venerdì 18 novembre 2016

YOTAM OTTOLENGHI - JERUSALEM



Golosa di dolci sono sempre stata, e golosa dei libri che me ne propongono di nuovi da provare.
Eppure non è uno sulla pasticceria quello che utilizzo di più.
Jurusalem di Yotam Ottolenghi, scritto in collaborazione con Sami Tamimi non è un normale testo di cucina, o una mera raccolta di ricette.
E' un viaggio in terre nuove e sapori sconosciuti in cui l'autore e le sua parole ti prendono e pian piano ti convincono leggendo, facendoti capire che il piatto funzionerà ancora prima di assaggiarlo.
Sapori nuovi, si, ma non più così tanto da quando vivo in giro per il mondo.
E quindi trovo i suoi piatti un po' una via di mezzo, un ponte, tra ciò che conosco da quando sono nata e ciò che mi ritrovo ad assaggiare da quando ho lasciato l'Italia per andare a vivere in Medio Oriente.
Sarà che ovviamente mi riesce anche facile trovare le spezie e gli ingredienti che l'autore utilizza ma credetemi, ormai si reperisce quasi tutto e quasi ovunque...
Grande varietà di ingredienti, dalla carne al pesce e qualche dolce, con un posto d'onore riservato alle verdure abbinate spesso a frutta secca e spezie, come nella ricetta che vi presento oggi.
E tutto riesce, tutto si combina, tutto si abbina : Ottolenghi ha sempre ragione.
Come ragione ha avuto il mio augusto consorte il giorno che viaggiammo qualcosa come venti ore per arrivare a Londra, tra un volo cancellato, uno in ritardo ed una prenotazione che non risultava.
Quella sera ci aspettava il ristorante di Ottolenghi.
Turno delle 23, ebbene si, che anche aver prenotato con mesi di anticipo non era bastato.
Ebbene stavo per cedere, distrutta da una giornata di viaggio allucinante.
Le 23 non mi avrebbero mai trovato sveglia, visto che per raggiungere il ristorante dall'hotel dovevamo attraversare Londra.
Lui ha insistito e quasi fisicamente infilato nel giubbotto prima, e nell'ascensore, poi.
Non lo ringrazierò mai abbastanza per la cena che annovero tra le migliori cinque della mia esistenza, dove ogni piatto era una gioia solo a vederlo e persino il mio compagno, di solito restìo alle novità, non faceva che strabuzzare gli occhi e lodare ogni portata.
Non aspettatevi piatti complicati o preparazioni particolarmente elaborate.
La sua forza è la semplicità.
Colori che diventano sapori.
Non vi pentirete mai dell'aver preso un libro di Ottolenghi, che sia questo o uno degli altri.
Perchè il viaggio è nella mente.
Ma qui passa prima dalla bocca.

Questo piatto è, come ho già ampiamente detto e mi ripeto, una gioia già solo nel prepararlo, una gioia nel guardarlo e figuratevi nell'assaggiarlo.
Di una semplicità disarmante eppure reso regale dai chicchi di melagrana e dalla frutta secca che elevano il più umile cavolfiore a tutto un altro livello.
Fatelo così com'è e non cambiate una virgola.
Che poi farebbe un figurone anche sulla tavola di Natale, a pensarci bene...


ROASTED CAULIFLOWER AND HAZELNUT SALAD
per 2-4 porzioni

un cavolfiore diviso in cimette, circa 660 g
5 cucchiai di olio d'oliva
un gambo di sedano  tagliato di sbieco in pezzi da circa mezzo cm, 70 g totali
30 g di nocciole non spellate
10 g di prezzemolo italiano, ovvero quello a foglia piatta
50 g di chicchi di melagrana
1/3 di cucchiaino di cannella
1/3 di cucchiaino di pepe di Giamaica (all spice)
un cucchiaio di aceto di sherry
un cucchiaio e mezzo di sciroppo d'acero
sale e pepe


Preriscaldare il forno a 220 gradi, 200 se ventilato.
Mescolare le cimette di cavolfiore con 3 cucchiai di olio, mezzo cucchiaino di sale e un po' di pepe.
Metterlo in una teglia da forno cuocere nel ripiano superiore per circa 25-35 minuti o comunque finchè sarà diventato croccante e leggermente brunito.
Tirar fuori dal forno e far raffreddare.
Abbassare il forno a 170 gradi, 150 se ventilato, e tostarvi le nocciole dopo averle messe su una teglia coperta con carta forno per 17 minuti.
Far freddare le nocciole qualche minuto quindi tagliarle in modo grossolano quindi unire il cavolfiore, il resto dell'olio, delle spezie e dei condimenti.
Mescolare, regolare di sale e servire a temperatura ambiente.


