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mercoledì 31 gennaio 2018

5 INGREDIENTS: TIRIAMO LE SOMME?



Facciamo finta di essere in libreria, alla ricerca di un libro che risolva l'annoso problema dei pasti quotidiani: le domande che ci attanagliano da sempre sono più o meno le stesse, ossia come trovare ricette facili, veloci, divertenti, semplici nella concezione e che non richiedano di macinar km per fare la spesa. Inciampiamo nel libro di Jamie Oliver (il verbo non è scelto a caso: le librerie di solito gli riservano il posto d'onore, anche se si trattasse di lastricare i pavimenti con il suo bel faccione) e toh, sorpresa!, ci sono tutte le risposte. Lo compriamo felici, andiamo a casa e prepariamo la prima cena. 
E voilà, sorpresa numero 2, mi servono un po' di scatolette, con le salse pronte: perchè i 5 ingredienti si chiamano "pesto", "sugo di pomodoro", "ceci in scatola" e amenità del genere. Anche per fare i dolci, servono le basi precotte, surgelate o comunque comprate. Le basi, poi, non esistono: e se in taluni casi il sapore del fresco riesce a nascondere le magagne, in altri, con cotture più lente e ingredienti meno importanti, le magagne vengon fuori. In più, si aggiunga che in molti casi è richiesta una spesa mirata, il che significa spesso antieconomica, perché quello che alle vere massaie importa non è come creare piatti dal frigo che trabocca di cibo appena comprato, il lunedì, quanto come riciclare con intelligenza quello che resta, tre giorni dopo. Si aggiunga che di ricette veramente nuove ce ne sono poche ed ecco spiegata una complessiva delusione, per un libro in cui avevamo riposto parecchie speranze.
Sia chiaro: 5 Ingredients è tutto fuorchè un brutto prodotto editoriale. E' ben fatto, è curato, non è mai noioso nella grafica, è sempre agile e fresco nell'approccio al mondo della cucina. Tuttavia, il suo autore ci ha abituato a molto meglio e si fatica a non avvertire una punta di delusione, una volta arrivati alla fine. E' come se fossimo di fronte a un allievo talentuoso e bravissimo, che ad un certo punto rende di meno: gli si dà un bel voto comunque, perché quello è. Ma la soddisfazione, è un'altra cosa.

martedì 30 gennaio 2018

STARBOOKS REDONE DI GENNAIO 2018: IL VINCITORE





Gennaio è letteralmente volato e le ricette per il Redone, che si è concluso il 24 Gennaio, sono state una più bella dell'altra: grazie!  
Quasi tutti i partecipanti di questo mese hanno scelto di preparare dei dolci dal'aspetto veramente invitante...

Veniamo alla proclamazione del vincitore, la ricetta vincitrice del Redone di Gennaio 2018 è:


Kanelbullar di Orietta






Chiediamo a Orietta di  inviarci il suo indirizzo alla email: lostarbook@gmail.com, per inviarle il gadget Starbooks e a tutti gli altri... vi aspettiamo al Redone di Febbraio!!!

Grazie a tutti

lunedì 29 gennaio 2018

KANELBULLAR (STARBOOKS REDONE)


Una nostra affezionata lettrice senza blog, Orietta Sada, ha voluto provare i Kanelbullar  che avevamo presentato in novembre, quando abbiamo recensito Fika & Hygge di Bronte Aurell.
Le sue foto ci hanno fatto letteralmente sbavare!

KANELBULLAR
Da: Bronte Aurell - Fika & Hygge - Ryland Peters

Per 16 pezzi

Impasto:
25 g di lievito di birra fresco o 13 g di quello secco
250 ml di latte fresco intero scaldato a 36-37°C
80 g di burro fuso e intiepidito
40 g di zucchero semolato
400-500 g di farina bianca forte
2 cucchiaini di cardamomo in polvere
1 cucchiaino di sale fino
1 uovo sbattuto

Ripieno:
80 g di burro a temperatura ambiente, più un cucchiaio
1 cucchiaino di farina bianca
1 cucchiaio di cannella in polvere
½ cucchiaino di cardamomo in polvere
½ cucchiaino di zucchero alla vaniglia
80 g più 2 cucchiai di zucchero semolato
uovo sbattuto per spennellare

Copertura:
3 cucchiai di golden/light corn syrup riscaldato
zucchero in granella

2 teglie da forno rivestite con carta forno


Se usate il lievito fresco, mettere il latte tiepido in una ciotola, aggiungere il lievito e mescolare finché non si sarà sciolto bene, poi versare nella ciotola dell'impastatrice.
Se usate il lievito secco, versare il latte tiepido in una ciotola e versarvi il lievito poi mescolare. Coprire con pellicola per alimenti e lasciar riposare per 15 minuti circa in un luogo tiepido, finché non inizieranno a formarsi delle bolle. Versare nella ciotola dell'impastatrice munita di gancio.
Con l'impastatrice accesa, versare il burro, aspettare un minuto poi unire lo zucchero. In una ciotola separata, pesare 400 g di farina, unire il cardamomo, il sale e mescolare. Unire il mix di farina e spezie al latte, poco per volta. Unire metà dell'uovo sbattuto ed impastare ancora per 5 minuti. Potrebbe essere necessario unire ancora un po' di farina. L'impasto alla fine dovrà risultare ancora un po' appiccicoso, quindi non esagerare con la farina, altrimenti i buns risulteranno asciutti. Si potrà sempre aggiungere farina più tardi.
Coprire la ciotola con pellicola per alimenti e lasciar lievitare per 30 minuti circa, o finché l'impasto non sarà raddoppiato in volume. Traferire l'impasto su di un piano di lavoro leggermente infarinato e lavorarlo con le mani, unendo altra farina, se necessario. Stendere (aiutandosi con un matterello) fino ad ottenere un rettangolo di 40x50 cm.
In una ciotola unire il burro, la farina, le spezie, lo zucchero e mischiare con cura per ottenere il ripieno. Aiutandosi con una spatola, spalmare uniformemente il ripieno su tutto il rettangolo, poi piegarlo a metà sul lato lungo. Con un tagliapizza, ricavare 16 strisce dal alto più largo del rettangolo. Prendere una striscia per volta e attorcigliarla su se stessa più volte con cautela (tenendo ferma l'estremità piegata), poi avvolgere a spirale per formare un nodo. Assicuratevi che entrambe le estremità siano incastrate sotto o dentro il bun. Posizionare i bun sulle teglie, ben distanti uno dall'altro, e coprire con un panno da cucina. Lasciar lievitare per 30 minuti circa.

Preriscaldare il forno 200°C. Spennellare i bun con l'uovo sbattuto (la metà avanzata dall'impasto) ed infornare per 12-15 minuti, o finché non saranno dorati (per me 15 minuti).
Sfornare e pennellare subito con lo sciroppo e cospargere con la granella di zucchero. Coprire immediatamente con un telo da cucina per qualche minuto, per evitare che i bun si secchino.


OSSERVAZIONI

Come da regolamento ho seguito fedelmente la ricetta che ho trovato veramente deliziosa: a mio avviso sono le migliori spirali alla cannella che abbia mai preparato.

Nessun problema durante la realizzazione, ho solo seguito il tutorial su youtube per la realizzazione della spirale in quanto la descrizione, a mio parere, non era molto chiara.

Ricetta assolutamente promossa.

