venerdì 29 aprile 2016

ANDREA GOLINO: COLAZIONE A LETTO: TIRIAMO LE SOMME?




Andrea Golino è un tipo simpatico.
Attore per formazione e cuoco per vocazione, deve la sua recente popolarità ad alcuni programmi su Il Gambero Rosso che rappresentano la felice intersezione fra le sue due anime: da un lato, la competenza culinaria, consolidatasi in anni di pratica sul campo (è stato il primo personal chef a Roma, nell'ormai lontano 2000);  dall'altro, quel piglio disinvolto e mai saccente che tradisce una collaudata conoscenza del mezzo televisivo e lo ha subito reso amabile al suo pubblico. Da qui una presenza sempre più assidua nel video e una fama assolutamente meritata, vista l'affidabilità dei contenuti e la capacità di trasmetterli, in modo lieve e divertente.
Inevitabile, quindi, l'approdo in libreria- quanto meno in una società come quella attuale, dove l'ondata del successo va cavalcata tutta e subito, vuoi per il timore del potenziale autore di non saper "cogliere l'attimo", vuoi per il rammarico dell'editore di non aver sfruttato adeguatamente l'occasione di una popolarità televisiva che,  da che esiste il mezzo, è il miglior strumento di persuasione alla vendita.
Con queste premesse, è facile che i libri di questi personaggi siano semplici operazioni commerciali: si aggiunga anche che, checché se ne dica, la carta stampata è ancora l'unico mezzo per blindare qualcosa di così effimero come la fama dell'etere: e la pubblicazione di un libro è spesso la scontata conseguenza  dell' ossessiva ricerca del best seller per l'editore e della personale ambizione dell'autore, ben deciso ad essere ricordato fra la sua discendenza con un 'opera a lui intitolata e non con un trafiletto di una ingiallita Guida TV.
E' per questo motivo che lo Starbook di solito evita di considerare queste pubblicazioni: il nostro è un passato di "abbiamo già dato" e, viste le delusioni, preferiamo correre i nostri rischi altrove.
Tuttavia, Colazione a Letto sembrava diverso. 
Intanto, il titolo "di nicchia", che suggeriva un lavoro concettuale più complicato che una semplice raccolta de "le ricette di"; poi il tema che, a dispetto della moda del momento, catalizza le simpatie degli appassionati, vuoi perché si tratta del pasto principale della giornata, vuoi perché si presta a mille declinazioni; poi ancora la copertina (bellissima) il cui pregio maggiore, per i nostri occhi allenati alle fregature, consisteva nel nome del'autore in piccolo sul frontespizio- anziché la solita ode al photoshop -e pure in formato gigante- con cui di solito si trainano le fatiche letterarie della categoria. Sfogliandolo, si apprezzavano l'organizzazione dei contenuti  in menu e, ovviamente, la selezione delle ricette, tutte contraddistinte da una stretta coerenza con il tema, da diversi livelli di difficoltà e da una generale capacità di intercettare un ampio ventaglio di gusti, dal rude gladiatore alla romantica sognatrice.
A test completati, gli entusiasmi iniziali si sono -ahinoi- -notevolmente smorzati. 
In primis, i menu proposti si sono rivelati molto più complessi da realizzare di quanto lasciato intendere o- peggio- chiaramente indicato. A parte un solo caso, in cui si chiedeva espressamente di puntare la sveglia all'alba, in tutte le altre colazioni venivano forniti orari che in teoria suggerivano tempi ragionevoli (intorno alle 2 ore, per ciascuna colazione), in pratica si rivelavano del tutto avulsi dalla realtà. Questo vale in primo luogo per tutti i lievitati (e sono tanti), ma anche per altre basi che non solo si possono comodamente preparare in anticipo, ma sono anche migliori il giorno dopo (una su tutte, la frolla). Al di là del caos totale in cui ci si sarebbe ritrovati se davvero si fossero voluti preparare questi menu nei tempi prescritti, indicare "un'ora" per una preparazione che come minimo ne richiede due- se non tre o quattro o anche di più- ha delle ripercussioni inevitabili sul fronte dei risultati (e non certo in positivo). 
Anche nelle ricette più semplici, sono state rilevate parecchie omissioni importanti nei procedimenti. Lo annotiamo con dispiacere perché nel complesso l'autore dà consigli e "racconta" la ricetta, in modo coivolgente e partecipato: ma incorrere in dimenticanze gravi, per poi diffondersi in suggerimenti marginali, lascia il retrogusto amaro della beffa. Capiamo le seduzioni letterarie delle tonalità fra l'ambra e l'oro, con marezzature di ocra e rosso pompeiano assunte dalle mele verdi in pastella, durante la frittura: ma se magari con la stessa precisione si fosse spiegato il procedimento di una frolla, anziché relegarlo a tre parole (impastare-tutto-assieme), avremmo gradito di più.
In ultimo, anche le ricette riuscite sono state nel complesso poco entusiasmanti: le eccezioni ci sono state, naturalmente, ma è la regola a spegnere gli entusiasmi e a farci chiedere se sia valsa davvero la pena di acquistare quest'opera prima- o se invece non sarebbe stato meglio spender tutto in colazioni, non per due, ma per tutte e quante noi, Redoner comprese.
A questo proposito, vi ricordo che il Redone continua e che aspettiamo le vostre ricette per scegliere le tre fortunate che ci faranno compagnia il prossimo mese.
A nome di tutta la squadra, un grazie sentitissimo per averci seguito e sostenuto con l'affetto di sempre, in questa riapertura e, per tutti, appuntamento  a lunedì 9 maggio, con il prossimo Starbook!