24 commenti:

  1. Se non conoscessi già Ottolenghi, mi basterebbe questa tua apologia per invogliarmi a comprare uno dei suoi libri. La verità è che li ho tutti, e sono uno più meraviglioso dell'altro.
    Hai detto bene: la semplicità è la forza dei suoi piatti, perché la materia prima è al centro e il resto è al suo servizio.
    e questa insalata non me la faccio certo mancare!

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  2. ho il cavolfiore. ho le nocciole. ho la melagrana. il sedano? celo. l'allspice? anche. vuoi che mi manchi la cannella?!?! mi manca solo lo sciroppo d'acero, che ha raggiunto prezzi così insostenibili che sono sei mesi che rimando l'acquisto. vorrà dire che oggi è il giorno giusto. vado e colpisco.
    una ricetta che so già che sarà favolosa!!!!

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  3. Hai proprio ragione, Jerusalem non è solo un testo di cucina, è molto di più!
    A proposito, come ha fatto questa insalata a sfuggirmi?! Dovrò rimediare, ora che è tempo di cavolfiore :D

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    1. Per la strana regola per cui nei libri di cucina che comprano gli altri ci sono delle pagine che a noi mancano, o sfuggono per anni :D

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  4. Grazie Stefania per l'ennesima, bellissima ricetta ed io adoro il cavolfiore. Avrei anche tutti gli ingredienti ma l'aceto di sherry mi lascia totalmente impreparata. Posso sostituirlo con aceto balsamico o aceto di mele? Grazie ancora Rosanna

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  5. Ottolenghi ha sempre ragione. E tu pure.
    Scelta migliore non avresti potuto fare.
    PS sono in partenza per Londra e pensavo di farci un salto. A colazione, pero', stavolta, visto che e' l'unico pasto che mi manca. Speriamo che non ci sia da prenotare anche li....

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    1. Non mi pare, se si va in orario colazione/brunch ci si siede senza dover prenotare di solito :) La colazione merita. Ho scoperto che se si va intorno alle 11.30-12.00 si può ordinare sia dal menù della colazione sia da quello normale della cena, c'è più scelta se si vuole un brunch.
      Nopi è il mio ristorante preferito a Londra.

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    2. Confermo, per colazione non serve. E accidenti, è l'unico pasto che manca anche a me da fare lì!

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    3. ottimo. intanto mi sono gia' assicurata una compagna di avventura in loco, disposta a incatenarsi ai cancelli dalla sera prima :)
      E grazie!

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  6. Mi hai incuriosita...io non lo conosco, Ottolenghi. Adesso mi informo pero'. Grazie Stefy ❤️

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  7. Domani sera tornerò a casa e credo che già domenica proverò questa ricetta... Da amante del cavolfiore e dei cavoli, non posso non farlo! E poi, è anche periodo di melagrana...
    Ottolenghi è fantastico, ma è un pensiero direi condiviso da tutte noi dello Starbooks... :)))
    Stefi, tu trovi sempre il meglio nei libri :)))

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  8. Come ha potuto sfuggirmi questa insalata? Io che cerco sempre nuovi modi per cucinare il cavolfiore? Comunque, sottoscrivo ogni tua parola spesa per Yotam. Devozione allo stato puro.
    Grazie cara Stefy.

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    1. Non credere, anche io questa ricetta l'ho vista relativamente da poco e non mi spiego come sia stato possibile.

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  9. Io non mangio il cavolfiore in genere ma fatto cosi un pensierino ce lo faccio si

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    1. Questa ricetta ha fatto ricredere in molti sul cavolfiore ;)

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  10. Grazie Stefania,l ho preparato stasera e mio marito da scettico si è trasformato in entusiasta! Davvero ottimo, un alchimia di sapori in sottile equilibrio tra loro.
    Le tue proposte anche quelle più alternative ( sono una fan delle tue ricette "furbe")sono una garanzia. ..lo sai che ti "conosce " anche il mio bimbo di quattro anni! " buono mamma, te lo ha insegnato la signora che abita nel deserto?
    Grazie ancora e buona serata
    Lahyla

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    1. Grazie Lahyla, il tuo nome sta molto bene dalle mie parti ;) e grazie anche al marito convertito!

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  11. La proverò assolutamente. E Ottolenghi è nella lista di libri per natale...

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