Ricette
dolci e salate con la farina di mais occupano un posto speciale nei
cuori delle cuoche del Sud degli Stati Uniti.
Magari vi ricorderete di film in cui le schiave di origine africana (ahimè, non vorrei scrivere questa parola) mescolavano e assaggiavano il mais mentre ribolliva nelle cucine. Erano le donne di colore del sud a preparare le migliori ricette a base di mais, e i migliori dolci.
Magari vi ricorderete di film in cui le schiave di origine africana (ahimè, non vorrei scrivere questa parola) mescolavano e assaggiavano il mais mentre ribolliva nelle cucine. Erano le donne di colore del sud a preparare le migliori ricette a base di mais, e i migliori dolci.
Questa
ricetta, un pane con la farina di mais, è perciò altamente
rappresentativo della cucina degli Stati del Sud. Pensate che era
denominato “pane dell’anima”. Se lo si vuole per accompagnare salati,
lasciate solo la minima quantità di zucchero richiesta. Altrimenti se
siete amanti sfegatati del dolce, come - oramai avrete capito - lo sono
io, raddoppiate lo zucchero.
Stavolta però l’ho provato come “pane”. La mia passione per la farina di mais aumenta sempre di più.
Stavolta però l’ho provato come “pane”. La mia passione per la farina di mais aumenta sempre di più.
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Andiamo alla ricetta e al risultato
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INGREDIENTI
per 8-10 porzioni
per 8-10 porzioni
120 g di farina di mais
120 g di farina comune
24 g di zucchero (2 cucchiai)
1 cucchiaio di lievito in polvere
½ cucchiaino di bicarbonato di sodio
1 cucchiaino di sale
1 uovo grande, sbattuto
250 ml di latticello
85 g di burro
PROCEDIMENTO
Preriscaldare
il forno a 220 ° C. In una ciotola grande, mescolare insieme la farina
di mais, la farina, lo zucchero, il lievito, il bicarbonato di sodio e
il sale. Incorporare l'uovo e il latticello fino a quando non si saranno
amalgamati.
Mettere
il burro in una padella di ghisa da 23 cm e scaldare in forno fino a
quando il burro non sia diventato spumoso. Agitare il burro intorno per
ricoprire il fondo e l'interno della padella calda, quindi versare il
burro caldo nell’impasto e mescolare fino a quando non sia ben
amalgamato. L’impasto risulterà un po’ denso. Versarlo subito nella
padella imburrata calda e rimettere in forno. Cuocere fino a doratura,
circa 20 minuti.
NOTE
Questo
pane è una delizia. Confesso che, per la scelta, mi sono lasciato un
po’ suggestionare dalla storia che Toni Tipton-Martin racconta
accompagnando questa ricetta e le altre dedicate, per l’appunto, alla
farina di mais, in una sezione accattivante. Non è un caso che questa
sia la seconda ricetta che propongo qui a base di polenta. Sapere che i
prigionieri di colore mangiavano e preparavano queste ricette che ancora
oggi sono rimaste nel patrimonio culturale americano mi rende pieno di
emozione e mi fa pensare alla ricchezza che è la culinaria come scienza e
come cultura per tutti i popoli.
La
presenza del bicarbonato, del lievito e del latticello fanno sì che il
pane sia assolutamente soffice. Velocissimo da preparare, lo trovo
indicato per quando non si ha del pane in casa e magari non si può
uscire fuori in fretta e in furia.
Per
la versione salata, potrebbe aggiungersi un po’ di spezie o
peperoncino, variazioni permesse dalla storia della ricetta, come
racconta l’Autrice.
Riscaldare
il burro nella padella fino a farlo sfrigolare assicurerà che il pane
di mais, cotto a temperatura alta, abbia la superficie ben dorata e
croccante.
Per
la versione dolce, oltre ad aumentare un po’ lo zucchero, si potrebbe
tentare qualche variazione aggiungendo della frutta, ma ovviamente, è
un’operazione facoltativa, perché lo trasformerebbe quasi in una torta,
come dice la stessa Autrice, la quale scrive inoltre che l’aggiunta di
zucchero è una variante “regionale”: “se sei afroamericano e non metti
lo zucchero nell’impasto, allora vuol dire che questo non sarà mai un
pane di mais”, riferisce la Tipton-Martin.
Invece di una padella in ghisa da 23 cm ho usato una teglia rotonda, dello stesso diametro, come si può evincere dalla foto.
Non so se si è capito ma io ho amato questa ricetta e per me è
PROMOSSA, EMOZIONALMENTE PROMOSSA!
PROMOSSA, EMOZIONALMENTE PROMOSSA!
