Il Kheer è un risolatte
della tradizione indiana.
Si usa mangiarlo durante le feste e in altri giorni
importanti. In una delle tante lingue del continente indiano, “kheer” vuol dire
“latte addensato”.
Ne parla addirittura anche l’Ayurveda, la medicina
tradizionale indiana, che ne indica l’uso come calmante e ottimo acceleratore
del metabolismo dell’organismo.
Insomma, un toccasana.
Per 4 persone
Ingredienti
150 g di riso integrale, a
chicchi lunghi
100 g di anacardi
50 g di mandorle spellate
1 litro di latte di mandorla (senza zucchero)
6 bacche di cardamomo
100 g di uva passa chiara
1/4 di cucchiaino di zenzero
in polvere
un pizzico di pistilli di
zafferano, immerso in 50 ml di acqua bollente (ho usato 1 cucchiaino di zafferano
in polvere)
1 bastoncino di cannella
2 cucchiai di miele
la scorza di 1 lime non trattato
una piccola manciata di chips di cocco tostate
Metodo
Immergere il riso in una
ciotola, e le mandorle e gli anacardi in un’altra, in acqua fredda per almeno
30 minuti, meglio se una notte intera.
Il giorno dopo, scolare il
riso e metterlo in una pentola con il latte di mandorla e 500 ml di acqua e
portare a ebollizione. Cuocere per 20 minuti, finché il riso non si sia
gonfiato e il liquido non si sia ispessito un po’.
Nel frattempo, scolare le
noci e tritarle finemente. Pestare le bacche di cardamomo in un mortaio e con un
pestello separare i semi profumati, dai baccelli e macinare i
semi fino a quando non si ottenga una polvere.
Dopo 20 minuti aggiungere al
riso gli anacardi, l’uvetta, le spezie e il miele, e cuocere per altri 15
minuti fino a che non si abbia un riso denso e cremoso, a metà tra il budino di
riso e il porridge. Il kheer deve essere morbido, cremoso e non troppo spesso.
Se sembra che si stia ispessendo troppo in fretta, abbassare il fuoco e versare
un po’ d’acqua bollente da un bollitore. Servire in ciotoline con del lime
grattugiato e delle scaglie di cocco tostato.
Se amate le cose dolci,
aggiungete del miele in più o dello sciroppo d’acero.
NOTE
Da tempo volevo preparare un
kheer. Sono nella fase “risolatte”, per ora. Questo di Anna Jones è eccellente.
Ci ho riempito 8 ramequins.
Tutte le spezie si
percepiscono intensamente, finemente: lo zafferano e il cardamomo danno il
colore e il sapore giusto. Certo, per colazione, potrebbe far storcere il naso
a qualcuno. Ma vi assicuro che è di una morbidezza incredibile e lo zafferano e
il cardamomo risveglieranno i vostri sensi.
Le scaglie di cocco tostate
sono il tocco geniale di questa ricetta semplice e buona. Non fingete che non
ci siano o che siano superflue. Non ve ne pentirete! Tostatele pochissimi
minuti (1-2 al massimo!), facendo attenzione a non farle bruciare.
Anna Jones raccomanda il
processo di lasciare a bagno il riso per una notte intera. Si tratta – scrive –
di un accorgimento di appena 2 minuti ma che ricompensa grandemente durante il
processo di cottura del riso.
E se lo zafferano vi sembra
troppo intenso come sapore, per una colazione, omettetelo – scrive la Jones. Ma
io direi di non farlo. Magari mangiate il kheer in un altro momento della
giornata.
PROMOSSA
Se qualcuno me lo offrisse "bell'eppronto", sarei felicissima di assaggiarlo e credo che non avrei motivo di pentirmene, anzi...
RispondiEliminaÈ invece improponibile in casa mia dove tutti ..ma proprio tutti sono contrari ai pezzettini duri all'interno di cose morbide. 'Sta moda della "parte croccante" sta a loro come la carta vetrata sta ad un bel materasso di piume. Io sono figlia e sorella di tale concezione ma ho imparato da voi tutti blogger ad apprezzare (così come voi blogger mi avete insegnato ad apprezzare il cioccolato fondente, addirittura al 70%...ma questo non c'entra nulla con q la ricetta si oggi ahahahah).
Anche per le spezie vale un po' lo stesso discorso, ma con alcune alcune inaspettate eccezioni e sorprese, nonostante l'approccio sospettoso.
Effettivamente, Giulietta, ho amici che non apprezzano il croccante nel morbido... pazienza... a me piace molto... peccato, no? non possiamo accontentare tutti. Una volta ho fatto un "risalamande" danese e me lo sono dovuto finire (con sommo piacere) tutto io per questo motivo... Ciao e grazie per il commento!!!!
EliminaNon ho problemi con le spezie e certo non a colazione, dove spesso al posto del mio solito tè mi preparo un infuso di limone, cannella e ginger...che poi si accompagna al porridge che condisco abbondantemente allo stesso modo.
RispondiEliminaPreparazione nelle mie corde, in tutto e per tutto: grazie!
grazie a te, Stefi: certo, confessiamolo, non si puó mangiare tutti i giorni lo zafferano hahahahahah
Eliminaun abbraccio
Senti, ho tutto ma proprio tutto l'occorrente in dispensa!! Che faccio?? E poi ayurveda è per me una parola magica e son d'accordo sullo zafferano: ci va ci va. L'uso di mettere in ammollo il riso,poi, è effettivamente la marcia in più in questo genere di ricette.Grazie Biagio.
RispondiEliminaprova a farla e poi mi dici!
Eliminasecondo me, ti piacerá (magari non solo per colazione!)
Io sono donna da risolatte. Adoro praticamente ogni dolce a base di riso, in particolare quelli che si possano mangiare al cucchiaio. E questo pare fatto direttamente per me...love!
RispondiEliminarisolatte: parola magica...
Eliminahahahahhaa
ciaoooooo
Il riso e latte con l'aggiunta di zucchero, è un dolcissimo ricordo di mia nonna paterna e della mia infanzia e anche oltre. Non lo preparo mai e non so perché...!?!
RispondiEliminaAmo tutti gli ingredienti presenti nella ricetta e adoro le note croccanti in contrasto con quelle morbide.
Grazie, Biagio, mi hai fatto tornare indietro, tanto indietro nel tempo :)))
sai che anch'io ho cominciato a "ri-appassionarmi" per il risolatte da grande ?
EliminaGrazie, Ale!
un bacione!