Jamie Oliver adora mangiare questo piatto di linguine comodamente adagiato sul divano in tuta da jogging... ecco, forse non un'immagine allettantissima ;-)
Premetto subito che la ricetta non mi ha convinto, nonostante venga descritta come exciting, delicious, comforting dal nostro sempre entusiasta chef inglese. Ma devo ammettere che la colpa questa volta è sicuramente mia, perché invece di prenotare un bel granchio fresco dal mio pescivendolo di fiducia, cosa che suggerisce giustamente Jamie, ho acquistato della polpa di granchio in scatola... Mea culpa, lo so, ma i miei orari di lavoro full-full-time ultimamente non mi permettono di frequentare altro che il supermercato aperto fino alle 21...
ingredienti per 4 persone:
320 g di linguine (fresche o secche)
300 g di polpa di granchio
1 finocchio
2 limoni non trattati
1-2 peperoncini freschi
8 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 manciata di barbe di finocchio (oppure di foglie di basilico)
Mettete la polpa di granchio in una ciotola, poi unite qualche barba di finocchio spezzettata (le restanti vi serviranno per la decorazione finale).
Mondate il finocchio eliminando le foglie più esterne e tagliandone la base, poi - usando una grattugia a fori grossi - grattugiate il bulbo sopra alla polpa di granchio. Unite anche la scorza grattugiata di mezzo limone.
Eliminate i semi dei peperoncini e affettateli molto sottilmente. Aggiungetene metà e conservate il resto per la decorazione finale.
Preparate il condimento: emulsionate il succo ricavato dai due limoni con l'olio d'oliva e un goccio d'acqua. Aggiungete alla polpa di granchio e salate se necessario.
Mettete a bollire l'acqua per la pasta in una pentola grande, salate al bollore (Jamie dice di salare l'acqua subito, noi italiani facciamo in modo diverso...) e buttate la pasta.
Quando le linguine sono circa a metà cottura, trasferite la polpa di granchio in una larga padella e scaldatela leggermente a fuoco basso.
Scolate la pasta (conservando un po' dell'acqua di cottura), poi buttatela in padella insieme al condimento e, se necessario, aggiungete un po' dell'acqua tenuta da parte.
Suddividete le linguine in quattro piatti scaldati, aggiungete i peperoncini e le barbe di finocchio rimanenti.
Servite subito, possibilmente insieme a un bel bicchiere fresco di Soave o Riesling.
Note:
Queste linguine non erano, come ho detto all'inizio, nulla di esaltante ("delicate", come dice mio marito...). Sicuramente con la polpa di granchio fresca sarebbe stata tutt'altra cosa, però l'equilibrio dei sapori non è a mio avviso ben bilanciato: aggiungere il succo di due limoni interi significa ammazzare il gusto del granchio - a meno che i limoni inglesi non siano piccolissimi - e inoltre cuocere, anche per poco tempo, il finocchio grattugiato vuol dire annullarne totalmente il sapore. Magari sarebbe stato meglio aggiungerlo a crudo e affettarlo finemente invece di grattugiarlo per lasciarlo più croccante.
Per questi motivi la ricetta è
RIMANDATA
(anche se mi riservo di rifarla con granchio fresco!)
Secondo ne Cristina il problema non è dovuto alla polpa di granchio (che peraltro è ottima anche in scatola) ma alla ricetta in sé e al fatto che l‘autore la voglia spacciare per una meraviglia alzando così le nostre aspettative. Concordo con te su tutto :) Un bacione!
RispondiEliminacara mari, diciamo che sulle ricette di ispirazione italiana non è che dia proprio il massimo di sé... per noi un piatto "exciting" è tutt'altra cosa! :)
EliminaQui c'è qualcosa che francamente mi sfugge: Jamie dice di usare 300 g di polpa di granchio, precisando che il granchio va acquistato fresco. Ottimo. Però non mi specifica né il peso iniziale dell'animale, né se la polpa che devo ricavarne deve essere cruda o, più brobabilmente cotta per sbollentatura del granchio in court bouillon. Mi pare insomma che salti un passaggio fondamentale in una ricetta che vede il granchio protagonista, o sbaglio?
RispondiEliminaSono invece d'accordo con lui sul fatto di cuocere il finocchio, che altrimenti anestetizzerebbe il palato e non consentirebbe di sentire gli altri sapori (primo tra tutti quello del granchio). Il succo di ben 2 limoni mi pare eccessivo e il sugo, scaldato in padella qualche minuto prima di scolare la pasta, non mi pare sufficientemente legato.
Insomma, una ciofeca a tutto tondo...
Caro Jamie, sei stato fortunato: se invece di Cristina questa ricetta l'avessi fatta io, stai sicuro che ti avrei bocciato!!!
Grazie invece a te, Cri, per l'accurata disamina (e per esserti sacrificata per noi).
Un abbraccio.
Mapi, tu non sei di questo pianeta, confessa :)
EliminaCristina, sei stata generosa: a leggerla questa ricetta mi fa pensare ad un tentativo di evoluzione della pasta col tonno, intesa come piatto da studente che ha in casa solo spaghetti e scatolette :)
Un salutone a te e alla Mapi :)
guarda, secondo me jamie già lo sapeva che i suoi lettori avrebbero comprato il granchio in scatola, per quello non si è scomodato a dare più informazioni! se solo penso alla ricetta che avevi fatto per glynn (http://starbooksblog.blogspot.it/2014/09/crab-salad-with-lemon-mayonnaise-smoked.html)... ma qui siamo decisamente su un altro pianeta (e su un altro target forse).
Eliminavalentina ahahahahah! "evoluzione di pasta col tonno" è, temo, azzeccato! peccato che i costi non siano proprio proprio gli stessi... :D
EliminaDiciamo che forse un inglese si entusiasma per ciò che a un italiano fa dire "ah, tutto qui?" :D
RispondiEliminaeh già... in fondo io li amo anche per questo! ;)
EliminaMi sa che questa non è uno delle ricette migliori del libro e di Jamie... ;) Credo anch'io come Mari che il problema non sia la polpa di granchio, ma un po' tutto il procedimento. La quantità di succo di limone sembra esagerata anche a me, mentre sul finocchio non mi pronuncio: non mi piace né crudo né cotto :(
RispondiEliminaUn bacione