lunedì 20 gennaio 2014

NUOVO APPUNTAMENTO: I CLASSICI DELLO STARBOOKS



Ve lo avevamo promesso, no? che ci sarebbero state delle sorprese su questi schermi.
E infatti....
 Prima, abbiamo compattato la pubblicazione delle ricette dello Starbook del mese in due settimane, sabati e domeniche comprese.
Poi, il nuovo look.
Oggi, questa.
E se pensate che abbiamo finito, vi sbagliate di grosso.

Ma andiamo con ordine.
Che ci fosse "voglia di classici" era risaputo: ce lo avevate chiesto a più riprese e in varie forme, di riproporre qualche testo sacro, sia sotto forma di consigli per una biblioteca ideale, sia come strenna natalizia, sia come risorsa affidabile tout court, da tener sempre aportata di mano sugli scaffali della cucina, quando manca l'ispirazione o quando il dubbio ancor ci assale.
Che però uno qualsiasi dei nostri libri storici potesse essere raccontato in poche righe, non era cosa. Ce ne siamo rese conto subito, appena chiamate a rispondervi, che per quanto si cercasse di essere chiare ed esaurienti, una recensione senza l'ausilio delle ricette sarebbe stata sempre mutila e inefficace.
Da qui, allora, l'idea: perchè non dedicare una settimana al mese, per tre mesi di fila, alla presentazione di un classico della letteratura gastronomica italiana- e di farlo alla maniera dello Starbook, cioè mostrandovi il suo valore sul campo, attraverso l'esecuzione di alcune delle ricette che ne hanno decretato fama imperitura?
Detto, fatto: da oggi, per ogni terza settimana dei prossimi tre mesi (gennaio/febbraio/marzo) scorreranno su questi schermi i piatti più famosi o più rappresentativi  del contenuto e dello stile di quelle opere che hanno scritto la storia della cucina italiana. L'approccio resterà lo stesso- vale a dire, riprodurremo le ricette seguendo il testo pedissequamente- cambierà naturalmente il fine: perchè questi sono i libri su cui ciascuna di noi si è formata, molti dei quali sono stati direttamente ereditati dalle mamme o addirittura dalle nonne e se le novità si testano, con occhio critico e sopracciglia aggrottate, i classici si amano, senza se e senza ma. Di uguale resta il desiderio di far conoscere e di divulgare gli strumenti che hanno dato forma alla nostra passione, permettendole di crescere e di perfezionarsi e che oggi trova un ulteriore stimolo nella condivisione con chi segue questo blog.




Anna e le sue sorelle

C'erano una volta tre sorelle, Fernanda, classe 1914, Anna, classe 1916 e Gugliemina, classe 1918, originarie di Viadana, un paese della Bassa Lombardia, in cui rimboccarsi le maniche era il precetto principe con cui si tiravan su i figli, da generazioni. Lo stesso fecero anche Anselmo Gosetti, un battirame della Val di Non e Maria Della Salda, la cui famiglia, invece, si dedicava da sempre alla produzione del formaggio: le loro tre ragazze vennero cresciute nell'esempio di una famiglia laboriosa, che tale restò anche col trasferimento nel capoluogo lombardo, successivo alla morte precoce della loro mamma.
Erano gli anni che precedevano lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e Milano era già una città all'avanguardia: la modernità aveva cessato di far paura da un po' e si guardava al progresso con fiducia, entusiasmo, ottimismo. Le note del jazz si diffondevano fra i Navigli, a far da sottofondo ad una brama di novità e di cambiamento che per la prima volta dopo secoli faceva scorgere al nostro giovane  Paese l'opportunità di essere protagonista. Milano, fra tutte le città italiane, fu la più pronta ad aggiudicarsi il primato nel campo della comunicazione: editori, giornalisti, pubblicitari si diedero presto appuntamento sotto la Madonnina e non stupisce allora se il primo vero impiego di Anna fu in una delle agenzie pubblicitarie più famose dell'epoca, attorno alla quale ruotavano aziende importanti come Cirio e Arrigoni. 
La giovane Gosetti entrò quindi in contatto con un mondo nuovo, in cui seppe destreggiarsi con abilità e competenza. Nel frattempo, le sue sorelle non stavano certo con le mani in mano: Fernanda eccelleva nei corsi di cucina e di economia domestica organizzati dalla Gioventù Italiana e Mina si dedicava con passione alla fotografia.
La storia non ci dice che cosa accadde alle tre ragazze nel corso del conflitto mondiale e negli anni  immediatamente successivi: di sicuro, furono capaci di resistere e di organizzarsi, visto che nel 1951 Anna e le sue sorelle fecero il passo più determinante della loro vita, quello che le consacrò come campioni dell'editoria e legò per sempre i loro nomi alla cucina- e a La Cucina Italiana, in particolare.



