I panini che seguono fanno parte del patrimonio di tutta la cucina nordica.
Sono numerose le variazioni per nome, spezie o altri
ingredienti. Questi sarebbero in tedesco dei “Rohrnudeln” e
originariamente provengono dalla regione della Boemia.
Ormai sono
diffusi e gustati in tutta la Germania. A volte sono ripieni di
marmellata di prugne o di albicocche fresche, o di semi di semi di
papavero o di uvetta, come in questo caso.
In
passato, quando la quaresima era ancora osservata da gran parte della
società bavarese, i “Rohrnudeln” con crema alla vaniglia erano il piatto
principale dell'ora di pranzo del venerdì.
Andiamo alla ricetta, senza
più indugi, allora.
Ingredienti per 6–8 persone
Per i panini
400 g di farina, più dell’altra per spolverare
150 ml di latte intero
20 g di lievito di birra fresco o 8 g di lievito secco
2 uova, sbattute
2 cucchiai di zucchero vanigliato
75 g di burro non salato, a temperatura ambiente, e tagliato a cubetti, più 25 g di burro, fuso, più dell’altro per ungere
100 g di uvetta
scorza grattugiata di 1 arancia non trattata
¼ di cucchiaino di sale marino fine
semi
di 2 o 3 baccelli di cardamomo, schiacciati (in un pestello e un
mortaio) - aggiungerne di più o di meno a secondo del gusto
Per la crema alla vaniglia
1 baccello di vaniglia
500 ml di latte intero
1 cucchiaio di amido di mais
2 tuorli d'uovo
3 cucchiai di zucchero (o di più, se si preferisce più dolce)
un pizzico di sale marino fine
Mettere
la farina in una ciotola grande, creando un incavo al centro.
Scaldare il latte in una casseruola fino a quando è tiepido, quindi
sbriciolarvi il lievito fresco e mescolare fino a quando non si sia
sciolto. Versare il composto di latte al centro della farina,coprirlo con un po' di farina, coprire con un canovaccio, quindi mettere da parte
per 15 minuti, fino a quando non si vedano delle bolle. (Se si usa il
lievito secco, si può tralasciare questo passaggio, mescolando
semplicemente tutti gli ingredienti insieme.)
Aggiungere
il resto degli ingredienti, tranne il burro fuso, lavorando l’impasto
fino a ottenere una palla liscia e appiccicosa. Coprire la ciotola con
un canovaccio pulito e metterla da parte in un luogo caldo per 30-40
minuti, o fino a quando l'impasto non sarà raddoppiato.
Preriscaldare
il forno a 190°C. Spolverare una superficie di lavoro con della farina,
quindi rovesciarvi l'impasto e stenderlo con uno spessore di 1 cm.
Formare
dei cerchi aiutandosi con la parte superiore di un bicchiere. Immergere
ogni cerchio d’impasto ottenuto nel burro fuso e posizionarlo
comodamente in una grande teglia, dai bordi alti, di circa 24 × 32 cm di
dimensione, imburrata.
Coprire la teglia con un canovaccio per 15 minuti affinché i panini lievitino una seconda volta.
Cuocere al centro del forno per 25-30 minuti, fino a quando la superficie non diventi ben dorata.
Mentre
i panini cuociono, preparare la crema alla vaniglia. Aprire il baccello
di vaniglia, ritirandone i semi. Mescolare 100 ml di latte con l’amido
di mais per creare una pasta e riscaldare i restanti 400 ml di latte con
il baccello di vaniglia e i semi. Una volta caldo ma non bollente,
versare il latte alla vaniglia nella miscela di amido di mais,
mescolando fino a quando tutto non risulti ben sciolto. Aggiungere i
tuorli e sbattere a fuoco lento, costantemente, fino a quando la crema
non inizierà a addensarsi e ricoprirà il dorso di un cucchiaio. Togliere
dal fuoco e aggiungere lo zucchero e il sale, mescolando in modo che lo
zucchero si dissolva.
Servire
immediatamente. Se non si ha l’intenzione di servire subito la crema,
coprire con un po’ di pellicola trasparente per evitare che si formi una
patina sulla superficie.
Note
La
preparazione di questa ricetta è veramente molto semplice e anche un
“aspirante fornaio” come me, ai primordi, può prepararla senza troppi
intoppi.
L’impasto
è bellissimo, se si può dire così di un impasto. Soffice, lucido,
morbido. Una bellezza. E poi si deve lavorare molto poco.
Leggete
e rileggete la ricetta (soprattutto i poco esperti e i distratti come
me) perché è importantissimo rispettare tutti i dettagli. Confesso di
aver dovuto rifare la ricetta due volte perché la prima volta avevo
steso l’impasto della dimensione di 1 mm, e non di 1 cm, come
perfettamente indicato.
Secondo
la tradizione, riempire l'impasto con spezie e frutta secca non è
totalmente autentico, ma per Anja Dunk quest’aggiunta fa proprio la
differenza di questi “buns”. E ha ragione. Deliziose alternative possono
essere delle prugne secche tritate e aromatizzate con della scorza di
arancia e/o con della cannella. Insomma, ci si può divertire molto con
diverse combinazioni di frutta secca, spezie e scorza di agrumi.
Tagliare
l’impasto con un bicchiere rovesciato invece che con un tagliabiscotti è
indicato dalla propria Autrice che riconosce in questo gesto un
rispetto importante delle tradizioni familiari.
Essendo
un lievitato, è meglio mangiare i panini lo stesso giorno in cui si
sono preparati. Li ho fatti un sabato mattina. Li ho mangiati a pranzo, a
merenda e il giorno dopo, leggermente tostati, a colazione, con del
burro salato e della marmellata di fragole. Non vi dico la bontà…
Tuttavia,
la crema alla vaniglia è una cosa da strabuzzare gli occhi. E con i
panini dolci sta benissimo. Il cardamomo, spezia che amo tantissimo,
viene esaltato (ne ho messo un cucchiaio… e visto che era a scelta, ho
esagerato…). I vicini di casa hanno apprezzato. Anche perché con due
quantità di ricette… bisognava che qualcuno li condividesse con me…
La ricetta è
PROMOSSA
Guarda, i panini per carità ispirano ed anche tanto...ma è la crema che già vedo ad accompagnare qualunque cosa...ed addolcire le lunghe giornate chiusi in casa. Grazie Biagio!
RispondiEliminaAdesso anch'io mi dedicherò a fare altri panini in casa... perché qui la cosa si sta lentamente complicando... ciao ciao!
EliminaAll'anima del pranzo quaresimale! Quaresima tutti i giorni dell'anno!!!! :-))))))))
RispondiEliminaho pensato la stessa cosa... una strana quaresima... hahahahahahahahah
Eliminaciao Mapi... #restaacasa
bacioni
E bravo il fornaio Biagio, ormai chi ti ferma!! Il pane dolce, che bella invenzione. Grazie, alla prossima.
RispondiEliminagrazie a te... e veramente, difficile fermarmi adesso!!!!
EliminaMannaggia! Anche questa una bella ricetta. Ma anche questo libro non ne sbaglia una!
RispondiEliminaIo poi, i lievitati li dovrei guardare da lontano, tanto che mi ingrassano solo con il profumo! Bella anche la parentesi storica. Alla fine li hai trovati molto laboriosi? Oltre che buonissimi?
senti, Anto, ingrassare fa parte dello show della vita... soprattutto quando si parla di buon cibo salutare.... non li ho trovati laboriosi per niente...vedrai, ti piaceranno tanto. E in questo tempo di isolamento, facciamo un massaggio all'ego con un po' di cucina buona ... ciaoooooo
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