lunedì 5 maggio 2014

LO STARBOOK DI MAGGIO 2014 E'...



what's your name?
My name is Apple
Oh... and your surname?
My surname is Martin
Apple Martin, indeed?
Yes, Apple Martin
Mhhh.... I'd have said Pear...


Dopo aver trascorso giornate intere a sfogliare rotocalchi e Morandini d'annata e a conteggiare il tempo nei minuti di lettura di Vanity Fair, posso affermare con smisurato e incontenibile orgoglio che Gwyneth Paltrow è una di noi. 
E prima che allertiate la Salute Mentale, tranquilli: non sono rincretinita all'improvviso. Lo so benissimo che la maggior parte di noi non nasce da genitori illustri, non ha un'infanzia dorata a Santa Monica, non fa carriera a Hollywood, non vince un Oscar e se indossa un vestito gonfio e rosa ad una cerimonia, al massimo si sente apostrofare come la mamma del Tenerone e non "un'icona di stile, griffata Ralph Lauren". 
Epperò, la maggior parte di noi condivide con Gwyneth lo stesso destino, quello inesorabilmente segnato per chiunque decida, consciously or not consciously, di aprire un blog: e cioè, ti cambia la vita. 
Ora, detto fra noi: se io fossi nata da quei genitori, avessi avuto quell'infanzia, quella carriera, quella statuetta a fermare i libri sullo scaffale più in vista della libreria (e quell'altrettanto statuario marito, in carne ed ossa, nella parte meno in vista di tutta la casa), col cavolo che mi sarei aperta un blog. 
Mi sarei dedicata a leggere altri copioni, a giocar coi bambini, a tirar su il morale a Chris, a una qualsiasi delle migliaia di occupazioni che rallegrano tutte le coppie glam del pianeta, dall'intensa attività mentale per trovare un nome sufficientemente assurdo per il nuovo nato fino all'altrettanto intensa attività di compravendita di ville, castelli e antiche case sul lago, colmando quel che resta del giorno con nuove linee di occhiali, costumi da bagno e prodotti ecologici per la casa. 
Invece no: la Gwyneth si apre un blog e, da quel momento, entra nel vortice del web, con una vita virtuale sempre più intensa e sempre più esposta, che trova spazio sul suo sito, anzitutto, ma anche su tutti i social sinora esistenti, a tutte le ore della notte e del giorno. 
Per carità: che la signora sia portata per questo tipo di comunicazione, è un dato inconfutabile: non la si chiama per niente la primogenita "apple", se non si ha talento per l'informatica. Non a caso, Goop è un blog bellissimo, che la sua autrice aggiorna raccontandoci quello che fa: quale sarà il suo prossimo outfit, quale la sfumatura del suo rossetto, con quale detersivo laverà i piatti e, ovviamente, con che cosa li riempirà, visto che fra le varie risorse della Paltrow c'è pure un padre cuoco (che ai tempi in cui muoveva i primi passi ad Hollywood era un regista, ma vabbè: non siam tipi da formalizzarci per questo). 
Il punto è che, mentre il mondo virtuale registra aggiornamenti quotidiani sui suoi selfie senza trucco (Instagram) , le sue posizioni ideologiche (twitter), le rimpatriate  con le amiche (Facebook) o le sue analisi del sangue (prefazione all'ultimo libro),  la sua vita vera tanto bene non va: è dall'Oscar per Shakespeare in Love che la ragazza non azzecca un film; della carriera di cantante e di regista non si è accorto praticamente nessuno; in ultimo, c'è questo "conscious uncoupling", "scoppiamento consapevole" con cui ha annunciato la separazione da Chris Martin, rigorosamente sul blog. 
Con strascichi altrettanto tipici del mondo virtuale, con la Paltrow che invoca il rispetto per la privacy della coppia, mentre in parallelo divulga la lista degli spostamenti quotidiani suoi, del "co-genitore" e dei figli, e con  la psicologa autrice dell'espressione di cui sopra che pare si sia infuriata parecchio, dopo aver constatato di non essere stata citata, , invocando la questione del copyright che non c'è. 
... ma un "mavaammorìammazzato" no, eh?

It's All Good, ultimo libro della Paltrow e prossima new entry nel tritatutto dello SB. Sopravviverà?
Alle Starbookers l'ardua sentenza...
Buona giornata
Ale

13 commenti:

  1. Spero di sbagliarmi ma ho l'impressione che siate entrate in un discreto tunnel di masochismo :D

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  2. Riiiidooooo!!!!
    Prima la Csaba, adesso Gwyneth... e Ale, ti sei dimenticata di citare la co-autrice del libro, e probabilmente quella che si è smazzata più lavoro nella stesura del libro: la food writer Julia Turshen. :-)

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  3. Ma dai, la Gwyneth!
    Sono curiosa di sentire cos'ha da proporci questa ragazzona bionda: Goop mi piace, è leggero, frizzantino e le foto mi piacciono (sì, lo so, le foto sono un affare secondario ma....insomma io devo accontentare il mio lato frivoletto anche quando si parla di cucina e ricette!!).

    "...e se indossa un vestito gonfio e rosa ad una cerimonia, al massimo si sente apostrofare come la mamma del Tenerone..." già successo. Adesso mi do una pacca sulla spalla da sola.


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  4. Ellapeppa!. Sono un'appassionata cinefila e mi piace cucinare. Nell'attesa delle prossime puntate vado a sbirciare il blog.

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  5. Uuuhhhh non vedo l'ora di vedere come andrà a finire!!!
    Buon lavoro :-))))

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  6. Ci sono anche in questo libro ricette gluten free?

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    1. Sì Stefania, c'è parecchio gluten-free, perché la Paltrow e i suoi figli, benché non celiaci, sono intolleranti al glutine. Pensa che i suoi suggerimenti su cosa tenere in dispensa parlano di farine gluten-free, mai di farine normali!

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  7. Wow la Paltrow, ma siete una continua sorpresa!!! Ammetto che mi incuriosisce scoprire qualche sua ricetta, la conosco solo come attrice.
    Va là, apriamo gli orizzonti e vediamo come si alimenta. Nel frattempo darò un'occhiata anche al suo blog, giusto per saperne di più... perché buona parte degli argomenti che tratta sinceramente mi passano totalmente inosservati. A domani e buon lavoro

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  8. Sicuramente scopriremo insieme cose nuove ed interessanti ;)

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  9. Dico solo due cose: curiosissima e dispiaciutissima di non far parte della squadra questo mese, vi seguirò con grandissimo interesse :)

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  10. Da traduttrice, la prima cosa che ho pensato leggendo il titolo è stato: "Che razza di titolo, E' TUTTO BBONO, giusto una che chiama la figlia Apple poteva scegliere un titolo così". Ammetto la mia non-troppa simpatia per l'ex signora Martin, però sono suuuuuper curiosa e spero proprio di ricredermi stavolta, non come il mese scorso con Csaba :-/

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  11. Vediamo un po' come cucina la Paltrow.
    Fatemelo dire (e potrebbe anche esserci un filo di gelosia per una che il mio fidanzato considera il suo ideale fisico di donna.. e tutte le volte io mi domando che cosa ci faccia con me, allora, ma questa è un'altra storia), se cucina come recita, scappi chi può! :D

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