Qualche anno fa, ai tempi in cui decidemmo di immolarci alle richieste dei fan di Csaba Della Zorza e affrontammo uno dei suoi libri, ci trovammo di fronte a un dilemma: che fare, quando ci si ritrova con una sfilza di ricette che sulla carta risultano promosse ma che non smuovono di una virgola le nostre emozioni, meno che mai quelle che governano la voglia di cucinare? All'epoca, decidemmo di sfidare l'ira delle vestali e ce la prendemmo in ridere: perché, d'accordo, l'hot dog gourmand preparato con il miglior pane del vostro fornaio e la migliore salsiccia del vostro macellaio e la senape che avete comprato sfusa nella bottega di Digione, ordinandola in perfetto francese perché altrimenti perde di sapore, era impossibile che si rivelasse un fiasco: bastava assemblare gli ingredienti e il gioco era fatto. Ma da un libro di ricette ci si aspetta molto di più.
Va da sé che ora debba chiedere scusa a Claudia Roden per il paragone, perché è evidente che i due termini siano del tutto incomparabili. Quello che però è uguale è il punto di partenza- e cioè che a volte, un'infilata di promozioni non significa di necessità una promozione del libro, tout court.
Sia chiaro: Med è un libro bellissimo, ben fatto, completo, con ricette affidabili e un corredo grafico di assoluto livello. Si colloca di diritto in quella categoria di libri "da salotto", che non sfigurerebbero cioè accanto ai cataloghi e ai libri d'arte sul nostro tavolo da caffè (Csaba, esci da questa tastiera, grazie 😀).
Il punto, però, è che se cercate Claudia Roden, non è qui che la troverete.
Quello che più abbiamo amato di questa grandissima scrittrice, infatti, è l'intimità della sua scrittura. Leggere un suo libro equivale ad essere presi per mano e accompagnati, lentamente, dentro le cucine dei vari Paesi del Mediterraneo, per scoprirne i segreti. Le sue pagine sono passeggiate in giardini pieni di profumi, di colori, di sfumature che Claudia ci insegna a riconoscere oppure a guardare con occhi nuovi. Le sue ricette hanno l'ineffabile sapore della profondità: sembra che escano da mondi del passato, dalle carovane nel deserto, dagli scogli corrosi dal mare, dagli orti ombreggiati da olivi e limoni: ma tutte hanno la cadenza antica e rassicurante di un racconto vero, che nulla ha dello story telling posticcio dei nostri giorni e per questo avvince, seduce, incanta.
Questo cercavamo in Med, l'opera che si presenta come il riepilogo celebrativo di una carriera senza eguali- e questo, purtroppo, non abbiamo trovato.
Resta, naturalmente, un bellissimo libro che non deve mancare sugli scaffali di chi già conosce ed ama questa donna meravigliosa che con la sua scrittura ha illuminato gli ultimi 50 anni dell'editoria gastronomica. Ma se ancora il nome di Claudia Roden manca, dalle vostre librerie, correte ai ripari con altri titoli.
E nulla sarà più come prima.
Ci vediamo a Maggio, con il prossimo libro!
Alessandra