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mercoledì 31 gennaio 2018

5 INGREDIENTS: TIRIAMO LE SOMME?



Facciamo finta di essere in libreria, alla ricerca di un libro che risolva l'annoso problema dei pasti quotidiani: le domande che ci attanagliano da sempre sono più o meno le stesse, ossia come trovare ricette facili, veloci, divertenti, semplici nella concezione e che non richiedano di macinar km per fare la spesa. Inciampiamo nel libro di Jamie Oliver (il verbo non è scelto a caso: le librerie di solito gli riservano il posto d'onore, anche se si trattasse di lastricare i pavimenti con il suo bel faccione) e toh, sorpresa!, ci sono tutte le risposte. Lo compriamo felici, andiamo a casa e prepariamo la prima cena. 
E voilà, sorpresa numero 2, mi servono un po' di scatolette, con le salse pronte: perchè i 5 ingredienti si chiamano "pesto", "sugo di pomodoro", "ceci in scatola" e amenità del genere. Anche per fare i dolci, servono le basi precotte, surgelate o comunque comprate. Le basi, poi, non esistono: e se in taluni casi il sapore del fresco riesce a nascondere le magagne, in altri, con cotture più lente e ingredienti meno importanti, le magagne vengon fuori. In più, si aggiunga che in molti casi è richiesta una spesa mirata, il che significa spesso antieconomica, perché quello che alle vere massaie importa non è come creare piatti dal frigo che trabocca di cibo appena comprato, il lunedì, quanto come riciclare con intelligenza quello che resta, tre giorni dopo. Si aggiunga che di ricette veramente nuove ce ne sono poche ed ecco spiegata una complessiva delusione, per un libro in cui avevamo riposto parecchie speranze.
Sia chiaro: 5 Ingredients è tutto fuorchè un brutto prodotto editoriale. E' ben fatto, è curato, non è mai noioso nella grafica, è sempre agile e fresco nell'approccio al mondo della cucina. Tuttavia, il suo autore ci ha abituato a molto meglio e si fatica a non avvertire una punta di delusione, una volta arrivati alla fine. E' come se fossimo di fronte a un allievo talentuoso e bravissimo, che ad un certo punto rende di meno: gli si dà un bel voto comunque, perché quello è. Ma la soddisfazione, è un'altra cosa.

8 commenti:

  1. Presa dall'entusiasmo delle vostre prime recensioni e avendolo adocchiato da un po', l'ho preso qualche giorno fa - anche perché come dicevo a Patty, io a lui proprio non resisto <3
    Nel complesso mi trovo d'accordo con le vostre conclusioni. Anche io sono rimasta un po' interdetta dinanzi a certe ricette, soprattutto per gli ingredienti, a volte impossibili da reperire qui in Italia, altre volte per l'ingrediente in sé, tipo, appunto il "pesto" o il "curry di sailcavolodove"... bah.
    Nel complesso però ci sono delle idee molto carine, magari da realizzare con ingredienti più alla portata di tutti o non necessariamente confezionati.
    Al prossimo libro :-*

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    1. Come dicevo nel finale, vorrei essere stata "delusa" da questo libro come lo sono stata dai tanti che ho preso e buttato via. Parliamo comunque di un prodotto di qualità e guai se non lo fosse, visti gli ingranaggi che ormai muovono la "macchina" Jamie Oliver. I migliori fotografi, i migliori grafici, i migliori editor e via dicendo. Le idee carine ci sono, eccome. e' che ci ha abituati bene, il buon vecchio Jamie :)

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  2. Ecco, concordo con questo giudizio: ho provato diverse ricette di questo libro, e se quelle espresse si sono rivelate più piacevoli, quelle che contemplano cotture più lunghe mi hanno delusa, proprio perché mancano i fondi, le basi, quello che dà profondità e sapore al piatto.
    Un libro tutto sommato utile per risolvere la cena in poco tempo, se si hanno gli ingredienti in casa, ma la delusione purtroppo si avverte tutta quanta.
    Grazie Ale!

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    1. hai centrato il punto. Non è chiaro il messaggio: con 5 ingredienti ci fai un fondo, per dire :) come tu sai meglio di me...

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  3. Io ne ho provate ben 8 !!! Riuscite tutte...ma per la cucina di tutti i giorni....Non fa dire wow, tipo Ottolenghi... ma è un libro che ricomprerei, anche perchè l'avevo trovato in offerta. Io non sono per le basi pronte... pasta sfoglia, pesto, e tutto il resto li preparo io...ma per una volta non mi è dispiaciuto tirar fuori il lato pigro, sempre con un occhio alla qualità. Come dici tu, Alessandra, 5 ingredienti ma spesa mirata...forse, secondo me, il difetto peggiore. Grazie Alessandra :D

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    1. Altro difetto del libro, brava. Il problema è più nel "concept" che nel contenuto, insomma. Ma ormai nessuno vuole più libri di "sole" ricette e il primo a saperlo è proprio Jamie Oliver che è sempre stato uno straordinario "cavalcatore" delle mode...

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  4. Mi piace l'esito dell'esame. Vi seguo giorno dopo giorno, quasi di nascosto, e devo dire che ben poche volte mi è sorto l'entusiasmo per qualche ricetta. Per me è un libro che può avere un suo senso all'estero, ma non in Italia.

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    1. Diciamo che qui sopra l'onestà è il primo criterio di giudizio. A rischio anche di essere severe ed impietose. Ma conosciamo i nostri lettori e non vogliamo che la fiducia che hanno imparato a riporre in oi in questi anni venga meno, con una recensione superficiale e non precisa. Grazie dell'apprezzamento, comunque!

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