale (meglio se raffermo)

½ cucchiaino di sale all'aglio*

½ cucchiaino di aglio in granuli

½ cucchiaino di paprika dolce affumicata

½ cucchiaino di origano secco

1 uovo grande

4 petti di pollo (senza pelle e grasso visibile), tagliati a listarelle

spray da cucina a basso contenuto calorico

maionese a ridotto contenuto di grassi mescolato con un po' di Sriracha, per servire (facoltativo)


* io ho usato sale senz'aglio


Preriscaldare il forno a 190°C (ventilato 170°C) e foderare due teglie con carta da forno.

Riducete il pane in briciole utilizzando un mini tritatutto elettrico o un robot da cucina. Mettere il pangrattato in una ciotola, aggiungere il sale all'aglio,  l'aglio granulare, la paprika e l'origano e mescolare accuratamente. 

Sbattere l'uovo in un piatto fondo.

Passate ogni striscia di pollo nell'uovo e poi adagiatela nel pangrattato, ricoprendola bene. 

Disporre su una delle teglie. Ripetere l'operazione fino a quando tutto il pollo è ricoperto. 

(A questo punto, se volete potete congelare il pollo per cucinarlo un altro giorno.)

Spruzzare le strisce di pollo impanate con spray da cucina ipocalorico e far cuocere in forno per 10 minuti, quindi togliere dal forno, girare i pezzi, spruzzare ancora con lo spray ed infornare ancora per altri 10 minuti, finché il pollo non sarà ben dorato e croccante.

Servire caldo, con la salsa che si preferisce. Gli autori adorano la maionese (light) mescolata con lo Sriracha, che è una salsa piccante a base di peperoncino, tipica della Tailandia. In casa mia è sempre presente perché mio marito la ama!


Note personali

Piatto semplice e veloce da preparare. La caratteristica della ricetta è l'utilizzo del pane integrale per la panatura, che dona un gusto finale più rustico. Io avrei abbondato un po' di più sia con la paprika affumicata che con l'origano, per gusto personale.

Ho usato un solo petto di pollo, bello cicciotto, ed è stato sufficiente per due persone. Nella ricetta ne vengono indicati quattro. Regolatevi secondo il vostro appetito. 

Per la panatura viene indicato un solo uovo grande, che è decisamente poco per riuscire ad impanare quattro petti di pollo a striscioline!

Nell'introduzione gli autori scrivono che sarà difficile notare la differenza tra questo pollo, cotto al forno, e quello fritto. Ecco, buono è buono, e sicuramente meno calorico, ma il pollo fritto è ancora più buono… 😊


Il risultato finale è buono ed il pollo è gustoso. Nonostante l’imprecisione dell’uovo (che potrebbe essere anche un errore di stampa, e comunque facilmente rimediabile senza danni) la ricetta è:


PROMOSSA

sabato 18 giugno 2022

SWEET POTATO SHEPERD'S PIE PER STARBOOKS REDONE DI GIUGNO 2022

 


Riceviamo anche questo mese una ricetta realizzata da una lettrice senza blog, Stefania C., già vincitrice del mese scorso.
Ecco il suo contributo per il Redone del mese.

 

E ci riprovo.
Ancora emozionata per la vittoria nel mese scorso mi rituffo nell’avventura dello Starbooks-redone.

Soprattutto mi sono "rituffata" sotto la doccia dopo aver cucinato perché il forno acceso in questi giorni non è il massimo.
La ricetta scelta è SWEET POTATO SHEPERD’S PIE di Alice Zaslavsky, descritta da Biagio D’Angelo di Glogg the Blog nel mese di Maggio 2021.

Le patate dolci sono gradite in famiglia e questo tipo di “tortino” di carne mi ha ispirato.La ricetta è un po’ lunga ma spiegata molto bene. Ho nuovamente dimezzato le dosi anche se alla fine ne avremmo mangiato tutti ancora un po’.Alla preparazione hanno partecipato tutti in famiglia.
Qui il battuto di cipolla, carote e sedano fatto con maestria dal marito.


 

 

Passo alla ricetta.


