Da
tempo volevo fare un gugelhupf, o “kuglof”, come si dice in Ungheria,
paese dove ho lavorato per due anni molto belli e intensi.
Anja Dunk
dice di aver ereditato lo stampo da Gugelhupf da sua nonna. A me invece
l’ha regalato una mia carissima amica ungherese, Karolina, che parla
italiano meglio di me… Anche il mio è ormai un po’ scheggiato e
rovinato, come quello della Dunk, ma anche per me ha un valore altamente
simbolico.
Che
sia “gugelhupf” o “kuglof”, sono tante le variazioni ortografiche così
come la storia sulla sua origine. Per alcuni, il dolce fu inventato
presso la corte reale austriaca nel diciannovesimo secolo e divenne
rapidamente un successo per il palato tedesco. Si racconta che fosse la
torta preferita dall'imperatore Francesco Giuseppe I e, proprio tramite i
membri francesi della sua corte, il dolce arrivò in Alsazia, dove
divenne patrimonio culinario. Altri dicono che fu Maria Antonietta,
austriaca di nascita, a portare il “gugelhupf” in Francia.
Ma
la leggenda più interessante è quella secondo cui il “gugelhupf”
avrebbe avuto origine nel passato, addirittura con i Re Magi. A quanto
pare… i Magi viaggiarono verso la Francia, tornando da Betlemme, e
durante una sosta nella cittadina alsaziana di Ribeauvillé, furono
salutati con una torta fatta con la forma dei loro turbanti. Comunque
siano le cose, negli scavi romani sono stati rinvenuti stampi per dolci a
forma di “turbante”, a dimostrazione del fatto che, indipendentemente
dall'origine, il “gugelhupf” ha fatto parte della tradizione culinaria
umana da molto molto tempo.
Ingredienti
per uno stampo tipo “bundt” o “gugelhupf” da 25 cm di diametro (per 16
persone) oppure, usandone la metà delle quantità, per uno stampo più
piccolo da 20 cm di diametro (per 8 persone)
200 g di frutta secca mista (è possibile includere anche la buccia candita di limoni e arance)
1 cucchiaio di rum scuro
40 g di lievito di birra fresco o 18 g di lievito secco
150 ml di latte, tiepido
120 g di zucchero vanigliato, più 1 cucchiaino
500 g di farina
½ cucchiaino di sale marino fine
250 g di burro non salato, ammorbidito, più dell’altro per ungere
5 uova
scorza grattugiata di 1 arancia non trattata
100 g di mandorle in scaglie
200 g di marzapane, tagliato a cubetti da 5 mm (opzionale)
1 cucchiaio di semola
zucchero a velo, per spolverare
Mettere la frutta secca in una ciotola, versarvi sopra il rum, mescolare e farla ammollare.
Se
si utilizza il lievito fresco, sbriciolarlo nel latte, aggiungere un
cucchiaino di zucchero vanigliato e mescolare fino a quando il lievito
non si è sciolto. Mettere la farina in una grande ciotola, fare un pozzetto
al centro, quindi versare il latte tiepido. Usando il dito, fare
roteare il latte in modo che parte della farina sia incorporata nel
liquido, quindi coprire con un canovaccio pulito e lasciarlo riposare
per 20 minuti. Dopo questo tempo ci dovrebbero essere bolle sopra il
latte e dovrebbe essersi gonfiato un po'.
(Se
si usa il lievito secco, si può tralasciare questo passaggio di 20
minuti. Basta, invece, mescolare semplicemente tutti gli ingredienti
insieme.)
Usando
un cucchiaio di legno, sbattere insieme lo zucchero vanigliato, il sale
e il burro fino a ottenere un composto cremoso. Aggiungere le uova e
sbattere di nuovo - il composto sembrerà separarsi . Non importa. Andrà
bene una volta mescolato con la farina.
Poi
con le mani, o sempre usando un cucchiaio di legno, mescolare la
miscela di lievito-latte-farina nella miscela uova-burro-zucchero.
Una
volta che è tutto incorporato, si otterrà un impasto molto appiccicoso,
che avrà la consistenza quasi di un impasto di torte.
Coprire
la ciotola con pellicola trasparente e mettere da parte in un luogo
caldo per 30-60 minuti, o comunque fino a quando l'impasto non sia
aumentato considerevolmente in termini di dimensioni - almeno un’altra
metà. Infatti per l’alta quantità di burro nell’impasto, il suo volume
non raddoppierà completamente.
Aggiungere
all'impasto la frutta secca imbevuta di rum, la scorza di arancia, le
mandorle in scaglie e il marzapane, se lo si usa, e impastarlo
brevemente fino a quando non sarà uniformemente distribuito.
Imburrare
lo stampo e cospargere la farina di semola all'interno, roteando bene
lo stampo tra le mani per assicurarsi che tutto il burro sia coperto
dalla farina di semola. Versare l'impasto nello stampo, coprire con un
canovaccio e metterlo in un luogo caldo per 30-40 minuti, fino a quando
non sia gonfiato una seconda volta.
Solo a questo punto preriscaldare il forno a 200°C.
Cuocere
in forno per 45–55 minuti, fino a quando la parte superiore non abbia
preso un bel colore dorato intenso e uno spiedino inserito nella parte
più profonda della torta ne fuoriesca pulito. Potrebbe essere necessario
coprire la torta con un foglio dopo mezz'ora per evitare che la parte
superiore diventi troppo scura, quindi assicurarsi di controllarla dopo
30 minuti.