Le Tre Moschettiere

Era il 15 dicembre 1929 quando, dalla sede di via Montenapoleone 45, uscì, fresco di stampa, il primo numero della prima rivista di cucina a grande diffusione edita in Italia: "La Cucina Italiana" era il nome di questa pubblicazione, rivolta espressamente alle famiglie e ai buongustai , otto pagine senza illustrazioni su cui da subito riversarono inchiostro le più grandi firme della intellighenzia  del tempo,tutte accomunate dalla passione per la cucina. Negli anni successivi, il mensile si arricchì di pagine e di rubriche, diventando il principale strumento di diffusione della cultura gastronomica fra il ceto medio del nostro Paese, oltre che un modello di comportamento e di stile per la donna e la vita domestica. Ai fasti degli anni Trenta seguì purtroppo l'inevitabile declino del tempo di guerra e quando, nel 1943, la rivista dovette chiudere i battenti, non furono in molti ad accorgersene. Ma nn appena la vita tornò alla normalità e, poco alla volta, si ripresero le antiche abitudini, il vuoto lasciato da La Cucina Italiana iniziò a farsi sentire e innumerevoli furono le lettere che le massaie di tutta Italia scrissero all'editore, lamentando la mancanza di quella che, ormai, era diventata LA rivista per eccellenza.
Mancava però un editore coraggioso, capace di affrontare una così difficile sfida con il giusto piglio e la giusta competenza: almeno finchè non spuntarono alla ribalta Anna e le sue sorelle: e allora, non ce ne fu più per nessuno.



Era il 1951, quando Anna inaugurava il nuovo corso de La Cucina Italiana, tenendo saldo un timone che non avrebbe più abbandonato fino al 1981: nei trent'anni della sua direzione, la rivista diventò un caposaldo nel settore editoriale, punto di riferimento imprescindibile per tutti gli esperti di gastronomia, fedele alleata per tutte le massaie d'Italia, capace com'era di tenere il passo con gli imponenti cambiamenti a cui la nostra società andò incontro in quegli anni, senza mai perdere in autorevolezza e in credibilità: è di Anna la geniale intuizione di avvalersi di un cuoco in redazione, pronto a provare tutte le ricette destinate alla pubblicazione ed è sempre di Anna la rubrica sulla cucina regionale- una scelta coraggiosa, negli anni in cui il fascino del nuovo finiva per travolgere quanto di buono aveva fatto il vecchio. Proprio a questo argomento,  Anna dedicò gran parte dei suoi studi, consegnando alle stampe, qualche anno dopo, quella che ancora oggi è considerata la Summa della cucina delle regioni d'Italia e con cui oggi diamo il via a questa nuova rubrica




Pubblicato per la prima volta nel 1967, per la Casa Editrice Solares (la stessa per cui scriveva Fernanda) e giunto oggi alla diciassettesima edizione, Le Ricette Regionali Italiane è stato per decenni un testo di immediato riferimento per chi volesse ampliare i propri orizzonti in cucina: la triade  classica lo vede accanto all'Artusi e all'Ada Boni, sebbene esso si discosti da entrambi per epoca storica (passano più di cinquant'anni dalla prima edizione del Talismano e cento tondi tondi da La Scienza in Cucina e l'Arte di mangiar bene) e per un'ispirazione più consapevolmente colta e raffinata. Con quest'opera, infatti, la Gosetti si proponeva un duplice fine: da un lato, una raccolta capillare e minuziosa di tutte le ricette più rappresentative delle regioni d'Italia; dall'altro, la dimostrazione sul campo che, per quanti sforzi si facciano nel sostenere il contrario, la cucina italiana è primariamente regionale. L'autrice sostiene la sua tesi con ben 2174 ricette, raccolte in un volume di oltre mille pagine, frutto di un lavoro sul campo che la portò a farsi il giro d'Italia per due volte in quattro anni, alla ricerca non tanto di testi, quanto di persone, come lei stessa ricorda nell'introduzione:

Un lavoro di ben quattro anni: due volte il giro gastronomico attraverso l’Italia. Tutto questo per perfezionare questa raccolta di ricette regionali, attingendo a fonti ben precise ed attendibili. Da chilometro a chilometro anche la ricetta più tradizionale può variare, perché ogni famiglia la elabora a modo suo e naturalmente ognuna ritiene valida la propria preparazione. Ricerca quindi non solo di ricette, ma di persone che ne fossero le fedeli e riconosciute depositarie, assicurandomi la possibilità di poter riproporre delle esperienze gastronomiche assolutamente autentiche e originali. Cibi che corrispondono ad un clima, ad un costume, che a volte non si possono neppure concepire oltre i limiti geografici del loro consumo, ma che sono spesso irripetibili”.

Nessuna fotografia, nessuna frase ad effetto, nessun gastrofighettismo, neppure d'antan: e bene ha fatto  Solares a riproporre il volume con la stessa grafica di allora, confidando nell'affidabilità che le cucine di generazioni di Italiani hanno riconosciuto al suo contenuto: il risultato è un libro graficamente bellissimo ed evocativo che riflette sin dalla copertina la stessa intenzione sottesa a questo ricettario- e cioè, che la tradizione va difesa, custodita, rispettata, anche se le tendenze editoriali  del momento remano in tutt'altra direzione.