Ingredienti per 4-6 persone 

 

1 kg di patate dolci piccole, lavate

3–4 buone grattugiate di noce moscata fresca

50 g di burro non salato, sciolto

60 ml di olio extravergine di oliva, più dell’altro per spennellare

60 g di pancetta tagliata a dadini

300 g di ottima carne di maiale macinata 

400 g di ottima carne di manzo

1 cipolla, tritata finemente

1 carota, tritata finemente

1 gambo di sedano, tritato finemente

2 cucchiai di salsa Worcestershire

1 spicchio d'aglio, tritato finemente

2 cucchiai di concentrato di pomodoro 

250 ml di brodo di manzo

2 cucchiai di panna o latte intero

140 g di piselli surgelati, leggermente scongelati

 

prezzemolo tritato finemente, per servire

scalogno fritto croccante, per servire

 

 

Preriscaldare il forno a 200° C.
Bucherellare le patate dolci con una forchetta. Disporle in una pirofila e infornare per 45 minuti o finché non si saranno ammorbidite; alcune potrebbero persino far fuoriuscire un "caramello" di patata dolce, come la linfa degli alberi.

Sfornare e far raffreddare leggermente, quindi tagliare molto grossolanamente le patate dolci (non occorre sbucciarle) e condirle in una ciotola con la noce moscata, il burro e 1 cucchiaio di olio d'oliva. Mettere da parte.

Mettere l’olio in una casseruola grande.

Nel frattempo, soffriggere la pancetta in una padella antiaderente asciutta a fuoco medio-alto fino a doratura. Trasferire la pancetta in una ciotola. Unire la carne macinata del maiale e del manzo in un’altra ciotola, versare un altro cucchiaio di olio nella padella, quindi aggiungere il trito di carne, premendolo come per fare un tortino di carne. Lasciar rosolare per 4 minuti su un lato, poi spezzettare con un cucchiaio di legno e mescolare per altri 3 minuti a fuoco vivace. Aggiungervi, a questo punto, la pancetta lasciata da parte. Mettere da parte il tutto.

Versare l'olio rimanente nella padella.
Aggiungere la cipolla, la carota, il sedano e la salsa Worcestershire e cuocere, mescolando spesso, per 8 minuti o fino a quando le verdure non saranno completamente ammorbidite. Aggiungere l'aglio e cuocere per un altro minuto o fino a quando non diventerà aromatico. Rimettere di nuovo la carne trita e la pancetta nella padella, incorporarvi il concentrato di pomodoro, il brodo e la panna o il latte e cuocere a fuoco lento per 3-5 minuti o fino a quando non si saranno leggermente ridotti.

A questo punto unire i piselli, quindi trasferire il tutto in una pirofila. Completare con il composto di patate dolci, cospargere di fiocchi di sale e infornare per 30 minuti, o fino a quando non diventa dorato e ribollirà.
Servire cosparso di prezzemolo e scalogno fritto, se lo si desidera, e accompagnare lo shepherd’s pie con un'insalata.

 

 

NOTE:

-          Le patate dolci al forno hanno fatto un “caramello” meraviglioso, le ho lasciate intere a fette sopra alla carne, la prossima volta proverò ad amalgamarle di più.

-          L’accostamento patate dolci con la carne è veramente top.

-          Mi sono dimenticata la guarnizione di prezzemolo e scalogno fritto e chiedo venia, ci sarebbe stato benissimo ma nell’agitazione della preparazione e foto…..mi è scappata.

-          Credo che diventerà un piatto consueto in casa nostra, magari in inverno 😊

 

LA RICETTA E’ ASSOLUTAMENTE PROMOSSA

venerdì 17 giugno 2022

TANDOORI CHICKEN KEBAB


Con l'arrivo dell'estate in molti sentono l'esigenza di seguire una dieta dell'ultimo minuto, per affrontare la famigerata prova costume. In realtà sappiamo tutti, mentre mettiamo in atto questo ultimo, disperato tentativo, che avremmo dovuto pensarci mesi fa, magari in gennaio, quando dopo le abbuffate natalizie ci eravamo messi un po' a stecchetto; ma, come si suol dire, lo spirito è pronto, ma la carne è debole, così tra una frittella di carnevale e una zeppola di San Giuseppe, tra una cenetta di San Valentino e una fetta di torta per la festa della mamma, passando per il pranzo di Pasqua, il pic-nic di Pasquetta, Comunioni, Cresime e qualsiasi altra occasione di festeggiare, ci si lascia un po' andare. Poi arriva giugno, quando dobbiamo giocoforza alleggerire i vestiti, ed ecco la ciccia che viene fuori. 

