Kim Duke, Weekly Provisions
La cucina antispreco è, da molti anni, uno dei temi caldi dell'editoria, anche in Italia. A voler essere onesti, per chi cucina abitualmente per sé o per la famiglia, questo non sarebbe neppure un argomento da trattare: non sprecare è il pilastro di ogni economia domestica e non sprecare il cibo è percepito da sempre nei termini di un vero e proprio peccato, se non proprio contro Dio, quanto meno contro una cultura antica che ci rimanda alle nostre radici, di popolo parsimonioso e risparmiatore, qualità intese nella migliore accezione possibile.
Tuttavia, la crescente sensibilità per l'ecologia di questi ultimi anni si è tradotta principalmente in un richiamo individuale ad una vita rispettosa dell'ambiente che ci circonda: "riciclo" e "non-spreco" si sono dunque trasformati in precetti "fuori da noi", da seguire come rituali e non più come abitudini. Da qui, il filone dell'editoria specializzata in libri che insegnano la "buona cucina di oggi", vale a dire una cucina che utilizza fino all'ultimo tutto ciò che è commestibile, come risposta alla crisi ecologica di questi anni.
Era da un po', quindi, che allo Starbooks si girava intorno ai vari titoli sul tema, senza trovarne uno che fosse adatto a noi e al nostro pubblico: come sapete, siamo un po' allergici alla virtù 😇, peggio ancora se applicata a quello che fa parte del nostro vivere quotidiano. Non c'è nulla di cui andar fieri, nel grattugiare il pane duro o nell'insaporire la minestra con la crosta di formaggio o il brodo con i gambi del prezzemolo. La cucina degli avanzi, in Italia, ha prodotto piatti che tutto il mondo ci invidia, dalle polpette ai ravioli, dalle torte salate alle zuppe - tutti piatti così golosi e così gustosi da far dimenticare che la loro originaria funzione era quella di trovare un'alternativa al secchio della spazzatura. Questa è stata la grande magia della nostra tradizione, in tema di riciclo: la capacità di non mettere freni all'inventiva, tanto da produrre risultati addirittura superiori ai piatti originari. Il tutto in un clima gioioso, in cui "avanzo" si sposava con "abbondanza" o quanto meno con lo stile di chi, queste magie, le creava, a partire dal carrello della spesa.
Quello che ricercavamo, cioè, era un libro che parlasse di anti-spreco non nei termini di una quaresima, ma in quelli di una festa. E forse - e dico forse - lo abbiamo trovato in questo Weekly Provisions che ha incisa sul frontespizio niente meno che la benedizione di Nigella Lawson, l'icona della cucina opulenta, creativa, golosa. Non a caso, ad averci colpito è la visone di insieme esplicitata già nel titolo (Provisions, cioè "spesa" e non avanzi tout court ) e sviluppata poi in diversi menu stagionali che toccano un po' tutti gli angoli del mondo.
Ovviamente, il verdetto arriverà alla fine, in tre settimane che ci vedranno impegnati su un doppio fronte: la realizzazione del piatto di partenza e, successivamente, quella del piatto del riciclo. I singoli post avranno link e richiami, in modo da non farvi perdere il filo e invogliarvi magari a provare entrambe le esecuzioni, sempre che passino la prova del fuoco dello Starbooks che, come sempre, è il cardine del nostro progetto: presentarvi libri validi non solo nell'ispirazione teorica, ma anche nella resa pratica.
Lo faremo anche in questo mese, a partire da domani, per le tre settimane successive.
Vi aspettiamo!
Alessandra G.
Bellissima introduzione Ale, come sempre.
RispondiEliminaAdesso cediamo la parola ai fornelli!
.... Una dichiarazione di Guerra, qui sopra😃. Staremo a vedere....
EliminaIl libro sembra proprio interessante!
RispondiEliminaManterrà le promesse? Sono curiosissima di vedere le vostre esperienze. 😉😋