Rieccomi, con grande piacere, nel
gruppo delle Starbookers.
Il libro del mese è “Colazione aLetto” di Andrea Golino, sottotitolo “24 menu per due”.
Bella copertina che mi ha
attratto da subito.
Interessante l’elenco delle
proposte, tra tutte quella che ha catturato la mia attenzione è stata la
“Colazione Coraggiosa”, non tanto per il nome, ma perché nell’elenco delle
preparazioni compariva il “Toast (Quello vero)”. E lì non ho più visto né
sentito nulla: il toast doveva essere mio. Perché ovviamente non ho pensato al
fatto che si riferisse (correttamente) al tipo di pane, io ero ormai orientata
verso un toast farcito di prosciutto cotto e chissà quale delizioso formaggio
al posto delle solite pessime fette di formaggio fuso.
Delusione: il toast era proprio
quello vero, il pane a cassetta. Che l’autore suggerisce di accompagnare con burro
e marmellata. Io preferisco le colazioni salate, con un’eventuale aggiunta di
dolce.
Pazienza, non ci si fa certo
scoraggiare per così poco. Il menu rimaneva comunque invitante: macedonia,
yogurt e crumble di nocciole; tortino di mele, pere e uvetta. Come bevanda un centrifugato di carota, mela e zenzero.
Orario di sveglia consigliato: le
8.00.
Qui sotto trovate le ricette riportate
fedelmente. A seguire le mie note.
MACEDONIA, YOGURT E CRUMBLE DI
NOCCIOLE
Per la macedonia
1 kiwi
1 melograno
1 mela
1 pera
1 pompelmo rosa
20 g di sciroppo d’agave
Tagliate il kiwi a fettine e ogni
fettina a metà.
Tagliate la mela e la pera a
cubetti.
Pelate il pompelmo a vivo.
“Pelare a vivo” significa eliminare la buccia con un coltellino affilato,
compresa la parte bianca; poi ricavate gli spicchi infilando il coltellino tra
la pellicina e la polpa. Rimarrà solo lo “scheletro” del pompelmo, che però è
pieno di succo. Spremetelo e bevetelo. Questi sono i premi di chi lavora!
Adesso sgranate il melograno: non
è difficile, basta tagliare a metà il frutto, batterlo con un cucchiaio grande
e far ricadere i chicchi in una ciotola sottostante che deve essere piuttosto
capiente perché gli schizzi del succo di melograno possono raggiungere luoghi
impensati.
Mettete tutto in una ciotolina e
dolcificate con lo sciroppo d’agave.
Per il crumble di nocciole
130 g di farina 00
70 g di farina di nocciole
120 g di burro
120 g di zucchero
6 g di sale
“Snervate” il burro freddo di
frigo battendolo con il mattarello tra due fogli di carta da forno. Diventerà
plastico, morbido, restando freddo.
A questo punto tagliatelo a
dadini con un coltello. Questa operazione potete anche anticiparla al giorno
precedente, lasciando i cubetti di burro nel frigo, in una ciotola opportunamente ricoperta di
pellicola. Il burro è come una spugna che assorbe gli odori, quindi ricordatevi
di non lasciarlo mai scoperto in frigo.
Impastate tutti gli ingredienti
velocemente con la punta delle dita.
Stendete il composto su una
teglia ricoperta con carta forno e infornate a 170°C per 10-15 minuti. Fate
raffreddare.
Finitura: “stendete” la macedonia
su una mattonella di ardesia rettangolare (o un piatto nero), “sporcatela” con
gocce di yogurt e sbriciolatevi sopra il crumble di nocciole.
Sembrerà una tela di Pollock e
voi potrete a buon diritto andare fieri della vostra opera d’arte.
TORTINO DI MELE, PERE E UVETTA
150 g di farina
100 g di burro
100 g di zucchero
150 g di uova
1 mela
1 pera
1 limone
30 g di uvetta
8 g di lievito per dolci
zucchero di canna
Sbucciate pere e mele,
detorsolatele e tagliatele a pezzetti. Bagnatele con il succo di limone per non
farle annerire. Montate con la planetaria (o con le fruste elettriche) il burro
con lo zucchero; incorporate le uova sbattute a filo. Setacciate la farina e il
lievito e aggiungeteli al composto, mescolando con una spatola. Unite pere,
mele e uvetta.
