Di regola non amo preparare i dolci, e quando la maggioranza dei colleghi Starbooker sceglie un libro di soli dolci, sospiro rassegnata e mi adeguo. Non che non li sappia fare, almeno quelli basici, ma preferisco di gran lunga cucinare un piatto salato. A questo giro però, le cose stavano diversamente: è un periodo in cui ho voglia di dolci, e siccome i dolci migliori sono senza dubbio quelli che ci prepariamo in casa, il libro di Irina Georgescu è stato il benvenuto, complice anche il fatto che la stragrande maggioranza delle ricette è perfettamente alla mia portata. Ho riempito il libro di segnalibri manco fosse un Ottolenghi qualunque, e alla fine è stato difficile restringere la scelta a sole due ricette, da presentare qui.
La prima ricetta che ho voluto realizzare sono questi semplici frollini farciti con una profumatissima confettura di rose. Era la ricetta che mi era rimasta più impressa mentre sfogliavo il libro perché adoro la confettura di petali di rosa, ma era anche quella che temevo non avrei potuto fare, per la difficile reperibilità della stessa. Irina Georgescu ci dà la ricetta (la riporto qui sotto), ma il problema ovviamente consiste nel trovare dei petali di rosa non trattati con pesticidi, quindi siamo punto e daccapo.
Un giro su Amazon (dove ho trovato prezzi che oscillavano tra 20,47 e 10,50 euro) stava per scoraggiarmi, quando mi sono ricordata che non lontano da casa mia, ha aperto da qualche anno un minimarket rumeno con prodotti un po' da tutta l'Europa dell'Est. Rincuorata, mi ci sono recata. Appena entrata, sono stata proiettata in un altro mondo. Le commesse e la clientela parlano tutte lingue dell'Est europeo: ucraino, rumeno, russo? Non saprei dirvi, ma sono stata catturata dalla diversa atmosfera, dal metodo espositivo della merce così diverso da quello a cui siamo abituati, dalle etichette scritte in lingue a me sconosciute.
Fortunatamente Irina Georgescu ha scritto i nomi delle sue ricette anche in rumeno, così sono riuscita a orientarmi tra i prodotti. Ho trovato la dulceata de trandafiri (confettura di rose) a un prezzo molto più abbordabile, e pure un formaggio particolare, che ho usato per il ripieno della seconda ricetta. Ne sono uscita felice come una Pasqua e mi sono precipitata ai fornelli!
ROSE-PETAL JAM CRESCENTS
Da: Irina Georgescu - Tava - Hardie Grant
Per 16 pezzi:
250 g di farina 00 + altra per spolverare
125 g di burro
20 g di zucchero fine (tipo Zefiro)
1 tuorlo di un uovo medio
75 g di panna acida
1 cucchiaio* di acqua di rose
1 cucchiaino* di lievito per dolci
Per il ripieno:
150 g di confettura di petali di rose (vedere sotto)
1 cucchiaio* di succo di limone fresco
Zucchero a velo e boccioli di rosa damascena essiccati per decorare
Per la confettura di petali di rose:
100 g di petali di rosa non trattati
4 cucchiai* di succo di limone fresco
200 ml di acqua
180 g di zucchero
*misurini americani rasi. 1 cucchiaio = 15 ml - 1 cucchiaino = 5 ml
In una ciotola, strofinare la farina e il burro con la punta delle dita, ottenendo delle briciole. Unire lo zucchero, il tuorlo, la panna acida, l'acqua di rose e il lievito per dolci, e impastare rapidamente, finché il tutto si ammassi. Trasferire il composto su un foglio di pellicola trasparente e lavorarlo velocemente a mano, avvolgerlo nella pellicola e farlo riposare in frigo per almeno un'ora.
Preriscaldare il forno a 180°C in modalità statica.
Foderare la placca del forno con carta forno.
Dividere l'impasto a metà e stenderlo con il mattarello sul piano di lavoro leggermente infarinato, ricavandone due dischi di almeno 24 cm di diametro. Usando un piatto come dima, rifilare i bordi dei dischi, quindi tagliarli con un coltello dalla lama liscia prima in quarti e poi in ottavi, ottenendo 8 spicchi per ciascun disco.