Immagine presa da qui

Il problema delle diete è che sono concepite come brevi periodi di fame e sofferenza fisica e psicologica, irti di tentazioni, peccati di gola, cedimenti, scoramenti, e chi più ne ha, ne metta. Con Pinch of Nom invece, le Autrici ci fanno scoprire una cucina gioiosa e gustosa, sana ma non triste, e che soprattutto non lascia quell'insopportabile senso di privazione. Restituiscono insomma alla parola dieta il suo significato originale, cioè stile di vita. Se infatti riuscissimo a cucinare sempre dei piatti allegri e gustosi ma a basso tenore calorico, saremmo tutti più magri senza fatica e potremmo concederci degli strappi ogni tanto, senza accumulare peso.

Ho scelto questa ricetta perché le spezie sono preziose alleate di una dieta sana: non solo aggiungono gusto e allegria, ma stimolano il metabolismo e aiutano la digestione. Questa ricetta in particolare, può essere cotta anche alla brace: è bello sapere di potersi godere una bella grigliata, senza sensi di colpa!

E allora mettiamoci ai fornelli, per dimagrire con gusto!
(E non dimentichiamo di fare ogni giorno un po' di moto!)


TANDOORI CHICKEN KEBAB
Da: Kate Allinson, Kay Featherstone - Pinch of Nom - Bluebird

Preparazione: 5 minuti + il tempo della marinatura
Cottura: 30 minuti
Kcal a porzione: 236

Per 4 persone:

250 g di yogurt greco a 0 grassi
4 cucchiai* di mix di spezie tandoori
1 spicchio d'aglio finemente grattugiato
1 cucchiaio di zenzero finemente grattugiato (circa 2 cm di radice)
½ limone (succo)
1 cucchiaino* di salsa di soia
½ cucchiaino* di sale
1-2 gocce di colorante alimentare rosso (facoltativo, io non l'ho usato)
600 g di polpa di cosce di pollo senza pelle né grasso, tagliati in grossi pezzi

Insalata verde per servire

* misurini dosatori americani rasi. 1 cucchiaio = 15 ml; 1 cucchiaino = 5 ml; ½ cucchiaino = 2,5 ml


Versare tutti gli ingredienti tranne il pollo in una terrina e amalgamarli. Unire il pollo, coprire la ciotola e far marinare in frigorifero per 2-4 ore.

Preriscaldare il forno a 200 °C in modalità statica (o 180 °C in modalità ventilata), oppure accendere il barbecue.

Togliere il pollo dal frigo e infilzarlo sugli spiedini. Si possono usare spiedini in metallo oppure di legno; in quest'ultimo caso, immergerli in acqua per almeno 2 ore, per evitare che si brucino durante la cottura.
Mettere gli spiedini sul barbecue e cuocerli per 30-35 minuti, finché la carne sia cotta a puntino. 
Se si usa il forno, adagiare gli spiedini su una teglia a mano a mano che vengono pronti, e infornarli per 35-40 minuti, finché la carne sia ben cotta.

Servire i kebab accompagnandoli con insalata verde e volendo altro yogurt greco (in questo caso, tenere conto delle calorie in più).

Gli spiedini possono essere congelati dopo la marinatura: basta scongelarli e poi cuocerli come da ricetta.

OSSERVAZIONI

- Ho imparato da Diana Henry la marinatura con lo yogurt, che rende la carne di pollo tenerissima e molto gustosa; Diana Henry però usa yogurt semplice, e raccomanda di non usare quello greco. Qui è il contrario: è richiesto lo yogurt greco. A mio parere è uno spreco: costa di più di quello bianco, e non è certo più "efficace". Io ho usato yogurt bianco scremato.

- Ho trovato la carne un po' insipida, e a ragione: mezzo cucchiaino di sale e 1 cucchiaino di salsa di soia per 600 g di pollo è davvero pochino. Consiglio di raddoppiare la dose, anche se il sale trattiene l'acqua ed è meglio limitarlo nelle diete. Tenete però conto che qui viene disciolto nella marinata, e solo una minima parte arriva alla carne.

- Il petto di pollo è sicuramente più facile da gestire se si vogliono fare degli spiedini, ma la polpa delle cosce è più gustosa. In Italia non si trovano le cosce disossate, quindi calcolate il tempo del disosso, se optate per questo taglio di carne. Io ho disossato delle cosce di pollo che ho trovato già spellate.

- Non ho voluto usare il colorante alimentare non per bacchettoneria (lo uso ad esempio in alcuni dolci), ma perché nell'ambito di una dieta è meglio evitare per quanto possibile gli additivi artificiali. 

- I tempi di cottura sono perfetti. Io ho distanziato i cubetti di carne perché temevo che non si cuocessero bene, e ho fatto male: dopo 35 minuti di forno la carne era un po' asciuttina. Se li avessi lasciati attaccati, come qualsiasi spiedino normale, sarebbero stati perfetti.