Lasciar
raffreddare il gugelhupf nello stampo per 10 minuti, quindi
capovolgerlo su una gratella. Servire a temperatura ambiente, con una
spolverata di zucchero a velo.
Conservare in un contenitore ermetico e consumare entro 3 giorni.
Note
Ho
fatto la metà delle dosi indicate per uno stampo da 20 cm di diametro.
Anja Dunk scrive che l'impasto si può facilmente dimezzare. In questo
caso, il tempo di cottura dovrebbe essere ridotto di 10 minuti. Infatti,
nel mio forno ci sono voluti 35 minuti precisi.
Fichi
secchi, prugne secche, mirtilli rossi, ciliegie candite e ribes, tipici
ingredienti di un’altra ricetta tedesca, lo “Stollen", preparato poco
tempo fa dalla nostra Patty, starebbero benissimo nel gugelhupf.
Ho
usato del marzapane e vi giuro che il gusto delle mandorle dà una
profondità e una dolcezza peculiare al gugelhupf. Anche se è opzionale,
non lo tralasciate, se vi piace.
Essendo
un dolce che ha bisogno di tempi lunghi e di una seconda lievitazione, è
al suo meglio il giorno in cui viene preparato. Se dovesse rinsecchirsi
un po’, l’Autrice suggerisce di mangiarne le fette proprio come si
farebbe con delle fette di pane, leggermente tostato, per colazione.
Con questo dolce ho avuto un momento di panico assoluto. Motivo: la consistenza dell’impasto.
Avevo
visto tempo addietro delle ricette di gugelhupf su YouTube e l’impasto
ottenuto nei video era sempre piuttosto simile a quello dei buns o delle
brioches nordiche. Questo risulta leggermente diverso. La consistenza -
ma la Dunk lo scrive a chiare lettere - è quella di un impasto per
torte (morbido, ma ancora non troppo sodo). Comunque, nonostante il
felice ammonimento della Dunk, potrebbe sembrare per alcuni istanti,
come è successo al sottoscritto, che tutto sia andato a rotoli. Non è
così. Riprendere la calma e la pazienza che ci vuole per i lievitati,
perché il risultato sarà ottimo.
Non
ho molto apprezzato l’aggiunta della farina di semola invece della
farina o del pangrattato durante il passaggio della preparazione dello
stampo. Mi è rimasto, purtroppo, qualche grumo sui lati una volta
capovolto il gugelhupf. Ma potrebbe anche trattarsi di un mio errore,
magari quello di avere messo troppa semola nello stampo, non so.
È vero che le dosi sono facilmente divisibili a metà. Salvo le “5” uova…
A
questo punto, devo raccontare una cosa divertente e quasi miracolosa
che mi è successa. Mi chiedevo come dividere le uova: pesandole? Come
faccio ad averne 2 e mezza? ebbene, in un uovo c’erano due tuorli,
grandi, gemelli siamesi. Ne avrei usato 3, ma ho avuto la fortuna di
usarne 2 con 3 tuorli…
Per
concludere, ho portato la ricetta a cena da una famiglia relativamente
numerosa. Avevo comprato anche un gelato alla vaniglia, per paura che il
gugelhupf potesse non piacere o non risultasse bene, per le mie paure
previamente comunicate. Gli otto commensali, e me compreso, abbiamo
assolutamente fatto fuori la torta. Il gelato è stato subito messo da
parte. Valeva la pena gustare solo la "torta tedesca”. Magari con un
goccetto di acquavite…
La ricetta è più che PROMOSSA!
Biagio confesso che ti vedrei bene in una pasticceria, come capo pasticciere, sei davvero bravo sia nella realizzazione che nella narrazione, attraverso cui si iniziano a pregustare le tue bontà!
RispondiEliminasai, Sonia, ogni tanto, qualche amico mi dice la stessa cosa... ma rispondo che non mi divertirei piú probabilmente... per cui preferisco cucinare per me e per gli amici ! buona giornata!
EliminaQuel pezzetto di marzapane che ancora aspetta di essere finito credo sarebbe felicissimo di unirsi a questo impasto :) grazie Biagio, è bellissimo!
RispondiEliminati rispondo solo adesso, Stefi carissima! grazie a te!
EliminaAnch'io avrei apprezzato la torta tedesca, perchè fatta da te è una garanzia!😋
RispondiEliminaMaestoso questo dolce, magari, senza marzapane potrebbe essere adatto a Pasqua?
Anto, ciao, spero che tu stia bene! certo che puoi prepararlo senza marzapane! e poi secondo me questo dolce casalingo va sempre bene... in periodo pasquale e dopo... un abbraccio
EliminaUno dei miei lievitati del cuore. L'ho scoperto durante il mio primo viaggio in Alsazia tanti anni fa e da allora l'ho rifatto tante volte, specialmente sotto natale. Questa ricetta è sicuramente da provare: l'aspetto è favoloso.
RispondiEliminaUn forte abbraccio caro Biagio.
grazie carissima! era anche un mio piccolo desiderio e l'ho esaudito grazie allo Starbooks! un abbraccio forte per te e famiglia 1
EliminaEcco, il Gugelhupf è nella mia to-do list da tantissimi anni, troppi direi. Qualcosa mi dice che è giunto il momento di darmi da fare, e che la prima ricetta che proverò sarà proprio questa!
RispondiEliminaGrazie Biagio!