lunedì 4 novembre 2013

LO STARBOOK DI NOVEMBRE E' ...




Quando la giovane Delia Smith, poco meno che ventenne, varcò per la prima volta la soglia del ristorante The Singing Chef, a Paddington, nessuno avrebbe immaginato che, nel giro di pochi decenni, quella goffa ragazza di provincia si sarebbe trasformata nella scrittrice di libri di cucina più venduta di tutta l'Inghilterra. All'epoca, infatti, Delia non aveva nulla che lasciasse ben sperare: nessuna scuola alle spalle, nessuna particolare attitudine per la cucina, nessuna inclinazione che potesse essere d'aiuto ai suoi insegnanti nell'indicarle una strada per il futuro. Tant'è che, appena uscita dal College, non trovò di meglio che lavorare come aiuto parrucchiera. Anche quando iniziò a lavorare nei ristorante, lo fece partendo dal basso: fu prima lavapiatti, poi cameriera e solo alla fine aiuto cuoca. Ma tanto bastò alla placida fanciulla per realizzare che, se mai un fuoco ardeva in lei, era quello della passione per la cucina, che scoppiò prepotente giusto in quegli anni, travolgendola in modo quasi totale: e così, finito il turno di lavoro, Delia Smith trascorreva il resto della giornata  prima nella Reading Room del British Museum, divorando tutti i libri di cucina che capitavano a tiro e poi nella cucina di casa, sperimentando quanto aveva appreso di volta in volta. Quando, nel 1969, le venne offerta la rubrica gastronomica sul supplemento del Daily Mirrors, aveva competenza da vendere: il suo primo menu fu quanto di più British si potesse concepire nell'Inghilterra di quegli anni e mentre i Beatles impazzavano e Mary Quant dava un taglio alle gonne e alla tradizione, la Smith confortava quei lettori  smarriti e confusi  dal nuovo che avanzava sfornando manzi alla birra, agnelli in salsa alla menta, pudding di pane e morbidi cheese cake. Il suo successo fu tale che lo stesso editore della rivista volle verificare con i suoi occhi chi ne fosse l'artefice e, come nelle favole, se ne innamorò perdutamente, sposandola di lì a poco. Da lì in poi, per la ex ragazza del Surrey, fu tutto facile: l'avvento dei primi programmi televisivi a tema la trovò pronta ad affrontare con il solito piglio anche questa sfida e nel 1970 fu la prima donna ad apparire in video, da questa parte dell'Europa, emulando Julia Child, ma con uno stile tutto suo, che non lasciava nulla nè all'improvvisazione, nè al caso. Perchè, vedete, la signora ci sa fare - e per davvero. In lei non c'è nulla di raffazzonato, nulla di dilettantesco, nessun salto nel buio -e mal che vada si rigira la scena, oltre che la frittata. La Smith è la competenza fatta persona e questa è la vera chiave del suo successo. Basti dire che in Inghilterra si definiscono "Delia's effect" le improvvise impennate delle vendite di prodotti fino ad allora poco significative, che ricevono un input se promossi da un personaggio noto. Ad ogni suo programma, infatti, si assiste inevitabilmente al verificarsi di questo fenomeno: in origine, erano le uova e le padelle per le frittate, oggi sono i mini tritatutto della Kenwood, la pasta Martelli, lo schiaccia patate di Aunt Bessie, ma la tendenza è sempre quella. Un'apparizione della signora in TV vale più che un pellegrinaggio in qualche luogo sacro, per i marchi che lei deciderà di usare in quell'occasione- e questo solo per la fiducia che Delia si è conquistata, negli anni, lavorando sodo e mettendoci la faccia sempre, non solo nei programmi televisivi, ma anche in attività benefiche di vario genere. Con 21 milioni di copie all'attivo, è la scrittrice di libri di cucina più venduta della Gran Bretagna e si fregia pure del titolo di Commander of The Order of the British Empire, che da solo basta a far tremar le vene e i polsi. Oggi lavora di meno (anche perché, a dispetto del lifting e della splendida forma fisica, ha superato i 70 anni), ma i suoi libri restano una pietra miliare non solo nella storia dell'editoria del genere britannica, ma anche per noi che con la cucina inglese abbiamo poca dimestichezza. Li accomuna il manifesto intento didattico: l'autrice, infatti, vuole insegnare a cucinare e lo fa con l'umiltà di chi ama la sua materia di un amore profondo e viscerale. Con lei non avrete timore di confessare di non saper tirare una sfoglia o di non saper rosolare un pezzo di carne: perchè ve lo spiegherà, passo passo, prima ancora che glielo si dica, con la pazienza di chi ci è già passato e con l'entusiasmo di chi trova nella condivisione delle proprie passioni tutta la gratificazione di cui ha bisogno.
E' un entusiasmo che contagia e che ha stravolto persino la scaletta dello Starbooks: il libro selezionato sarebbe stato un altro- sempre della stessa autrice, a dire il vero, ma quando ci siamo trovati di fronte alla sua ultima fatica, non abbiamo resistito. Delia's Cakes ha infatti tutto per attrarre l'appassionato di cucina, perchè trasuda eleganza, raffinatezza e classe da tutti i pori. Che sia l'azzurro polvere dei colori della copertina, il dorso rilegato in stoffa, la foto di una torta tutta bianca che scatena in noi impulsi tutt'altro che virginali, fatto sta che non ce l'abbiam fatta, a restar fedeli alla scaletta. E tanto è stato l'entusiasmo che stravolgiamo pure il calendario abituale, che ci vuole impegnate su questi schermi solo dalla seconda settimana del mese e non dalla prima, come invece accade oggi. Ma se volete delle giustificazioni, don't worry: ve ne esibiremo una, ogni giorno, alle nove, a cominciare da domani, nella nuova formazione che accoglie anche le tre amiche che si sono aggiudicate la palma di Redoner, vale a dire Annarita, Federica e Valeria: e vedrete che sapremo essere convincenti!

