Confesso di essere da sempre una persona che pensa all'inclusività in modo diametralmente opposto al resto del mondo- e cioè come ad una estensione delle possibilità, anziché ad una riduzione. Se a cena ho un vegetariano, aumento le proposte con le verdure e lo stesso faccio con un intollerante al glutine o ai latticini, ma mai mi sognerei di penalizzare gli onnivori in nome di princípi a cui non solo non credo ma che reputo profondamente sbagliati. La focaccia ci sarà sempre, nel nostro aperitivo, così come la selezione di formaggi o un secondo di carne o di pesce: e, accanto, ci saranno panini preparati con le farine senza glutine, formaggi vegani e la solita, onnipresente teoria di verdure, con cui noi andiamo da sempre tutti d'accordo.
Di conseguenza, ogni volta che leggo ricette che hanno nel titolo un "free for all" mi sale subito la carogna, perché penso a tutta quella roba sgradevole che mi é stata somministrata negli anni della cucina del "senza". Lo dico senza pregiudizi: oggi sono praticamente vegetariana, da anni predico che le uniche novitá degne di questo nome nel mondo del cibo provengono dalla cucina vegana e per il resto ho sempre avuto il privilegio di filiere corte e conoscenze dirette dei produttori. Tuttavia, quando una cosa fa schifo, fa schifo, ecco :), e non c'é appello ai Massimi Sistemi che possa indebolire la forza di questo principio.
Quindi, le Free For All Fritters di The Joy of Cooking, il libro che ho scelto per il ripasso dello Starbooks, sono state saltate a piè pari, senza neanche prendermi la briga di leggere gli ingredienti. Il proclama del titolo era sufficiente, insomma.
Se non che, le ha scelte Mapi. E subito dopo Stefania. E da lì in poi é stato come assistere ad una partita di ping pong a bordo tavolo, con queste che si rimpallavano gridolini estatici ogni volta che le preparavano. Alla faccia dell'inclusività, insomma :)
E cosi, mi sono decisa a provarle.
E adesso, bisogna trovare un quarto, a questo tavolo, perché il terzo posto l'ho occupato io. E non intendo cederlo a nessuno
FREE FOR ALL FRITTERS
FRITTELLE DI ZUCCHINE CON FARINA DI CECI
Come dicevo, la ricetta é giá stata preparata da Mapi, per lo Starbooks, QUI e rimando al link per dosi, procedimento e considerazioni personali.
A me ha aperto un mondo il fatto di non dover strizzare gli zucchini grattugiati, ma di utilizzare l'acqua che spurgano durante il riposo nella preparazione della pastella. Probabilmente, è l'uovo di Colombo o il segreto di Pulcinella o una di quelle robe che mi fanno sentire intelligente giusto per quei 5 secondi prima del coro di "e te ne accorgi adesso?" da cui vengo sommersa ogni volta (meno 5...4...3 etc etc): ma visto che non lo sapevo ancora, ho cercato di recuperare preparando frittelle di zucchini ad ogni occasione, anzi: proprio perché me le sarei mangiate tutti i giorni, ho anche cercato di camuffarle un po', presentandole in modo via via diverso. L'accompagnamento della foto, per esempio, è una crema di feta (feta montata con Crème fraîche e un filo di olio), ma ci sono state salse a base di yogurt e curry, hummus di ceci, pesto di pomodori secchi e molte altre varianti, per una ricetta rigorosamente
PROMOSSA , for all.
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