Orietta Sada

venerdì 26 gennaio 2018

TAHINI CARROT SLAW




 
 
La scelta della seconda ricetta da preparare per lo Starbooks di Gennaio, è caduta su una insalata allegra e colorata, che strizza l'occhio al Medio Oriente.
La preparazione è veloce e semplice. ma il risultato non è affatto banale.
Trovo che questa ricetta sia perfetta anche per essere servita in un buffet. Vi dico solo che, mio marito ed io, ci siamo "litigati" l'ultima forchettata...
Quest'insalata verrà replicata ancora e ancora in casa mia, visto che mi è, anzi, ci è piaciuta veramente tanto!
 
 
Tahini Carrot Slaw
da 5 Ingredients Quick & Easy Food di Jamie Oliver
 
 
Ingredienti per 2-4 persone
 


2 cucchiai abbondanti di semi misti (girasole, lino, zucca, etc.)
½ spicchio d'aglio
1 limone
300 g di carote colorate miste
2 mele croccanti
 
tempo di preparazione 20 minuti
 
 
Tostare i semi a secco in una padella antiaderente, su fuoco medio, finché non saranno leggermente dorati, mescolando regolarmente, poi togliere dal fuoco. Mettere tre quarti dei semi in un mortaio con un pizzico di sale, e pestare fino ad ottenere un composto abbastanza fine. Pelare lo spicchio d'aglio e pestarlo nel mortaio insieme ai semi. Spremere il limone ed unirlo al composto, poi aggiungere anche un cucchiaio di olio extravergine d'oliva. Unire anche una goccia d'aceto di vino rosso per ottenere un condimento tahini-style.
Lavare le carote poi tagliarle a bastoncini, usando un coltello affilato. Potete utilizzare anche un cutter per julienne o una mandolina (usando le protezioni!). Togliere il torsolo alle mele e procedere allo stesso modo. Mescolare tutto con il condimento e regolare di sale e pepe, poi sparpagliare i semi tenuti da parte.
 
 
Note personali
 
  • ricetta semplicissima e veloce, veramente alla portata di tutti
  • come indicato dall'autore, ho utilizzato diversi tipi di carote colorate, anche le cosiddette "carote antiche". Ho usato le classiche carote arancioni, più carote viola e pastinaca ,comprate in un mercato biologico di una fattoria vicino a casa. Vi consiglio di usare sia le carote viola che la pastinaca, perché sono perfette per questa ricetta. Avevo già assaggiato la pastinaca, ma mai cruda, è stata una deliziosa scoperta!
  • per tagliare carote e mele, ho utlizzato un apposito attrezzo per formare le spirali. La prossima volta lo farò solo con le carote, perché le mele, anche se croccanti, non sono molto adatte ad essere lavorate cone questo attrezzo
  • per "pestare" i semi, ho utilizzato un macina spezie: in pochi secondi erano pronti
  • nel mio mix di semi ho messo anche i pinoli, e vi consiglio di fare altrettanto, perché quando ho replicato la ricetta la seconda volta, non li ho messi perché li avevo finiti, e ne ho sentito la mancanza ;)
  • se l'insalata viene servita all'interno di un pasto con più portate, le dosi per 4 vanno bene. In caso contrario le raddoppierei
La ricetta, nella sua meravigliosa semplicità è decisamente:
 
 
PROMOSSA
 


giovedì 25 gennaio 2018

CHERRY CHOCOLATE MOUSSE


DOMANDA DI SENSO DEL GIOVEDI MATTINA 

...un'altra mousse al cioccolato, perché? 

Per la risposta, leggete in fondo,  passando prima per la ricetta 


200 g di cioccolato al 70% di cacao 
1 lattina di ciliegie sciroppate, del peso di 400 g 
200 ml di panna
4 uova grandi, tuorli e albumi
2 cucchiai di zucchero di canna 

Fate sciogliere il cioccolato a bagno maria e lasciatelo poi raffreddare per 10 minuti. 
Versate le ciliegie con il loro succo in una padella e fatelo restringere della metà, a fuoco lento. 
Montate la panna, ben soda
Montate i tuorli con lo zucchero, fino a quando saranno bianchi e "scriveranno"
Unite delicatamente il cioccolato alla panna, incorporandolo con una spatola e successivamente i tuorli montati. 
In utlimo, montate a neve gli albumi e aggiungeteli al composto. 

Riempite 6 bicchierini per un terzo di mousse, intervallate con uno strato di ciliegie con il loro sciroppo e proseguite cosi fino in cima (a me sono venuti due strati di mousse, alti 3 dita l'uno). Decorate con altre ciliegie e servite.

SOLUZIONE DELLA DOMANDA DI SENSO

Questa ricetta nasce sotto il segno del 5.
5 ingredienti
5 minuti per prepararla
5 secondi per mangiarla, come si può facilmente evincere dalla foto. 
In pratica, la si fa e la si mangia, senza bisogno di farla assestare in frigo, come la maggior parte delle mousse che si rispettino. Senza per questo perdere lo stato di "mousse che si rispetti", nonchè il lusinghiero giudizio della sottoscritta e del di lei marito, che decretano all'unanimità che questa ricetta è 
RISPETTABILMENTE PROMOSSA 


mercoledì 24 gennaio 2018

ALMOND PASTRY PUFF






La seconda ricetta scelta dal libro di Jamie sarebbe dovuta essere un dolce, su questo non c’erano dubbi. L’unico problema era scegliere quale! Il primo criterio che ho adottato è stato scegliere un dolce con cottura, il secondo è stato il gusto personale e quindi, data la mia passione per le mandorle, la scelta è ricaduta su questo “almond pastry puff” ovvero un dolce di pasta sfoglia ripieno di mandorle.
La crema all’interno è una sorta di frangipane realizzata con mandorle, zucchero, uova e un tocco di panna. È semplicissima da realizzare, si mescola tutto con il mixer e in pochi minuti è pronta.
L’altro elemento, la sfoglia, invece si compra già pronto e per questo motivo è necessario che sia di qualità. Devo dire che personalmente era tempo che non compravo la sfoglia già pronta del supermercato e sono rimasta stupita da quanto si sia rivelata buona! Purtroppo però non ho trovato la sfoglia in panetto, ma solo già stesa e con uno spessore inferiore a quello richiesto. La differenza essenziale tra le due tipologie è dettata dall’esperienza: utilizzando il panetto si ottiene una sfogliatura maggiore e un impasto più gonfio, mentre con la sfoglia già stesa la sfogliatura è minore e il risultato più compatto. Infatti in genere si preferisce il panetto per le preparazioni dolci e quella stesa per quelle salate. Data la mancanza di panetti, ho dovuto inventarmi un modo per ottenere lo stesso risultato di Jamie. La prima volta che l’ho realizzata ho ripiegato la sfoglia su se stessa per ottenere (all’incirca) un panetto, poi l’ho steso come da indicazioni della ricetta ma purtroppo ho incontrato diverse difficoltà ad ottenere il giusto spessore. La pasta è rimasta un po’ troppo spessa e i cerchi un po’ troppo piccoli, la crema in cottura è uscita e la sfoglia sul fondo era un po’ troppo cruda. Quindi l’ho rifatta una seconda volta, adottando il metodo che trovate spiegato nella ricetta sotto ed è andata molto meglio!