Imburrate gli stampi e versatevi
il composto. Io uso dei piccoli anelli d’acciaio del diametro di 5 cm ma alti ben 8 cm:
l’altezza dello stampo fa sì che l’interno del tortino rimanga molto umido
rispetto a stampi bassi e larghi.
Riempiteli per tre quarti.
Cospargete con zucchero di canna e infornate a 200°C per 15-20 minuti.
TOAST (QUELLO VERO)
125 g di farina 00
125 g di farina manitoba 0
125 g di latte
40 g di burro
5 g di lievito di birra
6 g di malto d’orzo
5 g di sale
Un’ora prima di cominciare,
togliete il burro e il latte dal frigorifero, oppure utilizzate il forno a
microonde per 30 secondi per ammorbidire il burro e intiepidire il latte.
Sciogliete il lievito di birra
nel latte.
In una ciotola mettete le farine,
aggiungete il liquido e il malto d’orzo e impastate con le mani.
Incorporate il burro ammorbidito
e lavorate fino a che comincia a formarsi una massa. Aggiungete il sale e
trasferite sul piano di lavoro appena infarinato.
Continuate a lavorare il
composto, formate una palla che dovrà presentare una bella superficie liscia e
brillante.
Trasferitela in una ciotola,
coprite con la pellicola e fate lievitare fino al raddoppio.
Ungete e infarinate un piccolo
stampo per plum cake e adagiatevi il panetto. Lo stampo che uso di solito io
misura 15 cm
di lunghezza, 8 di larghezza e 5 di altezza.
Coprite con la pellicola e fate
lievitare ancora. Ricordate che, ogni volta che si manipola un impasto, è
necessario farlo riposare.
Spennellate con tuorlo e latte e
infornate a 180°C
per 30 minuti.
Sfornato il pane, spennellatelo
ancora con del latte, copritelo con un canovaccio e lasciatelo raffreddare
completamente.
Finitura: tagliate il pane a
fette, tostatelo e servite con burro e marmellata.
CENTRIFUGA DI CAROTA, MELA E
ZENZERO
3 carote
2 mele
1,5 cm di radice di zenzero
Lavate la frutta senza sbucciarla,
centrifugate il tutto e servite. Lo zenzero dà quel tocco di fresco e
piacevolmente piccante che rende una centrifuga non banale.
MIE OSSERVAZIONI
Orario di sveglia consigliato:
8.00. Corretto, se si considera che si può preparare quasi tutto la sera prima
e conservarlo in scatole di latta o contenitori ermetici. Il mattino successivo
sarà sufficiente preparare la macedonia ed il centrifugato. Volendo prendersela
con tutta calma si può essere pronti per le 9.00, orario secondo me adatto ad
una pigra colazione domenicale. Nel caso ci si volesse alzare alle 8.00 per
preparare la colazione… beh, meglio trasformarla in un brunch!
Macedonia, yogurt e crumble di
nocciole: lo ammetto, gli ingredienti della macedonia non sono gli stessi. Non
ho trovato il kiwi e ho sostituito la melagrana con le fragole perché ci fosse
comunque del rosso. Sono stata male un po’ di tempo fa dopo averla mangiata
(non perché il frutto non fosse buono) e al momento solo pensarla
m’infastidisce. Niente tricolore nel piatto, purtroppo. Lo yogurt c’era e il
crumble è stato preparato seguendo la ricetta. Io l’ho trovato però
stucchevole, e considerato che c’è anche lo sciroppo d’agave la preparazione
nel complesso ne ha risentito. Ridurrei di almeno 20 g lo zucchero e ometterei
di dolcificare la frutta. Quanto alla presentazione… non ho una mattonella
d’ardesia, e nemmeno un piatto nero. Nota sulla dose di crumble che si ricava:
il sottotitolo dice “24 menu per due”. Qua di crumble ne viene fuori una
quantità sufficiente per 8 macedonie ma senza una quantità sufficiente di
frutta! Toccherà riciclarlo in un secondo momento.
Toast (quello vero): 30
secondi a microonde per burro e latte: a quale potenza? Al massimo? No, perché
il burro fonderebbe e il latte sarebbe troppo caldo per sciogliervi il lievito.
Per portarli a temperatura ambiente la funzione scongelamento è sufficiente.
