Giulia Clerici- Ricette Disegnate
A dispetto di uno sbilanciamento delle promozioni rispetto alle bocciature e a dispetto delle aspettative iniziali, di un salto nel buio che pero' ci sembrava di quelli col paracadute, visti il titolo, l'autrice, la cura della grafica etc. etc, Citrus si e' rivelato un libro parecchio deludente. Le bocciature contano sino ad un certo punto, come ben sanno i nostri lettori: Glynn Purnell non ne e' rimasto indenne, per dire, senza che questo abbia inficiato il giudizio assolutamente positivo della sua ultima pubblicazione. Quello che conta, paradossalmente, e' la qualita' delle promozioni: si passa anche solo col sei, come sanno tutti gli studenti d'Italia. Ma non e' la sufficienza, quella che entusiasma e soddisfa.
Quello che ricercavamo, in un libro sugli agrumi che si proponeva di fare un passo avanti nella conoscenza delle potenzialita' di questi ingredienti era, appunto, il passo avanti che, nei fatti, non c'e' stato. Tutto buono, naturalmente, ma tutto assolutamente gia' visto e gia' sentito, quanto meno in una valutazione complessiva dell'opera che e' quella che, alla fine, ci ha lasciati un po' cosi', come si resta quando non ci si puo' lamentare, ma, diamine, si poteva fare di piu'.
Quello che non ci ha soddisfatto, sia chiaro, e' la mancanza di ricerca e, forse, di coraggio e non l'approccio britannico a certi ingredienti che, per quanto connotati come tipici di una cultura, sono ormai radicati anche in tutte le altre. Pretendere che un'inglese cuocia gli spaghetti all'italiana, in una ricetta che italiana non e', e' una richiesta sbagliata, a nostro modo di vedere. Un conto e' replicare una ricetta di una tradizione, con metodi e tecniche proprie. Un altro e' inventare una ricetta con un ingrediente ormai trasversale, che in Italia ha un uso e altrove un altro. Siamo tolleranti da anni, su questo punto (anche perche' non e' che sul fronte italico non si sia immuni dal ripetere gli stessi errori) e, ribadisco, non e' questo il motivo della nostra insoddisfazione. cosi come non lo sono alcune ricette piu' o meno bilanciate (l'unica volta che ho fatto un piatto perfettamente bilanciato, mio marito ha sentenziato che sapeva perfettamente di niente) o quelle che hanno meritato la bocciatura. Le nostre valutazioni sono complessive e globali e, allo stato attuale delle cose, con scaffali piegati dal peso dei libri di cucina e proposte editoriali ripetitive e poco attraenti, siamo disposte a perdonare molto, in cambio di una ventata di novita' e un piglio coraggioso. Ci sono mancati, sia l'uno che l'altro, a dispetto di un titolo che li avrebbe consentiti: e questo e' quanto.
Ci vediamo con il prossimo libro, fra due settimane!.
Ale, tu hai la facoltà di interpretare il mio pensiero meglio di come possa farlo io.
RispondiEliminaDelusione, sì, proprio per la mancanza di coraggio e di novità. Un'occasione sprecata, peccato.
Non so immaginare quanto impegnativa e complessa sia la progettazione di un libro e dei suoi contenuti ma posso pensare che lo sia e molto. Citrus, come hai perfettamente sintetizzato tu, è un libro senza sorprese o elementi di forte traino che possano pretendere di essere ricordati.
RispondiEliminaUn déjà vu insomma!
Le promozioni ci sono state....ma la soddisfazione piena, purtroppo, no....peccato. Grazie Ale come al solito hai espresso al meglio il nostro pensiero:
RispondiEliminaUn libro con alti e bassi... peccato! L'idea di avere un libro di riferimento sugli agrumi mi piaceva.
RispondiEliminaAle, tu invece ci azzecchi sempre!!! Grazie :)