ALMOND PASTRY PUFF


100 g di mandorle sbucciate
1 cucchiaio di double cream (per me panna fresca)
75 g di zucchero a velo, più altro per spolverare
2 uova grandi
375 g di pasta sfoglia pronta in panetto (per me già stesa), fredda di frigorifero


Preriscaldare il forno a 220°C e foderare una teglia piana con carta da forno.
Tritare le mandorle in un mixer fino ad ottenere una farina fine. Mentre il mixer è in funzione, aggiungere la panna, lo zucchero a velo, un uovo e un pizzico di sale per ottenere una crema.
Dividere in due parti la pasta sfoglia, dargli la forma di due cerchi e, lavorando velocemente, stenderla tra due fogli di carta da forno fino a uno spessore di poco meno di mezzo centimetro. Durante questa lavorazione usare lo zucchero a velo per spolverare la pasta e evitare che si attacchi. Io ho fatto così: ho preso due sfoglie tonde già stese (ciascuna pesava di più di quanto richiesto, le mie 220 g l’una) e le ho ripiegate a metà su se stesse in modo da ottenere due mezzi cerchi con uno spessore doppio di quello iniziale. Le ho spolverate di zucchero a velo e lavorate velocemente con un mattarello per ottenere due sfoglie dello spessore richiesto (poco meno di 0,5 cm), quindi ho ritagliato da ciascuna due cerchi di 188 g l’uno.
Mettere uno dei due cerchi di sfoglia sulla teglia foderata. Spalmare sopra la crema di mandorle, lasciando un bordo vuoto di 2 cm. Ricoprire con l’altro cerchio di sfoglia, premendo con delicatezza per farlo aderire e sigillare i bordi con una forchetta. Spennellare la pasta con l’uovo sbattuto e spolverare con altro zucchero a velo.
Premere delicatamente con un dito al centro del dolce e, con un coltello affilato, praticare delle piccole incisioni dal centro verso l’esterno.
Cuocere nella parte bassa del forno (nota mia: mai appoggiato sul fondo!) per circa 12-15 minuti, finchè non si è gonfiato e dorato. Prima di servire spolverare con altro zucchero a velo.

NOTE MIE 
Questo è uno di quei dolci che rientrano nella categoria poco tempo – altissima resa. Per realizzare la crema ci vogliono pochi minuti, per stendere la sfoglia pochi altri, si assembla e via in forno. Il risultato è stato oltre le mie aspettative, l’interno è cremoso e aromatico, l’esterno dorato e croccante. È piaciuto a tutti!
L’unica criticità è scegliere una sfoglia di buona qualità.
In conclusione, la ricettà è:
PROMOSSA

Chiara Cappelletti, masterofcake.com, Redoner di Gennaio 

martedì 23 gennaio 2018

ST CLEMENT'S POLENTA BISCUITS

Il nome di questi biscotti arriva da una bevanda che Jamie racconta di aver servito presso il suo pub in tempi andati, una miscela di succo di limone ed arancia servito alle signore mentre i mariti si sfinivano di birra. Qualcuno giustamente, avrebbe poi dovuto riportarli a casa.
La stessa bevanda dà poi il nome ad una torta deliziosa la cui ricetta si trova sul libro "Jamie's Great Britain", starbookkato qualche anno fa.
L'autore deve essere molto affezionato agli aromi di questo dolce ed ha deciso di riportarli all'interno di semplici biscotti a base di farina di mais.
Mi ha incuriosito come in 5 ingredienti sia riuscito a realizzare una semplice ma gustosa ricetta di pasticceria casalinga, per altro velocissima da preparare.
Purtroppo, se non sono venuti tali e quali alla foto del libro, la colpa è solo mia.
Ingredienti per 24 biscotti
Preparazione totale 28 minuti

100 g di burro non salato, freddo
50 g di polenta fine (io farina fioretto biologica)
150 g di farina autolievitante
100 g di zucchero semolato + extra per spolverare
2 limoni (o arance) non trattati

Preriscalda il forno a 180°. Fodera due teglie con carta da forno lievemente oleata.
Riduci il burro a dadini e mettilo nella ciotola del mixer con le farine, lo zucchero e la scorza di 1 limone grattugiata finemente. Usa il pulse per combinare.
Spremi il succo di mezzo limone (o arancia) e continua con il pulse affinché il composto non formi una palla.
Dividi il tutto in 24 pezzi, dai la forma di palline e sistemale sui vassoi ad una distanza di 5 cm l'una dall'altra. Con il pollice forma una buchetta profonda 1 cm. Grattugia finemente la scorza del secondo limone (o arancia), distribuiscine un pizzico dentro i buchini e rifinisci con un pizzico di zucchero semolato.
Cuoci per 10 minuti o fino a che non saranno leggermente dorati.
Trasferisci su una gratella per raffreddare quindi in bocca!
NOTE PERSONALI
  • Se una ricetta indica di usare una farina auto lievitante, una ragione ci sarà. Io mi ostino a non comprarla perché le poche volte che l'ho utilizzata, il sapore di lievito era così evidente da rendermi sgradevole poi l'insieme del dolce. E questa volta ho fatto lo stesso, decidendo di aggiungere un cucchiaino e mezzo al composto. Che evidentemente non è bastato perché i biscotti non si sono aperti come l'immagine del libro ma sono rimasti un po' più più compatti. Il sapore è buonissimo, friabile e croccante sotto i denti grazie alla farina di mais. Forse leggermente sbilanciato in zucchero (io ne metterei di meno) ma profumatissimi e agrumati. 
  • Sulla preparazione non devo dire nulla perché la spiegazione è chiarissima e precisa. Io ho solo messo un pizzico di scorza grattugiata di arancia anziché limone dentro al buchino per avere il profumo di entrambi gli agrumi come nell'originale bibita St Clements. In breve, decisamente:
PROMOSSI 


lunedì 22 gennaio 2018

MELTIN' MUSTARDY BEEF


Dopo 2 ricette di pasta e 1 salmone....finalmente la carne. Noi in famiglia ne mangiamo poca, soprattutto rossa, il pollo invece va per la maggiore. Come dicevo prima, carne poca, ma di qualità.
Di solito iniziamo sempre il pasto con verdura cotta e/o cruda, dipende da quello che ho a disposizione, quella non manca mai. Cerco di variare e far ruotare gli alimenti il più possibile, ma non voglio addentrarmi in discorsi "pericolosi".
Anche questa volta ha prevalso la mia parte pigra, mi piaceva l'idea della cottura in forno, e dei pochi ingredienti, restava da vedere se il risultato finale valeva la pena. Pensando di far cuocere il tutto almeno 4 ore, mi sono anche messa ai fornelli molto presto la domenica mattina, ma come vedrete, ci ha messo di meno e alla fine ho pure avanzato tempo ;)


Tempo di preparazione: 8 minuti
Tempo di cottura: 4 ore

Ingredienti per 6 persone:


900 gr di stinco di manzo, senza osso ( ma l'osso va tenuto da parte )
500 g di carote
2 cipolle
120 ml di Worchestershire sauce
2 cucchiai, da 15 ml, colmi di senape all'antica ( con i grani)


Preriscaldare il forno a 160°. Mettere una casseruola larga, ma poco profonda ( che possa anche andare in forno ) sul fuoco a calore alto, e a fianco una padella grande antiaderente ( sempre a calore alto ). Tagliare a pezzi da 5 cm circa la carne e distribuirci sopra un pizzico di sale e pepe generosamente (FOTO 1). Mettere nella padella, ormai calda, la carne salata e pepata e l'osso tenuto da parte. Rosolare senza condimento per 8 minuti circa (FOTO 2).
Intanto pulire e lavare le carote, tagliarle in pezzi da 5 cm, e metterle nella padella antiaderente ( calda ) con 1 cucchiaio da 15 ml di olio evo. Pelare le cipolle e dividerle in quarti, separare i petali, e aggiungere tutto alle carote, mescolando regolarmente (FOTO 3). Quando la carne sarà bella colorita aggiungere carote e cipolle (FOTO 4), la Worchestersauce e la senape. Coprire con 800 ml di acqua appena fatta bollire.
Coprire con il coperchio e cuocere nel forno già caldo per 4 ore circa o fino a quando la carne non sarà tenerissima. Allungare il sugo con acqua se necessario, regolare di sale e servire.