Mescolare la confettura di rose con il succo di limone e adagiarne un cucchiaino colmo su ciascuno spicchio, a 1 cm circa dalla base di ogni triangolo. Arrotolare delicatamente ogni triangolo partendo dalla base e disporre i cornetti sulla teglia preparata a mano a mano che vengono pronti, distanziandoli tra loro e tenendo la chiusura in basso. Premere delicatamente per sigillare le punte.
Cuocere nella parte bassa del forno per 15-18 minuti, finché siano leggermente dorati e abbastanza sodi al tatto da poter essere sollevati rapidamente e adagiati su una gratella.
Servirli tiepidi, spolverati con zucchero a velo e decorati con qualche petalo di rosa essiccato.
Confettura di rose: strofinare in una ciotola i petali di rosa con il succo di limone, schiacciandoli delicatamente con i polpastrelli, e tenerli da parte. Portare a ebollizione l'acqua e lo zucchero e farli sobbollire fino a ottenere la consistenza di un miele liquido (stadio della piccola bolla). Unire i petali di rosa e il succo di limone e far sobbollire ancora, finché si ispessisca di nuovo. Travasare in un vasetto pulito e sterilizzato riempiendolo fino all'orlo, tappare e far raffreddare. Si conserva fino a un anno, conservata in un luogo fresco e buio.
OSSERVAZIONI
- Una delle cose che mi ha incuriosita in questa ricetta, è stato l'uso della panna acida nell'impasto, che unitamente al lievito per dolci li rende friabilissimi: si sciolgono in bocca.
- La confettura di rose è molto liquida, e a nulla è valso il mio tentativo di sigillare i cornetti: molta è fuoriuscita in cottura e si è caramellata sulla carta forno su cui avevo adagiato i biscotti. Tra l'altro non è davvero possibile sigillare la pasta frolla, a meno di non deformarla.
- Perfino a una non esperta di dolci come me, è saltato subito all'occhio quanto poco fosse lo zucchero nell'impasto: io di solito nella frolla ne metto 1/4 del peso della farina, e quindi qui ne avrei messi 65 grammi. Il risultato è un frollino quasi neutro, dove spicca il delicato aroma della confettura di rose, unica responsabile della dolcezza di questi delicati biscottini.
- Un grande assente però, si è fatto notare: il sale. Un impasto può essere tranquillamente neutro, ma se si omette il sale, risulta decisamente insipido e lascia insoddisfatti all'assaggio: si sente proprio che manca qualcosa. E' quello che mi è capitato con questi biscotti, e devo dire che mi è dispiaciuto un sacco. Li ho rifatti aumentando le dosi di zucchero e aggiungendo un pizzico di sale, ed erano tutta un'altra cosa.
Sono davvero dispiaciuta per la mancanza di sale, che ha inficiato la riuscita dei dolcetti (volevo portarli in ufficio il giorno dopo, ma dopo averne assaggiato uno ho lasciato perdere) e per questo, mio malgrado, dichiaro la ricetta
RIMANDATA
La frolla ricorda moltissimo quella che fa la mia amica russa e anche la sua versione è piuttosto neutra. Peccato non ti siano piaciuti, comunque sono bellissimi :)
RispondiEliminaForse ho scritto male il post: mi sono piaciuti, ma senza sale erano proprio insipidi.
EliminaMi ricorda la frolla dei primi biscotti preparati dal libro di Vefa, ripieni di mele, in cui si usava lo yogurt greco. Li ho rifatti millemila volte perché mi piaceva la friabilità e leggerezza di quella frolla e anche lì zero zucchero e sale. Forse culturalmente è proprio la caratteristica di questi impasti. Hanno un aspetto bellissimo ma mi fido del tuo palato e mi dispiace per la delusione. Aspetto la seconda ricetta con curiosità. Un abbraccione.
RispondiEliminaNon ero in squadra quando avete fatto Vefa (ai tempi ero la panchina :) ), quindi non ricordavo questo dettaglio. Mi rincuora sapere che non si tratta di un errore di editing: evidentemente il mio palato si deve abituare. Un abbraccio.
EliminaCiao! Premesso che amo la confettura di rose . Durante una vacanza a Cracovia , mi sono buttata ogni giorno a divorare un loro tipo di Krapfen , nonostante fosse agosto e lo trovassi solo di produzione industriale proprio perchè ha questo ripieno .Se hai /avete occasione di andare in Polonia oppure avete qualcuno che ci va , fatevi portare la confettura di rose di Krakowski Credens, una catena di prodotti della Galizia (PŁATKI RÓŻY UCIERANE W CUKRZE) . E' costosa sui 20 euro e passa , ma buonissima e non liquida .Comunque i tuoi cornetti sono spettacolari .Brava come sempre .
