Inauguriamo oggi una nuova rubrica, dedicata ai personaggi della storia della gastronomia, la cui fama è stata consacrata dai loro scritti: a proporcela è stata Simonetta che, non paga del colpo di genio, lo ha anche strutturato in un progetto articolato e coerente, individuando un nesso logico fra l'autore dello SB del mese e quello di questo spazio- e dirle un grande sì è stato praticamente tutt'uno. Ragion per cui da oggi, per tutti i mesi in cui Simonetta vorrà, avremo questa nuova opportunità di andare oltre la recensione del libro del mese, alla scoperta dello scenario storico, sociale e culturale che fa da sfondo alla formazione di ogni singolo autore: si inizia con un'icona della società statunitense, Betty Crocker, che è l'anello di congiunzione fra Nonna Papera e Martha Stewart, personaggio fittizio ma onnipresente nelle cucine a stelle e a strisce e capace di rinnovarsi, a seconda delle istanze delle nuove generazioni: un precedente importantissimo, quindi, nella formazione dell'autrice del mese di Marzo, a cui manca solo di esser rifatta di plastica per potersi candidare all'immortalità del suo modello: che sia a questo che miri, il suo chirurgo plastico?
Oggi, negli Stati Uniti e non solo, a fare da grande scuola di cucina nazional popolare é la biondissima sempre perfetta e incamiciata Martha Stewart, che ha trasformato il malessere casalingo, cosí ben analizzato e descritto da Betty Friedan nella Mistica della femminilitá, in un bussiness milionario.
Molti anni prima c´é stata Betty Crocker, un icona americana, la maestra delle madri di coloro che adesso seguono il perfetto brushing di Martha.
Nel 1921 Betty Crocker rispondeva a tutti i dubbi su ricette e piatti che arrivavano nel suo ufficio clienti alla Washbun Crosby Company e giá nel 1924 debutó alla radio nel primo show americano dedicato alla cucina. Lo show fu un successo immediato tanto che rimase in onda per oltre 24 anni con piú di un milione di ascoltatori.
Era un’epoca di grandi spostamenti delle famiglie, soprattutto verso le grandi cittá , e le donne separate dalle madri e dalla tradizione, si ritrovarono spesso senza nessuno a insegnar loro le prime abilitá casalinghe, innanzi tutto quella di cucinare.
Il Betty Crocker's 'Cooking School of the Air' era un programa giornaliero in cui Betty aiutava centinaia di donne a risolvere dubbi e problemi culinari e di pasticceria, e la sua comunitá di ascoltatrici a trovava supporto e incoraggiamento nel nuovo ruolo di casalighe.
Nel 1929 inizia la grande depressione con il tracollo di Wall Street che mette in ginocchio la appena nata USA e tutta la comunicazione di Betty si orienta verso ricette di sicuro successo, economiche, che minimizzimo gli avanzi.
Nel 1930 Betty lancia un baking mix, un preparato adatto per tutti gli usi per pasticceria e panetteria, inteligentemente chiamato Bisquick (la contrazione du biscuit, biscotto e quick, veloce) e nel 1933 lancia il primo libretto promozionale “101 Delicious Bisquick Creations” con un insieme di ricette “fatte e servite da note graziose anfitrione, famosi chef, distinti buongustai, illustri personalitá del mondo del cinema.” come diceva la copertina
.
Il libretto, infatti, racchiudeva ricette delle star di Holliwood come Mary Pickford, Claudette Colbert e Gloria Swanson e altri vip dell’epoca (che a noi risultano veramente poco noti) come la contessa di Forceville, la contessadi Frise, Elissa Landi, la principessa Rostislav, lo chef Joseph Cattaneo.
Negli anni ’40 la Crockers riceve 5.000 lettere al giorno .
Durante tutto il periodo di Guerra propone ricette e piatti utili per le donne che sono tornate a lavorare per sostituire gli uomini arruolati nell’esercito: sono piatti poveri senza carne e grassi animali e consigli su come conservare il cibo ed eliminare gli scarti. Nel 1945 a richiesta del U.S. Office of War Information, Betty lancia per radio il programma “Our Nation’s Rations” per aiutare a gestire il cibo razionato e vengono distribuite circa 7 milioni di copie del suo libretto, Your Share, Tu condividi.
Nel 1945 la revista Fortune la nomina come la seconda donna piú popolare un America, dopo la first lady Eleanor Roosevelt. Da qui il nomigliolo, the first lady of food.
Alla fine degli anni ’40 lancia il suo primo preparato per torte, il “Betty Crocker's Cake Mix”, con cui semplifica e rende veloce la preparazione delle torte. Il preparato richiede l’uso di 2 uova e questo sbaraglia la concorrenza che mette polvere d’uovo direttamente nel mix, perché la semplice aggiunta delle uova toglie alle casalinghe il senso di colpa di usare un preparato, dall’altro semplifica e velocizza la preparazione delle gigantesche torte americane, dove la base di pasta ha un’importanza relativa rispetto al ripieno e alle coperture (frosting).
Gli anni 50 sono gloriosi.