Note:

- Probabilmente la carne che avevo scelto io era magra e non si riusciva a rosolare a dovere ( a secco) così mi son vista costretta ad aggiungere un cucchiaio d'olio.

- Controllare la carne già dopo un paio d'ore di cottura, nel mio caso era cotta dopo 2 ore e 1/2 circa.

- Se invece il sughetto a termine cottura dovesse risultare troppo liquido, basterà farlo stringere sul fuoco a calore medio- alto, ma tenete presente che anche nella foto originale, la carne era servita in un laghetto di sugo, quindi un pochino liquido lo è...

- Per non lasciare la padella vuota (destinata alle verdure) sul fuoco acceso mentre tagliate la carne, consiglio di accendere il fuoco poco prima di lavare le carote. Jamie probabilmente è più veloce a tagliare carne e verdure :D

- Non bisogna farsi spaventare tal tempo di cottura, poiché la preparazione è davvero rapida, si mette tutto in forno e non bisogna nemmeno girare. L'ho preparato la domenica mattina e mentre la carne cuoceva ho preparato il dessert. La carne risulta estremamente tenera e gustosa, ma anche qui è importante che la carne sia di qualità, io l'ho acquistata dal mio macellaio di fiducia che ha saputo consigliarmi bene. L'unico intoppo, per non rovinare la carne ho dovuto aggiungere olio, ma ripeto, la mia carne non era assolutamente grassa... la ricetta è quindi

PROMOSSA


venerdì 19 gennaio 2018

HOISIN CHICKEN LETTUCE CUPS





Il bello dei libri di Jamie Oliver è che coprono tutte le dispense del mondo, compresa quella di chi è a 10000 km dal posto dove lui si trova quando li scrive.
Si suppone quindi che in una dispensa singaporiana debba esserci un vasetto di hoisin sauce, un bel mango nella fruttiera, lattuga romana e crescione nel cassetto della verdura e naturalmente del petto di pollo nel frigo.
Peccato che da me ci siano acciughe e pinoli, litri di olio extravergine, capperi e pomodori secchi, forme di Parmigiano e pezzi di Pecorino, caffè e farine del mulino e tutto quanto fa cucinare etnico all'equatore.
Ma questo e altro per lo Starbooks, per cui una tantum si rinunciano ai piaceri dello street food mangiato dove e come si deve (cioè per strada e sporcandosi tutti) e ci si trasferisce a casa, per questa ricetta facile, veloce e....
...E questo ve lo dico alla fine, no?


HOISIN CHICKEN LETTUCE CUPS 

1 mango maturo
2 cucchiai di hoisin sauce
1 cespo di lattuga romana
2 petti di pollo senza pelle del peso di 125 g ciascuno
qualche stelo di crescione


Premessa: il crescione lo trovo abitualmente, tranne in questi giorni di freddo polare, per cui, considerata la sua funzione ornamentale, l'ho omesso. 

Scaldate una bistecchiera o una griglia sul fornello
Dividete il mango a metà per il lungo, praticate tre tagli trasversali in ciascuna metà, eliminate la pelle e tagliate ancora ogni metà in cubetti. Spremete con le mani il mallo del mango, per farne uscire ancora il succo (sic) e mescolatelo alla hoisin sauce. 
Appiattite i petti di pollo con le mani, in modo da renderli tutti dello stesso spessore, poi grigliateli per 2-3 minuti da entrambe le parti. 
Disponeteli nel piatto da portata, assime al resto degli ingredienti come raffigurato nella foto.

Dopodichè, servite, assaggiate e buttate tutto nella spazzatura, esattamente come ho fatto io 3 minuti prima di scrivere questo verdetto.
Si era preso un "inclassificabile", perchè a guardar bene è una "non ricetta", senza neanche lo sforzo di un alleggerimento della hoisin sauce (alla belinata del succo di mango che esce dal mallo non crede manco più Tarzan, per favore... al massimo, ti sguscia fra le mani tipo saponetta). Poi le mie amiche dello Starbook hanno suggerito che potesse trattarsi di un suggerimento per la combinazione di sapori, per cui l'ho rifatto e l'ho assaggiato, coi risultati di cui sopra. Piatto slegatissimo, con una salsa bene abbinata se fatta in padella, in uno stir fry, altrimenti o insufficiente nella quantità o sovrastante nel sapore. Bastava cambiare condimento, impegnarsi un po' di più, insomma, ed ecco che si sarebbe trovata una insalata di pollo molto basica, ma fresca e buona. Cosi, ha sortito solo il risultato di farmi incavolare, per cui questa ricetta è 

BOCCIATA SENZA PIETA' :) 








giovedì 18 gennaio 2018

ROSE' PESTO PRAWN PASTA



Ancora pasta, ma questa volta gamberoni. Mi stuzzicava l'idea di una pasta d'effetto, perchè il risultato finale presenta davvero bene, e si prepara senza stare a pulire le verdure per la bisque. Lo so che non ci vuole molto, ma è una cosa che non mi piace fare :D. Come ha già detto Mapi, pochi ingredienti ma di qualità, per un ottimo risultato finale. Il pesto, anche se in vasetto, era molto buono ( io non lo compro, di solito lo faccio in quantità e lo congelo). In questa ricetta è fondamentale che gamberi e pesto siano ottimi. Vedo bene questo primo per una cenetta a due, magari in vista del prossimo San Valentino, oppure anniversario....oppure solo perchè è bello e buono e vi volete coccolare.

Tempo di preparazione: 12 minuti

Ingredienti per 2 persone:

300 gr di gamberoni con il carapace e la testa
4 spicchi d'aglio
2 cucchiai, da 15 ml, colmi di pesto rosso
150 gr di taglierini o capellini
150 ml di vino rosé chiaro


Mettere 4 gamberoni interi in una padella antiaderente grande, aggiungere un cucchiaio da 15 ml di olio evo e testa dei 2 gamberi rimasti ( le teste aggiungeranno sapore - FOTO 1-).
Pulire i gamberi rimasti togliendo zampe, carapace e intestino. Tagliare la polpa a cubetti. Pelare e affettare sottilmente l'aglio. Mettere la padella sul fuoco a calore medio-alto e dopo 2 minuti unire l'aglio affettato e la polpa dei gamberi a pezzetti ( FOTO2). Dopo 1 minuto aggiungere il pesto, mescolando regolarmente.
Nel mentre cuocere la pasta in abbondante acqua salata ( secondo le istruzioni riportate sulla confezione). Versare il vino nel sughetto, lasciare sobbollire ed evaporare per 1 minuto circa (FOTO 3).
Scolare la pasta, conservando una tazza di acqua di cottura. Aggiungere la pasta scolata al sugo, versare un po' di acqua di cottura, se necessario, per rendere meno densa la salsa. Saltare per un minuto circa, regolare di sale e pepe nero macinato al momento e impiattare.



Note: 
- Alla fine servono 6 gamberi, i miei erano più grandi perchè pesavano più di 300 gr totali.

- Il pesto l'ho acquistato da Eataly, facendo un confronto degli ingredienti contenuti, era quello più simile a quello usato da Jamie.

- Ho usato taglierini perchè i capellini mi ispiravano poco con questo genere di contimento.