RispondiEliminaGrazie per la dritta, cercherò la confettura di rose che mi dici. Ero stata restia a spendere tanto per marche sconosciute, ma se mi dici che ne vale la pena, ti credo!
EliminaPerciso la marca perchè ho fatto un errrore ortografico :Krakowsi Kredens . E' presente a con svariati punti vendita originali a Cracovia , Varsavia , Lodz , Lublin ,Balice,Tuszyn. Ma vi consiglio di provare a comprare anche altro qui , tutto è di buon livello se fate un viaggio in Polonia . Producono anche il MIOD PITNY che è un miele idromele fermentato a bassa gradazione alcoolica che diventa liquoroso che è praticamente introvabile altrove . Unica piccola pecca , il personale è musone ;)!
EliminaGrazie per le preziosissime dritte!
EliminaQuesti dolcetti mi ispirano tantissimo, anche perché mi hai fatto pensare che anche qui ci sono un paio di negozi di prodotti rumeni, che in realtà non ho mai considerato più di tanto. Questa sarà un ottima scusa per farci un salto :)
RispondiEliminaTutte le scuse sono buone per conoscere nuovi prodotti! :-)))
EliminaBeh, meno male che non ti hanno soddisfatto! Sono bellissimi! E vabbè la marmellata introvabile, ma i petali di rosa secchi?
RispondiEliminaNon penso che ci si debba adattare a un gusto diverso, sicuramente la mancanza del sale, in un dolce con poco zucchero è una dimenticanza. Magari si può chiedere all'autrice su facebook o instagram... 🤔 potrebbe rispondere! 😉 Io adesso sono curiosa! 😂😋
Sembra che questi biscotti debbano proprio essere senza sale e con pochissimo zucchero: è solo una questione di abitudine al palato. Li rifarò ancora, perché sono molto semplici e particolari.
EliminaP.S.: i boccioli di rosa essiccati, paradossalmente, si trovano molto più facilmente: io li tengo in dispensa da anni, e ci ho fatto pure uno sciroppo alla rosa!
Un abbraccio, cara Anto.
Una buona confettura di rose è difficilissima da trovare fuori dalla Romania... io l'ho provata in casa di amici a Bucarest e non è proprio liquida... ma è di un buono pazzesco! mi fanno gola questi "cornulete"
RispondiEliminaDiciamo che sono passata da un estremo all'altro: dai 10 euro di Amazon ai 2 euro del negozietto, la differenza è notevole. Mi risulta facile immaginare che a quel prezzo la confettura non sia della migliore qualità, benché l'etichetta fosse in rumeno. ;-) Sono anni che sogno di procurarmi i petali di rosa per farmela in casa!
EliminaGrazie Biagio!
la confettura di rose si trova a Genova, visto che siamo l'unica città che ha preservato (nel senso letterale del termine) la tradizione persiana prima e ottomana poi della canditura dei petali di questo fiore. Costano tutte una salassata ma ci sta, considerato il procedimento. Di solito, quelle più economiche sono legate con mele o pectina o altro estraneo :) che corrompe la purezza del prodotto. Sul resto, ho letto tutto con attenzione e fammi dire che come esamini tu le ricette, nessuno. Lo stesso vale per il tuo palato, perché percepire il sale in questi impasti è da fuoriclasse. Io magno e basta, per dire. E di queste, me ne mangerei una vagonata (anche quelle che scarti tu). Sempre eccezionale, sempre
RispondiEliminaE lo so, che a Genova si trova quella buona!!! Il mio sogno è avere un fazzoletto di terra da coltivare, dove inserire anche delle varietà di rosa adatte per le confetture e non solo... Resterà un pio desiderio? Un abbraccio carissima, e grazie, come sempre.
EliminaAle , io mi sogno ancora le violette candite assaggiate a Genova... davvero strepitose!!!
EliminaMapi, io trovo questi dolcetti bellissimi!
RispondiEliminaCredo che avrei avuto i tuoi stessi dubbi su alcuni punti della ricetta...
Grazie per questa scelta, anche perché ero stata attratta anch'io da questa ricetta ;)