Giorni fa mi è capitato sotto gli occhi il tweet di Alessandro Pipero, la mente eclettica e geniale dietro il noto ristorante romano che porta il suo nome.
Ebbene, diceva che se dai a tot numero di persone un piatto di pollo e patate, tutte inizieranno dalle patate.
Battute becere a parte, le patate hanno un appeal che pochi altri cibi possono reclamare.
Qual è la ricetta più cliccata e visitata del mio blog personale?
Non una di quelle goduriose torte, o quei biscotti strani.
E' una teglia di patate al forno.
Per carità, cucinate secondo i dettami di Heston Blumenthal, ma sempre patate al forno sono.
E le patatine fritte, quelle che nessuno ordina al ristorante e poi ci si azzuffa per l'unica porzione del tavolo?
O ancora, perversione segreta, certe chips in busta che nemmeno compro più per non dover fare lo sforzo di resistere alla tentazione.
Questo per dire che non solo le patate mi piacciono, ma mi piacciono in tutti i modi anche semplicemente lessate.
Per cui vedere questo piatto ed amarlo subito è stato un attimo.
L'assaggio, solo la conferma che l'amore era ben riposto :D
BAKED POTATOES WITH SMOKED TROUT, DILLED BEETROOT, CREME FRAICHE AND KETA
per 2 persone
2 grosse patate
sale in fiocchi e pepe macinato al momento
60 g di barbabietola lessata (non sott'aceto)
1 cipollotto finemente tritato
mezza cucchiaiata di aneto tritato, solo le foglie
20 g di burro non salato
75 g di trota affumicata
una spruzzata di succo di limone
60 g di crème fraiche
25g di uova di salmone
radicchio rosso o di Treviso per accompagnare
Preriscaldare il forno ventilato a 190 gradi (200 se statico).
Spazzolare le patate e pungerle con i rebbi di una forchetta. Mentre sono ancora umide salarle spolverizzarle con i fiocchi di sale, questo favorirà la formazione di una buccia più croccante (cuocerle avvolte nell'alluminio la rende invece morbida)
Mettere le patate in una teglia senza che si tocchino quindi inumidire la teglia con poca acqua fatta cadere agitando le mani bagnate.
Cuocere per circa un'ora, un'ora e mezzo: il tempo dipende dalla misura delle patate e da quante se ne cuociono (più patate, più tempo).
Per controllare la cottura premerle leggermente: devono essere morbide sotto la buccia ma non sfarsi. Per sicurezza infilzare con uno spiedino che deve poter entrare facilmente fino al centro.
Mentre le patate cuociono tagliuzzare la barbabietola e condirla con sale e pepe, quindi mescolarla all'aneto ed al cipollotto.
Pronte le patate aprirle in due, condire leggermente le due metà e mettere su ciascuna un po' di burro.
Coprire quindi con il mix di barbabietola e la trota tagliata a pezzi, spruzzare con succo di limone quindi aggiungere della crème fraiche e delle uova di salmone.
Condire con una macinata di pepe e servire con il radicchio scelto.
NOTE
- L'autrice dice che per quanto possa suonare strano, questo è forse il piatto che preferisce in tutto il libro. Per capire davvero va assaggiato: questa non è una patata bollita condita, è un piatto unico magistrale. La base quasi neutra della patata incontra la sapidità della trota affumicata e del caviale di salmone. Cuscinetto tra le due parti la barbabietola esaltata dal cipollotto come non credevo e la crème fraiche. Insomma, un mosaico perfettamente azzeccato.
- piatto semplicissimo, in realtà di mero assemblaggio, ma costoso come sottolinea la stessa Diana Henry. Ma merita di essere realizzato con prodotti eccellenti, e non succedanei più economici e decisamente cattivi che si trovano facilmente in vendita. E soprattutto prendetevi la briga di cuocere le patate al forno come indicato, e non lessarle: il risultato è di un altro livello.
- tiepida, col tocco del burro che si fonde al contatto, è la morte sua. Una cena regale, per la sera che re e regina vogliono mangiare tranquillamente a casa :) inutile dire che sia
PROMOSSA CON LODE
E niente, hai proprio ragione: la patata è sempre la patata. Io le adoro semplicemente cotte così come dice lei e condite con burro e sale, potrei mangiarne una vagonata. Queste dovrò proprio farle, visto anche il mio recente amore per le barbabietole.
RispondiEliminaGrazie per averle provate!
E vedrai come stanno bene insieme!
Eliminabeh, Stefi, questo piatto semplice ma saporito mi ha fatto venire in mente un piatto scandinavo (io sono quello dei cibi scandinavi! hahaha) che si chiama Skagenröra. Mi é solo venuto in mente. Per il resto, grazie. Devono essere divine. Bisogna farle. Ciao!
RispondiEliminaBeh l'associazione ci sta tutta, vista la quantità di aneto e comunque un ingrediente proveniente dal mare ;) grazie a te per avermi fatto conoscere una cosa nuova.
EliminaAnch’io amo le patate in tutti i modi, anche cucinate nel modo più semplice. Invece non amo molto la barbabietola... ma questa ricetta la voglio provare comunque, visto che non credo che il gusto della barbabietola sia “prepotente” in questo caso. Ti farò sapere, intanto grazie per averla scelta 😊
RispondiEliminaLa barbabietola ammortizza insieme alla patata, e devo dire che mescolata al cipollotto viene fuori ben diversa. Vedrai!
EliminaPatata e barbabietola, chi l'avrebbe mai detto che potessero stare bene insieme?
RispondiEliminaLa trota affumicata ha il suo perchè!
Una curiosità: il nome del piatto comprende la parola KETA e cercando sul web trovo solo la droga... °_°
Invece si tratta di?
Ahahhah no, nessuna droga: Keta è il nome della qualità di salmone usata per ricavarne le uova :)
EliminaAhhhhh, meno male :)
EliminaGrazie mille!!!!!!