- La pasta è semplicemente perfetta, pare impossibile che con così pochi ingredienti e in così poco tempo si possa ottenere un simile risultato....Tra questa e le linguine con le vongole e 'nduja non saprei decidermi, questa la consiglierei a chi non ama il piccante. Se proprio vogliamo trovarle un difetto....io ho scartato l'aglio a fettine :D, lo faccio sempre, lo uso per insaporire e poi lo tolgo solo dal mio piatto. La ricetta è sicuramente
PROMOSSA



mercoledì 17 gennaio 2018

BAKED SAFFRON RICE

Questo libro di Jamie è una vera tentazione.
Cucinare dei piatti d'effetto con soli 5 ingredienti e pochissimo tempo non è una cosa "detta e fatta".
Da un lato si ha quasi la certezza che il meno faciliti l'intera operazione, dall'altro il rischio è che il piatto finito non abbia quella spinta aromatica che lo lasci ricordare.
Gli ingredienti quando sono pochi (ma ovviamente anche quando sono molti) devono essere perfettamente accordati tra di loro, in modo armonico ed efficace.
Eppure, se a prima lettura della lista mi sono lasciata trascinare dall'idea di come sarebbe stato una volta finito (soprattutto perché amo da pazzi il riso al forno e lo zafferano), l'entusiasmo è andato via via scemando giunta all'assaggio.
Ma non voglio anticipare nulla. Vediamo la ricetta.
Ingredienti per 4 
Tempo di preparazione - 26 minuti

2 cipolle rosse
2 piccoli pizzichi di zafferano
4 cucchiai generosi di yogurt naturale
4 cucchiai pasta di pomodorini secchi
300 g di riso basmati bianco
  • Preriscalda il forno a 200°. Pela e trita finemente le cipolle. Metti una pirofila sulla fiamma vivace, fai scaldare un cucchiaio di olio e soffriggi le cipolle per 4 minuti o comunque fino a che non saranno morbide e dolci, mescolando regolarmente. Contemporaneamente fai bollire 600 ml di acqua con il bollitore ed aggiungi metà dello zafferano. Il resto dello zafferano mettilo in una ciotolina con un cucchiaio di acqua bollente e coprilo per 10 secondi. Quindi miscola con lo yogurt e tieni da parte 
  • Mescola la pasta di pomodorini secchi, il riso, un pizzico di sale e pepe nella pirofila con le cipolle, quindi versa l'acqua allo zafferano, un ulteriore goccio d'olio e rimetti sulla fiamma fino a riportare a bollore l'acqua. Una volta che bolle, metti la teglia in forno facendo attenzione, e fai cuocere per 15 minuti o fino a quando il riso non abbia assorbito tutto il liquidi, si alzi morbidamente e sia dorato e croccante sulla superficie. 
  • Versa delle cucchiaiate di yogurt allo zafferano sul riso, condisci con altro olio extravergine, miscela con una forchetta e servi immediatamente. 
NOTE PERSONALI
- Questa ricetta ha un'unica difficoltà: avere a disposizione una pirofila che possa essere utilizzata senza problemi sulla fiamma viva. Io preferisco quelle di vetro a quelle di metallo ed uso sempre lo spargifiamma per evitare brutte sorprese. In ogni caso, il tempo indicato da Jamie è praticamente perfetto: dal momento che ho cominciato a preparare, al togliere la teglia dal forno sono passati esattamente 30 minuti. 
- La ricetta è facilissima e la reperibilità degli ingredienti estrema: non avendo la pasta di pomodorini secchi, ho preso dei pomodorini sott'olio e li ho tritati finemente al coltello, e voilà la pasta era pronta. 
- Certe volte la semplicità di preparazione così come l'essenzialità degli ingredienti non risponde ad una conseguente qualità del gusto di insieme:  a mio avviso, pur essendo un piatto piacevole, non convince completamente. Non ho critiche specifiche sul procedimento o sulla cottura finale del riso che resta bello soffice all'interno e croccante sopra e sui bordi, ma il sapore complessivo è un po' "povero", direi quasi piatto (insomma manca qualcosa). Non trovo neanche che lo yogurt allo zafferano aggiunga plus al piatto, anzi, a mio avviso l'acidità fornita dalla pasta di pomodorini insieme a quella dello yogurt alla fine è eccessiva e sbilancia il tutto. Di certo non è un piatto da servire da solo: potrebbe essere un buon accompagnamento a carne bianca o pesce bollito o al vapore. 
- Con questa ricetta, Jamie non ha fatto fuochi d'artificio a livello di sapori. Con qualche riserva sul gradimento generale, senza infamia né lode posso dire 

PROMOSSA con la sufficienza. 

martedì 16 gennaio 2018

SMOKY CHORIZO SALMON


In casa nostra si mangia molto pesce, con la pasta, o senza. Il più gettonato è il branzino
al sale, leggero e si cuoce mentre preparo il resto. Difficile è fare mangiare il salmone a mio marito, affumicato gli piace parecchio.....ma i filetti.... storce sempre la faccia tutte le volte che lo vede nel carrello del supermercato. Ha invece una passione smisurata per i salumi....quindi, per rendere il salmone più appetibile per lui, ho pensato a questa ricetta con chorizo.
Lo avevo già usato per la Jambalaya, che adora :D


Tempo di preparazione: 11 minuti

Ingredienti per 2 persone:

2 filetti di salmone  da 150 gr l'uno, con la pelle, squamati, e senza lische
300 gr di pomodorini maturi, di colori diversi ( gialli, verdi, rossi, arancioni)
4 rametti di basilico fresco
8 olive nere con il nocciolo
30 gr di chorizo

Mettere il salmone in una padella antiaderente, piuttosto larga, con la polpa rivolta verso il basso (FOTO1). Accendere il fuoco a calore medio-alto . Man mano che aumenterà la temperatura nella padella, il salmone inizierà a sfrigolare ( 3 minuti circa), capovolgere e cuocere dal lato della pelle per 5 minuti o fino a quando non sarà croccante e la polpa appena cotta ( questo dipende dallo spessore dei filetti ).
Mentre cuoce il salmone, preparare i pomodori. Dividerli a metà e spezzettare la maggior parte delle foglie di basilico. Mescolare il tutto con 1 cucchiaio da 15 ml di aceto di vino rosso, un pizzico di sale e pepe nero macinato al momento (FOTO2). Schiacciare le olive e scartare il nocciolo, tritare finemente la polpa, e mescolarla con un cucchiaino da te di olio evo e uno spruzzo d'acqua .
Infine affettare finemente il chorizo, aggiungerlo in padella negli ultimi 2 minuti, unire i pomodori e scaldare per 30 secondi (FOTO3). Impiattare dividendo i pomodori, aggiungendo sopra il salmone, in cima la polpa di olive condita, e spezzettare il basilico rimasto.

Note

- Ho tolto solo le squame che venivano via facilmente, per non rovinare i filetti.

- Mi piacciono molto le olive Kalamon in salamoia ed ho usato quelle.

- I miei filetti erano particolarmente spessi e a me il salmone appena scottato non piace, così ho prolungato di poco la cottura, ma questo è il mio gusto personale.

- L'acidità del pomodoro con l'aceto sgrassa parecchio il sapore del salmone, il chorizo dona quel tocco affumicato che lo rende diverso.... non il solito salmone. Il basilico poi ci sta d'incanto. Ho trovato il modo di far mangiare i filetti di salmone a mio marito, sono buonissimi !!! La ricetta è senza dubbio
PROMOSSA


lunedì 15 gennaio 2018

CREAMY MUSTARD CHICKEN


Devo dire che questo libro offre davvero l'imbarazzo della scelta: la mia copia è tutta piena di segnalibri, e ho già realizzato un paio di ricette senza fotografarle: quando alla sera si ha fame non si ha voglia di perdere tempo con le foto (per poi scaldare la cena al microonde 😄), e il fatto che gli ingredienti siano ridotti al minimo fa sì che il libro diventi un punto di riferimento costante, fosse solo per prendere spunto.

La ricetta che vi presento oggi porterà via mezz'ora scarsa del vostro tempo, ma vi darà grandi soddisfazioni.

