venerdì 22 aprile 2016

COLAZIONE "BRAVEHEART"

 
La scorsa estate sono stata, per la prima volta, in Scozia. Essendomi perdutamente innamorata di questo paese, dei suoi paesaggi, della sua musica e della sua gente non potevo non scegliere questa colazione.
Andrea Golino, l'autore del libro Colazione a letto, essendo perdutamente innamorato della sua fidanzata (la nomina ad ogni pagina!), gliela porta "trasportato dal suono gagliardo delle cornamuse e con il kilt dei Wallace" che si era fatto fare su misura...
Io non sono arrivata a tanto, ma vi assicuro che la colazione è stata apprezzata comunque!

Non è una colazione particolarmente complessa, specialmente se gli shortbread li preparate il giorno prima. Tra parentesi e in corsivo le mie annotazioni.

COLAZIONE BRAVEHEART:
Scones burro e marmellata
Shortbread
Pudding caffè e caramello
Drink: Tè alla vaniglia
Orario sveglia consigliato: 10:00

Scones burro e marmellata

125 g di farina 00
30 g di burro
75 ml di latte
8 g di lievito per dolci
5 g di zucchero
sale
uovo + latte (per spennellare)

(con queste quantità ho ottenuto esattamente 9 scones del diametro di 5 cm)

Togliete il burro dal frigo mezz'ora prima di cominciare a preparare la ricetta (fate lo stesso con il latte).
Preriscaldate il forno a 220°C.
Prendete una ciotola e setacciatevi sopra la farina con il lievito.
Aggiungete un pizzico di sale e lo zucchero.
Incorporate il burro a temperatura ambiente.
Impastate con le mani (io prima con un cucchiaio di legno e solo alla fine con le mani) e aggiungete il latte, anch'esso a temperatura ambiente (se troppo freddo rischia di inibire l'azione del lievito), fino a ottenere un composto omogeneo.
Stendete l'impasto con il mattarello a uno spessore di circa 2 cm.
Foderate una teglia con carta forno (qui l'autore fa tutta una spatafiata sull'ungere la carta forno negli angoli per tenerla ferma, passaggio per me assolutamente inutile come già vi ha spiegato Flavia nel post di ieri...).
Con un coppapasta della misura che preferite - io li faccio di 4 cm (io di 5 cm) - ricavate dei dischetti e posizionateli sulla teglia. Spennellate con uovo sbattuto e latte (le quantità non sono indicate, io ho utilizzato mezzo uovo e di latte appena un cucchiaino).
Infornate gli scones a 220°C per 15 minuti circa; sfornate e fate raffreddare.

Per la finitura:
marmellata di fragole
burro salato della migliore qualità
panna montata, facoltativa (io non l'ho messa)

Tagliate a metà gli scones e farciteli con burro e marmellata. Mi raccomando, il burro deve essere ben freddo: non va spalmato, ma tagliato a fette sottilissime.
Volendo servite con marmellata e panna.

Commenti: gli scones sono venuti benissimo, morbidi, sbriciolosi al punto giusto. Una vera goduria! Bisogna mangiarli subito, così danno il meglio di sé. Ero un po' scettica perché la ricetta non prevede lievitazione dell'impasto (di solito la si fa fare in frigorifero), ma mi sono ricreduta. Forse la quantità di lievito è un po' tanta, ma io qui non sono assolutamente un'esperta e il sapore era ottimo.
Oltre alla marmellata di fragole provateli anche con quella di arance amare, di lamponi, di fichi e -  perché no - con burro e salmone affumicato...
Esecuzione facile, procedimento spiegato abbastanza bene nonostante qualche imprecisione, dunque la ricetta è PROMOSSA.


Shortbread

120 g di farina 00
90 g di burro (della migliore qualità!)
50 g di zucchero
3 g di sale (fino; mezzo cucchiaino raso)

(con queste quantità ho ottenuto esattamente 12 biscotti quadrati di 4 cm)

Fate ammorbidite il burro a temperatura ambiente per mezz'ora, oppure mettetelo al microonde per 25 secondi; non deve essere fuso, ma soltanto "plastico", lavorabile (non definirei il burro ammorbidito per mezz'ora come "plastico").
Unitelo allo zucchero in una ciotola e montatelo con la frusta (se avete quelle elettriche o la planetaria fate prima) (io ho usato un cucchiaio di legno: con quantità così piccole faccio prima!).
Quando avrete ottenuto una sorta di crema aggiungete la farina, il sale e continuate a lavorare l'impasto finché diventa omogeneo.
Formate un panetto, copritelo con la pellicola e adagiatelo su un vassoietto.
Fatelo riposare in frigo per circa 2 ore.

