Nel capitolo dedicato al pane, Niki Segnit non poteva non parlare dei panini.
A
differenza del classico pane, dove i grassi e lo zucchero erano
opzionali, nel caso dei panini parliamo di un impasto arricchito:
l'acqua viene sostituita dal latte, il burro o l'olio sono sempre
presenti e in qualche caso si aggiunge anche un uovo.
La mia attenzione è stata catturata dai panini alla zucca. La ricetta, per l'esattezza, è quella dei pão de abóbora o pão de jerimum brasiliani.
Nel
libro sono presenti sia la versione dolce che quella salata. Per la
dolce basta aggiungere una miscela di spezie e aumentare lo zucchero,
per la salata l'impasto va aromatizzato con della salvia.
In ogni caso si tratta di panini sofficissimi, profumati e delicati.
INGREDIENTI
500 g di farina forte (io ho usato una 00 con 12,5 g di proteine)
150 ml di latte tiepido (più altro all'occorrenza)
60 ml di olio (io ho usato un olio di semi di arachide)
6 g di lievito di birra secco
2,5 g di sale (io ho aumentato a 5 grammi)
Un mazzetto di salvia fresca
250 ml di purea di zucca (io ho preso delle fette di zucca con tutta la buccia, avvolte in carta stagnola e cotte in forno per circa 40 minuti. Ho fatto poi raffreddare e frullato)
1 uovo
Unite l'olio e il latte ed emulsionate.
In
una ciotola mettete la farina, il sale e il lievito. Mescolate e fate
la fontana, quindi unite la purea di zucca, l'olio e il latte. Iniziate a
impastare, quindi unite anche la salvia tritata. Impastate per 8-10
minuti, fino a ottenere un impasto morbido ma non appiccicoso. Se
necessario, aggiungete pian piano altro latte (per me non è stato necessario; sono bastati i liquidi già aggiunti e la purea, che era leggermente acquosa).
Se
avete lavorato in planetaria, chiudete comunque l'impasto a mano,
lavorandolo un paio di minuti su un piano di lavoro leggermente
infarinato.
Ungete leggermente una ciotola e trasferitevi
l'impasto. Coprite la ciotola e fate lievitare fino al raddoppio.
Iniziate a controllarlo dopo 40 minuti.
Riprendete l'impasto, sgonfiatelo e suddividetelo in pezzi da 50 grammi l'uno.
Pirlate i panini e metteteli in una teglia leggermente unta. Fateli lievitare nuovamente per circa 30 minuti.
Accendete il forno caldo a 200 gradi. Spennellate i panini con l'uovo leggermente sbattuto (io ho aggiunto anche dei semi di zucca sopra, per bellezza). Infornate i panini per 12-18 minuti o finché non saranno dorati.
NOTE
-
Secondo la ricetta, lo zucchero nella versione salata andrebbe
totalmente omesso. Io onestamente ho imparato che un po' di zucchero è
sempre utile sia per attivare il lievito che per dare più sapore e
colore. Aggiungetene fino a 30 grammi, se vi piace l'idea di un panino
semidolce.
- La quantità di lievito è "importante" per i miei
gusti. Io sono abituata ad usarne meno. Si ottiene sicuramente un
prodotto migliore e più duraturo. Ovviamente bisogna di pari passo
allungare i tempi di lievitazione.
- La ricetta è leggermente
"approssimativa" in alcuni punti, come ad esempio per la quantità di
salvia (io ne ho aggiunto un bel mazzetto), o per la pezzatura, di cui
in realtà l'autrice non parla affatto.
- I panini sono morbidissimi, profumati e delicati. Una volta raffreddati, possono essere tranquillamente surgelati.
-
E ora le note dolenti. Personalmente ho la versione del libro in
italiano. Purtroppo ho dovuto constatare che la traduzione è stata fatta
a dir poco in maniera approssimativa. Il problema è che, quando questo
succede con dei libri di ricette, si rischia di buttare via ingredienti
preziosi, oltre che tempo. La trovo una cosa inconcepibile. Soprattutto
se si tratta di errori grossolani, come in questo caso. L'errore
riguardava la quantità di latte. La versione italiana dice di usare "la
metà del latte" (previsto dalla ricetta base dei panini, ndr) e infine
di "versare il latte restante"... ovvero l'altra metà? Detta così, ci si
potrebbe sbagliare e pensare di dover unire tutti i 300 ml di latte
previsti dalla ricetta originale. In realtà l'inglese dice di unire metà
del latte (150 ml) e, solo all'occorrenza, parte dei 150 ml rimasti.
Per fortuna io me ne sono accorta, ma solo perché ho una certa
dimestichezza con il pane e già a occhio avevo capito che sarebbero
stati troppi liquidi in rapporto alla farina. Ma mi chiedo: e se a fare
questi panini fosse stato un neofita? O semplicemente qualcuno
distratto? Avrebbe buttato farina, olio, latte e tutto il resto. E
questo per un grossolano errore di traduzione, per un lavoro fatto in
maniera superficiale. E' una cosa sulla quale non transigo.
-Nonostante
tutto, la responsabilità di questa cosa non è certo dell'autrice. I
panini ci sono piaciuti tantissimo, è davvero un bell'impasto piacevole
da maneggiare e credo che utilizzerò la ricetta base per diverse altre
varianti, quindi la ricetta è
PROMOSSA A PIENI VOTI
Belli questi panini. Vanno provati e...forse anche farciti?
RispondiEliminaAssolutamente sì! Noi li abbiamo mangiati con formaggi, salumi, hummus... :P
EliminaMa che belli! Grazie ! Questi li voglio proprio fare, cara zia Ale, anche perché se non li faccio io che sono in Brasile per i miei amici locali, chi li fará ? e poi seguiró il tuo consiglio di impastare con tanto amore... ciaoooooo
RispondiEliminaAmore, amore e vedrai che belli ti verranno! Una volta che imparerai a "sentire" gli impasti, sfornerai meraviglie :-*
EliminaQuesti panini li preparerò sicuramente, anche perché, ho voglia di mangiaremli farciti con il salame: ho provato l'abbinamento un paio di anni fa, e me lo ricordo ancora... :))
RispondiEliminaSulla traduzione, aihmè, capita spesso di trovare errori, ma non è accettabile :(
Grazie!!!
Io, dovendoli testare, li ho provati ANCHE con il salame e in effetti ci stava divinamente XD
EliminaGrazie Ale :-*
Questa cosa delle traduzioni fa cadere le braccia e ogni volta non me ne capacito.
RispondiEliminaPosso fortunatamente acquistare libri in lingua originale ma chi non può come fa? Si deve affidare a testi approssimativi e ricette che vanno a finire nella spazzatura? No comment, doppiamente bravissima tu ;)
Questi panini sono semplicemente strepitosi, e guarda caso ho della zucca in frigo. ☺
RispondiEliminaSulle pessime traduzioni dei libri di cucina preferisco calare un velo pietoso... sono il motivo per cui preferisco comprare i libri in lingua originale!!!
Tu sei stata braverrima, assolutamente da applausi.
Ho fatto dei panini alla zucca l'anno scorso ed erano molto simili, con la salvia che esalta l'aroma della zucca. Dirti che li adoro è poco e questi tuoi sono assolutamente splendidi. Da mangiare con gli occhi.
RispondiEliminaBravissima
Diverso tempo fa li preparavo anch'io. Grazie per avermelo ricordato :)
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