Nel 1950 esce il suo primo libro Crocker’s Picture Cook Book e le vendite rivaleggiano con quelle della Bibbia
Ne seguirá una lunga serie.
I libri di Betty Crocker hanno ricette che sono testate, non una, nemmeno due, bensí tre volte. La magia é in ricette affidabili, economiche e deliziose, spesso illustrate passo a passo. Il suo obiettivo é di rendere piú semplice la vita alla perfetta casalinga che vuol dimostrare il suo amore per la famiglia attraverso i dolci e i panificati.
Betty era una "confidente della cucina", una presenza materna e una guida sicura nelle cucine di d'America. Risponde ai dubbi che affliggono tante cuoche casalinghe come: "Perché non la torta non lievita?" O "Ha una ricetta per la torta di mirtilli?" Oppure "Come posso fare le frittelle soffici?"
Questa donna negli anni ’50 ha anche il suo show telesivo e le sue cucine si aprono a corsi al pubblico.
Organizza anche la gara ‘American Homemaker of Tomorrow’ a cui partecipano migliaia di ragazze delle superiori con l’obiettivo di premiare le casalinghe e le cittadine del futuro tra il 1955 e il 1977.
La prova consiste in un test di 150 domande su: relazioni familiari, i valori spirituali e morali, lo cura dei bambini, la salute e la sicurezza, l'utilizzo e la gestione del denaro, la ricreazione e l'uso del tempo libero, la gestione della casa, la partecipazione alla comunità.
Negli anni ’50 e ’60 infatti le donne sono riportate nelle loro case, dopo la parentesi lavorativa della guerra, e viene proposta la vita casalinga come un paradiso, che si é rivelato peró vuoto.
Iniziano e dimostrare segni di insoddisfazione e Betty le segue in questo percorso che porta i primi segnali di quella che alla fine degli ’60 diventa la lotta per l’emancipazione femminile.
“Le donne hanno bisogno di un esempio. Ci sono milioni di donne che stanno a casa da sole facendo il loro lavoro con i bambini, pulendo, cucinando con un Budget minimo e con tutto il caos che ne consegue. Hanno bisogno di qualcuno che gli ricordi che hanno valore”*
Nel 1967 esce il Betty Crocker’s Hostess cookbooks che conteneva non solo 400 ricette, ma anche una serie di consigli per essere una perfetta padrona di cas: sulla pianificazione, sulle diete speciali, menú per i bambini e altre situazioni critiche, Il volumen era rilegato con una spirale ed era di facile e pratica consultazione.
La Croker in tutti questi anni ha incoraggiato le donne a entrare in cucina e anche a provare qualcosa di nuovo.
E siamo giá alla fine degli anni ’70. A questo punto peno vi starete chiedendo quanti anni ha Betty e quale sia il suo aspetto.
E’ lei nel 1936:
Ma anche lei, sempre giovane nel 1965
O loro:
Chi é Betty Crockers allora?
Nessuno, anche se per molti americani é una persona in carne ed ossa, alcuni pensano sia solo vecchietta o sia morta.
Invece Betty Crockers non esiste, non é mai esistita.
E’ stata inventata nel 1921 dai dirigenti della Washburn Crosby Company di Minneapolis, un grande mulino che nel ‘28 si fonde insieme ad altre aziende nella General Mills
L’idea era venuta per rispondere in modo personale alle moltissime lettere che arrivavano in azienda con domande su panificazione e pasticceria, e cosí unendo il cognome di un ex direttore, William Crocker, con il nome Betty, scelto perché sembrava allegro, sano e americano e nacque Betty Crocker, che firmava cosí:
In realtá la firma é di una segretaria che aveva vinto la gara interna.
Nulla fu peró lasciato al caso. Fu contattato un grupo di donne con un’istruzione elevata per sviluppare le caratterische del personaggio Betty .
Alla radio ’24 la prima Betty era in realtá la home economist Marjorie Child Husted, a cui si sussegono altre Betty sia nel tempo che nei vari territori di trasmissione dello show.
La prima immagine é del 1936 quando l’artista Neysa McMein realizza il ritratto della nostra protagonista unendo le varie caratteristiche fisiche di alcune impiegate dell’azienda.
A questa prima imagine ne seguono nel tempo altre 9 che sono sempre adattate all’evoluzione femminile, come si vede nella Betty del ’86 che ha il piglio di una donna manager.
Negli anni ’50, in televisione era interpretata da un’attrice: Adelaide Hawley Cumming.
E oggi? Oggi Betty Crocker c´é ancora, piú viva che mai, é un brand solidissimo con tutti i suoi preparati per torte, biscotti e tanto altro ancora, ha anche una línea gluten free. L’azienda ha fatto uno studio per capire quale fosse la caratteristica delle torte piú apprezzata ed é risultata l’umiditá, la morbideza, per cui quasi tutti i prodotti per cake hanno come nome super moist, super umido.
Oggi Betty Crocker comunica perfettamente anche in Internet, il suo website é stato uno dei primi del food e contiene una quantitá infinita di informazioni, suggerimenti, ricette.