CREAMY MUSTARD CHICKEN - POLLO CON CREMA ALLA SENAPE
Da: Jamie Oliver - 5 Ingredients Quick & Easy Food - Penguin


Per 2 persone
Tempo totale: 20 minuti

200 g di funghi misti
1 cipolla rossa
2 fettine di petto di pollo da 120 g l'una
2 cucchiaini di senape all'antica (con i grani)
60 ml di panna liquida
Olio d'oliva
Sale 
Pepe macinato al momento

Scaldare su fiamma alta una padella antiaderente di 30 cm di diametro. Disporvi tutti i funghi strappando quelli più grossi e farli tostare senza olio finché diventeranno di un color biondo scuro, mescolandoli ogni tanto.

Nel frattempo mondare e affettare finemente la cipolla e tagliare i petti di pollo in striscioline larghe 1 cm.

Quando i funghi saranno pronti unire la carne e la cipolla, insieme a un cucchiaio d'olio. Cuocere per 5 minuti mescolando spesso, poi unire la senape, la panna e 150 ml di acqua.
Portare a ebollizione, quindi abbassare la fiamma e far sobbollire finché il sughetto abbia raggiunto la consistenza di una salsa semiliquida e il pollo sia ben cotto. 
Salare, pepare e servire immediatamente.

OSSERVAZIONI

C'è davvero poco da aggiungere a una ricetta di una facilità disarmante, adatta anche a chi è alle prime armi in cucina e che soprattutto vuole portare in tavola un piatto gustoso, in poco tempo. 

Ho trovato molto interessante la tostatura dei funghi senza olio: li cuoce riducendone i tempi di cottura e impedisce che rilascino la loro acqua, cosa che allungherebbe i tempi di cottura. 

L'abbinata pollo-senape è vincente da sempre, l'uso della senape à l'ancienne appaga la vista, oltre che il palato.

Tempi di preparazione e cottura perfetti: davvero non saprei che cos'altro chiedere a una ricetta, che per me è assolutamente

PROMOSSA

venerdì 12 gennaio 2018

SICILIAN TUNA PASTA


Quando ho visto per la prima volta il libro di Jamie Oliver ho pensato che sarebbe stato impossibile scegliere due sole ricette. Avrei volute prepararne tantissime, primi, secondi, dolci e anche i contorni. Alla fine ha vinto la pancia: ho una vera passione per la pasta con il tonno, tutte le volte che non so cosa preparare per cena a tavola finisce una pasta con il tonno, l’ho preparata in mille modi diversi.

Questa ricetta mi è subito sembrata semplice e efficace. Pochi ingredienti e di buona qualità sono secondo me la base per il successo di un buon piatto di pasta ed è ciò che questa ricetta propone.  I gusti, come in moltissime altre ricette di Oliver, sono tradizionalmente italiani: pomodori, tonno, capperi e origano, tutti ingredienti comuni e che di solito abbiamo in casa. Ma veniamo alla ricetta! Dopo troverete tutti i commenti.


SICILIAN TUNA PASTA – Pasta con tonno alla siciliana
Da: Jamie Oliver - 5 Ingredients - Penguin


Per 4 persone

300 g di pasta secca del tipo conchiglie
4 cucchiaini colmi di capperi piccoli
500 g di pomodorini ciliegino maturi di vari colori
1 cucchiaio di origano secco (meglio se con fiori)
200 g di filetti di tonno sott’olio in barattolo


Cuocere la pasta in una pentola di acqua bollente salata, secondo le istruzioni sulla confezione.

Nel frattempo, scaldare su fuoco medio-alto un cucchiaio di olio di oliva in una padella abbastanza ampia. Unire i capperi e friggerli finche non diventano super-croccanti. Quindi toglierli, lasciando nella padella l’olio, e metterli da parte.

Tagliare a metà i pomodorini, metterli nella padella dove è rimasto l’olio insaporito dai capperi e aggiungere anche quasi tutto l’origano. Scolare i filetti di tonno e spezzettarli, unirli ai pomodorini con due mestoli di acqua di cottura della pasta. Lasciare cuocere finché la pasta è pronta.

Scolare la pasta tenendo da parte una tazza di acqua di cottura. Unirla nella padella con il sugo e amalgamare il tutto, aggiungendo se necessario un po’ dell’acqua di cottura. Condire con sale e pepe, quindi distribuirla nei piatti. Prima di servire, completare con i capperi croccanti, l’origano rimasto e un cucchiaio di olio extra vergine di oliva.


OSSERVAZIONI:

Non ho trovato i pomodorini gialli e arancioni per cui ho utilizzato solo quelli rossi; penso che fosse più che altro un’esigenza cromatica e che il sapore non ne abbia risentito. E’ importante però usare dei pomodorini maturi e dolci.

Dei capperi non è specificata la modalità di conservazione, se sotto aceto o sotto sale. Io ho utilizzato dei capperi sotto aceto abbondantemente sciacquati, se doveste utilizzare quelli sotto sale prestate attenzione ad eliminare per bene tutto il sale in eccesso.

Per quanto riguarda l’origano invece ho utilizzato il classico origano secco in foglie, non avevo una pianta con i fiori, ma non è stato un problema.

La pasta è molto semplice e buona, è veloce da realizzare e penso sia particolarmente adatta per un pasto estivo. Ho molto apprezzato l’uso dei filetti di tonno in barattolo invece che il tonno in scatola; pur essendo sempre tonno sott’olio, trovo il tonno conservato sotto vetro molto più buono. Altro elemento molto apprezzato sono stati i capperi: sono saporiti e croccanti, hanno una bella consistenza che si sposa molto bene con la pasta, sicuramente è un accorgimento che adotterò ancora in altre ricette.

La ricetta è ben bilanciata, buona, facile da realizzare e spiegata in modo esaustivo, per questo motivo è:

PROMOSSA

Chiara Cappelletti - Master of Cakes

giovedì 11 gennaio 2018

APPLE CRUMBLE COOKIES



Amo le mele essiccate da impazzire, tanto da aver comprato un essiccatore per preparale in casa! (l'essiccatore ho imparato ad usarlo anche per altre preparazioni!) Ne preparo ogni anno in quantità industriali e le distribuisco a parenti ed amici, che se tardo a prepararle, mi chiedono: "ma quest'anno non prepari le mele essiccate...?" Le mele preparate in questo modo, sono uno snack buono, sano e gustoso e piacciono molto anche a mia figlia. Per me, è come mangiare un dolce senza avere gli effetti collaterali... :)))
Vedere la ricetta di questi biscotti sul libro di Jamie Oliver e decidere di prepararli è stata una decisone rapida, e il profumo che si sentiva nella mia cucina durante la cottura era inebriante!!!
Le mie mele preferite, che compro nella mia amata Valtellina,  e che trovo siano la scelta migliore per l'essicazione sono le Fuji, perché la loro consistenza e il loro gusto sono perfetti per questo metodo di conservazione.
Provate le mele in questo modo e i biscotti di Jamie e capirete cosa intendo ;)

Apple Crumble Cookies
 da 5 Ingredients Quick & Easy Food di Jamie Oliver
Ingredienti per 24 biscotti
tempo di preparazione 24 minuti
100 g di mele essiccate
200 g di farina autolievitante
100 g di burro non salato (freddo)
100 g di golden caster sugar (zucchero fine non raffinato - contiene ancora della melassa)
1 uovo grande

Presicaldare il forno a 200°C. Rivestire due vassoi da forno con carta forno e ungerli leggermente con  olio d'oliva (io non ho unto la carta forno). Tritare finemente le mele in un robot da cucina, poi unire la farina, il burro freddo a cubetti, lo zucchero e un pizzico di sale marino. Lavorare nel robot per un minuto, fino ad ottenere delle briciole fini. Mettere da parte tre cucchiai di composto. Unire l'uovo fino ad amalgamarlo, fermandosi per raschiare le pareti della ciotola, se necessario.
Dividere il composto in 24 pezzi, formare della palline e schiacciarle leggermente in modo da ottenere un diametro di 4 cm circa. Allineare le palline sulla teglia man mano che si formano. Spolverizzare con il crumble tenuto da parte, pressandolo leggermente nei biscotti. Cuocere per 8-10 minuti o finché i biscotti non saranno leggermente dorati. Lasciar raffreddare leggermente poi traferire su una gratella per dolci.