Le proporzioni: l’impasto è
troppo poco idratato. Lavorandolo a mano non si formerà mai una massa liscia e
brillante. Men che meno che lo si lavora su di un piano infarinato. Mi pare
difficile a quel punto incorporare il sale.
Un metodo più comodo potrebbe
essere quello di setacciare le farine, il malto ed il sale insieme nella
ciotola dell’impastatrice o in una capiente in cui lavorare il composto a mano.
Aggiungervi il latte in cui sarà stato precedentemente sciolto il lievito e
cominciare a lavorare. Incorporare dopo un paio di minuti il burro e continuare
a lavorare per ottenere una massa che se maggiormente idratata (almeno 150 g di latte) potrebbe diventare liscia e lucida.
La prima lievitazione: si legge
molto spesso di trasferire gli impasti in una ciotola (di cui non vengono
indicate le dimensioni né la forma), coprire con la pellicola e lasciare
lievitare fino al raddoppio di volume. Ora, capire quando l’impasto è realmente
raddoppiato è faccenda complessa quando si utilizza la classica ciotola da
cucina. A meno che non sia graduata. Più semplice trasferire l’impasto in un
contenitore cilindrico, per esempio una caraffa dai bordi dritti. Il raddoppio
di volume corrisponderà esattamente al raddoppio dell’altezza dell’impasto.
Quanto al tempo, questo non viene quasi mai indicato. Si tratta sempre di una
misura relativa perché tra le tante variabili che influiscono sulla durata
della lievitazione c’è la temperatura della stanza in cui si lavora. Questo
impasto è raddoppiato di volume in circa tre ore alla temperatura di 20°C.
La seconda lievitazione: per
trasferire l’impasto nello stampo da plum cake (esattamente le stesse
dimensioni indicate in ricetta) ho dovuto lavorarlo, e di conseguenza
sgonfiarlo, per potergli conferire la forma desiderata, quella di un salame. Ho
dovuto ovviamente lavorarlo a lungo data la scarsa idratazione. Dal momento che
nella ricetta non è specificato per quanto tempo farlo lievitare ho aspettato
che gonfiasse tanto da occupare tutto lo stampo (circa due ore e mezzo).
La cottura: dopo 30 minuti a 180°C ho sfornato un pane
dorato sopra e ancora crudo sotto. Impasto crudo, non poco cotto. Ho sfilato il
pane dalla teglia e l’ho fatto cuocere per altri 25 minuti. Ho sfornato un pane
ancora poco cotto, ma con la tostatura si può in parte rimediare.
La mollica rimane ovviamente
troppo compatta e il sapore non mi soddisfa, il retrogusto di lievito è troppo
marcato.
Centrifugato di carota, mela e
zenzero: l’indicazione di lavare la frutta senza sbucciarla è un po’ vaga.
Va comunque mondata: le mele non si possono centrifugare con tanto di picciolo
e semi. Le carote idem, vanno mondate, e lo zenzero va pelato. Il libro non è
un manuale per esperti di cucina. Ci sono persone che cercano online istruzioni
su come far bollire i gamberetti surgelati. Non mi stupirei se qualcuno
centrifugasse il tutto senza tanti complimenti.
Inoltre l’indicazione di
utilizzare 1,5 cm
di radice di zenzero è vaga: il volume racchiuso in quella lunghezza potrebbe
essere maggiore o minore.
Dalla mia radice ho asportato 1,5 cm dalla parte più
voluminosa e la stessa lunghezza da un peduncolo laterale (rispettivamente 13 e
5 g). Ho
centrifugato quest’ultimo dopo averlo pelato ed era comunque troppo. Il sapore
dello zenzero ha coperto gli altri.
LE CONCLUSIONI
Faccio mie le riflessioni di
Alessandra Gennaro, che nel presentare il libro scrive: "il mercato editoriale è alla ricerca di nuove idee, per
sconfiggere lo spauracchio della saturazione di un mercato obiettivamente
ridondante di proposte".
Di
proposte se ne trovano in quantità, è un dato di fatto. Il problema sta nella
qualità. Che si tratti di un manuale per professionisti, di un libro per
appassionati o di un ricettario per chi si avvicina con timore alla cucina, le
ricette devono essere sempre riproducibili. Possibilmente senza rattoppi.
