Oggi sarò di poche parole nella mia introduzione, perché la ricetta e la sua esecuzione meritano un testo più consistente. Perciò allacciate le cinture di sicurezza e vediamo com’è andata a finire.
Intanto la ricetta…
Per circa una dozzina di biscotti
90 g di quinoa cruda
1 uovo grande
160 g di burro di cocco*
120
ml di sciroppo d'acero puro o 100 g di zucchero semolato oppure, a
scelta, 60 ml di sciroppo d’acero e 50 g di zucchero semolato**
½ cucchiaino di sale kosher
¼ cucchiaino di bicarbonato di sodio
175 g di arachidi, noci pecan, o altra frutta a guscio preferita, leggermente tostate e tritate grossolanamente (io ho scelto le arachidi e non me ne sono pentito affatto!)
120 g di ciliegie amarene essiccate, o cranberries, o altra frutta secca preferita (io ho usato le albicocche secche).
Preriscaldare il forno a 175°C.
Stendere
la quinoa su una teglia e cuocere fino a quando non sarà leggermente
dorata e profumata di nocciola, circa 10 minuti. (Se si sta usando una
quinoa di colore più scuro, non si vedranno molti cambiamenti di
colore.) Togliere dal forno ma lasciare il forno acceso; lasciare
raffreddare la quinoa.
Mettere
l'uovo, il burro di cocco, lo sciroppo d'acero e/o lo zucchero, il sale
e il bicarbonato di sodio in un robot da cucina e frullare fino a
quando non saranno ben amalgamati. Raschiare il composto dai lati del robot, versarlo in una ciotola e
incorporarvi le noccioline, la frutta secca e la quinoa tostata.
Foderare la teglia con della carta forno o ungetela leggermente con il burro di cocco (ma questa seconda opzione non la consiglio).
Usando un porzionatore da gelato da 60 ml o un misurino, raccogliere appena
un po' meno di 60 ml di impasto e lasciarlo cadere sulla teglia
foderata. Premere leggermente per creare una "polpetta" rotonda spessa
circa 1,25 cm. I biscotti non si allargheranno molto.
Cuocere
fino a quando i biscotti iniziano a diventare dorati attorno ai bordi,
da 12 a 14 minuti. Farli raffreddare per qualche minuto sulla teglia
prima di spostarli su una griglia: sono molto fragili ma si rassoderanno
mentre si raffreddano.
Conservare in un contenitore ermetico a temperatura ambiente per un massimo di 1 settimana.
*Dice
Joshua McFadden di assicurarsi di acquistare burro di cocco e non olio
di cocco o burro di cacao. Il burro di cocco è composto dalla polpa di
cocco, non solo dall'olio che viene spremuto dal cocco.
**
Sempre McFadden sostiene che la consistenza del biscotto cambia a
seconda del dolcificante che si usa. Tutto lo sciroppo d'acero fa un
biscotto più dolce, mentre lo zucchero da solo ne fa uno più croccante.
NOTE
Adesso
andiamo a noi. Ho fatto questa ricetta ben due volte. La prima volta
tutto filava liscio alla perfezione, fin quando ho scoperto con orrore
che l’impasto cotto risultava tutto il contrario di quello che McFadden
diceva (cioè che il biscotto non si sarebbe allargato troppo). Non era
proponibile, né come fotografia né come risultato. Si vedano a questo
proposito le foto 1 e 2.
Mi sono confrontato con le ragazze della
squadra. Comunque, non mi sono perso d’animo. Ho lasciato l’impasto in
frigo per una giornata intera. Poi l’ho tirato fuori. Ne ho fatto un
croccante (alla Marcella Hazan, per intenderci) e l’ho portato a una
cena - come croccante, certo! - dove è stato graditissimo. Anch’io sono
rimasto colpitissimo dalla bontà della quinoa tostata e dalle
arachidi!!! Il gusto era strabiliante.
Scrivo
allora al signor McFadden raccontandogli che qualcosa era andato
storto. Mi ha risposto dicendomi che era la prima volta che qualcuno gli
dicesse tal cosa sui suoi super biscotti power… e che forse era dovuto
alla consistenza e alle proprietà del burro di cocco.
Acquisto
perciò un’altra marca di burro di cocco. Burro, non olio, come
sottolineato nella ricetta. Detto di passo, non è che il burro di cocco
costi “noccioline”… costa qui in Brasile almeno il doppio del burro
normale (il Brasile è un grande produttore di cocco, in generale!) e la
seconda marca che ho provato ne è costata il triplo.
Rifaccio la ricetta.
Tutto come prima. Un disastro.