Note personali

- Questi biscotti sono stupendi, profumati e gustosi. All'assaggio avrete un'esplosione di sapore in bocca. La consistenza è particolare, non è quella della frolla classica, ma è più morbida.

- I biscotti danno il meglio se gustati entro breve tempo dalla preparazione, direi un paio di giorni.

- Le mele essiccate correttamente devono avere ancora una certa consistenza ed elasticità, e non si dovrebbero spezzare facilmente come il pane secco, ad esempio. Inizialmente, per tritarle, le ho messe nel mio robot, che non è molto efficace per questo tipo di operazione, così ho deciso di procedere a più riprese utilizzando il macina spezie, e la scelta si è rivelata azzeccata. L'alternativa potrebbe essere quella di utilizzare parte della farina presa dagli ingredienti, per favorire l'operazione nel robot.

La ricetta è decisamente:

PROMOSSA

mercoledì 10 gennaio 2018

SORTA SALMON NIÇOISE


"Tanto le insalate non le faccio" mi sono detta quando, dopo aver letto l'introduzione, sono passata a sfogliare le ricette del libro. Alla terza ricetta (questa) ho capitolato. 😃
Sarà che dopo le abbuffate delle feste sentivo il bisogno di qualcosa di nutriente ma leggero, sarà per l'estrema facilità e velocità di esecuzione, sarà che si usa una sola pentola per cucinare tutto, sarà per l'insieme di sapori, fatto sta che sono stata sedotta subito proprio da un'insalata.

La filosofia di quest'ultima fatica di Jamie Oliver è tutta nel titolo: ogni ricetta si compone di 5 ingredienti, che combinati insieme danno un buon piatto, veloce da assemblare.
Ai 5 ingredienti della ricetta si aggiungono i 5 ingredienti base che tutti abbiamo in dispensa: sale marino iodato, olio extravergine di oliva per condire, olio d'oliva per saltare/friggere, aceto di vino rosso e pepe nero.

Attenzione, la velocità si riferisce ai tempi di assemblaggio: arrosti o stufati richiedono un certo tempo per essere cotti a puntino, ma l'assemblaggio prima della fase di cottura è semplice e veloce, adatto a chi ha poco tempo e vuole mettere insieme una cena gustosa e non banale.

Essendo gli ingredienti di ogni piatto solo 5, Jamie si raccomanda sulla qualità: il pesce deve essere fresco (trovare salmoni non di allevamento è pressoché impossibile, ma almeno sulla freschezza non deroghiamo), le uova da allevamento a terra e fagiolini e yogurt greco devono essere bio (qualunque significato abbia questo abusatissimo termine 😊).

In ogni modo se non sapete cosa mangiare stasera, questo è un buon suggerimento.


SORTA SALMON NICOISE - "NICOISE" AL SALMONE
Da: Jamie Oliver - 5 Ingredients Quick & Easy Food - Penguin

Per 2 persone
Tempo totale: 18 minuti

2 filetti di salmone da 120 g l'uno, squamati e diliscati
300 g di fagiolini mondati
2 uova grandi
8 olive nere col nocciolo
2 cucchiai colmi di yogurt greco
sale, pepe, olio extravergine di oliva, aceto di vino rosso


Portare a bollore abbondante acqua salata nella vaporiera e mettervi a cuocere i filetti di salmone sulla pentola superiore, appoggiandoli dalla parte della pelle. Coprire e cuocere a vapore per 8 minuti.
Tuffare i fagiolini nell'acqua bollente della pentola inferiore e farli cuocere per 6 minuti circa, finché siano cotti al dente.
Far scivolare delicatamente le uova accanto ai fagiolini e cuocerle per 5 minuti e mezzo circa, finché siano bazzotte. 

Nel frattempo denocciolare le olive e tritarle. 
Metterne metà in una ciotola insieme allo yogurt, un pizzico di sale e un goccio di aceto di vino rosso. Mescolare, assaggiare ed eventualmente regolare ancora di sale.

Mettere i filetti di salmone cotti sul tagliere e scolare fagiolini e uova. 
Passare i fagiolini nella salsa allo yogurt e suddividerli tra 2 piatti.
Far raffreddare le uova sotto il getto dell'acqua corrente per poterle maneggiare, quindi sbucciarle, tagliarle in quarti e disporle nei piatti.
Sbriciolare grossolanamente il salmone con le mani eliminando la pelle e disporlo sui piatti, quindi aggiungere le restanti olive tritate, rifinire con una cucchiaiata di olio extravergine di oliva e una macinata di pepe e servire.

OSSERVAZIONI

I miei fagiolini erano piuttosto cicciotti, quindi li ho fatti cuocere per 8 minuti come il salmone: il tempo di cottura si è rivelato perfetto.

Sarà che non sono inglese, 😊 ma mi dava fastidio l'idea che le uova cuocessero insieme ai fagiolini: ho preferito attendere che questi finissero di cuocere, per toglierli dalla pentola e far cuocere le uova. Ci ho messo un po' di più di 18 minuti a prepararmi il pranzo, ma mi sono sentita più tranquilla (e comunque sono rimasta entro la mezz'ora).

I tempi di cottura delle uova sono sempre indicativi: il primo l'ho cotto per 5 minuti e mezzo come indicato da Jamie, e il tuorlo è risultato troppo liquido. Il secondo è rimasto nell'acqua bollente un minuto e mezzo in più, ma era ancora liquido, tanto che non ho potuto tagliarlo in quarti ma mi sono dovuta accontentare di tagliarlo a metà. Molto dipende dalle dimensioni delle uova, siccome io le rassodo molto raramente non ho dimestichezza con i tempi: perdonate quindi la scarsa resa estetica della foto.

Secondo me si potevano prendere le olive già denocciolate, immagino che Jamie abbia le sue buone ragioni per farci prendere quelle intere.

Il piatto è estremamente semplice da preparare e offre il vantaggio indiscutibile di usare una sola pentola per cuocere tutto. Costituisce un pranzo o una cena leggera, veloce, gustosa ed equilibrata negli elementi nutritivi: accompagnatela con una fetta di pane (magari integrale) e sarete a posto.

La ricetta pertanto non può che essere

PROMOSSA



martedì 9 gennaio 2018

SPICY 'NDUJA VONGOLE



Nonostante la mia dispensa chieda pietà (straripa), l'idea di cucinare con pochi ingredienti è molto allettante. Mi trasmette tranquillità e soprattutto, per me che ho poco spazio in cucina,  risolve il problema del "dove mi appoggio ?? ". Ho molti libri di Jamie, compresi quelli del filone superfood che ho apprezzato di meno, proprio per la difficoltà a reperire alcuni ingredienti.
La ricetta con cui parto è un piatto di pasta. Con Jamie vado sul sicuro, non è la prima volta e mi sono sempre trovata più che bene. La 'nduja ho imparato ad apprezzarla perchè un amico me l'ha portata dalla Calabria....non mi vergogno a dire che oramai ha un posto fisso nel mio frigo ( sulla pizza la adoro XD ma anche spalmata semplicemente sul pane). Quando ho visto questo piatto mi son fatta tirare con la corda di burro, prometteva davvero bene .