14 commenti:

  1. wow non vedo l'ora di vedere i vostri capolavoli :-D

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  2. La storia di Delia mi fa brillare gli occhi! Un po' mi riconosco negli inizi di questa donna che di cucina sapeva poco ma che dopo aver sentito il fuoco della passione arderle dentro si è messa a leggere libri su libri e a sperimentare! ahhh, che bella storia! :)

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  3. Ho visto qualche pagina di questo libro e non vedo l'ora di vedervi all'opera.

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  4. Ecco, mi basta leggere "The Rise of Delia Smith" by Alessandra Gennaro per capire una cosa: c'è una speranza per tutti noi, perché la passione spinge a studiare e a rimboccarsi le maniche, e l'esito non può che essere positivo!

    Grazie Ale!

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  5. ecco perchè la Delia mi sta simpatica ! per la sua vita da cenerentola e la sua competenza! quindi nulla di regalato in realtà a questa signora very english. su questo libro (inteso come "oggetto") avrò modo di esternare a suo tempo : dico solo che per ora "arreda" il mio scrittoio antico in soggiorno posato lì con finta nonchalance....;-)

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  6. Io leggevo, anzi guardavo libri di dolci e pastasciutte (come li chiamavo da piccola) ancora prima di saper leggere, se la maggior parte dei bambini vogliono sentire le favole io volevo che mia mamma mi sfogliasse qualche libro di cucina....vorrà dire qualcosa? e questo libro è da salivazione.

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  7. Sono rimasta profondamente affascinata dalla storia di questa donna cuciniera, adesso non vedo l'ora di conoscere le sue ricette interpretate da voi Starbookers! *_*

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  8. Non vedo l'ora.
    E sogno ancora un mondo in cui la strada si riesca ancora a salire dal basso, chissà che prima o poi non accada..

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  9. O mi sposo in seconde nozze o ho già chiuso in partenza! ;)

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  10. L' ho sfogliato voluttuosamente qualche giorno fa e non posso che condividere la vostra scelta!

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  11. non la conosco ma mi incuriosisce molto leggendo la tua presentazione, benvenuto STARBOOKS di novembre, benvenuta Delia! Vi seguo....

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  12. Che bello Delia Smith, l'adoro, sono super curiosa di vedere le ricette che ci offrirete...

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