Biagio D'Angelo- Glogg the Blog
Si vede già dalla foto che questo pane è sofficissimo! Mi pare di sentirne il profumo, e leggendo la ricetta mi è tornato in mente il periodo, una quindicina di anni fa, in cui per la prima colazione mi preparavo il bolo de fubà, una torta di farina di mais sottile con uva passa e Rum, di cui avevo trovato la ricetta in un forum. E guarda caso, mi è venuta voglia di provare questo pane di mais.
RispondiEliminaGrazie Biagio!
Mapi carissima, come sai, il "bolo de fubá" é il tipico dolce brasiliano... io lo adoro, in tutte le sue varianti possibili e immaginabili. Una volta l'ho fatto anche per Starbooks nella versione di Niki Segnit, con la purea di ananas. Ti consiglio di provarlo. Un abbraccio
EliminaBello bello, mi ispira tantissimo per il tipo di sapore che immagino sprigioni e per la sua storia. Confesso come te, che questo libro mi sta dando delle emozioni molto intense soprattutto per uno story telling bello e sentito che ci porta in un mondo da noi conosciuto solo su libri o film.
RispondiEliminaGrazie Biagio per averla scelta.
grazie, Patty! ti auguro buona giornata. Le emozioni sono veramente l'anima in cucina.
EliminaIl pane di mais l'ho preparato spesso, ma con una ricetta leggermente diversa, che prevedeva anche mais cotto e frullato nell'impasto.
RispondiEliminaComunque sia, sono quelle preparazioni che adoro, a metà tra dolce e salato, da abbinare in millemila modi diversi.
Stupendo!
Grazie Biagio :-*
è questo che fa il bello di questo "cornbread", la possibile variabilità ... dolce e salato... invenzioni... ripetizioni... grazie, Ale!!!
EliminaLo adoro ed il tuo è bellissimo!
RispondiEliminaLa prima volta che lo mangiai, anni fa, ne rimasti così conquistata da chiedere alla signora americana che me lo aveva proposto la ricetta.
Peccato che si presentò con un mix pronto :D
no al mix pronto, sempre, e per tutto!
Eliminaciaoooo
Se il mix pronto era quello che aveva usato per preparare il cornbread che ti era piaciuto così tanto...perché no? Un abbraccio AlbertoMassimo
EliminaPerchè volevo imparare l’originale, non qualcosa di irreplicabile a mano di non avere la preziosa bustina :D
EliminaFatto, fatto, fatto e rifatto non so quante volte.
RispondiEliminaE quanta ragione, in quell'avverbio... è un'emozione prepararlo, vederlo cuocere e godersi poi lo stupore dei commensali: perché è una sorpresa, senza precedenti. Ottima scelta, bravo!
grazie, veramente... anche per me é stata una gradevole sorpresa. Un abbraccio!
EliminaVorrei provarlo anche io ma in famiglia non amerebbero sicuramente i 2 cucchiai di zucchero ... si possono omettere senza snaturare la ricetta?
RispondiEliminaGrazie Daniela
Ciao Daniela, i 2 cucchiai di zucchero sono veramente una quantità molto modesta, piccola, e certamente non si sentono e nonaddolciscono la ricetta nella sua totalitá. Credo, tuttavia, che siano necessari, per mantenere l'equilibrio tra gli ingredienti e per sfruttare le proprietá idroscopiche dello stesso zucchero. Un abbraccio e grazie per esserti soffermata qui.
EliminaChe bello questo cornbread! Ed è anche semplice e veloce da preparare... What else? :)))
RispondiEliminaprovalo anche tu! ciao Ale!!!!
EliminaNon ho mai assaggiato un pane di mais e questo mi ispira proprio tanto!!!
RispondiEliminaIn dispensa ho un barattolo di farina fioretto artigianale che aspetta da un po' la ricetta giusta...credo di averla trovata :D
Grazie!!!
scusa se ti rispondo in ritardo, Valeria. È veramente la ricetta giusta! e ti piacerà tanto. Prova anche lo "Spoonbread" che ho fatto e che potrai trovare in un'altra ricetta che ho testato da questo libro, Jubilee.
EliminaWow!
RispondiEliminaIo non amo il mais, ma questo lo devo provare! 😍😋
anch'io non lo amavo, e invece piano piano me ne sono innamorato... La texture che si ottiene da pani e dolci è qualcosa di unico e meraviglioso!
EliminaMai fatto è questa è la volta buona per prepararlo. Pensare alla storia della ricetta fa emozionare. La segno e la farà. Grazie per le info e il resto. Brava. Marica
RispondiEliminaGrazie, spero che ti possa piacere veramente. Un abbraccio, Biagio
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