- Essendo una Desperate Dietwife, 😁 ho pesato la carne grossolanamente sgocciolata dalla marinata, in modo da ottenere 8 spiedini più o meno con lo stesso peso di carne. La carne perde moltissimo liquido dopo la cottura, e ogni spiedino conteneva circa 60 g di carne cotta: perfette quindi le porzioni, che contemplano 2 spiedini a testa.

- Ricetta facilissima, ben spiegata, estremamente gustosa e piacevolmente piccante; ho apprezzato la possibilità di cucinare gli spiedini sul barbecue. Se trovate la piccantezza eccessiva, accompagnate senz'altro con dello yogurt greco a zero grassi: non impatterà più di tanto sul conto calorico, ma rinfrescherà il palato. La rifarò ancora, per me questa ricetta è

ASSOLUTAMENTE E FELICEMENTE PROMOSSA

giovedì 16 giugno 2022

TIRAMISU

 


Ho ormai superato la prova Covid, per fortuna, un esame più impegnativo di quelli universitari… Dopo alcuni giorni di prostrazione totale, mi sono ritrovato con tanta stanchezza e voglia di dolce. Quella, tra l’altra, non mancava neppure durante la Covid-week…
Un piccolo miracolo è successo. Tra i sintomi, infatti, non ho avuto la perdita del gusto. Perciò quale occasione più bella e singolare che riaprire la cucina in festa con il dolce che mi ero segnato da fare per il glorioso Starbooks? Ecco a voi, dunque, il risultato! 
 

Ingredienti per 4 persone*

150 g di ricotta
2 cucchiaini di pasta o estratto di vaniglia
2 cucchiaini di dolcificante granulare
8 savoiardi, ciascuno spezzato in 3 pezzi
100 ml di espresso forte, raffreddato
1 cucchiaio di cacao in polvere

In una ciotola mettete la ricotta, la pasta (o l’essenza) di vaniglia e il dolcificante granulato e mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo.
Mettere i tre pezzi di un savoiardo nella base di quattro ramequins da 125 ml. Aggiungere un paio di cucchiaini di caffè espresso in ogni stampino e schiacciare i savoiardi fino a coprire la base degli stampini. Ricoprite questo strato con uno strato di composto di ricotta, quindi aggiungete altri tre savoiardi, posizionandoli verso i bordi dello stampo. Non è necessario schiacciarli.
Aggiungere un altro filo di caffè espresso e ricoprire con il restante composto di ricotta. Mettere il cacao in polvere con un setaccio e spolverizzarlo generosamente su ogni tiramisù. Raffreddare per circa 10 minuti o fino al momento di servire.

*Più specificamente, le autrici indicano 4 ramequins da 125 ml. 

***
Note

-I puristi e le puriste forse qui entreranno in escandescenze. Che entrino pure. Io non ci avrei mai creduto. Ma questo tiramisù è sorprendentemente buono. Come avete potuto notare, non ha uova. Nè mascarpone. Potrà mai essere un tiramisù? Vexata quaestio. Potremmo dire, con doti diplomatiche, che è una variazione inglese e dietetica del tiramisù classico. 

-In soli 10 minuti si ottiene un dolce che potrebbe rendere il pomeriggio più lieto e concludere in modo sontuoso una simpatica cena con amici. L'uso della ricotta lo mantiene cremoso e molto più leggero del mascarpone, e il sapore di caffè è comunque ricco e persistente. 
La rifinitura con la copertura di cacao diventa uno strato di felicità, dopo essere passata in frigo. Solo 108 kcal per porzione. 
Le autrici consigliano di non disdegnare l’idea di aggiungere, magari, una spruzzata alcolica di qualsiasi liquore al caffè. 
 
-Io che ho il “dente dolce”, come dicono gli anglosassoni, avrei messo più zucchero o, meglio, in questo caso, dolcificante. Ma questo è un libro per la prova costume, dunque comprendo… ad ogni modo, va bene così com’è. 
 
-L’ho lasciato in frigo per circa 2 ore e la consistenza era super cremosa e invitante. 
Per le autrici è un dolce da occasione speciale. Quale occasione più speciale per festeggiare la tanto desiderata conclusione del Covid e farsi un piccolo regalo con questa ricetta 
PIÙ CHE PROMOSSA?

