venerdì 17 maggio 2024

GALETTE COMPLETE

Qualcuno di voi ricorderà il film "Julie & Julia", amatissimo da molte che come me, ad un certo punto hanno deciso di aprire un blog di cucina. 
Non ci siamo cimentate in sfide titaniche come quella di realizzare tutte le ricette di un manuale monumentale come il Mastering the Art of French Cooking di Julia Child, ma proprio per questo abbiamo adorato quel film. 
In particolare c'è un momento in cui Julia, la blogger, deve affrontare la cottura delle uova ed ammette di odiarle, di provare un ribrezzo fisico, cosa che non le ha mai permesso di assaggiarle. 
Ma non può esimersi di farlo se vuole vincere la sfida con sé stessa e scalare l'Everest di quel testo mitico. 
Così per la prima volta assaggia un uovo in camicia. Ed è un'epifania. 
"E che sapore ha" chiedono gli amici che assistono all'evento. 
"Di salsa al formaggio, gnam". 
E' un momento che adoro. Perché spesso quando assaggio il tuorlo cremoso pucciando del pane fragrante da un occhio di bue o un uovo in camicia, è quello che penso. 
Un tuorlo fresco, appena cotto, denso e fondente, mi ricorda una deliziosa crema al formaggio.
Tutta questa solfa, per dire che la scelta della mia prima ricetta è caduta su una Galette Complete, la mia galette preferita, perché contiene un trio perfetto: prosciutto cotto, formaggio Gruyere e uovo con tuorlo fondente. Il tutto avvolto dal una sottile e irresistibile galette di grano saraceno. 

Per la pastella

2 uova medie

100g di farina di grano saraceno

220ml di acqua

Un pizzico di sale


Per la cottura

20g di burro di buona qualità per la padella, più 4 noci di burro per ogni galette finita

4 uova medie

100g di Comté o Gruyère, grattugiato grossolanamente

4 fette di prosciutto cotto, ognuna tagliata in tre parti


Sbatti insieme gli ingredienti della pastella fino a quando non sono ben combinati. 

Per i migliori risultati, refrigerare per almeno 1 ora, ma idealmente tutta la notte.

Metti una padella antiaderente bassa da 24-25 cm a fuoco medio-alto (una temperatura abbastanza alta da far formare bolle dal momento in cui la pastella viene versata nella padella). 

Sciogli e fai girare una piccola noce di burro sulla superficie.

Considera questo questo un primo tentativo, sarà una prova. 

Mescola, poi versa o dosa abbastanza pastella nella padella per coprire tutta la superficie con un sottile strato. Cuoci questa crêpe per capire la consistenza della pastella (diluendo la pastella con un goccio d'acqua se non si stende facilmente) e la temperatura della padella (dovrebbe essere abbastanza calda da far formare rapidamente le bolle).

Spargi un po' di formaggio e, quando la galette è croccante sopra, dorata e croccante sotto, esercitati a piegare i quattro bordi del cerchio per creare un quadrato. 

Goditi questa crêpe come premio del cuoco.

Per il tentativo successivo, lascia che la pastella si solidifichi per circa 20 secondi nella padella, poi rompi un uovo nel mezzo. Inclina la padella per un momento per far sì che il tuorlo si assesti nel mezzo mentre l'albume inizia a cuocersi, poi spargi formaggio sulla superficie della crêpe, evitando il tuorlo. 

Disponi il prosciutto intorno al centro, lasciando 1–2 cm di albume intorno al tuorlo. Una volta che l'albume è cotto e la parte inferiore della crêpe è dorata (2½–3 minuti), piega i bordi e fai scivolare su un piatto.

Glassa i bordi piegati della crêpe strofinando una noce di burro su di essi, lasciando il burro rimanente a sciogliersi mentre chi mangia si gode la crêpe.


CONSIDERA ANCHE

Spargere funghi saltati, spinaci o cavolo sul formaggio al posto del prosciutto o in aggiunta ad esso.


