Quella di oggi è la mia terza ricetta tratta dallo Starbook del mese.
Se ci avete seguito, avrete visto che con le prime due non è andata
proprio come speravo. Sono incappata in errori grossolani, che non ti
aspetti da uno con la fama di Nigel Slater. Ho riscontrato soprattutto
un po' di superficialità nell'approccio alle ricette, e ammetto che è
stata la cosa che mi ha più infastidito.
Capirete quindi che,
quando ho iniziato a preparare la terza ricetta, ovvero questa tarte
tatin salata, ho pensato: "Non c'è due senza tre?" Continuate a leggere e
lo scoprirete :D
Ingredienti:
Per la pasta brisée:
225 g di farina (io ho usato una 00)
150 g di burro225 g di farina (io ho usato una 00)
1 tuorlo
2 cucchiaini di foglie di timo
4 cucchiai di parmigiano grattugiato
4 scalogni medi
2 cucchiai di olio (extravergine) di oliva
2 mele (io ho usato delle Pink Lady)
Preparate una teglia da tarte tatin tin o una padella che possa andare in forno del diametro di 24 cm (io ho usato la mia padella di ghisa).
Mettete la farina in un frullatore e aggiungete 120 grammi di burro a cubetti. Azionate il frullatore fino a ottenere delle briciole. Aggiungete il tuorlo, le foglie di timo e 3 cucchiai di parmigiano (io ho aggiunto anche 1/4 di cucchiaino di sale e un pizzico di pepe), azionate il frullatore brevemente, quindi trasferite il tutto su un piano leggermente infarinato (prima, assicuratevi che l'impasto non sia troppo secco: se così fosse, aggiungete un cucchiaio - o anche due - di acqua, come ho fatto io) e formate una palla. Se lavorate a mano, dovrete sfregare il burro con la farina in punta di dita, quindi inserire il tuorlo, il timo e il parmigiano. Avvolgete l'impasto con la pellicola e lasciate riposare in frigo (non indica per quanto tempo - considerate un'oretta almeno).
Preriscaldate il forno a 200 gradi. Pelate gli scalogni e tagliateli a metà nel senso della lunghezza. Nella teglia da tarte tatin o nella padella fate fondere i restanti 30 g di burro con l'olio su fuoco medio, quindi aggiungete gli scalogni. Fateli dorare leggermente da un lato, poi girateli dall'altro (io qui li ho salati e pepati). Nel frattempo tagliate le mele a metà, rimuovete il torsolo e tagliatele in 8 parti.
Rimuovete gli scalogni dalla padella e aggiungete le mele, lasciandole ammorbidire e dorare leggermente (anche qui, io ho aggiunto un pizzico di sale e pepe). Cospargete le mele con il parmigiano restante e rimettete gli scalogni in padella (Io ho aggiunto anche un paio di rametti di timo, che ci stava veramente bene).
Riprendete
la pasta e stendetela in modo che sia 3 cm più larga della
teglia/padella. Adagiate la pasta sugli scalogni e le mele, rimboccando
la brisée in eccesso. Cuocete in forno caldo per 25 minuti, finché la
pasta non sarà biscottata. Sfornate e fate riposare per dieci minuti,
quindi capovolgetela su un piatto da portata.
Considerazioni:
-
L'abbinamento mele-scalogni non è certo innovativo, ma questo non vuole
dire che non sia valido, anzi. La lista degli ingredienti qui è
piuttosto corta, ma è il caso di dire "pochi ma buoni". Certo, se avesse
aggiunto anche il sale e il pepe sarebbe stata perfetta...
-
La ricetta in sé è abbastanza semplice da realizzare ed è tutto sommato
equilibrata, anche se trovo veramente strano, per non dire altro, il
fatto che secondo Slater le mele, gli scalogni e la pasta brisée non
vadano conditi con sale (e pepe). Capisco che c'è il parmigiano, ma non
può andare a sostituire completamente il sale. Io ne ho aggiunto un
pizzico ovunque e bene ho fatto, altrimenti sarebbe stato tutto
inevitabilmente insipido.
- Un'altra mancanza (l'ennesima, lo
so, ma che ci posso fare?) che ho riscontrato riguarda la pasta brisée.
La ricetta prevede la sola aggiunta del tuorlo, ma non è assolutamente
sufficiente a compattare la pasta. Io ho dovuto aggiungere un cucchiaio
di acqua. A questo punto non poteva dire di aggiungere poca acqua al
bisogno o inserire un uovo (magari piccolo) intero? Io di solito seguo
la ricetta di Michel Roux che, appunto, contiene un uovo intero, e non
ho bisogno di aggiungere acqua per arrivare alla giusta consistenza
dell'impasto.
Nonostante queste inesattezze e
imprecisioni, che come ho detto potevano benissimo essere evitate, il
risultato è buono, quindi per me la ricetta è
PROMOSSA
(ma regaliamo un pacco di sale al caro Nigel)
Questa brisée salata è da utilizzare anche al fi là della ricetta specifica. Comunque anche questa è un'altra ricetta che proverò.
RispondiEliminaGrazie per il vostro lavoro.
Mi fa una gola assurda ed è bellissima. Ma rido alla storia del sale, e domani capirai meglio il perchè :D
RispondiEliminae menomale... si sta riprendendo il giovane Slater....
RispondiEliminaun abbraccio
Insomma, come i wedding planner alle nozze di Cana, tenete da parte le cose buone per la parte finale dello Starbboks. E brava tu a non aver gettato la spugna, grazie!!questa ricetta sarà molte volte emulata ;-)
RispondiEliminaAvevo addocchiato questa parte sin da subito. È nelle mie corde, ma su un contrasto dolce come quello creato da mele e scalogni, il sale diventa indispensabile. Meno male che almeno il risultato non è stato disastroso.
RispondiEliminaLa foto è stupenda e golosissima. ❤️❤️❤️
La foto fa venire voglia di provare subito la ricetta: è stupenda!
RispondiEliminaConcordo su tutte le considerazioni che hai fatto, chissà perché Slater non ama il sale, almeno in questo libro... Tu sei stata bravissima a rimediare, grazie Ale!!!
La foto buca lo schermo e la preparazione mi invoglia parecchio.
RispondiEliminaConcordo pienamente con te sulle aggiunte di sale, pepe, timo nelle mele e un uovo intero nella briséé.
E sì, regaliamolo un pacco di sale a Nigel Slater!
Un abbraccio!