 

Biagio D'Angelo- Glogg the Blog 

 

mercoledì 15 giugno 2022

SLOPPY JOES

 


 
Lo Sloppy Joe è un classico sandwich della cucina statunitense. Un tripudio di carne macinata ipercondita, saporitissima, succosa e racchiusa in un panino per hamburger. Detta così, nessuno potrebbe mai pensare a una versione "alleggerita" di questa ricetta. Ma le autrici di Pinch Of Nom hanno avuto un'idea che qualcuno può definire geniale, qualcun altro un po' una furbata (per non dire altro). 
Il loro concetto è semplice: lo sloppy Joe è carne macinata racchiusa in un involucro? Bene, rendiamo il condimento un po' più leggero a livello di calorie, usando meno grassi e racchiudiamolo... nei peperoni, al posto dei panini.
"Vabbè, dei peperoni ripieni, in pratica", direte voi. Be' sì, come darvi torto? Però la cosa bella è che il gusto del ripieno è così intenso e rotondo, che il peperone sembra il complemento perfetto, che fa quasi pensare che sia meglio del pane! 
Lo so, sembra una follia, ma fidatevi :D
 

Ingredienti per 4 persone:
 
spray light per cottura (io ho creato un'emulsione di acqua e olio evo)
1 cipolla sminuzzata
2 spicchi di aglio sminuzzati
1 peperone verde, senza semi e ridotto a cubetti piccoli
400 g di macinato di manzo magro
1 cucchiaino di senape in polvere
3 cucchiai di salsa Worcestershire o Henderson's Relish (io ho optato per la prima)
3 cucchiai di concentrato di pomodoro
1 cucchiaio di aceto di vino rosso
120 ml di acqua
sale e pepe
1 peperone rosso tagliato a metà e senza semi
1 peperone giallo tagliato a metà e senza semi
40 g di cheddar a ridotto contenuto di grassi grattugiato (io ho usato l'unico cheddar che ho trovato, ma va bene anche un altro formaggio a pasta filata se non dovete badare alle calorie)

Preriscaldate il forno a 200°C (180° ventilato).
Mettete dello spray light per cottura in una padella capiente e ponetela sul fuoco medio. Aggiungete la cipolla, l'aglio e il peperone verde e cuocete per 4-5 minuti, finché il tutto non inizia ad ammorbidirsi.
Unite la carne macinata, alzate la fiamma al massimo e cuocete per 5 minuti, mescolando di continuo e sminuzzando bene la carne con un cucchiaio di legno.
Aggiungete la senape in polvere, la salsa Worcestershire, il concentrato di pomodoro, l'aceto e l'acqua. Abbassate la fiamma e cuocete per altri 3-4 minuti. Regolate di sale e pepe.
Suddividete il macinato tra le quattro metà di peperoni. Completate con il formaggio e mettete in una teglia. Cuocete in forno caldo per 10 minuti, finché il formaggio non sarà sciolto e i peperoni saranno cotti ma ancora un po' croccanti.

Considerazioni:
 
- Come anticipavo nell'introduzione, la cosa che mi è piaciuta tantissimo di questa ricetta è il ripieno dei peperoni. L'insieme di salsa Worcestershire, aceto e concentrato di pomodoro dà un incredibile profumo e un gusto... di ketchup, ma senza lo zucchero! Comunque era così buono che abbiamo rischiato di finirlo a cucchiaiate, prima di riempire i peperoni. In verità ne è anche avanzato un po' alla fine (avevo peperoni piccoli), e ci ho fatto un burrito da fine del mondo XD
 
- Inizialmente mi aveva lasciata perplessa la cottura della carne prima in padella. Temevo che con il passaggio in forno si sarebbe seccata inesorabilmente. Invece la carne resta bella succosa, quindi nessun problema. Al limite, se vi sembra secca, unite un altro goccino di acqua e tenetela più lenta.
 
- Altra cosa che mi aveva fatto storcere il naso era stato il tempo di cottura dei peperoni. I miei dopo 10 minuti non erano minimamente cotti e ho dovuto allungare i tempi. Confrontandomi però con gli altri Starbooker mi hanno confermato che fuori dall'Italia si trovano spesso peperoni poco carnosi, quindi 10 minuti di cottura bastano e avanzano. Detto questo, regolatevi in base ai peperoni che trovate. I miei hanno voluto circa 25 minuti di cottura (a un certo punto ho coperto con alluminio per non farli seccare).

La ricetta è semplicissima, ma valida e gustosa. Onestamente, i peperoni ripieni di carne più buoni che abbia mai fatto, quindi la ricetta è senza sé e senza ma

PROMOSSA CON LODE
 
Alessandra Corona- La Cucina di zia Ale