A voler essere onesti, questo libro un limite ce l'ha: ne è consapevole la sua stessa autrie quando, nel brano dell'introduzione appena richiamato, ricorda che ogni famiglia ha la sua ricetta, che viene difesa a spada tratta come l'originale. Le 2174 testimonianze della cucina regionale raccolte nel libro, cioè, fissano una e una sola delle decine, se non centinaia di variazioni sul tema che si sono elaborate nel corso dei secoli, su un territorio geopoliticamente  parcellizzato per oltre un millennio. Ma possiamo star certi che la versione proposta è fedele al territorio e alle linee generali della tradizione e, quel che piu conta, riesce: perchè l'onestà intellettuale che indusse Anna Gosetti a volere le cucine all'interno della redazione della rivista non venne meno neppure nella compilazione di questo libro, che raccoglie solo ed esclusivamente ricette provate, ovviamente con successo.

Ed è questo il pregio che, sommato agli altri già elencati,  rende Le Ricette Regionali Italiane il miglior libro che sia mai stato scritto sull'argomento e che, come si diceva all'inizio, vede le Starbookers impegnate in una nuova veste, quella di divulgatrici entusiaste, appassionate e- perchè no?- pure un po' più rilassate.
Ce la faremo?
Speriamo di sì!

16 commenti:

  1. Un post da maestra, che riassume egregiamente un pezzo della nostra storia e un classico intramontabile di cui personalmente sono già innamorata.
    Grazie, Ale!

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  2. Grazie, Ale.
    Un articolo completo ed interessantissimo!

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  3. Questi articoli mi piacciono tantissimo!
    Nelle casa delle mie nonne libri di cucina ne son circolati gran pochi, mia mamma ne ha un paio e da piccola li leggevo nella pausa tra un libro e l'altro della biblioteca scolastica :)
    Seguirò questa rubrica con tantissimo piacere e interesse perché più vado avanti ad imparare piccole cose più mi rendo conto di essermi persa per strada le basi.
    Fantastica Ale!

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  4. Ho letto il tuo post con una sorta di soffusa commozione ed ammirazione per la tenacia di queste tre sorelle, moderne all'estremo in tempi in cui la donna poteva tutto, tranne essere moderna. Ovviamente non conoscevo la storia della Gosetti e dentro la mia testa ne è uscito un film appassionante e pieno di colpi di scena. Un po' come questo libro, che appassionante lo è in 2174 maniere diverse ed i colpi di scena li regala ogni volta che, all'assaggio diciamo: che buono!
    Grazie Ale per la tua stupenda scrittura e per l'anima che la sostiene.

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  5. Che bel post! questa mattina sto facendo il pieno della tua maestria nello scrivere e nel raccontarci cose cosi interessanti. Grazie e brava Ale!
    sono felicissima di queste novità, non vedo l'ora di vedere le prime ricette!
    un abbraccio

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  6. Bellissimo post e bellissima scelta, che ammetto candidamente di non conoscere benissimo.
    Vorrà dire che mi farò guidare da voi..

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  7. Ale, grazie per questo post, scritto con la consueta maestria! Pur conoscendo ed amando il libro da parecchio tempo, perché mi è stato intelligentemente regalato da una carissima amica, non conoscevo la storia delle tre sorelle. Senza dubbio sorelle con larghe vedute... :)

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  8. complimenti per l'argomento scelto e per il modo magistrale e impeccabile di esporlo, bravissima, non conoscevo la storia di queste sorelle, che però mi ha catturata e spinta a leggere il post con estrema attenzione.....ho inoltre provato grande ammirazione nei loro confronti:)
    un bacione!!!
    Rosy

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  9. questo libro è la mia bibbia culinaria personale, alla quale attingo ricette da almeno 30 anni. veramente un'opera indispensabile nella biblioteca di ogni cuoco/a italiano/a. sono curiosa di vedere l'effetto che farà qui nel nostro Starbooks :)
    grazie Ale per questa presentazione impeccabile!

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  10. notizie, cenni storici, curiosità fan venire ancora più voglia di saperne di più su questa "bibbia" culinaria...

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  11. E' sempre un piacere leggere un post così ben scritto e così interessante. Grazie!

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  12. E' sempre un piacere leggere un post così ben scritto e così interessante. Grazie!

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  13. e scoprire nuovi ( si fa per dire) libri di cucina è sempre un arricchimento.
    Grazie

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  14. Ricordare la storia del mondo di cucina in Italia
    Grazie, Ale!

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  15. NUOVO APPUNTAMENTO: STARBOOKS CLASSIC
    Questo libro racconta che cosa? dove posso acquistarlo?
    Grazie

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    Risposte
    1. Come spiegato nel post, si tratta un libro di cucina; più precisamente, è una raccolta delle ricette regionali italiane.
      Lo trovi in tutte le librerie alla sezione cucina, e puoi trovarlo anche presso i principali retailer on line (amazon, ibs, etc.).

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