NOTE PERSONALI 

  • Adoro questo piatto. L'ho fatto altre volte in passato ed uno dei segreti per ottenere un ottimo risultato è far riposare la pastella tutta la notte. Più per golosità che per verificare l'esattezza della ricetta, ho voluto provarla. Ho preparato la pastella seguendo le istruzioni con cura. La mattina dopo, al momento di procedere, ho notato che la pastella era veramente densa. Anche se avessi ruotato la padella come un frisbee, non sarei riuscita a coprirne neanche il centro. Così ho aggiunto un mestolo d'acqua, ho mescolato ed ho provato a cuocerne una piccola quantità, che purtroppo non sono riuscita a far scivolare neanche a metà della padella. Ho aggiunto ancora acqua ad occhio, per ottenere una pastella fluida, ma con il timore di stare rovinando tutto. 
  • Ho scaldato bene e versato una mestolata di pastella che finalmente sono riuscita a distribuire uniformemente sul fondo della padella, ma forse era troppa perché non mi è venuta sottilissima, ed ho continuato seguendo la ricetta. 
  • Un consiglio è quello di tagliare il prosciutto in striscioline che sono più facili da distribuire intorno al tuorlo. 
  • Quando l'albume ha cominciato a imbiancare, ho piegato i bordi con qualche difficoltà perché erano già croccanti, e a mani nude non è comodissimo, ma ci sono riuscita. 
  • Ho atteso qualche istante affinché il formaggio fosse sciolto quindi ho fatto scivolare la galette sul piatto. 
  • All'assaggio era buonissima ma come ho detto, lo spessore della crepe non era perfetto e questo certamente per il mancato bilanciamento dell'acqua che ho dovuto continuare a versare per ottenere una consistenza fluida. Senza questa aggiunta, la quantità di pastella comunque, non sarebbe bastata per 4 galette. 
  • Nonostante il sapore, che conosco e che amo, è molto complicato ottenere un buon risultato senza avere una quantità corretta di acqua (o quantomeno vicina alla necessità reale) e in questo caso io credo di avere aggiunto almeno altri 80/100 ml, non è pochissimo se si considera la quantità di partenza.  L'autore consiglia l'aggiunta - questo glielo devo - ma l'approssimazione è troppa. Con dispiacere devo considerarla 
RIMANDATA A SETTEMBRE 










 

15 commenti:

  1. Ti confesso che ero stata molto indecisa se inserire la ricetta tra le mie scelte, ma alla fine ho optato per altre; leggendo il tuo resoconto ho tirato un sospiro di sollievo, perché non so se sarei riuscita a ottenere un risultato esteticamente accettabile come il tuo. Sono andata a verificare la mia ricetta di riferimento e ho visto che mischia la farina di grano saraceno (75 g) a farina 0 (50 g) e, oltre a 2 uova e 250 ml di latte (quindi un paio di cucchiai in più rispetto alle dosi di Ed Smith), unisce 20 g di burro fuso (cosa che permette di non ungere il padellino). Mischiare le 2 farine è fondamentale, sia perché la farina di grano saraceno assorbe più liquidi, sia perché è senza glutine e la farina normale aggiunge quell'elasticità che risulta fondamentale nel ripiegare i lati della galette. E' un vero peccato, ma purtroppo questa ricetta di Ed non è ben bilanciata. Tu sei stata bravissima, io preparo molto raramente crepes e galettes e mi sarei trovata in maggiori difficoltà. Un abbraccio.

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    1. Ma per piacere...Patrizia è stata davvero bravissima ma non ci credo nemmeno per un secondo che tu ti saresti trovata in difficoltà. Hai dato una spiegazione chimico fisica sulla necessità di usare due farine per questa ricetta che nemmeno il professor Bressanini...😁😁😁. NOI andiamo in crisi, voi (tutte voi di Starbooks) sapete fare tutto. Grazie per tutto il tempo che dedicate al blog. Un abbraccio AlbertoMassimo

