mercoledì 20 maggio 2015

MAPLE BANANA BREAD


Nella pasticceria anglosassone, le tecniche per preparare una cake (vale a dire una torta con una base di burro & zucchero & uova montati) sono sostanzialmente due: il creaming method, che consiste nel montare a crema gli ingredienti di cui sopra e aggiungere poi tutto il resto, o un po' alla volta o tutto assieme,a seconda dell'estro di chi ha in mano le fruste, oppure l'all-in-one: metodo, quest'ultimo, che ha in Nigella Lawson la sua sacerdotessa, in base al quale si imbelina versa tutto in una ciotola, si attaccano le fruste ad una presa elettrica e si monta, come se non ci fosse un domani.

Il "bread" che vedete nella foto, in teoria, dovrebbe appartenere ai dolci che si preparano col primo metodo: il nome "bread" infatti, è la risposta USA all'inglese "loaf"-che noi traduciamo impropriamente con "cake", giusto perché altrimenti non c'era abbastanza confusione: dolci dalla consistenza morbida e compatta, nati per accompagnare l'afternoon tea, in Inghilterra e passati sul tavolo della colazione, negli USA.

La storia ci elenca una serie di ricette che muovono da secoli remoti, quando ancora la distinzione fra il dolce e il salato era tutto fuorchè netta, per arrivare ai giorni nostri che,  a forza di sperimentare,  propongono come innovative soluzioni molto più vicine ai punti di partenza di quanto si potrebbe immaginare: la Hay lo sa bene e risponde di par suo, proponendo originali variazioni sul tema, ma che rimangono però dentro i confini della ragionevolezza e del gusto.

Lo strappo con la tradizione è , semmai, l'utilizzo dell'olio al posto del burro: sull'effettiva vocazione salutista mi permetto di storcere il naso, vista la pessima qualità dei prodotti che si trovano qui, a fronte di ottimi burri e panne. Però, questa sostituzione è responsabile dell'adozione del metodo "all -in- one", venendo meno la necessità di montare il burro a crema. Per cui, una volta preparati tutti gli ingredienti, vi basterà assemblarli in un certo ordine in una terrina, mescolarli bene, versarli nello stampo e infornare, con buona pace di tutti e specialmente vostra, visto che avrete anche poco o nulla da pulire.

Il dubbio della sottoscritta riguarda semmai la quantità di lievito: due farine autolievitanti più 2 cucchiaini di baking powder, contro la ricetta tradizionale che prevede farine non addizionate e un cucchiaino al massimo di bicarbonato,mi è sembrato  francamente una dose esagerata.E' anche vero che le ricette di cui sopra non usano farina integrale, ma solo bianca: ma la Hay si serve comunque di un prodotto autolievitante, quindi già perfettamente tarato per crescere il giusto.
Premetto che non ho potuto ripetere integralmente questo passaggio, perchè non ho trovato l'autolievitante integrale: però, ho cercato di essere fedele al testo, nonostante i dubbi di cui sopra. sono partita da farine senza lievito e ho aggiunto una bustina intera di lievito per dolci (11 g, 3 tsp circa, quindi uno di più rispetto a quello indicato dalla ricetta): ne è venuto fuori un Banana Bread decisamente più alto di quello della Hay ma non so se questo sia un male...

In tutti i casi, il risultato che vedete nella foto è, in assoluto, il miglior loaf che abbia mai preparato- per quanto riguarda la cottura. Di solito, devo sempre coprire la superficie, negli ultimi 10 minuti, perchè la torta è ben cotta, ma solo esternamente-e questo vale anche per il forno di Singapore: per combinazione, il giorno prima avevo preparato un plum cake e ho dovuto ripetere la stessa trafila. 

Sul sapore, ho chiesto al marito, perchè io non mangio banane e il verdetto è stato positivo: tanto che ho dovuto farlo a fette e conservarlo nel freezer, come nella migliore tradizione criminale, anzichè dirottarlo ai colleghi, come invece previsto. Forse è un po' carico di sciroppo d'acero, ma questo dipende tanto anche dalle banane: le nostre non erano molto mature (dovete usare banane quasi sfatte) e quindi in cottura hanno perso un po' del loro sapore. Ma se vi piace lo sciroppo d'acero, siete a posto cosi...

MAPLE BANANA BREAD

150 g di farina autolievitante, per dolci
150 g di farina integrale autolievitante
2 cucchiaini di lievito per dolci
135 g di brown sugar*
1/2 cucchiaino di cannella**
375 g di purea di banane***
80 ml di olio vegetale (io ho usato un olio di semi di girasole)
2 uova
180 ml di buttermilk****
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
150 g di sciroppo d'acero

* è il muscovado per i palati fini. L'ho fatto assaggiare al marito, giusto per far capire anche a lui che non basta dire "zucchero", da questa parte del mondo: è veramente un'altra cosa, rispetto ai nostri prodotti. Vi direi di usare lo zucchero di canna più scuro che trovate, oppure di tentare un mix col muscovado (tipo 2 parti di zucchero i canna e una parte di muscovado)

** qui faccio la spesa dagli Indiani e potete immaginare che cannella che uso: mezzo cucchiaino è stato sufficiente. In Italia, ho trovato di tutto: siccome è una spezia insostituibile, in questa ricetta, regolatevi con l'assaggio

*** la Hay non lo dice, ve lo dico io: mature, mature, mature, quasi sfatte. Schiacciatele con la forchetta in un piattino da parte e inseritele poi, secondo l'ordine degli ingredienti che trovate fra poco.