Preriscaldate il forno a 160°C.
Trascorso questo tempo togliete il composto dal frigo e, se fosse troppo duro, battetelo con il mattarello per ammorbidire il burro contenuto all'interno.
Stendete il composto sul piano di lavoro con il mattarello fino a raggiungere lo spessore di poco più di mezzo centimetro.
Foderate una teglia con carta da forno (stessa spatafiata di prima sull'imburrare gli angoli... ma come può "svolazzare" la carta durante la cottura, come sostiene l'autore?? specialmente se sopra ci sono dei bei biscottoni pesanti?).
Ricavate gli shortbread con un coppapasta tondo del diametro di 4 cm (io quadrato di 4 cm per lato) e adagiateli sulla teglia (distanziandoli un po').
Praticate con uno stecchino i fori tipici di questo biscotto, arrivando fino alla base, cosicché i fori non si chiudano in cottura.
Rimettete la teglia in frigorifero per 20 minuti (io in freezer per 5 minuti) per ricompattare la massa.
Cuocete in forno già caldo a 160°C per circa 20 minuti.
Sfornate i biscotti, spolverateli ancora caldi con zucchero semolato (mi sono dimenticata questo passaggio... sorry!) e fate raffreddare.

Commenti: i biscotti sono venuti perfettamente, il risultato è davvero molto simile agli shortbread scozzesi che si trovano in commercio. Ricetta semplice, procedimento spiegato tutto sommato bene, le quantità sono corrette. Grazie Mapi per avermi aiutata a calcolare a quanto corrispondono 3 g di sale!
Dunque la ricetta è PROMOSSA.


Pudding caffè e caramello

per 4 piccoli pudding:
90 g di farina 00
50 g di uova (1 uovo)
50 g di burro
70 g di zucchero di canna
i semi di mezza bacca di vaniglia
50 g di latte intero
20 g di miele (fluido)
10 g di caffè solubile
30 g di caffè espresso
6 g di lievito per dolci

Imburrate quattro piccoli stampini monoporzione (io li metto in frigorifero fino al momento di usarli).
Preriscaldate il forno a 160°C.
Ammorbidite il burro al microonde per 30 secondi, poi montatelo con la frusta a mano (o con le fruste elettriche) (io con il solito cucchiaio di legno) insieme allo zucchero e ai semi di vaniglia fino a ottenere una crema.
Aggiungete le uova sbattute (è un uovo solo) un po' alla volta, il latte e il miele.
A parte sciogliete il caffè solubile nel caffè espresso (freddo o caldo?) e unitelo al composto.
Incorporate con una spatola la farina setacciata e il lievito.
Versate negli stampini imburrati (riempiteli per 2/3).
Cuocete in forno preriscaldato a 160°C per circa 15 minuti (nel mio forno ci sono voluti circa di 25 minuti).
La ricetta non dice se bisogna far raffreddare i pudding prima di sformarli; io l'ho fatto.

per il topping:
90 g di zucchero di canna (o bianco?)
30 g di burro
110 g di panna (io ne ho usata meno della metà)
10 di miele (?)

In un pentolino (dal fondo spesso) sciogliete a fiamma media lo zucchero e il burro. Quando il colore diventa ambrato (lo zucchero di canna è già ambrato di suo...), aggiungete lentamente la panna (attenzione agli schizzi!!) fino a ottenere la consistenza del caramello.

Commenti: non sono indicate le misure degli stampini né quanto bisogna riempirli; quelli che ho utilizzato io sono in alluminio di forma conica, sono alti 5 cm, in cima hanno un diametro di 8 cm e alla base di 5 cm.
Il caffè espresso che ho utilizzato io era ancora caldo (non caldissimo) e a causa di ciò l'uovo si è un po' rappreso; credo sia meglio far raffreddare completamente il caffè prima di versarlo nell'impasto.
Forse gli stampini che ha utilizzato l'autore sono molto più piccoli dei miei, ma 15 minuti di cottura in forno per me sono risultati assolutamente insufficienti.
Sulla foto del libro la salsa al caramello è molto più chiara di quella che ho ottenuto io. Mi viene il sospetto che l'autore abbia utilizzato zucchero bianco e non di canna...
In ogni caso il procedimento per ottenere il caramello poteva essere spiegato meglio, la quantità di liquido è eccessiva e il miele non si sa a cosa serva.
A causa delle tante omissioni e imprecisioni, questa ricetta è BOCCIATA.


