lunedì 22 gennaio 2024

ROYAL CAULIFLOWER ROAST WITH ALMOND CREAM

C'è stato un periodo in cui, se non arrostivi un cavolfiore intero, non eri nessuno. I social erano letteralmente invasi da foto di cavolfiori interi, conditi con mix di spezie vari e serviti in tutta la loro maestosità.

Questo succedeva qualche anno fa, e probabilmente gli unici a non aver ancora arrostito un cavolfiore intero eravamo rimasti io e Nik Sharma.


ROYAL CAULIFLOWER ROAST WITH ALMOND CREAM

Per 4 persone

Mettete in una ciotola 140 g di mandorle con acqua bollente sufficiente a sommergerle completamente. Coprite e lasciate riposare per 30 minuti. Scolate e buttate via l'acqua. Sfregate la buccia delle mandorle ed eliminatela. Trasferite le mandorle in un frullatore.

Aggiungete 240 ml di brodo vegetale a basso contenuto di sodio o il brodo vegetale Master Mushroom (ricetta presente nel libro); 2 cucchiai di succo di limone; 1 cucchiaio di sciroppo d'acero e 1 cucchiaino di semi di papavero. Frullate ad alta velocità per 30-60 secondi, fino a ottenere una consistenza liscia e cremosa. Assaggiate e condite con sale fino. Trasferite il tutto in una ciotola da portata. La salsa può essere preparata con un giorno di anticipo e conservata in frigorifero in un contenitore ermetico.

Preriscaldate il forno a 220°C. Foderate una grande teglia con un foglio di alluminio (io ho preferito la cartaforno) o una griglia metallica.

Riempite una pentola grande con acqua sufficiente a coprire un cavolfiore grande. Aggiungete il sale fino, coprite la pentola con un coperchio e portare a ebollizione.

Tagliate e scartate la maggior parte delle foglie esterne del cavolfiore e tagliate il torsolo per assicurarvi che il cavolfiore possa stare comodamente in posizione verticale. Capovolgete e immergete il cavolfiore nell'acqua bollente. Sbollentate per 5-6 minuti, finché il cavolfiore non diventa tenero. Fate la prova infilzando un coltello o uno spiedino. Dovrà essere tenero ma non sfaldarsi. Rimuovete con cura il cavolfiore dalla pentola e mettetelo su un tagliere. 

Preparate il mix di spezie. In una ciotolina unite 3 cucchiai di olio extravergine d'oliva, burro fuso non salato o ghee; 1 cucchiaino di semi di cumino; 1 cucchiaino di semi di finocchio; 1 cucchiaino di semi di papavero; 1 cucchiaino di semi di chia; 1 cucchiaino di pepe nero macinato; 1 cucchiaino di curcuma macinata; 1 cucchiaino di peperoncino Kashmiri in polvere (o ¾ di paprika dolce affumicata + ¼ di peperoncino di Cayenna macinato)

Spennellate il composto su tutto il cavolfiore. Condite con sale fino. Arrostite il cavolfiore finché la superficie non diventa dorata all'esterno, da 15 a 20 minuti, ruotando la teglia a metà cottura.

Togliete dal forno, lasciate riposare scoperto per 5 minuti e trasferite su un piatto da portata. Guarnite con 2 cucchiai di foglie di coriandolo tritate e 1 peperoncino fresco verde o rosso, jalapeño o serrano, tritato. Servite immediatamente con la crema di mandorle a parte e un coltello per tagliare. Gli avanzi possono essere conservati in un contenitore ermetico per un massimo di 3 giorni.


Conclusioni:

- Diciamolo, fare un cavolfiore arrosto è una delle cose più semplici ma allo stesso tempo più scenografiche del mondo. E penso proprio sia questo il motivo per cui un periodo se ne vedevano in ogni dove. Per Sharma una scelta un po' banale? O magari ruffiana? Forse sì. 

- Il mix di spezie è buonissimo, sicuramente da riproporre.

- La cosa che avrebbe dovuto rendere "speciale" o quantomeno diverso dagli altri questo cavolfiore era la crema di mandorle. Peccato che sia stata un completo flop. Dopo aver perso tempo per spellare le mandorle, nonostante non fossi convinta ho seguito le indicazioni e le ho messe nel frullatore e aggiunto gli altri ingredienti. In 30 secondi ho ottenuto un composto granuloso, per niente cremoso e soprattutto liquido. Ho continuato a frullare ma a quel punto il danno era fatto. Non c'è stato verso di rendere il composto cremoso, anzi a un certo punto si è separato restando comunque granuloso. L'ho recuperata filtrando il composto ed eliminando il liquido in eccesso, quindi ho continuato a frullare per cercare di renderlo quantomeno presentabile. Insomma, alla fine ci ho perso un sacco di tempo e ho sporcato più cose del necessario. Probabilmente sarebbe stato meglio frullare prima le mandorle (un po' come si fa quando si prepara il burro di frutta secca) e poi aggiungere pian piano il liquido. Fra l'altro, la crema/salsa era abbastanza buona ma niente di che.

Una ricetta semplice, inutilmente complicata da una salsa fatta male e spiegata peggio. Motivo per cui la ricetta è 

RIMANDATA

(ma col nervoso che mi è venuto per la salsa, se avessi scritto subito il post l'avrei bocciata senza passare dal via)


7 commenti:

  1. FINALMENTE uno che, prima di arrostire il cavolfiore, lo sbollenta. Io ci ho provato con broccoli, cavolfiori, cavoletti di Bruxelles, ma niente: le verdure restavano dure e sgradevoli al palato (con l'unica eccezione di Ottolenghi, che aveva trovato la giusta temperatura e i giusti tempi di cottura in forno). Quindi io stavo zitta, ma sbollentavo... e sto parlando di cimette, non di ortaggi interi.
    Il mix di spezie è intrigante, sulla crema di mandorle caliamo un velo pietoso.
    Ottima scelta comunque e complimenti per la pazienza!

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    1. Beh, pensare di poter cuocere un cavolfiore intero senza prima sbollentarlo secondo me è un po' una follia e chi lo fa evidentemente ama le crudité XD

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    2. io lo metto crudo in formo per 40 minuti, alla Ottolenghi, e viene morbidissimo

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  2. Ammetto che non lo sbollento di solito ma seguo la ricetta di Ottolenghi che cita anche Mapi. Mi ero fatta conquistare dal trend del momento ma poi ho continuato a prepararlo perché mi era piaciuto molto. Qui ero felicissima di provare la crema di mandorle ma ecco, hai frenato parecchio il mio entusiasmo 😅

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    1. A questo punto proverò anche io la ricetta di Ottolenghi, che effettivamente mi manca. La salsa mi ha deluso tantissimo T_T Però il mix di spezie è top!

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  3. Quando ho letto salsa di mandorle come accompagnamento, ero già pronta a controllare quante me ne fossero rimaste in casa… poi mi sono fermata!
    Capisco bene la tua delusione!

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