**** quando trovate "buttermilk" nelle ricette anglosassoni dolci, si intende sempre il "cultured buttermilk", ossia il latticello fermentato. Il modo più veloce che conosca per farlo in casa (oltre che il più efficace) è quello di santa Nigella Lawson: una parte di latte scremato, una parte di yogurt intero e via (da how To be a Domestic Goodess); oppure 2/3 di yogurt, 1/3 di latte intero. Niente limone, niente riposo-e vi assicuro che funziona

Procedimento
Accendete il forno a 180°C (modalità statica)
Mescolate le farine, il lievito, lo zucchero, la cannella, in una grande ciotola; unite poi le banane,  l'olio, le uova, il buttermilk, la vaniglia e lo sciroppo d'acero,mescolate bene con le fruste elettriche, fino a quando gli ingredienti saranno amalgamati. Versateli in uno stampo da cake da un litro (26 cm di lunghezza), precedentemente imburrato e rivestito di carta da forno (nel mio caso, infarinato) e infornate per 40-45 minuti.

Che dire che non abbia già detto... il risultato è stato più che soddisfacente, il procedimento semplificato, se abbinato a questi esiti, è sempre una manna dal cielo, le quantità sono davvero industriali (ho ricavato come minimo dieci fette, dello spessore che vedete nella foto) e, buon ultimo, dalla sera, quando l'ho sfornato, alla mattina, quando è stato mangiato, ha mantenuto intatta la fragranza e la morbidezza. Indi per cui, questa ricetta è

DANNATAMENTE PROMOSSA



10 commenti:

  1. Quindi in pratica un banana bread senza burro e immagino che il buttermilk concorra a renderlo soffice e umido nonostante una parte di farina integrale, come nei muffins sempre da questo libro.
    Il "dannatamente" è ciò che mi spingerà a provarlo.
    Ben più del "promossa" :D

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  2. Sappiate che mi sono messa alla ricerca del buttermilk ;) ( io sostituivo come fa Nigella ma vorrei provare con quello originale ) Oramai ho in testa i muffins ed il banana bread ...sembra davvero sofficissimo. Complimenti :D

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    1. anche se il procedimento è diverso, puoi sostituirlo con il kefir, se proprio non dovessi trovarlo. il kefir è un po' più diffuso, da voi...

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  3. Mi piace il banana bread, mi piace proprio e lo faccio solo per me (e per i colleghi) visto che l'Orso mangia anche i biscotti di fango ma non le banane nei dolci!
    La tua dannata promozione mi sconvolge! :D
    Se vuoi ti faccio la tessera delle amanti di Donna Hay :-P

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  4. Guarda Ale, in teoria sulla faccenda dei lieviti sono d'accordo con te; in pratica, proprio ieri sera ho sfornato i Basic Muffins della Hay, che con 300 g di farina integrale prevedono 3 cucchiaini di lievito per dolci (dose che a me sembrava esagerata), e sono venuti perfetti.
    Azzardo l'ipotesi che nei cake-loaf-bread tradizionali, il montaggio del burro faccia incorporare aria e aiuti la sofficità del dolce, mentre data la presenza di olio e quindi il salto di questo passaggio, il lievito in più sia richiesto per supplirvi.
    Sia come sia, io mangio banane (e con mucho gusto anche) e i muffins con farina integrale della Hay mi sono piaciuti tantissimo, motivo per cui ho tutte le intenzioni di provare pure questo. :-)

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  5. io oramai sono del tutto votata al latticello. secondo me come vengono bene i dolci lievitati usando il latticello non ce n'è: morbidi, profumati, proprio perfetti. Se poi ci aggiungi le banane e lo sciroppo d'acero, è proprio una meraviglia. lo proverò assolutamente. mi sembra un'idea perfetta.
    in effetti questa donna hay mi sembra ci stia dando le nostre soddisfazioni, no?

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  6. Visti i 135 gr di zucchero vorrei non aggiungere anche lo sciroppo d'acero ... posso ometterlo??? È solo gusto o ha qualche altra funzione?? Grazie.

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    1. In attesa che venga Alessandra, riporto l'ultima parte del suo post introduttivo: "Forse è un po' carico di sciroppo d'acero, ma questo dipende tanto anche dalle banane: le nostre non erano molto mature (dovete usare banane quasi sfatte) e quindi in cottura hanno perso un po' del loro sapore. Ma se vi piace lo sciroppo d'acero, siete a posto cosi...". Direi quindi che puoi non aggiungerlo o metterne meno, o ancora (quello che farei io) usare 100 g di zucchero e 50 g di sciroppo d'acero, per conservarne il sapore. Un abbraccio.

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