LO STARBOOK DI NOVEMBRE 2021 E'....

 

OTTOLENGHI TEST KITCHEN- Shelf Love

E state buoni, se potete, anche se sappiamo che sarà difficile contenere gli entusiasmi. Lo sappiamo a tal punto da aver stravolto la nostra programmazione per dare spazio a questo titolo, con un trattamento riservato solo a pochi eletti. Ma Ottolenghi è Ottolenghi, qui più che altrove: perché se mai esiste un luogo in Italia dove tracciare tutta l'evoluzione del grande artefice della cucina del III millennio, è proprio allo Starbooks che per primo lo ha lanciato nel panorama nazionale. E se altrove Ottolenghi è un nome che evoca ricette "dal sapor mediorientale", da noi è un autore in costante ricerca, capace come nessuno di prendere per mano i suoi lettori e farli avventurare, poco alla volta, nei sentieri del gusto a lui cari e a noi sconosciuti, in una trama complicatissima che si dipana dall'unico principio che sovrasta la sua cucina: il dialogo incessante che lega fra di loro gli ingredienti con le tecniche, il passato con il presente, l'Est con l'Ovest, il Nord con il Sud, chi produce con chi fruisce, in quella intricata rete di relazioni che sotto la guida di Ottolenghi si trasforma in sublime armonia. 

Oggi, il suo nome e' un brand e i suoi libri sono scritti da un team di autori. Nulla di scandaloso, anzi: in un mondo in cui il successo sembra arridere solo ai furbi, ben vengano queste storie a lieto fine, in cui chi merita ottiene un giusto riconoscimento. Tuttavia, il lieto fine ancora non c'é: perché Ottolenghi ancora non si ferma. I suoi sono percorsi a tappe che possono concludersi in un libro (come l'irraggiungibile  Jerusalem o l'altrettanto unico Sweet) o proseguire in più volumi (come Plenty, Plenty More, Flavour). Ma una volta esaurito un argomento, si passa subito a un altro, con quella irrequietezza che è propria dei geni, temperata per nostra fortuna da un team che riesce a darle una forma accessibile anche a noi, per permetterci di godere, seppur di riflesso, di tanta genialità.

La nuova avventura, già lo sappiamo, sarà in più tappe, come d'altronde conviene ad un progetto che, per la sua difficoltà, assomiglia di più ad una sfida: ossia insegnare non la ricetta, ma l'invenzione che la genera, a partire, per giunta, da quello che si ha in casa, senza bisogno di fare la spesa da zero, meno che mai con una lista di ingredienti difficili da trovare e impossibili da riutilizzare se non nel giro dei prossimi vent'anni. Un colpo al cerchio delle urgenze della sostenibilità, uno alla botte della generosità di chi non ha paura di condividere fino alla fine, svelando le basi del processo che è all'origine di tutto quanto e di farlo, come sempre, con i modi pacati e umili che restano da sempre il marchio di fabbrica di Yotam Ottolenghi, il meno imitabile e il più vero.

Il resto, ovviamente, lo lasciamo agli appuntamenti che seguiranno, da domani fino alla fine del mese, quando ci ritroveremo qui per le considerazioni conclusive. Stavolta siamo gasatissimi e speriamo davvero di arrivare in fondo con lo stesso entusiasmo di questi giorni. Voi incrociate le dita, noi ci mettiamo ai fornelli, per l'ultimo appuntamento del 2021. 

Vi aspettiamo!