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    2. Caro Massimo, rispondo qui a te e a Mapi. Concordo con te assolutamente sulla monumentale conoscenza del cibo di Mapi, specialmente su tutto ciò che riguarda il grano e derivati. Sarebbe stata in grado di metterci una pezza senza verbo ferire. Però mi ha fatto ricordare che effettivamente nelle ricette che ho rifatto in passato, non si lavorava sul saraceno assoluto. Melo dovrò ricordare in futuro. Sulla tua gentilezza e affetto per questo blog, devo solo che chinare il capo e ringraziarti con grande calore. Un abbraccio e a presto 😗

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    3. Grazie Massimo; il fatto è che la "dissertazione" è stata fatta solo dopo aver verificato la mia ricetta di riferimento. :) Dato che la regola dello Starbooks è quella di seguire la ricetta pedissequamente, con le dosi e la farina di questa ricetta sarei stata in difficoltà. Con tutta probabilità avrei, come Patrizia, aggiunto più acqua, ma sono convinta che avrei fatto più fatica. Il che non mi impedirà di provare questa galette... aggiungendo farina di grano, però. ;-) Un abbraccio.

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  2. Che peccato.. già mi pregustavo l'idea di realizzare domani, una bella crepe di grano saraceno.

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    1. Puoi provare ma ricordati che i liquidi dovranno essere gestiti. ❤️

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  3. Ho amato quel film anche se non ricordo della galette... In questi anni mi sono imbattuta più volte nella galette bretonne e molte ricette prevedevano un mix di farina di grano saraceno e di farina di grano. Di questa mi aveva colpito l'assenza di farina di grano, e per questo mi riprometto di farla, certamente facendo tesoro dell'esperienza di Patrizia e aggiungendo acqua!!! Oggi, come venerdì, ci stava bene: piatto unico e sostanzioso!
    Malgrado le imprecisioni nella ricetta, la foto trasmette l'idea di un piatto golosissimo che non vedo l'ora di provare! 😋😋😋

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    1. Il piatto me lo sono mangiato con gran gusto, non senza prima avere smadonnato ed inviate svariate maledizioni a destinatario ignoto. Un abbraccio tesoro 💓

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  4. Grazie Pat. Soprattutto per le tue considerazioni finali, basate sulla esperienza diretta. Spesso ho avuto problemi con ricette di chefs acclamati, che ho dovuto modificare per una buona riuscita.

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    1. Grazie a te gentile sconosciuto/a. Lo scopo di questo progetto non vuole cercare magagne ma trovare testo che possano darci il piacere di cucinare senza sorprese ed incognite. 😘

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  5. Piatto bellissimo, nonostante i guai con la galette. Aggiusteremo il tiro grazie alle tue considerazioni perchè l'idea veramente merita!

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  6. Appena tornata dalla Bretagna, una delle prima cose che ho rifatto è stata la galette bretonne. Ora, a parte che potremmo stare ore a parlare di chi la fa più buona, di come chiamarla e di quale sia quella "vera" (litigano per tutto, da quelle parti :D), ricordo che la cosa più difficile da ottenere era stata proprio la giusta consistenza della pastella, quella che avrebbe permesso di ottenere una galette sottile e croccante ma allo stesso tempo malleabile. Può essere che qui l'errore sia stato solo l'eccessivo riposo? In ogni caso, un vero peccato. Però la foto fa venire comunque voglia di mangiarsela ;)

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  7. Vivrei di uova e di uova in camicia, in modo particolare ma non impazzisco per queste galette. Per convincermene, ne ho mangiata una ad ogni tappa del nostro viaggio in Bretagna, ne ho preparate non so quante per scriverci su un libro, ho confrontato dosi, tempi di riposo, tipi di farina. Una prova estenuante :) insomma, per giungere al risultato che sono l'unica voce fuori dal coro. Per cui, io vi lascio la galette, con tutto quello che c'é dentro e voi datemi le vostre uova :) o non sei d'accordo?

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  8. Ricordo anch’io le scorpacciate di gallette Bretonne

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    1. … ricordo anch’io le scorpacciate di galette bretonne, fatte durante il mio viaggio in Bretagna, di ormai quasi vent’anni fa.
      Peccato davvero per i problemi riscontrati durante la preparazione, perché la foto invita all’assaggio!

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