Allora
faccio un test: metto l’impasto in una teglia da solo. Vedo che
qualcosa si muove (foto 3 e 4).
Faccio un altro test. Metto l’impasto in
formine circolari di circa 2-3 cm di diametro.
Il risultato è quello
che avete visto nella foto di apertura. Perfetti. Perché delimitati… non
si sono espansi…. Posti in frigo per un giorno e poi mangiati senza
paura… la bontà si conferma per davvero, una cosa pazzesca, ma senza
questa mia inventiva sarebbe stato un altro smacco totale. Non mi resta
che aggiungere che, salvando il gusto (ci vuole poco: arachidi e burro
di cocco….), per me la ricetta è
BOCCIATA SENZA PIETÀ
(Quasi chiedo il risarcimento a McFadden per la spesa esorbitante dei miei burri di cocco…)
Ho seguito la vicenda di questi biscotti dal dietro le quinte e non posso che esprimerti tutta la mia solidarietà, caro Biagio: che risposta è "nessuno si è mai lamentato dei miei biscotti"? Avrebbe dovuto cercare di capire dove stesse il problema! La foto n. 2 del croccante era da "cucinaremale", dove la colpa però non era affatto tua!
RispondiEliminaComplimenti per la pazienza, la cocciutaggine e la fantasia che ti ha fatto venire a capo della ricetta: ne terrò conto... perché comunque questi biscotti-croccante li voglio provare!
Un abbraccio.
Mapi, sono vermaente contento di aver avuto la fantasia del croccante e delle formine che hanno salvato una ricetta dal gusto strepitoso... grazie per aver seguito la vicenda da dietro le quinte, come scrivi tu!!! un abbraccio!
EliminaIo avrei fatto volare tutto nella rumenta, soprattutto dopo la risposta del signor biscotto power! Ma ti pare che uno non si chieda neanche per un attimo che possa esserci un errore anche banalmente nella trascrizione del testo? E vabbé, ci arrampichiamo sui vetri con scarpe accuminate quando si tratta dello starbooks, ed io lodo la tua inventiva per aver risolto l'empasse. A me è successo in altre occasioni di dover contenere l'esuberanza dell'impasto di biscotti con dei cerchi di acciaio ed in effetti ha funzionato. Però che rabbia!
RispondiEliminaUn bacione grande Biagio!
La cosa bella è che ho trasformato la rabbia in idee fantasiose....che sono andate pure benissimo! Certo, la superbia è uno dei mali del mondo...
Eliminaun bacione anche a te!!!
Io come Patty, dopo la risposta di McFadden gli avrei mandato lo scontrino della spesa accompagnato da un bel... hai capito cosa :D
RispondiEliminaA parte gli scherzi, una risposta simile non denota certo umiltà e qui non parliamo di impasti lievitati per cui possono esserci mille variabili (tipo di farina, umidità, temperatura, etc). Parliamo di banalissimi biscotti.
Tu chiaramente te la sei cavata alla grande, quindi applausi per te. Ma solo per te!
Baci
Io ho continuato a riprovare, perché spinto positivamente da tutte voi, che ringrazio! E grazie per gli applausi!!!! ciaoooo Un bacione!
EliminaMannaggia Biagio! Ma poi dispiace dello spreco di ingredienti costosi….:(
RispondiEliminaInfatti, che rabbia!! ma è venuta in soccorso la fantasia... e, come scrivevo nel testo, il gusto è più che delizioso!!!!
EliminaLo so che io non faccio testo, ma se mi garantisci che il biscottone della fotografia n.2 è buono come i biscotti della fotografia iniziale per me può andare benissimo lo stesso...e con molto meno sbattimento😂😂😂. Un abbraccio AlbertoMassimo
RispondiEliminaTrust in me! (dicono gli americani!). Ti assicuro che è buonissimo... può diventare un croccante o se hai le formine rotonde come me diventa un cookie power fantastico. Ciao, un abbraccio!
Eliminaci vuole ogni tanto, soprattutto quando il prezzo degli ingredienti è assurdamente alto!!!!
RispondiEliminaCaro Biagio di che disavventura!
RispondiEliminaCerto che tanta imprecisione non ce la si aspetta da un cuoco di tale calibro.
Amo la quinoa e da come ne parli questi biscotti sono buonissimi, ma non credo di poter mai trovare un burro di cacao qui, e poi armarsi di pazienza e formine... Per dei biscotti??!
Si, cara Anto, che delusione! tuttavia, ti giuro che il gusto dei biscotti è divino... e la mia versione croccante ha avuto grande successo. Il burro di cocco (non di cacao) anche qui costa un occhio della testa... beh, che dirti, pazienza... ci siamo sacrificati per una buona causa...
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