Il nostro affezionato lettore Biagio non contento di aver già giudicato una ricetta per il Redone del mese si rimette in gioco con la seconda! Ecco le sue valutazioni :
Ormai ci ho preso gusto allo Starbooks Redone.
E allora ho deciso di dare un’altra chance al nostro “Bernardo” (al secolo
Bernard Laurance e al suo libro Baklava to Tarte Tatin).
Confesso di essermi messo all’opera pieno di pregiudizi
per preparare ciò che il nostro chiama “la tarte au sucre du Québec”.
La Tarte
au sucre è, comunque, un dessert caratteristico anche del Belgio (la si chiama
anche “Tarte de Namur”, dalla cittadina belga) ma là ha qualche variante.
Per la Pâte sucrée:
- 210 g
di farina
- 125 g di burro non salato, freddo, a pezzi
- 25 g di farina di mandorle
- 1 uovo leggermente sbattuto
- 1 pizzico di sale
- 35 g di zucchero a velo
Per la crema della torta (la parola “farcia”
mi fa inorridire):
- 300 g di zucchero di canna (possibilmente
scuro, il più scuro possibile)
- 250 ml di panna con 35% di grassi (di meno,
astenersi, oppure 125 ml di panna al 30% e altri 125 ml di “crème d'Isigny” al
40% di grassi, probabilmente difficile da trovare fuori dal mercato francofono)
- 60 ml di latte
- 60 g di farina
Per prima cosa, si fa la pâte sucrée (adoro questo nome!).
Lavorare la farina di mandorle, lo zucchero a
velo, la farina, il sale e il burro a pezzi in una ciotola capiente. Si può
ovviamente fare nel magico robot da cucina, ma io qui non ce l’ho. Poi
aggiungere l’uovo leggermente sbattuto, incorporare rapidamente e mettere
subito, con attenzione, su una forma circolare di 22-23 cm., meglio se con
della carta forno sotto. Tagliate la pasta in eccesso. Poi mettere in frigo,
mentre si fa la crema allo zucchero.
Prima cosa, preriscaldiamo il forno a 180
gradi.
Per la crema allo zucchero, mettere la farina
e lo zucchero di canna (chiamato da queste parti “cassonade”) in una casseruola
antiaderente, poi aggiungere il latte e la/le panna/e.
Mescolare costantemente,
a fuoco basso, con un fouet, come se
fosse una besciamella, stando attenti a non bruciare il fondo.
Quando la crema
comincia a bollire e perciò a ispessirsi, toglietela dal fuoco e versatela
sull’impasto della torta. Mettere in forno per 30 minuti circa finché diventa
cotta, con un bel colore ambrato.
Fuori dal forno, lasciare raffreddare a
temperatura ambiente, ma non in frigo. La torta si gusta tiepida ma non fredda.
Osservazioni:
1.
Stavolta “Bernardo” ha spiegato
meglio i passi della torta. È una torta facile facile, ma non per questo
bisogna farla in fretta o meccanicamente.
2.
Se qualcuno vuole metterla in
frigo per raffreddarla più velocemente, “Bernardo” scaglia anatemi.
3.
La farina di mandorle nella pâte sucrée sta benissimo. O forse sarà
che le mandorle mi sembrano un toccasana in pasticceria.
4.
Si sporca poco e questo è
sottolineato nella ricetta in originale, a giusta ragione.
5.
La consistenza è quasi di una
mousse allo zucchero, molto malleabile, ma potrebbe risultare stucchevole a chi
preferisce dei dolci a più bassa concentrazione zuccherina.
6.
So che in Belgio si aggiunge un
uovo alla crema. E mi ha sorpreso vedere che non ci sia in questa ricetta. Ad
ogni buon conto, va bene anche così. Anche se l’uovo, secondo me, darebbe
all’interno della torta una consistenza più setosa.
La torta è stata degustata con piacere e gusto
casereccio da me e da amici che l’hanno finita in pochi minuti.
Stavolta questa ricetta è
PROMOSSA (ma non a pieni voti)
Biagio d'Angelo
Certo che a Bernard stai facendo pelo e contropelo ;) beh, almeno stavolta è arrivato alla sufficienza...grazie Biagio per la nuova partecipazione!
RispondiEliminaSiccome sono un professore temuto e severo, il nostro Bernardo ha quasi rischiato di essere rimandato a settembre....😅
EliminaGrazie Biagio per aver partecipato :D ti aspettiamo ancora ;D
RispondiEliminaOrmai mi avete contagiato! Grazie!!!
EliminaFantastico Biagio, mi piacciono le tue disamine, così accurate e à propos.
RispondiEliminaE pazienza per Bernardo, dovrà rassegnarsi! :-D
Il messaggio sotto era per te, cara Apple Mary Pie ....
EliminaMi pare che Bernardo sia un po’ furbetto 😊 grazie a te per avermi letto! Ciao!!
RispondiEliminaAdoro le tue recensioni così appassionate. Si vede che ti piace quello che fai!
RispondiEliminaHai dato una seconda chance a Bernard, te ne sarà grato :D
Un abbraccio
Ciao e grazie!!! Viva Siena!
EliminaA Namur ci sono stata, in una domenica di pioggia in cui era tutto chiuso e deserto, la ricordo tristissima. Se solo avessi incontrato questa torta! :-D
RispondiEliminaDeve essere deliziosa e sono d'accordo con te: la parola farcia è orribile! Prometto di non usarla mai più :-)
Namur è triste ontologicamente! 😂😂😂 Farcia è stata bandita dai nostri vocabolari. Sa di sorelle Parodi 😂😂😂
EliminaMi piace molto questo dessert e lo spirito che ne ha accompagnato la realizzazione. È bello passare da qui e trovare sempre cose belle e strabuone;-)
RispondiEliminache bello ció che dici! ciao !
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