Tempo di preparazione 15 minuti 

Ingredienti per 2 persone:

150 gr di linguine
500 gr di vongole pulite e spurgate
20 gr di 'nduja
1/2 mazzetto di prezzemolo fresco a foglia liscia (15 gr circa)
100 ml di vino rosè chiaro


Cuocere la pasta in una pentola con abbondante acqua salata, per poco meno del tempo indicato sulla confezione ( verrà poi saltata col sughetto ) e conservare una tazza di acqua di cottura.
Nel mentre selezionare le vongole, scartando quelle aperte o rotte. Spezzettare la 'nduja in una casseruola antiaderente, abbastanza capiente da saltarci poi la pasta, e aggiungere un cucchiaio da 15 ml di olio evo , mettere sul fuoco a calore medio , e lasciare sciogliere la 'nduja ( FOTO 1) mentre tritate finemente il prezzemolo ( sommità e gambi...tutto ). Mescolare la maggior parte del prezzemolo nella padella con la 'nduja , aggiungendo il vino e le vongole (FOTO 2) . Mettere il coperchio. Dopo 3 o 4 minuti le vongole inizieranno ad aprirsi, agitare la pentola, fin quando non saranno tutte aperte, togliere dal calore e scartare quelle rimaste chiuse.
Aggiungere la pasta scolata nella pentola con il condimento di vongole, e versare poca acqua di cottura della pasta, lasciare sobbollire per un minuto circa. Assaggiare e regolare di sale e pepe, se necessario. Impiattare, mettere ancora un filo d'olio evo, spolverizzare con il prezzemolo rimasto e assaporare :D.


Note

- Fare attenzione alla quantità di sale nell'acqua di cottura della pasta, io ne metto sempre un pochino meno, si fa sempre in tempo ad aggiungerne un pizzico. Il sughetto delle vongole è già abbastanza sapido di suo.
- Se le vongole sono molto fresche, possono essere conservate in frigo fino a 24 h , in un contenitore di vetro e avvolte in un panno umido ( consiglio dell'addetto al banco pescheria ).
- Siccome la ricetta non prevede che il sugo delle vongole venga filtrato, fare bene attenzione all'operazione di spurgo delle vongole, dovranno esser senza sabbia. Io le sciacquo sotto l'acqua corrente, scarto quelle rotte o aperte, batto sul piano di lavoro ogni conchiglia (per fare uscire la sabbia e le impurità) e poi metto in una ciotola di acqua fresca dove ho buttato una manciatina di sale grosso. Devono stare in acqua e sale almeno 2/3 ore.
- E' tutto bilanciato alla perfezione, ogni ingrediente fa la sua parte senza dominare. E' una pasta alle vongole DIVINA, quando la rifarò aumenterò la dose, non perchè questa sia sbagliata, ma è così buona che una porzione non basta. Io ho cotto la pasta mentre cuoceva anche il sugo, calcolando bene i tempi si scola e si butta tutto nel sughino....Come si dice...poco sforzo e tanta resa.
La ricetta è quindi
PROMOSSA


lunedì 8 gennaio 2018

LO STARBOOK DEL MESE DI GENNAIO E'....


C'era una volta un ragazzino dislessico, con poca voglia di studiare, per nulla tagliato per stare sui libri. Abitava a Clavering, un villaggio come tanti nell'Essex, con le villette a schiera, la chiesa con il cimitero intorno ed il pub, subito all'ingresso del paese, punto di ritrovo di adulti, alla sera, e di adolescenti brufolosi di giorno. La differenza era che a Jamie (questo era il nome del ragazzino) toccava stare dall'altra parte del bancone, visto che il pub era dei suoi genitori e la consumazione veniva pagata coi soldi che ci si guadagnava a spillare birre e a friggere patatine. Ma, a quanto pareva, al ragazzino non dispiaceva stare in cucina ed anzi, da li a diplomarsi alla scuola alberghiera il passo fu breve. Un po' più lungo fu quello che lo portò a lavorare (come  pasticcere: lo avreste mai detto?) nelle cucine di Antonio Carluccio, in Neil Street, dove conobbe il suo mentore, Gennaro Contaldo. E leggermente più lungo ancora fu il passo che lo condusse al River Cafè a Fulham, a ricoprire il posto di Sous Chef, alla fine degli anni Novanta. Ma, per quanta strada facesse questo giovinotto, questa era poca cosa, in confronto a quello che lo aspettava, dietro l'angolo. 

Gli anni Novanta, per la TV britannica, furono benedetti da un universo di buone stelle. La più fulgida,la più geniale e la più feconda fu quella che illuminò i programmi di cucina che furono i protagonisti di una rivoluzione destinata a propagarsi e a contagiare tutto il mondo. Nel 1990 nacque Masterchef, nel 1993, Eat your Greens, nel 1996 Two Fat Ladies e tutto grazie alla mente acuta e sensibile  di Patricia Llewellyn, una produttrice televisiva che un giorno, guardando la registrazione di un programma sul River Cafè, rimase folgorata da una veloce comparsa del giovane Jamie e decise a tutti i costi di farne il nuovo volto della nuova gastronomia britannica. 
Per convincere i vertici della BBC ci vollero 5 mesi di trattative: nulla, in confronto alle preghiere e ai riti scaramantici che immaginiamo ci siano stati ad ogni puntata di The Naked Chef, il primo programma televisivo con Jamie Oliver che oggi ha il sapore di uno show di culto ma che ai tempi stentò a decollare. Troppo innovativo, troppo diretto, troppo "nudo", per un'Inghilterra che si stava appena riavvicinando alle materie prime e che avrebbe preferito messaggi più cauti e più soft. 
Ma la carta vincente aveva il viso e i modi di Jamie Oliver, l'unico capace di conquistare sia le donne che gli uomini: alle prime riaccendeva il senso materno, i secondi lo vedevano come un compagno di giochi o di oneste bevute al bancone di quel pub da cui sembrava non essersi mai allontanato, con le camicie scozzesi fuori dai jeans, la spesa nelle buste di plastica, l'appartamento minuscolo pieno di amici che, al pari di lui, condividevano questa nuova esperienza col cibo, punto di incontro fra una convivialità informale e gioiosa e una cucina che ricercava sapori genuini, attraverso ricette semplici e veloci. 

Il resto, è la storia di una holding sempre più produttiva (il fatturato del 2017 era di circa 260 milioni di euro), che in passato ha potuto contare anche sulla spinta di potenti collaborazioni con il gvoerno britannico, vista la svolta educativa e benefica di alcuni dei suoi progetti. Ambasciatore della cucina italiana nel mondo (qui, fatemi fare un minuto di silenzio, visto che vivo praticamente a un passo da Jamie Italian e non c'è giorno in cui non mi venga da piangere sulla stupidità italica), simbolo di una cucina consapevole, centrata sul fatto in casa e sul "consumato" in casa, Jamie Oliver sforna un libro l'anno, senza mai sbagliare un colpo. L'ultimo nato è 5 Ingredients, tutto fuorchè una novità stando all'ispirazione: i contenuti, però, sono tutti da vedere, come ben sanno le Starbookers che vi aspettano in questo ottavo anno di vita, con i fornelli accesi, il libro del mese aperto e i 5 ingredienti allineati di fronte a loro, pronte a mettere alla prova anche questo mostro sacro (per altro, un carissimo amico dello Starbooks). Ma si sa che qui sopra non si fan sconti a nessuno e da domani lo vedremo, tutti insieme, appassionatamente. 
Buon anno a tutti e... si ricomincia!