Tè alla vaniglia
400 ml di acqua
4 g (2 bustine) di tè nero
mezza bacca di vaniglia
10 g di zucchero o miele

E' fondamentale procurarsi del tè nero di ottima qualità.
Fate sobbollire l'acqua, mettete in infusione il tè e una bacca di vaniglia.
Aspettate 5 minuti al massimo, dolcificate con zucchero o miele (io miele, tutta la vita!) e versate nelle tazze.

Commenti: è carina l'idea di preparare il tè con la bacca di vaniglia invece di usare quello già aromatizzato che si trova in commercio. Ammetto di non aver pesato il miele... e ognuno ha i propri gusti no?

Considerazioni finali:
La colazione nel suo insieme mi è piaciuta, anche se - non essendo assolutamente un'amante del caffè - ho rinunciato volentieri ai pudding, che comunque risultavano troppo dolci per i miei gusti.
Scones con burro e marmellata, un paio di shortbread, una bella tazza di tè e della frutta fresca sono la mia colazione ideale :)
Come afferma una delle nostre lettrici più assidue: il ragazzo poteva applicarsi di più... da un lato indica dosi precisissime (50 g di uovo, 3 g di sale), ma poi dimentica sistematicamente di far preriscaldare il forno, elenca ingredienti che non vengono utilizzati, non dà le dimensioni degli stampi... Peccato.

10 commenti:

  1. Mamma mia che bellissima e ricchissima colazione. davvero uno spettacolo compliemnti per tutto è una vera goduria solo vederlo immaginiamo mangiarla!!!!!!Complimentissimiiiiii

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    1. grazie!
      perché non approfittate del lungo weekend per sperimentarla? ;)

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  2. Brava Cristina bella scelta, scones, shortbread come non apprezzarli? il pudding mi ingolosisce anche se non sono una patita di pudding inglesi... mi fa sorridere la sua continua "spatafiata" sull'imburrare gli angoli della teglia per non far volare la carta da forno... boh o le inforna alla velocità della luce oppure non si è accorto di usare un tappeto volante invece che carta da forno. Anche queste ricette sono state scritte un po' così... mancano di attenzione, peccato!

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    1. oppure usa la modalità ventilata (e non ce lo dice...) e gli si crea un tornado nel forno... ;)
      grazie, come sempre!

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  3. mi piace il suggerimento del salmone ;) Io oramai sono diventata una fan delle colazioni salate (ne sai qualcosa?) però non disdegno il dolce :D I menù proposti dal libro continuano a piacermi, ma il libro in senso stretto... no! Un bacione cara Cri!

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    1. per Pasqua sono stata in Germania e non sai quante colazioni "come dico io" mi sono goduta (sotto lo sguardo di disapprovazione del maritino...)! ;)
      un bacione anche a te!

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  4. Uno spettacolo! Si mangia con gli occhi! Complimenti!
    unospicchiodimelone!

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  5. Questa colazione è forse, insieme a quella della Patty, quella che mi è piaciuta di più finora. Forse eccessive tutte quelle preparazioni dolci, e pure io come te avrei fatto a meno del pudding (anche perché se la bevanda è il tè, il pudding al caffè secondo me non ci sta proprio).
    Noto nella preparazione degli scones che lui usa il metodo della frolla montata, mentre gli scones sono i sablés per eccellenza. Il metodo montato o semimontato deve essere il suo preferito, lo ha fatto usare anche a me con i frollini al cacao; io non sono d'accordo: esistono tanti tipi di frolle, adatti a usi diversi. Usare lo stesso metodo con tutti i biscotti non è a mio avviso una mossa vincente.
    Gli scones io li adoro con la marmellata di lamponi e la panna montata sopra, una chicca imparata a Cambridge da studentessa: voglio provare questa ricetta!!!
    Tu bravissima e precisissima come sempre!

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  6. Tre ricette che non ho mai preparato... ma vedo che, purtroppo, anche in questo caso le imprecisioni non mancano. Brava tu ad aver rimediato :)))

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  7. Leggevo la stessa imprecisione riguardo la morbidezza del burro. Mezz'ora prima fuori dal frigo non ottengo alcun risultato, probabilmente lui lavora in ambienti molto caldi o ha burro casalingo che si scioglie con più facilità. Prova a farlo con un danese e poi mi racconti.
    Concordo con Mapi sulla lavorazione degli scones che ho fatto un po' di tempo fa su una ricetta irlandese: l'impasto va sabbiato e non montato. In ogni caso come te avrei eliminato il pudding che nell'abbinamento ci sta come un pugno in un occhio.
    Mi sembra che tu abbia eseguito tutto alla perfezione ed sul giudizio sono concorde.
    Un grande bacio.

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