Betty é ancora contatta dalle donne via e.mail e ogni giorno alle 4 pm il suo sito ha un picco di visite delle migliaia di donne che cercano ricette per la cena. Nel mondo ha circa 1,000,000 followers su Facebook e 30,000 su Twitter.
E’ rimasta affezionata anche la vecchia e sana carta con la 10a edizione del Betty Crocker’s cook book.
Gli affari vanno bene a Betty, anche perché, con la crisi internazionale di mezzo, le donne sono tornate a casa, un po’ per scelta e un po’ per obbligo, e alcune stanno riscoprendo il piacere di stare a case.
Secondo la stessa Betty Crocker il 57% delle donne vorrebbe lasciare il lavoro per prendersi cura di casa e figli. Risulta anche che il 56% delle mamme dichiara che fa dolci molto piú frequentemente di 5 anni fa.
Lunga vita a Betty Croker allora…
(anche se a me personalmente il mix non lo venderá mai e non sono cosí tanto convinta che essere massaia in condizioni economiche medio-base, sia poi cosí paradisiaco, anche se giova al business di Betty).
Ultima osservazione, potete discutere sul gusto, sugli ingredienti e sulla raffinatezza delle proposte, sull’uso di tazze e cucchiai, ma assolutamente non si ha nulla da eccepire sia sul metodo, sull’attenzione al consumatore, sulla serietá e l’affidabilitá delle ricette.
E’ questa la scuola di Martha Stewart e di tantissimi altri autori americani e inglesi, e state tranquilli le ricette vengono.
Fonti:
http://www.bettycrocker.co.uk/The-Betty-Story
http://www.brandnamecooking.com/bettycrockercookbooks.html
http://www.dvo.com/recipe_pages/cakemixes/Over_50_Years_of_Cake_Mix_Success.html#.Uyi--vl5OHw
http://generalmills.com/~/media/Files/history/hist_betty.ashx
http://generalmills.com/~/media/Files/history/hist_bisquick.ashx
Marks, Susan (2005). Finding Betty Crocker: The Secret Life of America’s First Lady of Food. Simon and Schuster, New York, New York.
Smith, Andrew F. (2007). The Oxford Companion to American Food and Drink. Oxford University Press, New York, New York.
“The History of Betty Crocker.” General Mills: History of Innovation. General Mills, n.d. Web. 12 Feb. 2013.
“About the Kitchens: Betty’s History.” Betty Crocker. General Mills, n.d. Web. 12 Feb. 2013.
BELLISSIMO! L'articolo è BELLISSIMO! L'ho letto tutto d'un fiato e l'ho trovato appassionante!
RispondiEliminaFinalmente so chi e cosa c'è dietro la marea di "Betty Crocker's Cake Mix" delle ricette americane! ;o)
Un sentito ringraziamento per questa (apprezzatissima) ventata di cultura in cucina! :o)
Simo complimenti!!! Letto tutto d' un fiato e imparato tanto !!! Confesso che non conoscevo la signora ...ehm , è grave??? Per fortuna ho colmato la lacuna grazie a te....un abbraccio !!!
RispondiEliminamolto interessante!
RispondiEliminaBella storia..non la conoscevo..questa me la vendo al primo corso di cucina a cui partecipo :-)
RispondiEliminaConosco la storia di Betty Crocker perchè nella sezione "Cucina" della biblioteca della mia scuola americana c'è un intero settore a lei dedicato! Bravissima Simonetta, e grazie :)
RispondiEliminamooooolto interessante, grazie simo e complimenti anche da parte mia!
RispondiEliminaquesta è una vera e propria, perfettissima operazione di marketing!!!
Anche io non la conoscevo e come potrei... non esiste!!! Però conosco bene il Bisquick che finora ho usato solo per i pancakes. Non mi è chiaro se ci proporrete qualche ricettina di questo fantomatico personaggio e a questo punto lo spero, mi avete incuriosito...
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaGrazie arrossisco..e grazie per l'introduzione...
RispondiEliminaSu CHI fosse Betty ero informata, ma è stato comunque bellissimo leggere questo post! Complimenti!
RispondiEliminaConoscevo il Bisquik per averlo incontrato piùvolte sugli scaffali dei super qquando mi è capitato di essere in America. Ma non conoscevo affatto la signora e dopo aver letto il lungo, interessantissimo e appassionante articolo, sono rimasta male di scoprire che non esiste alcuna Betty Crocker ;-( . Ma davvero ho capito ed imparato un sacco di cose interessanti. Grazie
RispondiEliminanooooooooo, che delusione arrivare alla fine e pensare che al posto di una centenaria vecchietta c'è un team di lavoro...
RispondiEliminama sai che esiste un mito simile in Svizzera, dove la famigerata Betti Bossi, presunta inventrice del leggendario riz kazimir ed autrice di libri e ricette è in verità un marchio commerciale?! Si vede che il nome "Betty" si presta...
RispondiEliminaa Roma c'è una catena di negozi si chiama Castroni situati a Roma nord il più conosciuto è a via Ottaviano ed è li che anch'io mi soni imbattuta in questi preparati già pronti :una trovata sapere che Betty non esiste ma è tosta veramente una trovata unica ...brava Simonetta sempre attenta e bellissimo articolo
RispondiElimina