Questo
non significa solamente che gli ingredienti devono essere facilmente reperibili
(ormai sono quasi tutti reperibili, e semmai l’estratto di pandan non lo fosse
si può sempre pensare di farselo procurare in loco dalla Gennaro), ma anche che
le istruzioni devono essere chiare e precise. Laddove il rigore teutonico venga
messo alla prova – per esempio nel caso delle lievitazioni – sarebbe opportuno
fornire dei tempi relativi.
In
questo menu la precisione nell’indicare dosi, tempi e metodi lavorazione è
scarsa.
Il
crumble è stato realizzato seguendo fedelmente la ricetta ma per essere
apprezzabile avrebbe dovuto essere accompagnato da un amarissimo cioccolato
extra fondente e non da una macedonia dolcificata da sciroppo d’agave. La quantità
di prodotto finito che si ottiene è eccessiva.
I
tortini erano sette e non due o tre. Sette. Per due persone. Con i tempi di
cottura indicati sono usciti dal forno ancora crudi.
Il
pane non classificabile per i motivi spiegati sopra.
Il
centrifugato era piccante, questo è certo. Ma decisamente troppo. Una bevanda
allo zenzero.
Cominciare
a preparare questo menu alle 8.00 significa servirlo a merenda.
Per
tutti questi motivi il menu è purtroppo
BOCCIATO
Ma "coraggiosa" perchè? Sulla carta mi pare molto più equilibrata di altre colazioni proposte (penso a quella di carnevale). Le tue osservazioni sono precise e la tua bocciatura decisamente condivisibile!
RispondiEliminaQui il coraggio ci è voluto ad arrivare in fondo con ricette che veramente fanno mettere le mani nei capelli.
RispondiEliminaTu perfetta ed esaustiva come sempre :)
Ahahah! In effetti non è stata una passeggiata :) grazie Stefi!
EliminaMannaggia che peccato per quel toast! E per i tortini, e per tutto il resto.
RispondiEliminaMi rendo conto che sono sprecisissima anch'io... Non so quante volte ho scritto di mettere un impasto lievitato in una ciotola e aspettare il raddoppio, e quante volte ho indicato come misura del ginger i cm.
Non si finisce mai di imparare, una redoner davvero super precisa. Grazie!
Gaia grazie :) il problema è che io ho sono forse fin troppo pistina... E rompiballe :) quando trovo quelle ricette spiegate nei minimi dettagli vado in brodo di giuggiole. Anche perché la probabilità di successo è di gran lunga maggiore.
EliminaDi sicuro oggi ti sei meritata la medaglia della "coraggiosa" per non aver mollato l'esecuzione di questa colazione piena di inaccuratezze, tu sei decisamente promossa, lui direi proprio di no
RispondiEliminaGrazie :) purtroppo no, è mi è spiaciuto fare l'ipercritica.
EliminaCoraggiosa la colazione, perché ci vuole coraggio a pubblicare in un libro una colazione così mal descritta.
RispondiEliminaCoraggiosa tu, che l'hai eroicamente preparata e ne hai fatto una disamina accuratissima e molto dettagliata.
Coraggioso Golino a pubblicare un libro del genere, del quale francamente il mercato italiano avrebbe potuto fare a meno.
Grazie Giorgia!
Grazie a te Mapi!!! Temo che non c'è ne fosse proprio bisogno in effetti... O meglio, ci sarebbe anche bisogno di un libro che proponga dei menù per la colazione, ma che sia ben fatto. Peccato perché quella copertina non era niente male...
EliminaMa infatti... Forse perché, a quanto pare, lui l'ha gustata in un lodge africano con fauna selvatica di contorno. Ammetto che in quel caso me la farei piacere anch'io :) grazie Valentina, non mi piace bocciare le ricette ma qui mi sono davvero in difficoltà quando sono andata alla ricerca dei pregi. E dire che, come dicevi tu, è anche una colazione equilibrata e piuttosto sana...
RispondiEliminaEhm... Risposta per Valentina!
EliminaQuando capita di trovare ricette così mal spiegate, mi girano tanto, ma tanto... Tu hai avuto molta pazienza e bravura!
RispondiEliminaGrazie, Giorgia :)
Grazie Ale :) è davvero un peccato e continuo a chiedermi cosa spinga un autore a scrivere un libro così...
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