16 commenti:

  1. Chiamiamola "occasione mancata", e passiamo oltre.
    Grazie, Alessandra.

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  2. Ciao, quanto mi piacciono le vostre recensioni! Ho preso in mano più di una volta questo libro in libreria, l'ho sfogliato più volte e poi ho rinunciato all'acquisto. Anche da una lettura un po' distratta non mi convinceva molto, anche se l'idea è accattivante molto ben presentata. Ciao.

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    1. Grazie, Antonella! Continua a seguirci-e speriamo che il mese prossimo porti un acquisto consapevole, nel tuo carrello dei libri!

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  3. Quella copertina mi ha ingannato, è bellissima... peccato per le ricette. Vado a prepararmi per il prossimo Redone, grazie per avermi accolto anche questo mese :)

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  4. Io ho individuato 2 eccezioni perché realizzandole mi sono piaciuti i risultati. ...Ne vedrete delle belle ;)

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  5. Una volta tanto vorrei qualcuno che la colazione a letto la portasse a me!
    Magari poteva svelarci il segreto di come fare.
    Una recensione impeccabile come sempre d'altronde.

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  6. Ecco, hai messo il dito nella piaga! Non solo in molte ricette si sorvola su procedimenti che invece sono molto importanti e perciò andrebbero descritti molto dettagliatamente, ma anche i tempi sono troppo spesso più che ottimistici se non addirittura irreali.

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  7. Ale, vorrei tanto avere la tua penna, la facilità con cui riesci a sintetizzare da un lato la simpatia che l'autore ispira, e dall'altro la delusione di aver constatato tante manchevolezze nei procedimenti delle ricette o nelle tempistiche indicate per preparare tutto il pasto. Che sarà anche il pasto più importante della giornata, ma se si fa incappare il cuoco in una serie di problemi (non ultimo quello legato al fattore tempo), è capace di rendere inversa un'intera giornata.
    Peccato, un'occasione mancata per fare un bel libro.

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  8. L'idea era bella, il risultato poco convincente... Tu, invece, sei sempre convincente!

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  9. Vi ho seguito con grande piacere. Peccato per queste dimenticanze rilevanti le colazioni promettevano bene. Alcune ricette sicuramente grazie alle vostre precisazioni sono da provare come i krumiri e i maritozzi! Grazie di ♡!!!

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  10. Grazie per la recensione che ha confermato le mie prime impressioni, ogni volta che entro in libreria finisco per sfogliarlo ma poi non vado mai oltre perchè per i miei gusti ha troppe poche immagini delle ricette contenute nel libro, quando non c'è la foto ho sempre paura di non riuscire a replicare perfettamente la ricetta e mi blocco con l'acquisto del libro. A mio avviso questo è un altro punto a suo sfavore.

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    1. Ciao Silvia, posso dissentire? :-) Per me una ricetta ben descritta con tutti i passaggi spiegati in dettaglio vale più di mille foto.
      Il difetto di tantissimi libri attualmente pubblicati, corredati da bellissime foto, è quello che spesso le foto non corrispondono alla ricetta e la medesima è spiegata male. Lo Starbooks è nato proprio per questo: un servizio al pubblico in cui noi acquistiamo i libri e ci impegniamo a eseguire le ricette così come sono descritte. Se riescono la ricetta è promossa, se non riescono qualcun altro di noi all'interno del gruppo prova a rifarla per verificare... e se non riesce neanche all'altra viene bocciata, perché spiegata male.
      Se ci pensi, i vecchi libri di cucina, tipo il Talismano della felicità, non avevano foto, ma le ricette riuscivano sempre. Io ho imparato a cucinare su quelli, ma se avessi dovuto imparare a fare i lievitati, per dirne uno, dal libro di Golino, sarei stata fritta, foto o non foto. :-)
      Un abbraccio.

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    2. Ni, nel senso che sicuramente una ricetta deve essere ben descritta e ormai troppo spesso mi capita di sfogliare libri in cui non c'è scritto neanche per quante persone è la ricetta e questo dettaglio, foto o non foto penso sia una grande mancanza, ma detto ciò continuo a preferire i libri corredati di fotografie (sperando siano veritiere) per ogni singola ricetta che ovviamente deve essere il più dettagliata possibile, sarà che sono appassionata di fotografia e mi piace sfogliarli anche quando non devo cucinare, però ecco nella mia libreria per ora fanno eccezione soltanto alcuni libri storici come quello dell'Artusi.
      Detto questo sono aperta ad ogni vostro consiglio per libri ben fatti anche se non corredati da fotografie, per questo vi seguo con piacere per il grande lavoro che fate! :)
      Comunque grazie per la tua risposta. Un abbraccio a te!
      PS. Mi è ricapitato il libro di Golino tra le mani l'altro giorno e mi sono resa conto che le foto sono poche soltanto perchè in una singola foto ha racchiuso più ricette, quindi ritiro la mia critica! ;)

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  11. Non ho ancora avuto il tempo di provare con voi, ma come vi avevo detto ho avuto in dono dal maritino il libro e mi ripromettevo di sperimentare presto. Anche io diffido dei libri con troppe foto, come Mari .Le immagini sono importanti, ma solo se supportate da una attenta descrizione della ricetta .Ad una prima lettura, mi è sembrato invece che tutto fosse affrontato con una punta di superficialità, forse dando per scontati particolari che invece in un testo culinario serio non dovrebbero esserlo. Diciamo che mi è sembrato un approccio un po' troppo scanzonato. Leggendo qui i vostri commenti, ne ho la riprova. Ora andrò a ritroso nel leggervi, e chissà non riesca a provare qualcosa...

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