A prima vista, lo Starbooks di Maggio sembrerebbe un trionfo: quasi tutte le ricette sono riuscite al primo tentativo, molte hanno fatto scoprire sapori meno banali del solito, qualcuna ha anche suggerito qualche scorciatoia, declinando in vari modi la parabola di quella cucina furba che per molte di noi è diventata – se non proprio una scelta di vita- quanto meno una preziosa ancora di salvezza.
Ma, si sa, le apparenze ingannano, anche quando si tratta di promuovere sul campo un libro di ricette: e il giudizio finale su Home cooking made easy è un po' meno lusinghiero di quanto quest'infilata di successi potrebbe lasciare intendere.
Sia chiaro: le note negative non son molte e probabilmente ci sarebbero sfuggite, se si fosse trattato di attingere a questo manuale come si fa di solito con i libri di cucina- vale a dire, una ricetta ogni tanto, e poi via, verso un'altra fonte di ispirazione. Ma dedicarvici un mese e, soprattutto, farlo tutte assieme, portando punti di vista e pareri diversi, porta di necessità a verifiche più approfondite. Per cui, mettetevi comodi, che si comincia
Punto uno: non è un libro per cultori della cucina tradizionale, né intesa dal punto di vista della fedeltà alle ricette, né, soprattutto, per quanto concerne la preparazione delle stesse. Il primo punto è un pregio, nella misura in cui la Pascale svecchia molti dei piatti di tradizione, alleggerendoli o rinnovandoli in maniera ironica e divertente; il secondo, invece, è un difetto, quanto meno quando la semplificazione diventa una banalizzazione e la scorciatoia passa troppo spesso per gli scaffali del supermercato, alla voce precotti e preparati pronti.
Punto uno: non è un libro per cultori della cucina tradizionale, né intesa dal punto di vista della fedeltà alle ricette, né, soprattutto, per quanto concerne la preparazione delle stesse. Il primo punto è un pregio, nella misura in cui la Pascale svecchia molti dei piatti di tradizione, alleggerendoli o rinnovandoli in maniera ironica e divertente; il secondo, invece, è un difetto, quanto meno quando la semplificazione diventa una banalizzazione e la scorciatoia passa troppo spesso per gli scaffali del supermercato, alla voce precotti e preparati pronti.
A scanso di equivoci: i talebani della cucina naturale non abitano qui-e se non ci credete, potete anche fare un giro nelle nostre dispense, Nello stesso tempo, però, un conto è il dover tenersi pronte alle emergenze del vivere quotidiano, fatto di riunioni col capo che si protraggono oltre l'ora di pranzo, di code nel traffico e di pile di biancheria da stirare che reclamano la precedenza sulla preparazione della cena. Un altro è la consapevolezza che, in un mondo avulso dagli imprevisti, certe cose non si farebbero. Faremo tutti fondi bruni e jus liè, invaseremmo con regolarità i prodotti di stagione, ci dedicheremmo a cotture lente, a disossature pazienti, a impasti a mano. Quei sani insegnamenti, cioè, che ci aspettiamo di trovare in un libro e che qui, invece, o sono stati toccati in modo molto marginale o non sono stati trattati del tutto.
Punto due: qualche errore di editing c'è, soprattutto nella corrispondenza fra le dosi iniziali e le quantità finali. Lo si è visto con i cookies della Robi, lo si vedrà nei prossimi giorni con il Redone. Niente di così insormontabile, che non si possa risolvere con un cambio di teglia o un'aggiustatina da parte dell'occhio clinico: ma chi segue le istruzioni alla lettera può avere qualche sorpresa, non del tutto piacevole.
A parte questo, però, il libro funziona – e pure bene, tanto che l'elenco delle categorie di possibili acquirenti è lungo e variegato.
Home Cooking made easy è indicatissimo per chi deve cucinare tutti i santi giorni, ha poco tempo e a volte anche poche idee; per chi anela alla porca figura, senza dover metter mano a ingredienti irreperibili, lunghe cotture e tecniche astruse; per chi è alle prime armi; per le ragazze giovani come mia figlia, che per la prima volta in vita sua ha cucinato due ricette per intero e, dopo, ha pure espresso il desiderio di continuare a farlo- “ma per i miei amici, non per te”. E' anche adatto a chi l'Inglese lo mastica appena, perchè la cifra della semplicità si estende anche al linguaggio, veloce, fresco, essenziale e immediatamente comprensibile a chiunque sappia dire che the cat is under the table.
Insomma: è un libro che ci sentiamo di suggerire praticamente a tutti, nessuno escluso- a meno che non siate di quelli che "o Pellaprat o niente". Ma se invece pensate alla cucina in modo leggero e divertito e a volte anche un po' indulgente, tenete d'occhio gli sconti su Amazon: l'ultimo pregio dello Starbook del mese è quello di essere proposto spesso a prezzi scontatissimi- e di questi tempi, non è cosa da trascurare.
Insomma: è un libro che ci sentiamo di suggerire praticamente a tutti, nessuno escluso- a meno che non siate di quelli che "o Pellaprat o niente". Ma se invece pensate alla cucina in modo leggero e divertito e a volte anche un po' indulgente, tenete d'occhio gli sconti su Amazon: l'ultimo pregio dello Starbook del mese è quello di essere proposto spesso a prezzi scontatissimi- e di questi tempi, non è cosa da trascurare.
A mercoledì prossimo, con il Redone
Alessandra Gennaro
Alessandra Gennaro